Archivio di febbraio 2019

Venezuela. L’Italia salva Maduro e blocca il riconoscimento del golpista Guaidò da parte della UE

L’Italia ha bloccato il possibile riconoscimento da parte dell’Unione Europea di Juan Guaidò come presidente a interim del Venezuela, dopo che gli altri 27 Stati membri nella riunione informale dei ministri degli Esteri di ieri a Bucarest avevano trovato un accordo su una dichiarazione comune promossa dalla Svezia. Lo si apprende da diverse fonti diplomatiche. Spagna, Francia, Germania e Regno Unito hanno già lanciato un ultimatum al regime di Nicolas Maduro che dovrebbe portare al riconoscimento di Guaidò come presidente a interim. Secondo quanto riferiscono le fonti, durante la riunione di Bucarest giovedì la ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, si è fatta promotrice di una dichiarazione che avrebbe spinto l’Ue a fare altrettanto nel fine settimana. La Grecia, il cui governo ha preso le difese di Maduro, non si è  esplicitamente opposta. L’Italia ha invece bloccato l’iniziativa che avrebbe richiesto l’unanimità dei 28 Stati membri… (Marco Palombo)

Commenti ed integrazioni:

Commento di Vincenzo Zamboni: “Il governo italiano non riconosce il golpista venezuelano guaidò (minuscolo), così come non lo riconoscono, tramite democratica votazione, OSA ed ONU, mentre lo riconosce il “parlamento” europeo, finto parlamento (non ha potere di iniziativa di legge) di un non stato (la ue minuscola non lo è, è solo un istituto di accordi intergovernativi) che pretende di ingerire negli affari interni di un paese sovrano, violandone le leggi. Quindi, nonostante il governo gialloverde mostri molti limiti e sia variamente criticabile, dimostra comunque di essere migliore della politica europea e delle teoriche alternative italiane: si è schierato con la democrazia e contro la tirannide…”

Commento di Jure Ellero: “…con il riconoscimento del ‘parlamento europeo’ Guaidò ci si può pulire: è solo indicativo. Un pronunciamento PE in politica estera ha valore solo se votata unanime. A livello internazionale e all’Onu conta lo schieramento dei singoli governi: la UE come corpo unico non esiste, ancora e perlomeno. E va quindi dato valore che l’Italia si sia tenuta fuori, e che a comunicarlo sia stato Di Stefano ha ancor maggior valore, dopo il tentativo di Moavero di scavalcare il Pd. Dato il marasma in corso (da Aachen a Visegrad, da brexit alla Polonia che da fascista caccia Soros etc.), puntare al Massimo CD mi pare un obiettivo intermedio utile: pure qua è stato detto che prima di pensare alla rivoluzione bisogna costruirne le condizioni, no?  In PE probabile che M5S stia tenendo basso profilo per preparare alleanze in vista delle europee.  Infine, niente male l’ulteriore spaccatura PD: in 5 non hanno votato…”

Notizia di cronaca: “L’Italia è l’unico paese che ha votato contro il riconoscimento del sedicente presidente venezuelano Juan Guaidò, in questo modo ha bloccato una decisione relativa alla riunione dei ministri degli Esteri dei paesi dell’UE a Bucarest. Lo riferisce l’agenzia ANSA citando le sue fonti diplomatiche europee.
Con la proposta di riconoscimento di Guaidò come “presidente provvisorio” fino a nuove elezioni si è esposta la Svezia. Tuttavia, in assenza di unanimità, secondo le regole dell’UE, la proposta non è passata.
Alla fine, in un incontro a Bucarest dei ministri degli esteri dei paesi dell’UE non è stata condivisa la decisione di riconoscere il leader dell’opposizione venezuelana come presidente provvisorio, specificando che questo passo rientra nel diritto di ciascuno dei 28 paesi dell’UE singolarmente. In questo caso, è stato creato un gruppo di contatto per il Venezuela, in questo gruppo c’è l’Italia. (Sputnik)”

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“Manifesto per l’economia umanistica” di Valerio Malvezzi – Il problema politico e quello economico…

Intervento di Valerio Malvezzi al convegno “Spread, banche e sicurezza nazionale”, presso il Senato della Repubblica: “Lettera aperta per una Economia Umanistica, indirizzata ai potenti della Terra che, comandando sui capitali e sulla finanza, tutto controllano”.

“Spero che esista al mondo una autorità inquirente, un magistrato che abbia titolo, ma ancora prima il coraggio di verificare ciò che sto per dire. Se cioè corrisponde a verità ciò che ho letto su organi di stampa, in articoli presto derubricati in notizie di secondo piano per addetti ai lavori, perché saremmo di fronte al più grande inganno finanziario della seconda decade del ventunesimo secolo.

La Banca Centrale Europea, il massimo organo di regolazione e credibilità del sistema monetario e la sua vigilanza, che avrebbe il compito di vigilare sulla stabilità del sistema bancario, da anni sta guidando, con norme e regolamenti, le aggregazioni e fusioni bancarie, mediante stress test volti a decidere chi debba essere fuso e sparire dal mercato.

Se fosse vero che, dal 2014, tali analisi non siano state fatte dalla Banca Centrale o dai suoi uffici ma appaltate, peraltro con modalità non trasparenti, a soggetti privati, investitori esteri, sarebbe un fatto di gravità inaudita e senza precedenti.

Affidare ad un operatore privato speculativo, black rock, un compito di vigilanza, appare un atto in palese conflitto di interessi. Fuori dai tecnicismi giuridici, questo significa che tutto quanto avvenuto negli ultimi anni nel mio paese, l’Italia, in ordine ai riassetti del sistema bancario, si baserebbe su atti dettati da ragioni di necessità e urgenza, basati su fondamenti tecnici non solo inesistenti, ma potenzialmente distorsivi del mercato.

Milioni di risparmiatori e imprese hanno versato lacrime e sangue, letteralmente, per le conseguenze sia della restrizione del credito, sia per la distruzione del risparmio garantito dalla Costituzione italiana

Signori ignoti, che da paesi lontani movimentate la finanza mondiale, voi fate scrivere di agire per la stabilità del sistema bancario ma, nei fatti, voi rubate la vita e il futuro della povera gente, costringendo le imprese a chiudere, imprenditori a impiccarsi, darsi fuoco, anziani a vedere bruciare i risparmi di una vita, fregati da tecnicismi giuridici incomprensibili, giovani a emigrare perché avete gettato la liquidità sui tavoli delle borse, nei derivati e nei fondi speculativi, togliendola a chi sostiene posti di lavoro.

Voi fate sproloquiare astutamente di andare avanti, di fare riforme, di progresso e raccontate che questo sarebbe l’unione bancaria europea. In realtà non fate sapere al popolo le cose come stanno e cioè che l’unico modo di procedere sarebbe quello di arrestare tutto, fermare l’ingiustizia e tornare ad un mondo giusto, ad un’economia umanistica nella quale sia l’uomo e non il mercato il cuore del nostro agire.

Questa sarebbe la cosa giusta da fare, perché ciò che voi chiamate mercato, altro non è che un sistema prevaricatorio di pochi che, mediante informazioni assunte in un sistema di relazioni sleali, si arricchiscono a dismisura ai danni di molti: i poveri, i semplici, le persone comuni, gli ultimi.

Signori politici, senatori, sembra che vi stiate occupando di questioni tecniche, tralasciando l’attacco al problema strategico: scopo di una banca centrale è creare e gestire i sodi di un popolo. Per questo la Banca Centrale deve essere detenuta dal popolo.

Se invece, come accade ora, lo stato, che quel popolo rappresenta, prende a prestito il denaro da un sistema di banche private, che a loro volta lo moltiplicano come i pani e i pesci, allora il governo sarà costretto a vessare il popolo di tasse e balzelli per ripagare il profitto indebito privato.

Il cuore del problema politico è che non siamo più in un’economia a regia pubblica, ma privata.

Così stando le cose, siamo anche in una democrazia apparente, ma non di fatto, al punto che diventa perfettamente inutile e financo illusorio il diritto e l’esercizio del voto, poiché nessun governo, servo del potere bancario privato, sarà mai in grado di esercitare il mandato del popolo sovrano

Signori politici, senatori, se non decidiamo di fare finalmente ciò che è giusto, costi quello che costi, invece di fare ciò che è ragionevole politicamente, allora non ci sarà mai speranza per la povera gente. Dobbiamo concentrarci su soluzioni alle ingiustizie e se il nostro sistema regolatorio non consente di trovare soluzioni, allora, se ne deve convenire che si deve radere a zero questo sistema di regole ingiuste e crearne altre più eque. Lo dobbiamo fare perché non è più tollerabile, sull’altare della presunta efficienza il sacrificio di tanti per il privilegio ingiusto di pochi.

So bene a quali rischi mi stia esponendo, anche per la credibilità della mia professione nella quale quasi tutti recitano una diversa litania per convenienza o interesse. Non mi interessa essere deriso: mi interessa essere vero. Ed è vero che, se la sofferenza di tanti è tollerata per il privilegio di pochi, allora questo sistema economico è semplicemente sbagliato.

Signori privati, voi oscuri demiurghi di sventura, voi dioscuri della povertà, voi saccenti profeti di tristezza, voi avete ignorato per il vostro tornaconto il pianto di un popolo per anni e lo ignorerete ancora. Ma io sono qui ad annunciarvi, come ultimo dei cittadini che il popolo sta cominciando a capire e che, quando il popolo si muove, le cose cambiano. E che per questo semplice fatto cambieranno, che a voi piaccia o no.

Succederà perché, al di là di ciò che pensano i neoliberisti che ci raccontano da decenni che il pianeta sia guidato dai mercati, al contrario il mondo è guidato dalla libera mente dell’uomo. Quella mente, per secoli, ha sempre condotto l’umanità su binari da cui siamo usciti, binari diritti che non consentono una deroga di viaggio. Si chiama morale.

Signori politici, cari senatori, siete degli illusi a pensare di poter risolvere i problemi del nostro paese con gli accordi, le deroghe, le riforme con l’Europa. E’ finito il tempo del politico, è giunto il tempo dello statista. Qui serve qualcuno che si alzi in piedi e dica, semplicemente che l’Italia, erede di un pensiero millenario che parte dalla Grecia, è portatrice di una rivoluzione culturale. Quell’uomo dovrà dire al mondo che il sistema di pensiero che è alla base del modello economico degli ultimi quarant’anni, non va riformato o migliorato con una mediazione o una negoziazione. Esso va semplicemente raso a zero.

Ci sono momenti della storia nei quali, per procedere, bisogna distruggere fino alle fondamenta, per poi ricostruire su basi diverse. Io penso che fino a che il mondo politico non affronterà questa che è la principale delle questioni, saremo sempre qui a vivacchiare, da una elezione fintamente democratica a quella successiva. Solo che, nei lustri, le generazioni italiane invecchiano. Le donne incinte con gravidanze a rischio, sono rimandate a casa perché gli ospedali devono risparmiare, gli anziani devono rivolgersi alla sanità privata per non fare code insopportabili, milioni di poveri rovistano nei cassonetti, centinaia di giovani per di più acculturati fuggono per cercare lavoro all’estero, mentre i nostri telegiornali ci parlano solo di barconi.

Il sistema economico comporta una lotta tra poveri di diversi colori che si ripete da decenni, mentre noi siamo qui a dibattere di sciocchezze, di percentuali di PIL, tra poltrone di velluto. Ma non capite che occorre semplicemente alzarsi e dire “basta”?!

Abbiamo un mondo in cui la gente crede non ci siano i soldi per fare le cose. Quando la verità è che i soldi si fanno premendo un bottone. Il problema è chi ha in mano quel bottone. E non è più tollerabile che il bottone sia in mani private! Noi vogliamo che la mano che preme quel bottone sia pubblica.

Abbiamo un mondo in cui la gente pensa che il problema sia il debito pubblico e nessuno ha compreso che il debito pubblico è l’altro lato della medaglia che si chiama ricchezza privata. Il problema è chi detiene quel debito! Noi vogliamo tornare ad avere quel debito nelle case italiane, come cittadini italiani. Perché quel debito è contratto per la nostra casa, per la nostra patria e non siamo disposti a vendere il Colosseo o gli Uffizi a banche estere private. Perché i sonetti di Dante e le opere di Cicerone non sono in vendita, perché non è in vendita la nostra memoria.

Non entrerò quindi nel tecnicismo delle scelte necessarie per liberarsi dalla schiavitù dello spread, ma dico chiaramente a voi politici che per risollevare il paese occorrerebbe un piano di espansione della spesa pubblica che le attuali regole europee non consentono.

Ergo, siete degli illusi, o dei pusillanimi, a pensare di trattare con una tigre. La tigre si doma con la forza. La nostra è quella della ragione e della giustizia

Voi dovete fare una ed una sola cosa: chiedere a gran voce che l’economia torni sotto la morale perché per millenni, da Aristotele ad Adam Smith, tutti i grandi economisti erano filosofi morali. Questo è il tema cruciale della rivoluzione intellettuale del XXI secolo. Oggi ciò che domina il mondo è la finanza, che condiziona l’economia, che ricatta la politica al di fuori della morale. In questo schema le vostre tattiche sulle pensioni a quota 100, o sul reddito di cittadinanza, sono solo visioni di breve termine, collocate in un battito di ciglia tra un sondaggio e il successivo.

So bene cosa state pensando: parlare di morale come struttura sovra economica non porta voti, perché la gente non capisce. Fregatevene dei sondaggi, se avete a cuore il vostro paese. E sappiate che la gente se voi parlate il linguaggio delle persone e non della burocrazia, capisce benissimo.

La rivoluzione culturale, alla base di qualsiasi speranza di salvezza, non può che passare da un manifesto per l’economia umanistica. L’economia umanistica è la sfida di questo secolo. E seppellirà, come un incidente storico, quella capitalistica.

L’economia umanistica è un’ancella della filosofia morale, ma la comanda e comanda la finanza, perché la moneta è solo il prezzo delle cose, ma l’anima dell’uomo non è in vendita.

Io sogno un manifesto per l’economia umanistica che partendo da qui, da poche persone, dall’Italia, venga sottoscritto da tanti cittadini italiani e poi, magari, europei e forse un giorno del mondo.

Il cuore del marcio negli ultimi quarant’anni almeno, è il fatto che abbiamo costruito un’economia a favore di “alcune persone” e non “delle persone”. Il cuore del documento di questo manifesto per l’economia umanistica deve essere l’uomo al posto del mercato, il lavoro al posto del capitale, la produzione reale in logo dei pezzi di carta.

Se avremo il coraggio di mettere nell’agenda politica, al primo posto, un manifesto per l’economia umanistica, saremo allora sicuri di non far più scrivere che il Botswana ha un raiting superiore all’Italia perché ha le miniere di diamanti.

Dobbiamo spiegare al mondo che l’Italia vuole tornare ad investire, bruciando le attuali regole del gioco sull’altare della giustizia, nelle proprie campagne, nei propri campi, perché i nostri poeti rispondono all’ignoranza dei diamanti del Botswana. “Dai diamanti non nasce niente” – cantava un italiano – “dal letame nascono i fiori”.

Io sogno che un numero sufficiente di persone sottoscriva questo manifesto, affinché il mondo politico italiano sappia che non è più il tempo di vivacchiare, ma è tempo di tornare a vivere. Tante persone stanno cominciando nel mondo a intuire la verità sotto il velo dell’inganno

Io sogno che questo manifesto nasca qui, in un piccolo paese che tanto ha dato nel millenario pensiero dell’umanità. Io non so se vedrò da vivo quel giorno. So, però, che quello sarà un giorno radioso – e non soltanto per gli italiani che hanno insegnato al mondo ad alzarsi in piedi – indelebile nella storia dell’umanità.

Valerio Malvezzi

Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=UiL8Aq0P32M

(Documento inviato da Adriano Colafrancesco)

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Avanti verso l’apocalisse, eolico pesante, l’Occidente arma i rifugiati che crea, chi ha scoperto il “Nuovo Mondo”?, Venezuela: brutte nuove dalla UE e dalla perfida Albione, testimonianza di un cittadino italiano in Venezuela…

Il Giornaletto di Saul del 1 febbraio 2019 – Avanti verso l’apocalisse, eolico pesante, l’Occidente arma i rifugiati che crea, chi ha scoperto il “Nuovo Mondo”?, Venezuela: brutte nuove dalla UE e dalla perfida Albione, testimonianza di un cittadino italiano in Venezuela…

Care, cari, la società Altmetric tiene traccia delle citazioni scientifiche sulla stampa e nei discorsi pubblici per crearne poi una classifica annuale dei più dibattuti. La classifica del 2018 è stata senza dubbio la più nera degli ultimi 10 anni. L’orologio dell’Apocalisse segna due minuti alla mezzanotte. Il nostro pianeta si sta dirigendo verso l’apocalisse, l’umanità è sul punto di distruggere se stessa e il pianeta e i primi segni dell’Armageddon sono già visibili se sapete dove guardare. Questa è più o meno la percezione che si ha dopo aver letto i titoli delle ultime notizie scientifiche. Nel 2018 gli articoli scientifici più popolari sono stati dedicati a: l’effetto distruttivo dell’uomo sulla natura, le catastrofi naturali, il peggioramento delle condizioni di salute. E ogni anno che passa la situazione peggiora… (Sputnik)

Eolico pesante e distruzione del paesaggio – Scrive Antonio Bavusi: “Stiamo stravolgendo il bene più prezioso del popolo italiano: il paesaggio e la natura, soprattutto delle regioni meridionali. Interessi mafiosi, connivenze politiche locali, società di comodo di stranieri, personaggi “disinvolti”, ecc.  Tutti stanno “dandosi da fare” per distruggere quel poco di bello che è rimasto nel nostro Paese. Cime delle montagne e colline del Sud sono ormai preda di uno scempio senza fine attraverso antiestetiche torri eoliche le cui pale il più delle volte sono ferme a causa dell’assenza di vento…” – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/01/eolico-pesante-se-le-rinnovabili.html

No alla secessione dei ricchi – Scrive P101: “Francia e Germania si uniscono col Trattato di Aquisgrana per sottomettere gli altri popoli europei. Se il Governo Giallo Verde seguirà le direttive di quello precedente, siglerà il 15 febbraio con Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, un accordo che concede loro la cosiddetta “Autonomia Differenziata”. Non è federalismo ma “secessione dei ricchi”. L’Italia sarà smembrata, con un Nord satellite della Germania ed un Mezzogiorno abbandonato a se stesso. In quanto cittadini rivolgiamo un appello a Conte, Di Maio e Salvini: dite “NO” allo spezzatino del nostro Paese! Info: p101@programma101.org”

Come l’Occidente arma i rifugiati che crea… – Scrive Tony Cartalucci: “La cosa più sinistra nel creare profughi intenzionalmente è quella di armarli come leva per costringere ulteriormente le nazioni e far avanzare le ambizioni egemoniche. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno fatto ciò sistematicamente – dallo sfruttamento del flusso di rifugiati in fuga dalle guerre guidate dagli Stati Uniti in Libia e Siria – al cinico sfruttamento di casi come Rahaf al-Qunun dell’Arabia Saudita e Hakeem al-Araibi di Bahrein: da cui i profughi stanno fuggendo da regimi sostenuti dall’Occidente…” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2019/01/how-west-weaponizes-refugees-it-creates.html

Lucidi è lucido –  “In Venezuela “rifiutiamo pericolosi ultimatum e ingerenze internazionali”. Lo ha detto il senatore Stefano Lucidi di M5S in un intervento in aula. Secondo Lucidi, l’Italia ha scelto “una posizione responsabile” per “il dialogo, la riconciliazione e una soluzione politica” in linea con quella di Papa Francesco. “Non stiamo sostenendo lo status quo, ma rifiutiamo ogni tipo ingerenza esterna in virtù del principio di autodeterminazione da noi sempre sostenuto”, ha affermato Lucidi, facendo l’esempio di crisi come quelle in Afghanistan, Libia, Siria, Ucraina dove “le ingerenze esterne hanno scatenato guerre civili che durano da anni”.  (AdnKronos)”

Chi ha scoperto il “Nuovo Mondo”? – Scrive Filippo Mariani: “Recentemente alcuni archeologi e antropologi hanno formulato la tesi che l’America del sud invece sia stata colonizzata da popolazioni provenienti dalla Cina utilizzando grandi imbarcazioni. Di certo oggi sappiamo che L’America del Nord fu raggiunta dai vichinghi intorno all’anno 1000. Furono, secondo gli studiosi, i figli del mitico Erik il Rosso a salpare dalla Groenlandia per giungere nell’attuale Canada, approdando a Terranova, dove realizzarono anche insediamenti stabili…” – Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2019/01/chi-ha-scoperto-il-nuovo-mondo.html

Venezuela. Brutte nuove dalla UE e dalla perfida Albione – Il delfino di Berlusconi, Tajani,  gongola per il risultato ottenuto dalla votazione all’Europarlamento (con PD e FI uniti nella pugna) teso a spodestare Maduro, il legittimo presidente venezuelano.   Intanto la perfida Albione manovra dietro le quinte – La Banca d’Inghilterra non solo ha detto no alla richiesta del presidente Nicolas Maduro  di restituire l’oro venezuelano tenuto in ostaggio dalla GB,  Jeremy Hunt,  in piena fase  Brexit, chiede alla UE di imporre pesanti sanzioni contro il popolo venezuelano.   “Guaidò ha detto chiaramente di voler che facessimo pressioni su Nicolas Maduro, perché c’è bisogno di cambiamenti.”.   Questa la dichiarazione  fatta dal capo della diplomazia britannica il giorno dopo la conversazione con il leader golpista  dell’opposizione venezuelana, Juan Guaidò, e dopo  essersi consultato con i capataz  Trump e  Netanyahu…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/01/venezuela-brutte-nuove-dalla-ue-e-dalla.html

Commento di F.L.: “L’UE si sta visibilmente posizionando per uno SCONTRO EPOCALE, di cui alcuni dei parlamentari sono sicuramente coscienti: il salto a piè pari nell’illegalità più sfacciata da parte del Parlamento, e non semplicemente della Commissione, a mio avviso è segno di determinazione allo scontro bellico, oltre che della diffusione e profondità del degrado democratico europeo (e non solo i nazisti che crescono!). Sulla faccenda Venezuela la prova di forza non mi sembra simile alle precedenti “prove”, in questo caso si vuole arrivare fino in fondo contro Russia, Cina e Iran…” – Continua in calce al link soprastante con vari altri commenti

Testimonianza di un cittadino italiano in Venezuela… – Scrive Sandro Pescopagano: “Non si tratta di un servizio giornalistico strutturato ma forse proprio per questo offre una prospettiva che sarebbe da approfondire, sulle caratteristiche di parte della collettività italiana presente in Venezuela. Sovranità, patria, popolo. Premetto che nei confronti del Venezuela non avevo alcun preconcetto ideologico e neppure ero a favore per presunte affinità ideologiche. Ci sono semplicemente andato per trovare parenti, per staccare dalla società in cui vivo e per toccare con mano la realtà…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/01/31/testimonianza-di-un-cittadino-italiano-che-scrive-dal-venezuela-pasta-olio-e-mandolino-contro-diritti-salario-e-patria-libera-e-grande/

Ciao, Saul/Paolo

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“L’uomo finge continuamente di essere quello che non è; è un modo per nascondere se stesso. Chi è brutto cerca di sembrare bello, chi è preda di angosce cerca di sembrare felice, chi non sa niente cerca di dimostrare di sapere tutto. E le cose vanno avanti in questo modo. Se non diventi consapevole di quei tre idioti che sono in te, non diventerai mai un saggio. È superando i tre idioti che si diventa realmente saggi…” (Osho)

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