Archivio di settembre 2017

Siria – Iniziata la liberazione di Deir Ez Zor da parte dell’esercito siriano

Dopo tre anni di micidiale assedio dell’Isis all’ultima grande città siriana ancora sotto suo controllo, Deir Ez Zor, il 138° battaglione dell’Esercito Arabo Siriano ha raggiunto la parte ovest della città e si è ricongiunto con l’eroica guarnigione che dal 2014, insieme ai 100mila abitanti, ha tenuto a bada, in una situazione di penurie di ogni genere, le orde del mercenariato Usa-Israele-Golfo. Foto dell’incontro danno la misura della gioia provata dai soldati, gli uni per aver tenuto duro in condizioni inimmaginabili, riforniti solo dall’aria, visto che erano riusciti a mantenere il controllo anche sull’aeroporto; gli altri, per aver visto la loro rapidissima avanzata, una vera guerra lampo, coronata dal successo e dalla salvezza di questo pezzo della patria. Un successo reso possibile anche dai costanti bombardamenti russi con missili Cruise sulle postazioni dei terroristi.

Ora l’esercito siriano proseguirà la riconquista verso i territori ancora occupati a est e a sud. Resta l’amarezza per un’altra importante città siriana, Raqqa, caduta in mano agli ascari curdi degli Usa e di cui non si intravvede la liberazione, insieme a tutto il territorio sul quale questi nuovi mercenari Usa hanno compiuto una terrificante pulizia etnica.

Oggi, comunque, è giorno di festa per la vittoria di un popolo e della sua leadership che sono riusciti a scompaginare i piani di distruzione e annientamento allestiti dai peggiori Stati-canaglia della storia umana.

Aggiungo il video dell’esultanza dei tifosi della Nazionale Siriana, avviata verso la qualifica ai Mondiali di calcio. Un’altra impresa-simbolo di un popolo impareggiabile in condizioni che è difficile immaginare altri avrebbero potuto superare. Grande Siria, grande Assad, grande Putin.

Fulvio Grimaldi

Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=mdZzgvt5whE

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«Digital News Initiative» – Con Radar il controllo dell’informazione passa a Google…

Sputnik ha pubblicato recentemente un articolo sull’accordo dal valore di 800.000 dollari siglato tra il leader tecnologico della Silicon Valley e la UK Press Association per il progetto «Digital News Initiative», un progetto triennale di Google dal valore di 170 milioni di dollari, che comprende tra i suoi numerosi obiettivi, la creazione di «informazioni» automatizzate o scritte dai robot. Questo specifico programma è formalmente conosciuto con il nome di «Reporters and Data and Robots», o RADAR, e, in base a quanto è stato già scritto, i «giornalisti robot» progettati da Google si serviranno di open source paragonabili a quelle impiegate dei governi e dalla polizia per produrre dei rapporti che in seguito invieranno agli altri media per la loro diffusione o che serviranno da base per articoli scritti da persone in carne e ossa.

Ci sono molti dettagli tecnici su come funzionerà, ma non è ciò che oggi mi interessa. Vorrei piuttosto esaminare i pro e i contro che questo sistema comporta e valutare il suo impatto sui media internazionali e sull’informazione mondiale in generale. Per quanto concerne i vantaggi, RADAR potrebbe rivelarsi utile in quanto raccoglitore di informazioni se riuscisse ad accedere a fonti ben conosciute e altre meno note, soprattutto se fornisce una funzionalità di ricerca facile da usare e capace di filtrare i risultati. Inoltre, la capacità di Big Data di trattare milioni e milioni di informazioni è un aspetto che potrebbe rivelarsi utile se utilizzato per produrre periodicamente delle informazioni sull’economia, la società, e la criminalità.

Il problema, tuttavia, è che il servizio RADAR potrebbe avere un costo eccessivamente elevato e per questo accessibile solo alle aziende dei media tradizionali che potrebbero servirsene per divulgare le sue informazioni al pubblico attraverso i filtri abituali o rivendere i rapporti più grezzi ad altri clienti. In entrambi i casi, i media farebbero da intermediari tra Google e il pubblico. Inoltre i rapporti di RADAR non sono così precisi come le persone si aspetterebbero, perché c’è un’enorme differenza tra la raccolta dei fatti in forma organizzata e provare a estrapolare dei modelli e delle analisi su un dato soggetto, in particolare sui rapidi cambiamenti internazionali. Un altro problema è che non è possibile sapere con certezza quali fonti Google consentirà a RADAR di utilizzare, questo vuol dire che potenzialmente potrebbe censurare lui stesso i suoi rapporti evitando che arrivino informazioni dai media russi e da altri media multipolari, o deformandoli con discrezione per fini di «propaganda».

Nel complesso, l’entrata di Google nel business dell’«informazione» automatizzata testimonia il suo desiderio di monopolizzare quest’industria emergente e di espandere ulteriormente il suo già consistente potere politico. Controlla la sfera informativa grazie al suo motore di ricerca accuratamente organizzato e ora vuole prendersi cura del modo in cui le persone interpretano le notizie che esso stesso fornisce. Tutto ciò pone Google in una posizione privilegiata, in grado di esercitare un potere illegale sulla percezione umana e condizionarne il futuro politico, sia che si tratti di aizzare i cittadini contro i propri governi, interferire nelle campagne elettorali, o favorire una narrazione globale unilaterale.

Andrew Korybko

Fonte: http://lesakerfrancophone.fr/les-robots-dinformation-radar-de-google-vont-completer-le-monopoly-de-linformation

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La verità non è quel che sembra, no alle armi ai sauditi, indagine sul nucleare israeliano, idea bioregionale, autoestinzione di massa, caso Regeni rivisitato, identità di genere…

Il Giornaletto di Saul del 6 settembre 2017 – La verità non è quel che sembra, no alle armi ai sauditi, indagine sul nucleare israeliano, idea bioregionale, autoestinzione di massa, caso Regeni rivisitato, identità di genere…

Care, cari, buon giorno a te caro Paolo, rido… rido si al pensiero di quanti dei pochi numerosi lettori del giornaletto riescono a leggere le mie poesie o quel che scrivo sempre più stralunato e surreale infatti anche tu parli di allucinazione poetica. Rido… si rido ancora al pensiero che molti credono che tu sei stato veramente in Africa ed India invece non sanno che non sei mai uscito dalla biblioteca in cui hai lavorato a Roma dove hai appreso la cultura orientale studiando e leggendo tutti i testi che ti capitavano sotto mano… (Ferdinando Renzetti)… – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2017/09/la-verita-non-e-mai-quel-che-sembra.html

Mio commentino: “Questi son giorni di luna piena. Quindi è lecito “uscire un po’ di senno”, anzi, uscendo di senno si raggiunge uno spazio diverso, di saggezza aldilà della logica. Pertanto accetto con gioia la visione onirica di Ferdinando, che è un grande sintetizzatore poetico…”

Pordenone. Allarme tifo al Rainbow Family – Scrive Giulietta Blù: “Informazioni importanti per chi è stato al raduno europeo “Rainbow Family” di Pordenone. Un uomo trasferito in gravi condizioni in ospedale in elicottero era ammalato di tifo (salmonella tifoide). Non c’erano casi da 35 anni in Italia,  per quel che ne so, ci sono tre persone ricoverate con questa diagnosi…” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2017/09/pordenone-casi-di-tifo-al-raduno.html

Disarmo nucleare – Scrive Olivier Turquet: “Il tema del disarmo nucleare in tutte le sue forme mi pare il più importante. Tra l’altro ti chiederò un’adesione della Rete Bioregionale all’appello sulla firma dell’Italia al trattato di Interdizione delle Armi Nucleari che stiamo mettendo a punto…”

UE. Votazione contro la vendita di armi ai sauditi – Scrive Marco Palombo: “La commissione esteri del Parlamento europeo ha approvato una proposta di risoluzione sull’esportazione di armi da proporre al voto dell’assemblea del Parlamento. Hanno votato a favore i gruppi Socialisti e Democratici, Verdi, Sinistra Europea-GUE, Alde, M5S. Ha votato a favore anche Brando Benifei, giovane esponente spezzino del partito democratico. La lunga risoluzione che sarà votata il 12 settembre ribadisce la necessità urgente di embargo sulle armi per l’Arabia saudita…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2017/09/05/ue-commissione-esteri-approva-proposta-contro-la-vendita-di-armi-allarabia-saudita-il-12-settembre-2017-votazione-allassemblea-del-parlamento/

Trento. Che fine hanno fatto i cuccioli dell’orsa “giustiziata”? – Scrive Silvia Premoli: “LEAL Lega Antivivisezionista ha sporto denuncia querela e fa richiesta di costituirsi parte civile nell’instaurando procedimento penale nei confronti della Provincia di Trento per l’uccisione dell’orsa KJ2 mettendo i suoi cuccioli nella situazione di non poter sopravvivere…”

Israele. Corte suprema indaga sull’arsenale nucleare – Scrive Angelo Baracca: “È il caso di ricordare che Israele non ha mai ammesso ufficialmente e pubblicamente l’esistenza del suo arsenale nucleare, e non ha aderito al Trattato di Non Proliferazione. Il governo israeliano aveva chiesto alla Corte Suprema di rigettare la causa, sostenendo che la Corte Suprema non ha l’autorità di ordinare al primo ministro di legiferare. Ma la Corte ha respinto la posizione del governo…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2017/09/israele-la-corte-suprema-indaga.html

Mio commentino: “Probabilmente con questa mossa “ufficiale” si vuole “di straforo” render chiaro ai “nemici” che l’entità sionista dispone di armi nucleari… e quindi che stessero attenti a non provocare la reazione israeliana…”

L’idea bioregionale – Scrive Stefano Panzarasa: “Il Bioregionalismo è l’arte di vivere in un luogo in armonia con la natura. Il Bioregionalismo è l’arte di non causare dolore innecessario agli animali. Il Bioregionalismo è l’arte di liberarci dal patriarcato, dal Dio patriarcale e ritornare alla Madre Terra, all’uguaglianza e alla libertà….” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2017/09/il-bioregionalismo-e-larte-di-vivere-in.html

Commento di S.B.: “ho letto questo articolo sul bioregionalismo di Stefano, alla fine ce l’ha sempre con il matriarcato, per carità l’energia femminile sarà pure più positiva, ma non significa “paradiso”…”

Mia rispostina: “Dietro le quinte: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/13/rete-bioregionale-italiana-la-mia-battaglia-istituzionale-laica-e-vegetariana-i-miei-%E2%80%9Ctristi%E2%80%9D-tiri-destri-e-mancini-agli-ecologisti-e-come-sono-riuscito-a-sopravvivere-all/

Italianità stravolta – Scrive Anna Maria Campogrande a integrazione dell’articolo https://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2017/08/ue-gli-pseudo-intellettuali-sciuscia.html?showComment=1504611050569#c4118306110675521330 -: “…gli Italiani, vivono in un Paese occupato dalla fine della seconda guerra mondiale e sono oggetto di una strategia, studiata a tavolino, di occupazione totale e di distruzione della loro millenaria civiltà, lo testimoniano, tra l’altro, le successive scellerate riforme della pubblica istruzione, l’imposizione dell’inglese ai bambini della scuola materna che ne scompiglia la forma mentis, il fenomeno delle immigrazioni di massa che non è semplicemente spontaneo ma predisposto e organizzato, l’abbassamento del livello dei politici, ecc…” – Continua in calce al link segnalato

Autoestinzione di massa – Scrive Marco Bracci: “Tempo addietro avevo annunciato che la fine è vicina e qui lo confermo, aggiungendo che da calcoli da me effettuati tenendo conto di una indiscrezione spirituale, entro il 2027 si compirà la sorte dell’Umanità. Mi capita spesso di scrivere sull’argomento in oggetto e devo dire che mi capita anche di leggere commenti scettici e talvolta offensivi. I miei scritti sono motivati da seri avvertimenti provenienti dal mondo spirituale puro, ma ormai la distanza fra l’uomo e il divino è talmente grande che praticamente nessuno ascolta parole di avvertimento come quelle che ho scritto anche alcuni giorni fa…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2016/09/autoestinzione-di-massa-la-cosa-e.html

Spilamberto. Ben-essere – Scrive Ting: “Il 23 settembre 2017 pomeriggio all’insegna del BEN-ESSERE con operatori a vostra disposizione per trattamenti (con contributo volontario). A seguire ore 18 circa lo spettacolo di musica, danza, e recitazione. A seguire la conferenza: ” il Ben-essere è la gioia di vivere?” con le Dottoressa Sabine Eck e Marcella Brizzi ed infine musica live con mantra per il benessere, e spazio alle domande del pubblico! Info. ting.spilamberto@gmail.com”

Europa. Omologazione via meticciato – Scrive Olga Chetverikova: “I più profondi ricercatori sull’ “integrazione europea” indicano che essa conduce a una grande ridisegno dello spazio europeo, che può essere definita una vera e propria rivoluzione geopolitica. Il vero scopo di questo è lo smantellamento della pubblica istruzione nazionale e l’eliminazione dei confini politici per garantire la libera circolazione dei capitali transnazionali e consolidare il controllo sulla sua parte per le aree chiave del continente. Tuttavia, questa rivoluzione geopolitica è accompagnato da non meno profonda rivoluzione nel campo della demografia, che gli scienziati chiamano “catastrofe demografica”..- Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2015/09/europa-globalizzazione-ed-omologazione.html

Napoli. Capitale degli spioni NATO – Scrive Manlio Dinucci: “Iniziata l’opera di spionaggio, il 5 settembre 2017, a Lago Patria (Napoli), dove ha sede il Comando Nato: nel suo quartier generale (85000 metri quadri, con un personale di 2500 militari e civili in aumento) è stato inaugurato l’«Hub di direzione strategica Nato per il Sud». Fortemente caldeggiato dalla ministra Pinotti, esso ha il compito di raccogliere informazioni relative a destabilizzazione, terrorismo, radicalizzazione, etc.”

Egitto. Il caso Regeni rivisitato – Scrive Fulvio Grimaldi a Alessandro Di Battista: …sono rimasto sinceramente esterrefatto per le tue dichiarazioni alla Camera sulla questione Giulio Regeni e, in particolare, per aver accreditato la manifesta bufala di un giornale come il New York Times sulle presunte “prove inconfutabili” di un suo articolo assolutamente privo di tali prove che sarebbero state fornite da un oscuro e anonimo funzionario dell’amministrazione Obama. Prove di cui da allora non si è saputo più nulla. Considerare il NYT lo standard aureo dell’informazione è perlomeno azzardato, visto il ruolo che questo quotidiano, espressione dell’estrema destra israeliana, ha sempre sostenuto nell’avallare le ragioni, false, per tutte le guerre d’aggressione Usa, comprese le illazioni sulle famigerate armi di distruzione di massa…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2017/09/05/egitto-il-caso-regeni-rivisitato-ed-altro-ancora/

Commento di J.E.: “Il Governo in parlamento: abbiamo buoni e importanti rapporti reciproci con l’Egitto ed è quindi necessario che il ‘caso Regeni’ trovi una soluzione. Le indagini vanno estese a Cambridge, ai compiti assegnati a Regeni in Egitto…” – Continua al link sopra segnalato con altri commenti

Identità di genere ed ecologia sessuale – Nell’immaginifico dell’alienazione dal genere si comincia con poco, con innocenti modellini. Prima unisex, poi bisex, infine transex e trangender e l’uomo e la donna scompaiono. Insomma l’alienazione dal genere diventa una forma di alienazione sociale. La specie umana diventa una specie di alieni… Angeli o demoni che siano. Infatti gli angeli ed i demoni anche nella fantasia “religiosa” non hanno un preciso genere, sono neutri e dimostrano un sesso ambivalente secondo la “necessità” o l’utilità….” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/11/pansessualita-ecologica-e-spirituale.html

Ciao, Paolo/Saul

………………………………..

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Che sia ricco o povero, il Ribelle è un vero imperatore poiché ha spezzato le catene dei condizionamenti e delle opinioni della società repressiva. Ha dato forma a se stesso, abbracciando tutti i colori dell’arcobaleno, emergendo dall’oscurità e dalle radici informi del suo passato inconsapevole e sviluppando ali con cui volare alto nel cielo. Il suo modo di essere è ribelle non perché lotti contro qualcuno o qualcosa, ma perché ha scoperto la propria vera natura ed è determinato a vivere in base a essa. Il ribelle ti sfida a essere coraggioso a sufficienza per assumerti la responsabilità di ciò che sei e per vivere in funzione della tua verità.” (Osho)

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Egitto. Il caso “Regeni” rivisitato… (ed altro ancora)

Premessa. quella che segue è una lettera che ho indirizzato a Alessandro di Battista, dopo le sue dichiarazioni alla Camera sul caso Regeni, e ad altri parlamentari di mia conoscenza.

UN GRAVE ERRORE
Caro Alessandro Di Battista, faccio il giornalista da oltre mezzo secolo, oggi indipendente ma vengo da organi come la BBC, Paese Sera, Panorama, L’Espresso, Rai-TG3. Sono un sostenitore del M5S e con il MoVimento ho organizzato nella mia zona molte pubbliche iniziative (con Morra, Ruocco, Imposimato, Lanutti, Scibona, Bertorotta..). Ho intervistato deputati e senatori del MoVimento, compreso te, sono amico di Ornella Bertorotta e ho partecipato a numerose vostre iniziative alla Camera e al Senato. Ho lavorato con militanti 5Stelle sul territorio per i miei documentari e articoli. Spero che tutto questo mi dia un po’ di credibilità.
Conosco la tua esperienza in America Latina e nel Sud del mondo e quindi presumo una tua profonda conoscenza del modus operandi di certe grandi potenze dagli insopprimibili appetiti coloniali in quelle parti del mondo.

Perciò sono rimasto sinceramente esterrefatto per le tue dichiarazioni alla Camera sulla questione Giulio Regeni e, in particolare, per aver accreditato la manifesta bufala di un giornale come il New York Times sulle presunte “prove inconfutabili” di un suo articolo assolutamente privo di prove inconfutabili che sarebbero state fornite da un oscuro e anonimo funzionario dell’amministrazione Obama. Prove di cui da allora non si è saputo più nulla. Considerare il NYT lo standard aureo dell’informazione è perlomeno azzardato, visto il ruolo che questo quotidiano, espressione dell’estrema destra israeliana, ha sempre sostenuto nell’avallare le ragioni, false, per tutte le guerre d’aggressione Usa, comprese le famigerate armi di distruzione di massa.

La questione Regeni è complessa e vi si incrociano interessi dichiarati e molto poco dichiarati. Merita un’analisi attenta come quella che in parecchi, compreso il sottoscritto, vi hanno dedicato. Va inquadrato nella contesa geopolitica sul controllo dell’Egitto e dei suoi rapporti con un paese cruciale nel Mediterraneo come l’Italia, controllo che è diventato oggetto di contesa soprattutto da quando l’Egitto, sotto la spinta di una rivolta di massa (molto meno che di un golpe militare che la ha solo assecondata), si è liberato del regime oppressivo e integralista dei Fratelli musulmani, da sempre fiduciari degli interessi coloniali occidentali nel mondo arabo e matrice di buona parte del terrorismo che oggi vi imperversa.

Ciò che turba nell’accanita campagna per la verità per Giulio Regeni è che tutti trascurano i precedenti professionali del giovane e in particolare il suo lavoro per un gruppo di persone specializzate in operazioni sporche: i dirigenti dell’impresa transnazionale di spionaggio “Oxford Analytica” John Negroponte, organizzatore degli squadroni della morte in Nicaragua e Iraq, Colin McColl, già capo dell’MI6, e David Young, processato e incarcerato per il suo ruolo nello scandalo Watergate.

Aggiungo alcuni illuminanti dettagli, già ripetutamente riferiti in miei articoli sul blog e su FB, oggi riassunti da chi si occupa del caso da tempo, che non dovrebbero essere trascurati da chiunque voglia occuparsi, in alternativa ai produttori di fake news nei massa media al servizio del complesso militar-finanziario-securitario, di politica estera con onestà e competenza.

Grazie dell’attenzione.
Con stima e amicizia,

Fulvio Grimaldi
www.fulviogfrimaldicontroblog.info

-Giulio Regeni è stato un brillante studente che ha studiato a lungo negli USA
e poi in Gran Bretagna (UK).
-Nel momento in cui è stato inviato in Egitto per effettuare una non ben
precisata “ricerca” sui sindacati indipendenti egiziani, stava per conseguire
un dottorato di ricerca presso la prestigiosa Università di Cambridge.
-In precedenza, nell’UK, aveva lavorato negli anni 2013-2014 anche per la
Oxford Analytica, una vasta organizzazione con migliaia di dipendenti, presente
in molti paesi del mondo, incaricata ufficialmente di svolgere “analisi
politiche”i cui principali dirigenti erano:
John Negroponte (cittadino USA), già importante agente della CIA ed
organizzatore degli squadroni della morte in America Centrale che uccidevano
gli oppositori antimperialisti di quell’area;
David Young (cittadino USA), già membro del gruppo di spie implicato nello
scandalo Watergate, incaricato dal Presidente Nixon di spiare e raccogliere
informazioni sul rivale Partito Democratico;
Colin McColl (cittadino UK), già alto dirigente del noto servizio di
spionaggio britannico M16 (quello di 007).
-In Egitto Regeni era anche “visiting scholar” dell’Università Americana del
Cairo, notoriamente implicata in iniziative atte a diffondere il pensiero e
l’influenza USA nella classe colta egiziana e difendere gli interessi
statunitensi.
-Durante il periodo in cui è stato in Egitto, Regeni ha pubblicato con uno
pseudonimo vari articoli sui sindacati egiziani, anche sul “Manifesto”, ma si
sa pochissimo sulla sua attività di “ricerca”.
-E’ certo che Regeni avesse aggangiato il sindacalista Abdallah, capo del
sindacato degli ambulanti.
-In una registrazione (parziale) diffusa da organi di stampa italiani qualche
mese fa, si sente Regeni offrire 10.000 dollari ad Abdallah in cambio di
fantomatici “progetti” non meglio specificati. Abdallah, già in contatto con la
polizia egiziana, registra il colloquio e chiede a Regeni denaro per sé.
Regeni rifiuta e si mostra molto prudente. Forse già sa, o sospetta, che
Abdallah lo sta registrando e lo ha già denunciato alla polizia. Di fatto
Regeni è “bruciato”.
-Il 25 gennaio 2016 Regeni scompare in circostanze mai chiarite. Il suo
cadavere, recante segni di gravi maltrattamenti e percosse, viene ritrovato il
3 febbraio in un luogo aperto, non nascosto e di facile accessibilità, presso
l’inizio dell’autostrada per Alessandria.
-Proprio in quei giorni è in corso al Cairo un’importante riunione economica
tra una delegazione italiana guidata dalla Ministra Federica Guidi ed una
delegazione del Governo Egiziano. Tra gli argomenti trattati anche eventuali
concessioni all’ENI relative al più grande giacimento di gas off-shore del
Mediterraneo scoperto presso la costa egiziana.
-Il Ministro Guidi rientra precipitosamente in Italia (anche se si ritiene che
trattative economiche siano continuate sottobanco).
-Le autorità italiane accusano gli inquirenti egiziani di scarsa
collaborazione nelle indagini sull’assassinio e l’ambasciatore italiano viene
fatto rientrare dal Cairo.Tutta la stampa italiana, ed i partiti ed i movimenti
politici, tranne poche eccezioni, si scatenano in una prolungata campagna
contro il Governo Egiziano, accusato quale mandante dell’omicidio (ma senza
prove concrete).
-L’Università di Cambridge rifiuta di collaborare con gli inquirenti italiani
per chiarire l’esatto mandato ricevuto da Regeni. Nessuna pressione viene fatta
dal Governo Britannico sull’Università di Cambridge o sulla Oxford Analytica
perché forniscano chiarimenti sull’attività di Regeni. Lo stesso si può dire
per il Governo USA nei confronti dell’Università Americana. Il Governo italiano
non esercita pressioni e non prende alcun provvedimento verso le istituzioni ed
i Governi di cui sopra.
-Solo pochi gruppi o persone in Italia si pongono il problema del “cui
prodest”. L’omicidio Regeni ha certamente messo in difficoltà il governo
egiziano, posto sotto accusa, e che non aveva interesse ad eliminare un
informatore di basso profilo già “bruciato”. L’assassinio ha invece fortemente
favorito gli interessi economici di altri paesi, come UK e Francia, che si sono
affrettati a concludere una serie di accordi economici con l’Egitto profittando
dell’allentamento dei rapporti Italia-Egitto e non mostrando nessuna
solidarietà con l’Italia. Non appare peregrina l’ipotesi che l’informatore di
basso profilo Regeni, già “bruciato”, sia stato “sacrificato” per creare una
situazione come quella descritta sopra, magari con la complicità di qualche
gruppo deviato dei servizi egiziani (eventualmente infiltrato dalla Fratellanza
Musulmana, all’opposizione).
-Recentemente il Governo italiano decide di cambiare politica e riallaccia
relazioni con l’Egitto, parlando di partnership ineludibile e di una
possibilità di una maggiore collaborazione dei due stati anche nelle indagini..
-Si scatena l’attacco di ampi settori politici e della stampa, spesso facenti
parte dell’area dell’interventismo “umanitario” (già sponsor delle guerre in
Jugoslavia, Libia e Siria) al Governo, reo di un eccesso di realismo politico.
Si comincia però in vari settori ad avanzare anche una critica alla non
collaborazione di Cambridge e ad porre ipotesi alternative sull’omicidio e
domande sulla reale attività di Regeni.
-In un’intervista il gen. Tricarico, ricoprente incarichi governativi (vedi
sotto), ribatte alle accuse, parlando di “utili idioti” che non comprendono il
reale contesto di questi tragici avvenimenti.

Commento di Jure LT: “TG24 4 settembre ore 24.00: “Il Governo in parlamento: abbiamo buoni e importanti rapporti reciproci con l’Egitto ed è quindi necessario che il ‘caso Regeni’ trovi una soluzione. Le indagini vanno estese a Cambridge, ai compiti assegnati a Regeni in Egitto.”

Commento di Piotr: “Il problema è: il nostro governo si muove in autonomia o col beneplacito degli USA.
Probabilmente la seconda. E quindi problema derivato: è frutto del cambiamento di strategia di The Donald?
Se sì, vuol dire che il Pannocchia (cioè chi sta dietro a lui) pian pianino, sotto sotto, sta andando avanti.”

Risposta di Fulvio: “Probabilmente la prima, pensando a Minniti e all’ambasciatore tornato al Cairo, seguito dalla minaccia dell’ISIS all’Italia(Cia-Mossad), dallo tsunami anti-Minniti dei sinistrati sguatteri dello Stato Profondo Usa e sugli orrori interni alla Libia esagerati oltre ogni base reale,, dalla sospensione degli aiuti Usa all’Egitto. Temo che a Trump non sia consentito di fare altro rispetto a quello che gli viene dettato.”

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UE. Commissione esteri approva proposta contro la vendita di armi all’Arabia saudita – Il 12 settembre 2017 votazione all’assemblea del Parlamento

La commissione esteri del Parlamento europeo ha approvato una proposta di risoluzione sull’esportazione di armi da proporre al voto dell’assemblea del Parlamento. Hanno votato a favore i gruppi Socialisti e Democratici, Verdi, Sinistra Europea-GUE, Alde, M5S. Ha votato a favore anche Brando Benifei, giovane esponente spezzino del partito democratico.

La lunga risoluzione che sarà votata il 12 settembre ribadisce “la necessità urgente di embargo sulle armi per l’ Arabia saudita” come già chiesto da una risoluzione approvata dal Parlamento Europeo il 25 febbraio 2016.

Il 12 settembre, alla riapertura della Camera dei Deputati, è prevista anche a Montecitorio la votazione di una mozione sulla guerra in Yemen, con particolare attenzione alle armi fabbricate in Sardegna e vendute all’ Arabia saudita.

Nello stesso giorno, o in giorni vicini, il Pd si esprimerà sulla vendita di armi all’ Arabia Saudita nel Parlamento Europeo e nel parlamento italiano. Voterà in modo diverso ?

Vedremo, ma intanto diffondiamo la notizia del voto quasi contemporaneo dei due parlamenti sullo stesso tema.

Marco Palombo

Di seguito uno stralcio della risoluzione approvata dalla commissione esteri dell’ UE con il voto dei Socialisti europei e del Pd.

Proposta di risoluzione del parlamento europeo
sull’esportazione di armi: attuazione della posizione comune 2008/944/PESC
2017/2029(INI)

N. considerando che il Parlamento europeo, nella sua risoluzione del 25 febbraio 2016 sulla situazione umanitaria nello Yemen, ha invitato il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) ad avviare un’iniziativa finalizzata all’imposizione da parte dell’UE di un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita;
O. considerando che la situazione nello Yemen, da allora, si è ulteriormente deteriorata anche a causa delle azioni militari portate avanti dalla coalizione guidata dai sauditi; che alcuni Stati membri hanno interrotto la fornitura di armi all’Arabia Saudita in ragione delle azioni da essa perpetrate nello Yemen, mentre altri hanno continuato a fornire tecnologie militari in violazione dei criteri 2, 4 6, 7 e 8;……..

17. ritiene che le esportazioni all’Arabia Saudita violino almeno il criterio 2 visto il coinvolgimento del paese nelle gravi violazioni del diritto umanitario accertato dalle autorità competenti delle Nazioni Unite; ribadisce il suo invito del 26 febbraio 2016 relativo alla necessità urgente di imporre un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita;…….
19. osserva che, in base a quanto riportato nelle relazioni annuali, il criterio 4 è stato invocato 57 volte nel 2014 e 85 volte nel 2015 per rifiutare il rilascio di licenze; deplora che la tecnologia militare esportata dagli Stati membri venga utilizzata nel conflitto nello Yemen; esorta gli Stati membri a conformarsi alla posizione comune in maniera coerente sulla base di un’approfondita valutazione ………
22. esprime preoccupazione per i possibili sviamenti delle esportazioni di armi all’Arabia Saudita e al Qatar verso attori armati non statali in Siria, responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, ed esorta il COARM ad affrontare la questione con urgenza; riconosce che la maggior parte delle armi nelle mani dei ribelli e dei gruppi terroristici proviene da fonti non europee;…..

(Fonte: http://lecorvettedellelba.blogspot.it/2017/09/12-settembre-pd-nella-ue-contro-la.html)

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