Archivio di giugno 2017

“Ci stanno invadendo…” – La disillusione buonista

Ci stanno invadendo. Ormai dovrebbe esser chiaro anche ai buonisti più ingenui. E, per indorare la pillola, è tutto un fiorire di bugie e di luoghi comuni, volti non soltanto a convincerci che la cosa è inevitabile, ma che è addirittura positiva e utile per noi. In altre parole, vogliono che il popolo italiano sia cornuto e contento.

Da qui, la selva di barzellette sul fatto che l’immigrazione sia una “risorsa”, che la diversità sia un “arricchimento”, che bisogni costruire “ponti” e non “muri”, e così via cazzeggiando.

Non è vero niente. Siamo solamente in presenza di un piano diabolico per distruggere gli Stati nazionali e l’identità dei popoli; e – con essi – il sistema sociale che gli Stati hanno costruito nel tempo, a garanzia delle rispettive popolazioni e, soprattutto, delle fasce più deboli di queste. Il progetto della grande finanza è sostituire le nazioni con un grande marmellata multietnica, multiculturale, multireligiosa, multi-l’animaccia-loro, che possa fornire carne da macello da impiegare nelle fabbriche “globalizzate” con compensi da fame, senza tutele, senza garanzie, alla mercé delle “riforme” che servono ad “attrarre investimenti”, tipo Jobs Act.

Ecco perché stanno riempiendo l’Europa di migranti economici (più o meno travestiti da “rifugiati”). E se l’Europa ha già raggiunto il punto di saturazione, se Londra ha un sindaco musulmano, se la Germania ha tre milioni di turchi, se il Belgistan ha intere città governate dalla legge islamica, se i paesi dell’Est hanno detto che loro non vogliono fare la stessa fine… se la situazione è ormai questa, ci sono sempre quei coglioni di italiani, disposti a diventare il campo-profughi dell’Europa, ad andarsi a prendere gli invasori sul bagnasciuga libico, a portarli in albergo ed a dotarli di internet, telefonino e argent de poche.

Naturalmente – come dicevo in apertura – a questo popolo italiano qualcosa va detta. Ove il “qualcosa” sta per “qualche bugia”. La madre di tutte le bugie (non foss’altro perché la più vecchia) è quella che “gli stranieri fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare”. Dunque, si vorrebbe far passare il messaggio che gli italiani svolgano lavori prestigiosi e ben remunerati, e che gli immigrati vadano semplicemente a tappare i buchi, a fare i lavori umili, dequalificanti, avvilenti, quelli che un italiano non farebbe neanche per sogno.

Non è certamente così in un paese con 3 milioni di disoccupati “ufficiali”, e con non so quanti milioni di sottoccupati, inoccupati, inattivi, cassintegrati, esodati, esuberati, e così via fornerando. In un paese vittima della globalizzazione economica, che costringe le imprese a ridurre all’osso le spese per il personale, pena l’impossibilità di “stare sul mercato globale”.

Così non è – dicevo – ma quand’anche fosse così, l’unica conclusione logica sarebbe che gli immigrati andrebbero a fare concorrenza ai nostri “ultimi”, ai più poveri, ai più indifesi, a quegli italiani le cui condizioni miserevoli non riescono a toccare il cuore dei tanti buonisti pronti ad indignarsi per il “disagio” di un singolo o di una famiglia di immigrati.

Naturalmente, la vulgata buonista mal si concilia con le statistiche. E non solo quelle relative alla disoccupazione, ma anche quelle della emigrazione, della nostra emigrazione verso i paesi stranieri. Secondo una recente rilevazione, negli ultimi anni sono stati mezzo milione i giovani italiani andati a cercare lavoro all’estero, magari con una o più lauree, magari con quelle lauree a fare i camerieri a Londra o i lavapiatti a Berlino, magari contendendo con pakistani o senegalesi.

La verità è che, in Italia e non solo in Italia, i poteri forti dell’economia globalizzata hanno interesse a disporre di una manodopera d’importazione, pronta a lavorare per compensi irrisori; in modo da poter poi ricattare i nostri lavoratori, obbligandoli a salari da terzo mondo, con lo spauracchio del licenziamento e della sostituzione con stranieri disposti a lavorare per un pezzo di pane.

La manovra è questa, ed è ormai talmente scoperta che dovrebbe capirla anche un esponente della più spocchiosa “sinistra” con la erre moscia.

E invece no. Sono lì, imperterriti, a pontificare in tv ed a bearsi con l’ammontare dei contributi che i “lavoratori stranieri” hanno versato nelle casse dell’INPS. Nessuno di loro – naturalmente – si è mai chiesto perché mai gli stessi contributi non avrebbero potuto versarli altrettanti lavoratori italiani: sol che avessero avuto la ventura di poter lavorare nel loro paese, senza emigrare, senza sputare sangue, senza andare a morire tra le fiamme di un grattacielo londinese.

Michele Rallo – ralmiche@gmail.com

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Asse Atene – Tel Aviv, catapulta per Damasco (con Washington lanciatore)

Washington preannuncia “un nuovo attacco chimico” del governo di Damasco sui propri cittadini, senza badare al fatto che tutti i precedenti siano stati comprovatamente smentiti. Parigi annuncia la “linea rossa” pappagallando Trump. La trappola inventata, chiaramente falsa come la luce del sole, è preparata comunque, con spregio oramai palese delle opinioni pubbliche mondiali. Nemmeno il controllo stretto dei media viene preteso, la realtà dei fatti trapela oramai pure dai giornali e dalle testate governative. Non importa: leggano, capiscano pure. Non hanno oramai strumenti per opporsi: organizzazione, idee, volontà, partiti, sindacati. Noi abbiamo missili, flotte e bombardieri, e cosa fatta capo a. Poi Trump, Macron, Tsypras, Henry Levi, Merkel, potranno seguire la strada di Blair, Powell, Sarkozy, Kouchner, d’Alema, Berlusconi: una bella ricca vecchiaia, mai la galera.

La Turchia e le sue basi NATO (Incirlik e quant’altro) viene messa da parte: per un’iniziativa militare di grande portata Erdogan e i suoi Fratelli musulmani, già nelle pesti con il Qatar, sono inaffidabili. Che se la vedano con l’YPG, che già basta a coprire il Nord Siria e controllare il satrapo di Ankara, con truppa USA già sul terreno. A Sud sono pronti i Saud, con Giordania ed Emirati.

Per la Libia serviva l’Italia. Per la Siria serve la Grecia.

Con l’”accordo di collaborazione militare strategica” Atene – Tel Aviv la catapulta è pronta.

(Jure LT)

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Articolo collegato:

Vertice trilaterale tra Grecia, Cipro e Israele. Un altro anello nella catena di piani e antagonismi pericolosi per i popoli

Il 15 giugno 2017 si è svolto a Salonicco il III Consiglio di Cooperazione di Alto Livello tra Grecia e Israele e il Vertice trilaterale tra Grecia, Cipro e Israele, con la partecipazione dei primi ministri Alexis Tsipras, Benjamin Netanyahu e del presidente cipriota Nikos Anastasiadis.

La discussione che ha avuto luogo e le decisioni adottate riflettono l’obiettivo del governo di migliorare il ruolo geostrategico dei gruppi imprenditoriali locali, di interconnettere i capitali dei tre paesi e di espandere tra essi le attività imprenditoriali, soprattutto rispetto alle fonti e alle rotte di trasporto dell’energia.

Si tratta di uno sforzo che si sviluppa sul terreno degli intensi antagonismi tra centri e stati imperialisti nel Mediterraneo Orientale, precisamente per il controllo delle risorse naturali e i canali di trasporto di energia, con enormi pericoli per i popoli della regione.

Alexis Tsipras si è concentrato sulla “relazione strategica”, come l’ha definita, tra i tre paesi, così come sui piani per la “stabilità e la sicurezza” nella regione, che è precondizione per il prossimo obiettivo di “appoggio all’iniziativa imprenditoriale”.

Inoltre, ha fatto riferimento alla “cooperazione energetica” che si basa sulla “posizione geopolitica dei tre paesi” in un crocevia importante nei pressi o in prossimità di giacimenti, servendo la strategia della borghesia nazionale di trasformare il paese in un “centro energetico”. Inoltre, ha evidenziato che questo obiettivo contribuisce all’applicazione della strategia dell’Unione Europea rispetto alla diversificazione di fonti di approvigionamento energetico fondamentalmente per ridurre la dipendenza dai combustibili russi. In questo contesto, Tsipras ha fatto riferimento al cavo elettrico Grecia-Cipro-Israele e al gasdotto “East Med” (che attraverso Cipro e Grecia porterà i giacimenti energetici del Mediterraneo orientale all’UE), così come allo sviluppo di Fonti di Energia Rinnovabile.

“Al Tavolo abbiamo discusso sugli avvenimenti nella regione in generale, rispetto alla questione siriana e cipriota”, ha detto Tsipras, mentre quando ha parlato della questione palestinese ha riconosciuto il “diritto del popolo israeliano a vivere in sicurezza”, un pretesto utilizzato dallo Stato di Israele per attuare quotidianamente crimini contro il popolo palestinese.

Il ministro dell’Energia israeliano ha dato il benvenuto alla partecipazione di imprese greche nel settore dello sfruttamento di idrocarburi nelle regioni di Karich e Tanin, invitando a rafforzare il loro ruolo nello sfruttamento dei depositi di gas naturale israeliani e ha sottolineato il nuovo impulso che il loro maggior ruolo può dare ai piani della pipeline East Med.

Nell’ambito di queste riunioni sono stati promossi vari accordi di cooperazione con Israele in vari settori industriali; rispetto alla cooperazione militare, che pur non era nell’agenda dei lavori, si è evidenziato che “esiste e si esprime sia attraverso la cooperazione tra le industrie militari dei due paesi, come attraverso gli eserciti e l’addestramento congiunto”.

Il giornale “Rizospastis”, organo del Comitato Centrale del KKE, ha stigmatizzato il Vertice trilaterale come “un altro anello nei piani e antagonismi pericolosi per i popoli”.

Il 15 giugno, nel pomeriggio, i lavoratori e i giovani di Salonicco aderendo alla mobilitazione e alla marcia organizzate dal Comitato per la Distensione Internazionale e la Pace di Salonicco, hanno dimostrato la loro opposizione alla partecipazione del nostro paese nei piani imperialisti che accompagnano gli antagonismi dei monopoli, nel cui quadro si è realizzato il Vertice trilaterale dei primi ministri di Grecia, Israele e Cipro.

Inoltre, la manifestazione ha inviato il messaggio che i popoli sono uniti nell’interesse comune della lotta contro lo sfruttamento e la povertà, senza padroni, con i popoli stessi che godono della ricchezza da loro prodotta.

I manifestanti hanno denunciato inoltre come una provocazione al sentimento pacifista, la presenza del primo ministro di Israele a Salonicco, visto che porta la responsabilità degli attacchi criminali contro i popoli della regione e in particolare i crimini contro il popolo palestinese che ha tanto sofferto.

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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Commento di Piotr: “Un piccolo inciso riguardo alla voce “Tsipras”.

La “Lista Tsipras” era nata sull’onda di una protesta anti-Euro e anti austerity europea. Lasciamo perdere il voltafaccia clamoroso dello stesso Tsipras adesso perfezionatasi con la sua politica filoimperiale (Masaniello in confronto era di lineare coerenza) e vediamo invece i limiti di tutto il gran dibattito sull’Euro e la UE. Ancora una volta è dimostrato che ogni dibattito, protesta e proposta economicista ha non solo le gambe corte, ma anche il ginocchio sifolo (così si dice al Nord) e l’anca sciancata. Sono qualità evidenti degli economisti accademici che hanno condotto la polemica anti-Euro: dimenticarsi che attorno all’Euro esiste il mondo.

Dimenticarsi del lato politico, cioè del Potere del Territorio, è un errore immenso (o una dimenticanza voluta in molti casi).

Questo è anche il limite di Eurostop. A sua volta, il nostro limite è che non riusciamo a collegare l’imperialismo ai problemi quotidiani delle persone. Certo, non siamo degni nemmeno di allacciare le scarpe a Lenin (che questo collegamento riusciva a farlo). Ma dovremmo sforzarci un po’. (Piotr)”

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Commento di Marinella Correggia: “Siria, Tim Anderson: “Le accuse americane contro Assad sono solo propaganda” L’autore del libro ‘La sporca guerra contro la Siria’ demolisce le minacce americane alla Siria definendole “un normale teatro di propaganda” di GIAMPAOLO CADALANU – http://www.repubblica.it/esteri/2017/06/27/news/siria_lo_studioso_australiano_anderson_le_accuse_americane_contro_assad_sono_solo_propaganda_-169262159/ -”

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Vignola, 19 luglio 2017 – La canapa bioregionale deve tornare a crescere libera nei nostri campi e giardini

Dopo il bollino su gioco d’azzardo, tabacco e liquori, previste nuove entrate per lo stato (che verranno spese in armi e prebende ai politici). Trattasi della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis. Il testo è stato già depositato dall’Intergruppo parlamentare nel 2016 e se finora non è ancora stato votato è solo per ragioni di “convenienza”, insomma è stato messo in decantazione, in attesa del momento opportuno per approvarlo. Succederà sicuramente appena subentreranno necessità urgenti di far cassa…

Infatti la “legalizzazione della cannabis” piace ai partiti “democratici” poiché legalizzare la canapa porterebbe enormi utili alle casse dello stato, e di conseguenza avvantaggerebbe i suoi amministratori… Così si apre un’altra frontiera delle tasse, dello sfruttamento popolare, e si passa alla vendita della canapa con il bollino di stato. Veramente non sarebbe la vera canapa, quella da sempre coltivata in Italia, ma una canapa “aggiustata”, da sballo…

Secondo me, non dovremmo andare verso la legalizzazione bensì verso la liberalizzazione e non chiamare questa pianta cannabis, marijuana ecc, dandogli l’accezione di “droga”, ma chiamarla con il suo nome comune: canapa. Solo la canapa esiste, un’unica pianta che a diverse latitudini e climi ha proprietà diverse, esattamente come l’uva (come scritto nel mio articolo: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2015/08/12/la-canapa-bioregionale-non-e-droga/).

Finché la canapa bioregionale non potrà ritornare libera nei nostri campi e giardini, assieme a tutte le altre piante medicinali, alimentari e di varia natura, non potremo mai attuare una sana ecologia botanica. Mentre la legalizzazione della “cannabis” porterà ad un ulteriore indebolimento della società, soprattutto del mondo giovanile.

La soluzione è la liberalizzazione della coltivazione della canapa bioregionale, dai molti usi e con basso tasso di cannabinolo. E di questo tema ne faremo argomento di discussione ad un incontro previsto per il 19 luglio 2017 a Vignola, presso l’azienda agricola La Bifolca, alle ore 18.30, in Via dei Gelsi. L’incontro è propedeutico per avviare una raccolta firme per una proposta di legge popolare.

Paolo D’Arpini
Rete Bioregionale Italiana

Articoli in sintonia:

http://ori-www.terranuova.it/News/Agricoltura/La-canapa-bioregionale-non-e-droga.

http://www.terranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Ecologia-botanica-e-liberta-di-coltivazione-della-canapa

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Vignola: canapa libera tutti, il senso della democrazia, USA: idra dalle sette teste, lo smembramento del sé, CNN: bufale, la storia dell’olocausto non è stata ancora scritta, Treia bioregionale…

Il Giornaletto di Saul del 30 giugno 2017 – Vignola: canapa libera tutti, il senso della democrazia, USA: idra dalle sette teste, lo smembramento del sé, CNN: bufale, la storia dell’olocausto non è stata ancora scritta, Treia bioregionale…

Care, cari, come Rete Bioregionale Italiana, parteciperemo ad un incontro sul tema della canapa contadina, che si tiene il 19 luglio 2017, alle ore 18.30, nell’azienda agricola La Bifolca, in via dei Gelsi a Vignola (Mo), a cui partecipano anche esponenti di Assocanapa ed altri esperti. Noi bioregionalisti interverremo per parlare del tema specifico della liberalizzazione della coltivazione della canapa bioregionale. La canapa deve ritornare ad essere considerata una pianta naturale, spontanea o coltivata che sia, come è sempre stata in Italia per millenni, prima delle restizioni e proibizioni subentrate al termine del secondo conflitto mondiale… – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2017/06/vignola-19-luglio-2017-canapa-libera.html

Bologna. Anti vaccini – Scrive MSC: “Domenica 2 luglio 2017, alle ore 18, torniamo a Bologna in Piazza XX Settembre (vicino Stazione Centrale) per difendere i nostri diritti umani e la libertà di scelta. Abbiamo deciso di manifestare ancora una volta nel capoluogo emiliano-romagnolo perchè proprio da Bologna tutto è partito con la legge regionale nel novembre 2016. Info. serviziosoci@macrocredit.it”

Il “senso” della democrazia – Scrive Vincenzo Zamboni: “Nel corso dei secoli, attraverso le esperienze della Repubblica di Roma, dell’edictum Pistense dell’864, delle assemblee dei Comuni, delle rivoluzioni inglese, americana e francese, e delle successive vicissitudini moderne, la democrazia si è ampliata in senso sempre più inclusivo. Non è certo il caso di ritornare indietro sopraffatti da quattro cialtroni difensori della concezione tirannica della tecnocrazia europeista serva del globalismo liberista antidemocratico ed antipopolare. La democrazia non va abbandonata, va estesa, fino al prevalere della sua forma diretta su quella rappresentativa…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2017/06/29/il-senso-della-democrazia/

Capracotta. Raduno delle Case delle Erbe – Scrive Michele Meomartino: “Il primo raduno non poteva che essere organizzato laddove è nato il progetto “Casa delle Erbe”, a Capracotta, nell’Altissimo Molise. Il raduno è inserito nel programma del Festival delle Erbe che proprio in quei giorni farà tappa nel paese molisano. L’Incontro si tiene il 25 agosto 2017, probabilmente presso il Giardino della Flora Appenninica ad oltre 1500 metri di altezza. Info.

USA. L’idra dalle sette teste – Scrive Alex Zanotelli: “Il Sistema economico-finanziario occidentale è una Bestia dalle sette teste che sono i sette importanti trattati internazionali (NAFTA, TPP, TTIP, CETA, TISA, CAFTA, ALCA), siglati per creare un mercato globale sempre più liberista sotto la spinta delle multinazionali e della finanza che vogliono entrare nei processi decisionali delle nazioni. I trattati che ci interessano più direttamente ora sono il CETA (Accordo Commerciale tra Canada e Europa)…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/07/29/usa-lidra-dalle-sette-teste-nafta-tpp-ttip-ceta-tisa-cafta-alca/

Il CETA avanza… ed anche la protesta – Scrive No Ceta: “Al Senato in commissione hanno votato a favore il Pd e Forza Italia, contro Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Misto e Lega. Mdp-Articolo 1 non ha partecipato al voto e questa assenza ha generato non poche polemiche. Il 5 luglio saremo di nuovo in piazza a Montecitorio, con associazioni ambientaliste, agricole, sindacali e della coalizione StopTTIP StopCETA, per ribadire un forte e chiaro no al CETA”

Lo smembramento del sé – Scrive Simon Smeraldo: “…uno smembramento che ritroviamo nel mito di Osiride, che viene poi a sua volta miracolosamente “ricomposto” per giusto il tempo di concepire il figlio, Horus, il quale sconfiggerà le forze del caos. Finito il processo di disgregazione totale, di annullamento, l’individuo viene ricomposto con pezzi nuovi, finché alla fine è una “nuova creatura” e degno del ruolo di sciamano-guida della sua comunità. Ovviamente tutto ciò avviene in uno stato alterato di coscienza, ma nondimeno come esperienza molto reale sul piano psichico (come del resto le abductions, i cosiddetti rapimenti UFO)…” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2017/06/la-regola-dello-specchio-e-dello.html

Latina. Attuare la Costituzione – Scrive Luigi De Giacomo: “Iinvito all’assemblea pubblica “Latina, Città per l’attuazione della Costituzione” che si terrà il 30 giugno 2017 con inizio alle ore 15,00 presso il Liceo Scientifico G.B. Grassi di Latina. Per adesioni e informazioni: attuarecostituzione@gmail.com”

Sviluppo del pensiero positivo – Scrive Franco Libero Manco: “Per le religioni antropocentriche l’etica laica animalista/vegan/universalista probabilmente sarà la prova del fuoco con cui confrontarsi in un futuro non troppo lontano. Quando l’umanità laica incarnerà una coscienza più giusta e sensibile verso la condizione degli animali, la Chiesa continuerà a proporre la frase del sogno di Pietro che gli comanda “ammazza e mangia” o riconoscerà l’evoluzione dello spirito umano superando la profetica frase del gesuita teologo Teilhard de Chardin che diceva: Quando l’etica sociale è superiore alla morale religiosa quella religione è perduta? ..” – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2017/06/29/sviluppo-del-pensiero-positivo-i-vegani-si-appellano-alla-religione/

Gli affari sono affari – Scrive Vincenzo Zamboni: “Per ogni immigrato importato in Italia dalle Ong del settore lo stato dà 37 euro quotidiani alla cooperativa che se lo prende in carico, senza onere di pubblicazione di bilancio, per cui nessuno sa come siano gestiti quei soldi pubblici. Fa 1110-1147 euro al mese, 13505 all’anno. Per 100.000 migranti fa 1.350.500.000 euro. Per 200.000 fa 2.701.000.000. Duecentomila è l’ordine di grandezza degli ingressi annui dall’Africa all’Italia. Oltre due miliardi e mezzo di euro vanno a finire non si sa dove tramite le cooperative che gestiscono la manovalanza intercontinentale importata in un paese incapace di dare lavoro ai disoccupati propri. Se questa è la politica governativa si capisce come mai non tramonta il vecchio detto “governo ladro” (anche quando non piove)….”

CNN. Bufale confermate – Scrive Pandora TV: “Le notizie della CNN su Donald Trump e sulla Russia sono in gran parte bufale. Ad ammetterlo, ignaro della telecamera nascosta che stava registrando tutto, è il producer della CNN, John Bonifield. Il tempo dell’etica giornalistica è finito, al suo posto c’è il business. Una politica mediatica deplorevole, ma che garantisce “ascolti incredibili” alla CNN…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2017/06/cnn-news-son-solo-bufalette.html

L’inizio della truffa monetaria – Scrive Paola Botta Beltramo a integrazione dell’articolo https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/06/le-omissioni-nella-storia-della-banca.html?showComment=1498724920920#c6696252752517164102 -: “Trasmetto la registrazione della conferenza di Marco Saba “L’arte di creazione della moneta” tenutasi a Biella il 18 giugno 2017… – Continua in calce al link segnalato

La storia dell’olocausto non è stata ancora scritta – … ritengo sia importante poter indagare sulla veridicità dei fatti, stabilendo la verità sull’olocausto come dato di fatto storico, comprovandolo solidamente, senza cavillare sulla negazione o sull’affermazione forzosa ma scoprendo “come” sia avvenuto e “perché”, evidenziando allo stesso tempo l’incongruenza di comportamenti speculativi politico-religiosi conseguenti ad esso. Allora forse si potrà smuovere l’opinione pubblica e pian piano anche inserire altre verità sul modo in cui l’olocausto è avvenuto, soprattutto di come in quel periodo il razzismo avesse colpito in ogni campo, contro l’uomo in generale, e non solo in Germania ma anche in Russia, e anche in America dov’era stata aperta la caccia alle streghe comuniste. La persecuzione è stata a livello mondiale e contro l’uomo e la sua libertà espressiva in generale….” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2017/06/29/la-storia-dellolocausto-non-e-stata-ancora-scritta/

P.S. Disse -ad esempio- David Ben Gurion, durante la guerra: «Se io sapessi che è possibile salvare tutti i figli (ebrei) di Germania trasferendoli in Inghilterra, e solo metà di loro trasferendoli nella terra di Israele, sceglierei la seconda possibilità; perché di fronte a noi non abbiamo solo il numero di questi figli, ma il progetto storico del popolo di Israele» (Shabtai Teveth, «Ben Gurion», 1988,).”

Treia. Laboratorio di vita bioregionale – Il vantaggio di vivere in una comunità come Treia, abbastanza grande da consentire discreti rapporti relazionali, e non separata dalla natura che la circonda, risulta nella capacità di ogni suo abitante di poter condividere habitat, cultura e conoscenze, un modo ottimale per poter garantire alla comunità un “animus” collettivo. Questo vuole essere anche l’esperimento portato avanti… – Continua: http://treiacomunitaideale.blogspot.it/2017/06/treia-laboratorio-di-vita-bioregionale.html

A domani, se Dio vuole, ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Hanno detto: “Da ogni parte c’è la luce di Dio”. 
Ma gridano gli uomini tutti :”Dov’è quella luce?” 
L’ignaro guarda a ogni parte, a destra, a sinistra; ma dice una Voce:
Guarda soltanto, senza destra e sinistra!”
(Rumi)

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La storia dell’olocausto non è stata ancora scritta

Innanzi tutto è vero che la storia e la verità storica e perciò la politica conseguente all’ultimo conflitto è stata definita dai vincitori… e non solo per la questione ebraica ma per ogni altro aspetto. Ma se si vuole riaffermare “l’umano e l’universale” che sta oltre le opinioni avverse occorre equanimità e la capacità obiettiva di considerare i semplici fatti e le situazioni in cui questi sono avvenuti. Nel “legalismo giuridico” -che non è più giustizia- vincono al contrario i “cavilli” e ciò è significativo di un percorso funzionale a “costruire” la verità (che è poi quella di comodo di una o dell’altra parte).

Ed ancora… lasciando da parte ogni speculazione sul passato, secondo me, bisognerebbe evidenziare anche come sia stata utilizzata per fini economici ed ideologici la tragedia dell’olocausto, i soldi raccolti a nome dei deportati, le pressioni politiche per far approvare leggi liberticide in Europa, la creazione di una nuova “religione” dell’olocausto, etc. Allo stesso tempo è controproducente abbracciare la causa della libertà di pensiero partendo dalla difesa o giustificazione del negazionismo.

Mentre possiamo evidenziare come sia andata strutturandosi nel tempo una verità “basata” sul senso di colpa e sulla convenienza politico economica dei governi che hanno preferito cedere alle pressioni dell’industria dell’olocausto piuttosto che venir tacciati di collaborazionismo revanscista con i passati regimi fascisti. Questo ovviamente soprattutto in Germania e Austria ed ora anche in Italia dove la “verità dell’olocausto” ha assunto connotati quasi religiosi e “stabiliti per legge”.

In questo momento ritengo sia importante poter indagare sulla veridicità dei fatti, stabilendo la verità sull’olocausto come dato di fatto storico, comprovandolo solidamente (se si vuole anche in senso etico), senza cavillare sulla negazione o sull’affermazione forzosa ma scoprendo “come” sia avvenuto e “perché”, evidenziando allo stesso tempo l’incongruenza di comportamenti speculativi politico-religiosi conseguenti ad esso. Allora forse si potrà smuovere l’opinione pubblica e pian piano anche inserire altre verità sul modo in cui l’olocausto è avvenuto, soprattutto di come in quel periodo il razzismo avesse colpito in ogni campo, contro l’uomo in generale, e non solo in Germania ma anche in Russia, e anche in America dov’era stata aperta la caccia alle streghe comuniste e la persecuzioni di migliaia di cittadini colpevoli di pensarla diversamente dal potere in carica. La persecuzione è stata a livello mondiale e contro l’uomo e la sua libertà espressiva in generale.

Ho qui accennato alla necessità di cambiare impostazione se si vuole superare la contrapposizione ideologica, fra fautori della “verità olocaustale” e suoi negatori, per poter “scientificamente” affrontare il problema della “verità storica” e questo processo non può essere ottenuto “per legge” che altrimenti la ricerca risulterà tarpata e viziata….

Paolo D’Arpini

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P.S. Disse -ad esempio- David Ben Gurion, durante la guerra: «Se io sapessi che è possibile salvare tutti i figli (ebrei) di Germania trasferendoli in Inghilterra, e solo metà di loro trasferendoli nella terra di Israele, sceglierei la seconda possibilità; perché di fronte a noi non abbiamo solo il numero di questi figli, ma il progetto storico del popolo di Israele» (Shabtai Teveth, «Ben Gurion», 1988,).” – Continua con altri simili interventi: http://paolodarpini.blogspot.it/2015/10/la-razza-eletta-di-menachem-begin-ed.html

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