Archivio di settembre 2015

L’albero delle capre, i giganti sono esistiti, NATO o morto?, Allah Akbar, aree urbane ed effetto serra, ricordando Sabra e Chatila

il deserto avanza grazie alla e capre

Il Giornaletto di Saul del 18 settembre 2015 – L’albero delle capre, i giganti sono esistiti, NATO o morto?, Allah Akbar, aree urbane ed effetto serra, ricordando Sabra e Chatila

Care, cari, ho visto su facebook che qualcuno ha postato con letizia un albero nella savana africana completamente pieno di capre che vi si sono arrampicate per mangiare le foglie. Ho dovuto frenare l’allegria animalista ricordando agli entusiasti amici delle capre che il deserto del Sahara e quello d’Arabia e diversi altri deserti del medio oriente sono stati creati, oltre che dalla carenza di piogge dovuta alla separazione della foresta pluviale, dal sistema pastorale in uso che pian piano ha fatto morire tutta la vegetazione nell’arco di circa 10.000 anni. L’allevamento di armenti, soprattutto capre, protetti dall’uomo contro i naturali predatori e mandati a pascolare ovunque possibile ha creato il deserto. Le capre, infatti, mangiano tutto quel che trovano sino ad arrivare alle radice delle piante e come si vede dalle foto vanno a satollarsi anche sui rami. Pian piano le piante muoiono e di nuove non ne nascono perché fatte fuori appena germogliano. Ritorno all’habitat originario?.. – Continua:
https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2015/09/17/come-trasformare-una-foresta-in-un-deserto-in-10-000-anni-di-pastorizia/

Manifestare o tacere? – Scrive N.V. a commento dell’articolo – http://paolodarpini.blogspot.it/2015/07/francesco-grande-amico-dei-fratelli.html -: “non leggiamo siamo ignoranti e ci sono un sacco di problemi nel mondo fratè! se non interveniamo nelle manifestazioni di piazza siamo venduti o saggi?”

Mia rispostina: “…alle manifestazioni di piazza, a suo tempo, ci ho partecipato e ne ho anche organizzate alcune, dando pure molto fastidio al sistema…. Oggi, forse non ho più l’età, forse non vale più la pena, forse è più “conveniente” sparare da dietro le quinte… Chissà?”

I giganti sono esistiti? – Scrive Claudio Martinotti Doria: “…tracce dei giganti sono state trovate ovunque non solo come scheletri ma anche impronte su basi non falsificabili e databili migliaia di anni addietro. Per quanto riguarda le tracce di giganti in Italia aggiungerei anche la Sardegna dove la civiltà nuragica conserva qualche traccia di creature giganti. In quanto all’origine aliena dell’umanità, almeno in termini di inneschi genetici sulla specie homo, vi sono tracce in tutte le antiche culture del globo, ma proprio tutte, e che tutte quante abbiano avuto la stessa immaginazione, creatività e mitologia, e abbiano raccontato all’unisono le stesse storie con la medesima fantasia, mi sembra altamente improbabile..” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/09/uomini-giganteschi-sono-esistiti-alcune.html

Vicenza. Ricordando Porta Pia – Scrive Italia Laica: “Vicenza, 20 settembre 2015, ore 10,30, il comitato per le celebrazioni organizza la posa della corona al monumento commemorativo della storica conquista, in piazza XX settembre c/o ponte degli angeli. Per riaffermare la laicità dello stato e delle sue Istituzioni.”

NATO o morto? – Scrive Comitato: “Le potenze occidentali, con capofila gli USA, per quanto in competizione anche tra di loro, perseguono al momento una politica unitaria nei confronti delle potenze emergenti di Russia e Cina ma soprattutto nella manomissione e aggressione verso i Paesi più deboli. Di tale politica unitaria la NATO è il dispositivo principale: uno strumento di convergenza e di coordinamento degli interessi dominanti dell’imperialismo euro-atlantico, uno strumento offensivo al servizio delle mire espansionistiche ed interventistiche delle grandi potenze occidentali, a scala planetaria, che tanti disastri stanno provocando nel mondo…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2015/09/17/no-trident-juncture-2015-no-alle-esercitazioni-nato-verso-una-nuova-guerra/

Basta Taglio degli alberi – Scrive Marco Cossu: “Il disboscamento è ormai divenuto un problema di entità planetaria e non possiamo più permettere che si radano al suolo intere foreste per farne fazzoletti e carta igienica. Per cui chiediamo che tutti i prodotti cartacei, debbano contenere una percentuale minima del 51% di carta riciclata per poter essere reputati legalmente idonei alla produzione nonché alla vendita, e che il restante 49% della miscela provenga, senza eccezioni, da foreste correttamente gestite (certificazione FSC)…”

Allarme PD(uista) – Scrive Adriano Colafrancesco: “Matteo Renzi è, con tutta evidenza, la carta di sostituzione di Silvio Berlusconi, nel quadro di attuazione del “piano di rinascita” di Licio Gelli. L’avevamo denunciato da tempo: allarme, son piduisti!” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2015/09/allarmi-allarmi-sion-pduisti.html

Integrazione del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale: “Una martellante campagna rilanciata dalla grande maggioranza degli strumenti di informazione vuole convincerci che per sbloccare l’Italia c’è bisogno delle “riforme” costituzionali e istituzionali propugnate dal governo Renzi. In realtà lo stravolgimento della Costituzione e del sistema elettorale, come della pubblica amministrazione e della scuola, non tendono a sbloccare l’Italia, ma convergono verso un unico fine, quello di “bloccare” la democrazia..” – Continua in calce al link segnato

Commento di Fernando Rossi: “Quanto al PDirenzi…inutile infierire o tentare di far riflettere la marea dei suoi clientes &complici, come dice il proverbio siriano “A provare di lavar la testa all’asino, ci si rimette l’acqua ed il sapone…”

Aree urbane ed effetto serra – Scrive Arpat: “I ricercatori dell’Istituto di Biometeorologia del CNR svolgono ormai da molti anni ricerche in questo ambito, studiando soprattutto le complesse dinamiche che determinano le variazioni termiche spaziali in ambiente urbano e valutando i potenziali effetti che tali anomalie microclimatiche possono avere sulla salute della popolazione e in particolare sui soggetti più vulnerabili. I motivi per i quali c’è grande interesse verso questo tipo di ricerche sono molteplici..” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2015/09/cnr-le-aree-urbane-incrementano.html

Viterbo. Raccolta per le case famiglia – Scrivono Grilli Viterbesi: “In piazza a Viterbo per le case famiglia, quanto raccolto verrà distribuito ai bambini, mamme e famiglie in difficoltà. L’appuntamento è per sabato 19 settembre 2015, in Piazza Martiri della Libertà, dalle ore 15.30 alle ore 19.30. Info. grilliviterbesi@gmail.com”

Allah Akbar – Scrive Filippo Mariani: “…ci riferiscono alcuni nostri amici residenti al Cairo, nelle prediche degli imam del venerdì in alcune moschee si è parlato del disegno di Allah che, “attraverso il sacrificio dei suoi figli (vedi i morti nel Mediterraneo), sta attuando la sua volontà di conquistare l’Europa degli infedeli. Questo perché il numero dei musulmani crescerà fino a raggiungere quello degli infedeli cristiani…”. Su questo vorrei riflettere un po’ con voi.  Il problema da affrontare quindi si concentra sull’aspetto geopolitico e religioso dell’emigrazione di massa. Tutti sanno, ormai da più di un secolo, che uno degli slogan più in uso nel mondo islamico rivolto a noi occidentali infedeli è: “Prima vi invaderemo e poi vi domineremo” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2015/09/allah-akbar-le-nuove-regole-per-leuropa.html

Diffidare è meglio? – Scrive F.M.: “Diffidate da tutti quei fantomatici rivoluzionari che nascondono il potere monetario, che non parlano del valore del denaro e che non sanno cosa significhi essere uomini liberi. Queste persone parlano di sovranità abusando della parola, poiché il loro intento non è darvi la libertà e risvegliare le coscienze, ma rinchiudervi dentro un nuovo recinto. Per questo non vi dicono la verità e la negano o deridono. Gli fate comodo così come siete, in attesa che un nuovo finanziatore-speculatore li premi per il trucco ben allestito e li corrompa, facendovi fare la fine dei polli tra i nuovi rampolli…”

Ricordando Sabra e Chatila. Il sangue palestinese scorre ancora – Migliaia di donne e bambini barbaramente uccisi dai falangisti libanesi con la complicità di Israele che aveva lanciato la sua operazione “Pace in Galilea” invadendo, per la seconda volta, il Libano. Migliaia di palestinesi massacrati con coltelli, accette, pugnali, sventrati, sgozzati, decapitati, violentati. Un orrore senza fine, una carneficina tra le più barbare della storia recente. Era il 16 settembre del 1982 quando le milizie cristiano-falangiste di Elie Hobeika entrano nei campi profughi palestinesi di Sabra e Shatila..” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2015/09/ricordando-sabra-e-chatila.html

Siamo un po’ pieni… E concludo qui! Ciao, Paolo/Saul

……………………….

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Il non parlare, di per sé, riesce già a generare un livello significativo di pace. Se riusciamo anche a offrire a noi stessi il più profondo silenzio del non pensare possiamo trovare, in quella quiete, una magnifica leggerezza e libertà.” (Thing Nhat Hanh)

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No Trident Juncture 2015 – No alle esercitazioni NATO verso una nuova guerra

No Trident Juncture

Le contraddizioni causate dal dominio capitalistico ancora una volta stanno producendo crisi economica, rafforzamento della competizione tra le grandi potenze, aggressioni dirette ed indirette ai popoli dei Paesi più deboli e rafforzamento del militarismo. Ancora una volta si stanno creando le condizioni per un nuovo conflitto mondiale che tutte le classi dirigenti dicono di non volere ma che rafforzano ogni giorno di più con le loro scelte economiche, politiche e militari.

Le potenze occidentali, con capofila gli USA, per quanto in competizione anche tra di loro, perseguono al momento una politica unitaria nei confronti delle potenze emergenti di Russia e Cina ma soprattutto nella manomissione e aggressione verso i Paesi più deboli. Di tale politica unitaria la NATO è il dispositivo principale: uno strumento di convergenza e di coordinamento degli interessi dominanti dell’imperialismo euro-atlantico, uno strumento offensivo al servizio delle mire espansionistiche ed interventistiche delle grandi potenze occidentali, a scala planetaria, che tanti disastri stanno provocando in giro per il mondo. Dalla ex Jugoslavia all’Afghanistan, dall’Iraq alla Libia, passando per il sostegno ai cosiddetti “rivoltosi” di Ucraina e Siria, la Nato ha seminato morte e distruzione contro popolazioni e Paesi che non rappresentavano nessuna minaccia per l’Europa e per gli USA.

Ma il crescente militarismo, la corsa agli armamenti da esso indotto e la militarizzazione dei territori degli stessi Paesi facenti parte della NATO si rivela essere un potente strumento in mano ai governanti e alle classi dirigenti per disciplinare anche le proprie popolazioni, per imporre una gestione sempre più autoritaria delle istituzioni, per ridurre le possibilità di ribellarsi alle conseguenze della crisi ed alle politiche che l’accompagnano a difesa dei grandi poteri economici finanziari ed industriali.

Per tale motivo la lotta contro la NATO rappresenta uno dei nodi principali per contrastare il crescente militarismo, la politica di aggressione e le spinte verso una Terza guerra mondiale.

Dal 3 ottobre fino al 6 novembre si svolgerà in Italia, Spagna e Portogallo la «Trident Juncture 2015» (TJ15), definita dallo U.S. Army Europe «la più grande esercitazione Nato dalla caduta del Muro di Berlino». Con 36 mila uomini, oltre 60 navi e 200 aerei da guerra di 33 paesi (28 Nato più 5 alleati), questa esercitazione servirà a testare la forza di rapido intervento – Nato Response Force (NRF) – (circa 40mila effettivi) e soprattutto il suo corpo d’élite (5mila effettivi), la Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), enfaticamente soprannominata “Spearhead” (punta di lancia), in grado di essere schierata in meno di 48 ore per rispondere “alle sfide alla sicurezza sui nostri fianchi meridionale e orientale”. In altre parole ad intervenire rapidamente, portando la “guerra preventiva”, ovunque si ritengono minacciati gli interessi occidentali estendendo, quindi, l’azione della Nato ad ogni angolo del mondo.

Parteciperanno all’esercitazione, oltre ad alcune tra le maggiori organizzazioni internazionali e governative, anche varie associazioni cosiddette umanitarie e diverse ONG, a dimostrazione della funzione collaterale alle politiche interventiste delle grandi potenze che molte di esse svolgono. Soprattutto vi parteciperanno le industrie militari di 15 paesi pronte a fare altri profitti fornendo le nuove armi di cui la Nato avrà bisogno.

Sebbene rappresenti un appuntamento decisivo per certificare le nuove strategie interventiste, Trident Juncture 2015 non è la sola grande esercitazione militare messa in campo dalla Nato.

Dall’“esplosione” della crisi ucraina le esercitazioni a ridosso dei confini russi sono più che raddoppiate. Decine di migliaia di uomini e centinaia di mezzi hanno partecipato alle manovre aereo-navali nel mar Nero, al largo delle coste sia di Romania e Bulgaria che della Georgia, nel mar Baltico, al largo della Norvegia e delle Repubbliche baltiche, rafforzando di fatto la presenza navale Nato. E ancora, esercitazioni terrestri in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e nei Paesi baltici cui si sta accompagnando un crescente processo di riarmo con il trasferimento in questi Paesi di centinaia di carri armati, pezzi di artiglieria ed altri mezzi militari e l’avvio del programma di dispiegamento della cosiddetta “Difesa antimissile” in Polonia.

Una provocatoria stretta militare sulla Russia che, insieme alle pressioni sulla Cina con il dispiegarsi di mezzi militari nel Mar Cinese, aumenta il rischio di uno scontro diretto tra grandi potenze, portandoci dritti ad un nuovo conflitto militare internazionale.

Ma l’esercitazione è anche una prova di forza diretta a quei Paesi o pezzi di Paesi (ormai) riluttanti ad accettare supinamente il dominio dell’imperialismo. E’ di appena qualche giorno fa il minaccioso appello che i principali membri della Nato, Italia in primis, hanno indirizzato “a tutte le fazioni libiche” perché arrivino ad un “governo di concordia nazionale che, in cooperazione con la comunità internazionale, possa garantire la sicurezza al Paese (alias agli affari dei “nostri” imprenditori, al “nostro” petrolio, alle “nostre” coste) contro i gruppi di estremisti violenti che cercano di destabilizzarlo”.

Un pretesto, quello del terrorismo e dell’ISIS, che, insieme alla lotta contro i trafficanti di esseri umani, serve a legittimare le guerre e le occupazioni militari in corso in alcuni Paesi e le nuove aggressioni, al Medio e Vicino Oriente come ai Paesi dell’Africa Nord e sub-sahariana. Il via libera alla missione navale EuNavForMed con cinque navi militari, due sottomarini, l’uso dei droni, tre elicotteri e un migliaio di soldati per bloccare la partenza dei migranti dalle coste libiche, è solo la fase preparatoria di un nuovo intervento in Libia di cui l’Italia si candida ad essere capofila. Così come l’annuncio da parte di Francia e Gran Bretagna dell’invio di aerei in Siria per bombardare ufficialmente le postazioni dell’ISIS, ma di fatto l’esercito siriano, è un salto di qualità in direzione di un’aggressione diretta alla Siria.

Come al solito le diplomazie dei governi occidentali si vestono da (presunti) pompieri dopo che hanno provveduto essi stessi ad appiccare l’incendio. Così ora si crea un allarme per l’arrivo di tanti immigrati come se le politiche di strozzinaggio e di rapina prima e di aggressione militare diretta ed indiretta poi, di cui sono stati artefici, non fossero la causa scatenante di questo enorme afflusso di immigrati. Così l’emergenza immigrati viene strumentalizzata per giustificare un ulteriore livello di militarizzazione e per creare consenso alle politiche interventiste facendo leva sulla più bieca propaganda razzista di cui in Italia è capofila la Lega di Salvini. Le orribili scene di morte, che, data la presenza dei barconi, l’esercitazione nel Mediterraneo rischia di moltiplicare, e la repressione di questi giorni verso chi fugge da guerra, fame e devastazione ambientale rendono ancora più doveroso uno schieramento netto al fianco degli immigrati ed una mobilitazione forte contro queste odiose campagne xenofobe.

Opporsi alle esercitazioni per dire no alla politica di aggressione della Nato ed alla politica militarista del nostro governo è necessario.

Non possiamo essere complici della politica imperialista di distruzione e sfruttamento. Non possiamo più accettare che mentre ci chiedono continui sacrifici per “uscire dalla crisi economica”, mentre tagliano salari e pensioni, la sanità, la scuola, i trasporti, rendendo precaria la nostra stessa sopravvivenza, continuano a spendere miliardi per le spese militari che hanno ormai raggiunto cifre spaventose (la spesa militare italiana, secondo il SIPRI, nel 2014, è stata di circa 30 miliardi di dollari).

Non possiamo permettere che mentre si strozzano Paesi come la Grecia e si spendono centinaia di milioni per impedire l’arrivo dei migranti o per tenerli in lager come i CIE, ogni minuto si spendono nel mondo, con scopi militari, 3,4 milioni di dollari, 204 milioni ogni ora, 4,9 miliardi al giorno con il solo obiettivo di accrescere i profitti e difendere i privilegi delle classi dominanti.

L’esercitazione Trident Juncture 2015 sarà guidata dal Jfc Naples, comando Nato (con quartier generale a Lago Patria, Napoli) agli ordini dell’ammiraglio USA Ferguson, che è a capo delle Forze navali USA in Europa e delle Forze navali del Comando Africa. Non è occasionale: il Jfc Naples, infatti, si alternerà annualmente con Brunssum (Olanda) nel comando operativo della Nato Response Force, confermando il ruolo decisivo di Napoli nelle strategie dei comandi militari.

E’ per questo che, a partire dalla Sicilia, dalla Sardegna, da Poggio Renatico (Ferrara), da Pratica di Mare e Pisa, tutti coinvolti nell’esercitazione, proponiamo di costruire insieme una forte mobilitazione contro la Trident Juncture, la militarizzazione dei territori e le politiche di guerra, su tutto il territorio nazionale da far confluire in una manifestazione nazionale a Napoli il 24 ottobre.

Anche negli altri Paesi coinvolti dall’esercitazione – ad es., a Saragoza e Barbate, in Spagna – gli attivisti antimilitaristi hanno avviato una campagna di opposizione alle manovre Nato e stanno preparando mobilitazioni.

Lavoriamo sin da ora a coordinare le tante opposizioni che si daranno dentro e fuori dall’Italia per allargare e dare continuità ad un movimento contro la Nato e la guerra.

Napoli 24 ottobre 2015 Manifestazione Nazionale per dire:

• No all’esercitazione militare NATO “Trident Juncture 2015”

• No alle aggressioni militari e a qualsiasi ingerenza e manomissione portata avanti dalle potenze imperialiste

• No alla militarizzazione dei territori, alle servitù militari e alla devastazione ambientale

• No alle campagne razziste e xenofobe

• Si al diritto d’asilo europeo per tutti i profughi ed al diritto alla libera circolazione per tutti gli immigrati;

• Si al taglio delle spese militari e l’incremento delle spese sociali per: casa, lavoro, servizi sociali, reddito garantito, provvedimenti a difesa del territorio e dell’ambiente…

Napoli 16/09/15 Per info, adesioni e contatti: assembleanowar.na@gmail.com

Promotori:
Alex Zanotelli Padre missionario comboniano
Comitato napoletano “Pace e disarmo”
Rete Napoli No War

Prime adesioni:
Assadakah
Alba informazione
Centro sociale ex Canapificio di Caserta
Circolo Vegetariano VV.TT.
Cobas Napoli
Comitato BDS Campania
Comitato NO Base NATO Lago Patria
Coordinamento campano per la gestione pubblica dell’Acqua
Coordinamento NoTriv Terra di Bari
c.s.o.a. Officina99-Lab.Occ.Ska
E la caserma crollò
Esseblog
L’amico dolce – gruppo di volontariato
Laboratorio Politico Iskra
Movimento di lotta per il lavoro Banchi Nuovi
Movimento immigrati e rifugiati di Caserta
Pax Christi Napoli
Partito della Rifondazione Comunista
Redazione www.ildialogo.org (Giovanni Sarubbi – direttore)
Red Link
Rete campana salute e ambiente
Rete dei Comunisti
Rete No War – Roma
Ross@
Scuola di Pace – Napoli
Si Cobas Napoli
Si Cobas Caserta
Sinistra anticapitalista Napoli
VAS (Verdi Ambiente e Società) NAPOLI

Alessandro Santoro – prete della comunità delle Piagge
Claudia Berton, Verona (insegnante e scrittrice)
Maite (Maria Teresa Iervolino), Prc Napoli
Luigi Grillo- avvocato di Torre del Greco
Prof. Bruno Antonio Bellerate – Rocca di Papa (RM)
Marcello Console, Lanciano

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Treia: parte la locomotiva?, cambiamento ineluttabile, No War a Roma, Italia in svendita, affinità elettive, spiritualità ed ecologia

la locomotiva come una cosa viva

Il Giornaletto di Saul del 17 settembre 2015 – Treia: parte la locomotiva?, cambiamento ineluttabile, No War a Roma, Italia in svendita, affinità elettive, spiritualità ed ecologia

Care, cari, a Treia si costituisce un Comitato civico per promuovere il lavoro creativo, l’identità locale e la solidarietà sociale, attraverso una serie di manifestazioni ed iniziative che si svolgeranno nel tempo. Al Comitato può aderire chiunque condivida lo scopo di rendere Treia una “Comunità Ideale”. L’incontro fondativo, aperto a tutti gli interessati, è fissato per Giovedì 17 settembre 2015, alle ore 21, in Via San Marco Vecchio 17/c – Passo di Treia (vicino la locomotiva: https://www.youtube.com/watch?v=KeX1Yb8CSjw) – Info. 0733/216293

Siamo in grado di affrontare il cambiamento ineluttabile? – Scrive Luciana D’Avanzo: “E’ ormai assodato che il clima sia definitivamente cambiato ovunque sulla Terra ed anche in Italia. Oggi, dobbiamo riconoscere che le stagioni sono realmente cambiate e che il clima non è più quello del secolo scorso (e di conseguenza anche l’ambiente), passando dal sorrisino idiota di compatimento alla presa di coscienza reale, dobbiamo invece cercare di capire di più quello che sta accadendo sul nostro pianeta e valutare se…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2015/09/mutazione-climatica-ambientale-e.html

Frosinone. Cacciatore morto. Non fu un cinghiale ma un pallettone volante – Scrive Marcello Giansanti: “La notizia secondo la quale un cacciatore giorni fa sarebbe morto perché attaccato da un cinghiale in provincia di Frosinone, era stata subito presa a pretesto dall’ANCI (l’Associazione dei Comuni Italiani) per gettare ancora benzina sul fuoco della presunta pericolosità degli animali selvatici e dei cinghiali in particolare. Peccato però che poco dopo che l’ANCI (a firma del Sindaco di Siena, Valentini, e del Sindaco di Pavia, De Paoli) lanciava il suo attacco contro i cinghiali con tanto di richiesta di incontro al Governo, veniva chiarito che il cacciatore era morto a causa di un proiettile di fucile da caccia, non si sa ancora se esploso da lui stesso oppure da un collega, peraltro in un periodo in cui la caccia è ancora chiusa…”

Commento di Giuseppe Finamore: “Ed ancora insistono con la caccia. La caccia così com’è va contro ogni etica esistenziale. Premesso che sono contrario ad ogni tipo di caccia, tuttavia anticamente era prevista una via di fuga per la preda. I cacciatori battevano tre vie, la quarta veniva lasciata libera e la preda che prendeva la quarta via non veniva toccata, soprattutto non c’erano armi da fuoco ma arco e frecce il che prevedeva una certa abilità, con un fucile la preda non ha chance…”

Padova. “Affinità elettive” – Scrive Comune: “Galleria Cavour, Padova: “Affinità elettive”. La mostra rimarrà aperta al pubblico sino all’11 ottobre ad ingresso libero. «Tutti i veri artisti nelle loro opere rivelano qualcosa di se stessi, ma è quando l’inconscio si ribella che affiorano i lati più nascosti dalle profondità  della psiche umana». Questa affermazione di Sirio Luginbühl bene si presta a spiegare l’affinità tra le artiste padovane Maria Pia Camporese (1952-2013) e Carla Rigato..” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2015/09/padova-galleria-cavour-sino-all11.html

Moldavia. Rischio di dittatura fascista – Scrive Marxi: “L’organizzazione sovranazionale che riunisce i principali partiti comunisti dell’ex Unione Sovietica interviene contro la brutale ondata repressiva che ha investito la Repubblica di Moldova, con la violenta reazione poliziesca nei confronti delle recenti manifestazioni contro la politica economica attuata dall’attuale governo del paese (che è legato da un trattato capestro di associazione con l’Unione Europea, simile a quello sottoscritto dal regime nazional-fascista dell’Ucraina) e l’arresto di esponenti dell’opposizione, tra cui il leader di “Blocco Rosso” Grigory Petrenko..”

Roma. Manifestazione No War – Scrive Marinella Correggia: “Il 15 e 16 settembre 2015 si è svolto un Presidio, organizzato da Rete No War Roma, sotto il Parlamento, decine di persone hanno chiesto all’Italia 1) la dissociazione dalle sanzioni europee e occidentali che contribuiscono alla tragedia vissuta dal popolo siriano; 2) la sospensione delle forniture militari all’Arabia saudita, regno che è fra i primi importatori di armi dall’Italia e che sta bombardando lo Yemen. La legge 185 vieta di esportare armi a paesi in conflitto…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2015/09/roma-rete-no-war-stop-sanzioni-alla.html

Commento di Romeo Giusti: “Anche Putin lo pensa e lo ha dichiarato pubblicamente https://www.facebook.com/VladimirPutinItalianFanClub1/videos/788759124569788/?fref=nf chiedendo al mondo di sostenere il governo siriano contro l’ISIS il 15 settembre 2015, al Vertice CSTO (Tagikistan)..”

Roma. Mercatino – Scrive CCE: “Sabato 19 settembre MercatoBIO del Parco di Aguzzano ore 9-14 ingresso in via Fermo Corni (accanto al campetto di calcio). “Sostenere i piccoli agricoltori è un modo semplice e diretto per arginare la crisi economica e ambientale”. Info. centrodiculturaecologica@inventati.org”

Italia svenduta ai privati: il caso CSI Piemonte – Scrive NPCI: “ La privatizzazione dei servizi pubblici e del settore pubblico dell’economia è uno degli espedienti con cui i capitalisti di tutti i paesi imperialisti hanno prolungato l’agonia del loro sistema di relazioni sociali sconvolto dalla nuova crisi generale del capitalismo. Un caso esemplare: La privatizzazione del Consorzio per il Sistema Informatico (CSI) del Piemonte nella precisa denuncia dell’avvocato Enzo Pellegrin…” – Continua:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2015/09/16/italia-svenduta-ai-privati-il-caso-del-consorzio-per-il-sistema-informativo-csi-del-piemonte/

Italia. Avanti trivelle – Scrive Anna: “Il Governo Renzi è impazzito e in poche settimane ha dato via libera a trivellazioni ovunque dall’Adriatico, al Mar Ionio, al Canale di Sicilia, con un pericolo enorme per ambiente e turismo. Ma questa volta hanno esagerato. E sei presidenti di regione stanno decidendo se indire un referendum nazionale che potrebbe fare la storia: mettere fine all’era delle trivelle..”

Mio commentino: “I poteri finanziari e bancari apolidi hanno creato l’illusione di una Europa Unita al solo fine di poter giocare meglio le loro carte. Il parlamento europeo non legifera e le commissioni intervengono sempre più sulle politiche nazionali per indirizzarle verso una sempre maggiore “dipendenza”. La politica dei vertici UE non è a favore dei popoli della UE ma è esclusivamente a favore dei vertici…”

L’etica non piace ai cristiani (e nemmeno ad ebrei e musulmani) – Scrive Franco Libero Manco: “Per la Religione cattolica (ed anche per ebrei e musulmani) gli esseri umani sbagliano ad impegnare tempo e risorse per aiutare gli animali che, secondo la Bibbia, sono stati creati per i bisogni ed i piaceri dell’uomo. Ma secondo tale giustificazione la Chiesa dovrebbe attenersi non solo a prescrizioni inerenti gli animali ma a tutto ciò che prescrive l’Antico Testamento, compresi i sacrifici di animali, la schiavitù, l’uccisione di gente di fede diversa, la demonizzazione e il disprezzo per la donna…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2015/09/letica-non-piace-ai-cristiani-e-nemmeno.html

Egitto. La pazienza ha un limite – Scrive Fernando Rossi: “Dopo lo scherzetto dei servizi Usa-Israele-NATO (che dai loro droni-satelliti avevano segnalato per terroristi dei turisti messicani), dopo i numerosi attacchi terroristici subiti dall’ISIL (turco-saudita), l’Egitto sembra seriamente intenzionato ad abbandonare le ‘ammuine’ occidentali ed impegnarsi seriamente contro i terroristi dell’ISIL , alleandosi con la Siria di Bashar Assad. Sarebbe un colpo durissimo per la NATO e per le altre lobby militari, finanziarie e politiche che usano il terrorismo per destabilizzare e annettere gli stati del medio oriente…”

Spiritualità ed ecologia – Scrive Matthew Fox: “L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo. Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/09/ecologia-e-spiritualita-terra-anima.html

Immigrati = barbari ?- Scrive P.G.: “L’immigrazione? È come l’invasione barbarica che portò alla fine dell’Impero romano. Lo ha detto Marine Le Pen, durante una conferenza ad Arpajon..”

Mio commentino: “Assolutamente no, al contrario, le popolazioni dell’est che giunsero in occidente durante le invasioni barbariche furono tutte integrate, dopo un certo periodo di tempo, sia nella cristianità che nella cultura latina, invece queste invasioni moderne sono tese a cambiare religione usi e costumi degli europei. Lo dimostra il fatto che i musulmani immigrati continuano a mantenere le loro tradizioni e continuano a costruire moschee ed a chiedere cambiamenti istituzionali per l’affermazione della loro fede, passando anche dalle scuole (richiesta di rimozione dei crocifissi e dell’insegnamento cristiano) e dal sistema alimentare (macellazione halal et similia). La dimostrazione sta nella storia, Durante la conquista dei Balcani da parte dei muslim gran parte delle popolazioni europee (albanesi, croati, macedoni, ceceni, etc.) si convertirono all’islam ed ancora mantengono quella fede con le conseguenze che tutti conosciamo.”

Agire spontaneamente. In natura come nell’individuo l’agire si svolge da sé in sincronicità con il Tutto – Alan Watts, un grande estimatore del Tao, è riuscito molto bene ad individuarne i punti salienti, egli affermò: “ogni forma di controllo ricade infine sul controllore”. Infatti nella tradizione Taoista «L’uomo si conforma alla Terra, la Terra si conforma al Cielo, il Cielo si conforma al Tao, il Tao si conforma alla spontaneità». – Continua: http://www.terranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/In-natura-come-nell-individuo-l-agire-si-svolge-da-se-in-sincronicita-con-il-Tutto

Commento di Barbara: “La spontaneità spirituale è come camminare a piedi nudi”

Mia rispostina: “A Calcata feci degli esperimenti notturni, senza luna, di camminate a piedi nudi nel parco e mai successe che inciampassi o calpestassi vetri o altri rifiuti, abbondantissimi ovunque, allora come ora. Sembrava che i piedi andassero da soli sapendo dove andare. Certo, bisognava mantenere la mente leggera. Per questo la chiamava “camminata consapevole”, anche se in verità non si era consapevoli del cammino ma solo della Coscienza…”

Son contento che tutto avvenga spontaneamente! Mi sento leggero! Ciao, Saul/Paolo

………………………

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Trasforma il tuo orgoglio in dignità. Trasforma la tua collera in creatività. Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza. Trasforma la tua invidia in ammirazione per le qualità dell’altro. Trasforma il tuo odio in carità.” (Reyna D’Assia)

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Italia svenduta ai privati… Il caso del Consorzio per il Sistema Informativo (CSI) del Piemonte

sistema informativo piemonte

Come in Italia si preparano le privatizzazioni – Un caso esemplare: La privatizzazione del Consorzio per il Sistema Informatico (CSI) del Piemonte nella precisa denuncia dell’avv. Enzo Pellegrin

La privatizzazione dei servizi pubblici e del settore pubblico dell’economia è uno degli espedienti con cui i capitalisti di tutti i paesi imperialisti hanno prolungato l’agonia del loro sistema di relazioni sociali sconvolto dalla nuova crisi generale del capitalismo incominciata a metà degli anni ’70 del secolo scorso. Proprio come, al contrario, l’intervento dello Stato borghese nell’economia e negli altri settori della vita sociale era stato la sintesi delle riforme che a partire dalla vittoria sul nazifascismo i revisionisti moderni (con Togliatti alla testa) avevano imposto su larga scala in tutti i paesi imperialisti europei in alternativa alla rivoluzione socialista.
La privatizzazione è stata ed è un espediente con cui la borghesia ha colpito e colpisce duramente le masse popolari approfittando dell’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria che non solo ha privato la classe operaia della sua capacità rivoluzionaria ma ha sminuito anche la sua capacità di resistenza alla restaurazione padronale.

Preparata dalla privatizzazione della Banca d’Italia (“il divorzio”) imposta con un colpo di mano nel 1981 dalla coppia Andreatta-Ciampi e perseguita da tutti i governi delle Larghe Intese, da quelli del circo Prodi come da quelli della banda Berlusconi, la privatizzazione dei servizi pubblici e del settore pubblico dell’economia, unita alla vendita dei beni demaniali, è anche una delle linee perseguite dal governo Renzi-Bergoglio. Questo è partito con piglio superiore a quello dei suoi predecessori all’attacco nei settori della sanità e della scuola (in generale dell’istruzione pubblica), ma la privatizzazione è in corso in tutti i campi dell’economia e più in generale della vita nazionale.

Per smussare la resistenza alle privatizzazioni il tema impiegato dalla borghesia, dai suoi portavoce e dalle sue autorità è che i servizi pubblici e il settore economico gestiti dallo Stato sarebbero inefficienti, costerebbero cari allo Stato (ai “contribuenti”) e sarebbero la fonte della corruzione e della malavita dilaganti nei paesi imperialisti. La teoria della sussidiarietà (di cui si ammantano Comunione e Liberazione e organizzazioni affini) – lo Stato deve intervenire solo dove l’iniziativa privata non riesce – è la “versione nobile” della paccottiglia neoliberista.

Il testo di Enzo Pellegrin mostra, illustrando un caso particolare, come i capitalisti, i loro ausiliari e agenti cucinano le aziende pubbliche per far accettare la loro privatizzazione.
La cautela e i sotterfugi con cui procedono è però l’indice sicuro della loro debolezza: se riescono a procedere è perché noi non riusciamo ancora ad opporre una ferma resistenza.
Come rafforzare la resistenza? La resistenza alle privatizzazioni è uno dei terreni su cui, agendo fermamente e con creatività caso per caso, possiamo e dobbiamo formare Organizzazioni Popolari per la costituzione del Governo di Blocco Popolare. La formazione di OP rafforzerà anche la resistenza alle privatizzazioni, rafforzerà complessivamente il campo delle masse popolari, indebolirà il campo della borghesia imperialista e del clero.
CSI Piemonte: il solito copione di svendita – Enzo Pellegrin, 29 luglio 2015

È notizia di oggi. L’assemblea dei soci del CSI Piemonte, consorzio di tecnologia informatica i cui soci sono gli enti locali piemontesi, ha approvato la proposta per aprire la struttura societaria alla partecipazione privata. L’ordine del giorno in burocratese dice di voler individuare nel “dialogo competitivo” lo strumento attraverso il quale il Consiglio di Amministrazione dovrà sondare il mercato per individuare potenziali partner.
In parole franche: verrà aperta una procedura per spingere i privati a far pervenire una manifestazione di interesse all’acquisto di parti più o meno grandi della proprietà dell’azienda informatica.
In parole ancora più franche: svendita della ricchezza pubblica al privato.

Tanto per ricordare sempre i responsabili, il sindaco di Torino [Piero Fassino] ha sbloccato e propiziato la situazione, dando mandato al suo rappresentante – il direttore Sandro Golzio – di astenersi pur partecipando alla votazione, escamotage attraverso il quale il Comune di Torino ha garantito il numero legale. All’assemblea hanno partecipato 53 enti che coprivano l’84% delle quote societarie e il provvedimento è stato approvato con 46 sì (70%) e 7 astensioni.

Dati storici ed esperienza alla mano, le vendite della ricchezza e del know-how pubblico ad un mercato di privati, partner o non partner che siano, non è mai stato un vantaggio se non per i fortunati speculatori che si assumevano il rischio.

Sepolta da tonnellate di immondizia disinformativa, parto dell’egemonia culturale di un capitalismo nella sua fase acuta e finale, l’operazione viene sempre presentata come tentativo di “svecchiare”, “razionalizzare”, depoliticizzare un pubblico carrozzone per renderlo più efficiente, dinamico, moderno. E poi lo dicono i fatti: il CSI, senza i privati ha l’acqua alla gola.

Questo tipo di pantomima non ha ovviamente fondamento alcuno, ma è parte di un preciso processo in più fasi in cui dapprima si rende il pubblico inefficiente, poi si toglie l’ossigeno, si spara dunque a zero sui danni e sui difetti appositamente generati, per poi concludere dicendo: meglio nelle mani di “efficienti” privati che nel carrozzone politico degli sprechi. Quegli stessi interessi privati che avevano mosso guerra e intrigo, si pappano la torta.
Nessun dubita delle inefficienze, dei clientelismi, delle strutture inutili che spesso zavorrano la pubblica gestione. La soluzione sarebbe però quella di eliminare le distorsioni combattendo la malattia, magari sottoponendole al controllo diretto di assemblee popolari e territoriali di cittadini, non di delegati politici. Sicuramente non serve uccidere il paziente, se non ai necrofori privati che speculano sui resti.
Non c’è poi alcun dubbio che se i guai nelle strutture pubbliche ci sono, questi sono opera e parto in ultima analisi degli interessi privati.
Come nel caso del CSI, accanto ad una parte di sprechi e clientela, c’è anche la programmata e voluta scarsità di risorse impiegate. È difficile pretendere un’oculata gestione degli assetti produttivi pubblici quando gli interessi privati dei creditori dei debiti sovrani e pubblici impongono austerità e limiti di bilancio tali da affossare qualsiasi investimento.
Togliere appunto l’ossigeno e nel contempo bastonare il cane che affoga accusandolo di inefficienza. Poi passare alla cassa e sfruttare la complicità di amministratori pubblici nell’orbita dell’egemonia culturale di monopoli finanziari ed industriali.
Un grande fiume di potenti interessi spinge questa dinamica in cui gli Stati e gli amministratori pubblici sembrano ormai inermi ed incapaci di qualsiasi minima polemica di sovranità o autonomia. I programmati tagli alle prestazioni sanitarie per ragioni di cassa dipinte da “razionalizzazione della spesa”, la dicono lunga.
Dall’altra parte sta la verità nascosta: qualsiasi gestione pubblica, correttamente pianificata, assicura la migliore organizzazione dei fattori produttivi in funzione dei fini collettivi che si vuole assicurare.
Nei dipendenti del CSI, quelli veri, quelli che lavorano e producono non assistiti da paracaduti politici, c’è proprio questo. Uno di questi lavoratori, Carmelo Di Giorgio, scriveva recentemente in una lettera aperta sulla pagina facebook “Non rompete il CSI”:

“Lavoro in un’azienda che si occupa dell’informatica degli enti pubblici: regione, comune, ASL e quasi tutti i comuni sono legati a noi. È un’azienda quarantennale, con i suoi difetti (a volte marcati) ma che ha permesso al Piemonte di avere a lungo servizi sicuri, efficienti e – che ci crediate o no – poco costosi.
Gli enti pubblici piemontesi, con a capo la Regione, sono i nostri clienti ed i nostri padroni. Oggi, hanno deciso di farci a pezzetti e di svenderci ad uno o più gruppi privati.
Penserete: teme per il posto, vuole solidarietà.
Non è così, nemmeno un po’.
Non sono sereno per il mio lavoro, ma se e quando ci sarà da inventarsi qualcosa lo farò, punto.
La mia indignazione è da cittadino, e credo che tutti voi dovreste condividerla.
È la fine di un modello virtuoso che aveva come fine il benessere pubblico ed il cittadino. Ora il fine ultimo diventa il profitto. Ciò significa che, molto probabilmente, tutti noi avremo servizi più costosi, meno efficienti, meno numerosi.
Finisce il modello in cui gli enti del Piemonte formano un sistema unico ed integrato, con i dati che fluiscono come, dove e quando serve. Presto sarà solo un ognun per sé, far lavorare insieme comune e regione (ad esempio) sarà molto più difficile (e costoso – ah, l’ho già detto?).
Finisce anche il modello in cui i vostri dati sono al sicuro. Ad amministrare le vostre informazioni personali e sensibili saranno degli attori privati, non più la pubblica amministrazione.
I dati sanitari appartengono al pacchetto, per capirci.
I politici gridano: troppo costoso mantenervi! ! Ma intanto per anni non hanno rinunciato praticamente a nessuno dei servizi che offriamo, ed oggi non sanno spiegare come gli stessi potranno essere erogati da nuovi attori che, oltre tutto, dovranno guadagnarci.”
(https://www.facebook.com/NonRompeteIlCsiPiemonte)

Ho riportato queste parole perché spiegano l’uovo di colombo che viene occultato ogni giorno dalla “disinformacija” – per usare un termine a loro caro – dei media mainstream e dei servi politici degli interessi privati.
Nel pubblico sta l’autonomia del popolo, l’antidoto alla schiavitù nei confronti di chi possiede privatamente i mezzi di produzione. Nel privato sta solo l’interesse e il profitto di chi investe. Da che mondo è mondo, una volta acquistato un guinzaglio, lo si usa.
Qualche giorno fa, Luciano Gallino acutamente argomentava su Micromega:
“Se uno potesse chiedere a Gramsci come mai le sinistre europee comunque denominate, a cominciare da quelle italiane, sono state travolte senza opporre resistenza dall’offensiva egemonica del neoliberismo partita nel 1947 dal Mont Pélerin, forse risponderebbe «perché non li avete saputi imitare». Al fiume di pubblicazioni volte ad affermare l’idea dei mercati efficienti non avete saputo opporre niente di simile per dimostrare con solidi argomenti che i modelli con cui si vorrebbe comprovare tale idea si fondano su presupposti del tutto inconsistenti.
Inoltre, proseguirebbe Gramsci, dove sono i vostri articoli e libri che rivolgendosi sia agli esperti che ai politici e al largo pubblico si cimentano a provare ogni giorno, con solidi argomenti, la superiorità tecnica, economica, civile, morale della sanità pubblica su quella privata; delle pensioni pubbliche su quelle private, a fronte degli attacchi quotidiani dei media e dei politici alle prime, attacchi basati in genere su dati scorretti; dello Stato sulle imprese private per produrre innovazione e sviluppo, oggi come in tutta la seconda metà del Novecento; dell’importanza economica e politica dei beni comuni sull’assurdità della privatizzazioni?
Poiché la natura ha orrore del vuoto, il vuoto culturale, politico, morale delle sinistre è stato via via riempito dalle successive leve di lettori, elettori, docenti, funzionari di partito e delle istituzioni europee, istruite dall’intellettuale collettivo sortito dalla MPS [Mount Pelérin Society, think thank neoliberista fondato nel 1947 da Friedrich von Hayek e altri intellettuali anticomunisti tra cui Milton Friedman, Karl Popper e Ludwig von Mises, ndr]. Il consenso bisogna costruirlo, e la MPS ha dimostrato di saperlo fare. Le sinistre non ci hanno nemmeno provato.” (http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-lunga-marcia-dei-neoliberali-per-governare-il-mondo/ )

Si potrebbe replicare a Luciano Gallino che doveva servire ben altro. Dovevano trarsi le conclusioni sulla struttura del capitalismo nella sua fase più acuta e suprema, quella dell’imperialismo nel senso in cui lo intendeva Lenin, in cui le cinque caratteristiche fondamentali (concentrazione della produzione e del capitale, fusione/simbiosi del capitale bancario e del capitale industriale e conseguente formazione di un’oligarchia finanziaria, l’esportazione di capitale, la ripartizione del mondo fra i gruppi monopolistici internazionali, la ripartizione dell’intera superficie terrestre fra le grandi potenze imperialistiche) dovevano quantomeno indirizzare a una controffensiva politica, culturale in grado di sgretolarle all’interno di economie collettivizzate che intraprendevano il programma di abbandono dell’anarchia produttiva privatistica per realizzare il socialismo.
Questa via è stata repentinamente scartata, abbandonata, lapidata.
Perchè la sinistra-che-non-ne-azzecca-una trova così difficile ritornare ad agitare e ad agganciare la contraddizione fondamentale capitale-lavoro e le ulteriori contraddizioni che ne derivano, svendita dei beni pubblici tra questi?
Perché per anni e anni si è dedicata alle finte contraddizioni che le garantivano posticini di micropotere e microfondi nelle giunte e in Parlamento: berlusconismo/centrosinistra, fannullaggine/meritocrazia, illegalità/legalità.
Nel mentre, imbottigliata nel gorgo dei fondi che consentivano di mandare avanti la burocrazia politica, finiva per consentire o accettare (magari astenendosi o facendo inutilmente gesto di stracciarsi le vesti rimanendo seduta alle poltrone) di precarizzare, privatizzare, costruire, sopprimere la discussione democratica delle assemblee popolari, pontificando sui movimenti e la direzione che dovevano prendere.
Poi in aula, in giunta, in sindacato, puntualmente in qualche modo tradivano.
La tragedia greca – quel tipo particolare di tragedia greca che ben conosciamo – viene rappresentata più volte di “Una trappola per topi” a Londra, sul palco del St Martin’s Theatre ininterrottamente ogni giorno dal 1974.
Sulla contraddizione capitale e lavoro altri hanno innestato allora egemonie culturali più semplici anche se altrettanto fallaci: italiano/straniero, occidente/inciviltà, libertà di consumo-efficienza/statalismo. La classe lavoratrice è stata ampiamente colonizzata, mentre chi per statuto doveva stare dalla sua parte, si attardava alla mensa del padrone. Quest’ultimo, il padrone vero, proseguiva la sua lunga marcia, partita anche dal Mont Pelerin, sulle spalle dell’umanità e con buon aggio della sinistruccia di cui sopra.
Ora stanno increduli e invidiosi a parlare e rimembrare la realtà snobbata ai bordi del campo coltivato da altri.
Se chi è stato tradito nelle piazze può rivendicare comunque giornate sue, questi al bordo del campo scoprono ora di non essere mai stati proprietari di se stessi.
La loro peculiarità? Non lo comprenderanno mai.
È pertanto ora di partire da soli: scarpe rotte sì, ma non male accompagnati.

Alcune nostre considerazioni sull’articolo di Enzo Pellegrin

L’articolo di Enzo Pellegrin illustra bene il processo attraverso il quale i capitalisti e i loro servi riducono servizi pubblici e aziende di proprietà pubblica in condizioni tali da raccogliere nella sinistra borghese sostenitori e zittire oppositori ai progetti di privatizzarli (che poi siano svenduti o ben venduti, è cosa importante ma secondaria).
Quindi è un articolo interessante e utile. Per questo lo proponiamo ai nostri lettori: servirà a fare caso per caso l’analisi concreta delle manovre (da prevenire o contrastare) con cui i nostri nemici preparano il terreno per la privatizzazione.
Ma all’argomentazione di Enzo Pellegrin manca un pezzo importante: il contesto storico degli avvenimenti di cui l’articolo tratta. Senza il contesto storico che ha dato il via allo sviluppo dei servizi pubblici e al settore pubblico dell’economia, anche la loro eliminazione ora in corso sembra un’isola senza collegamenti con la lotta di classe, sembra l’assurdo prodotto di un’aberrazione intellettuale dei promotori. Lo scritto di Luciano Gallino che Enzo Pellegrin cita è una manifestazione esemplare di questo modo inconsistente e piagnone di rappresentare il corso delle cose.
Noi non poniamo in discussione le intenzioni dell’autore dell’articolo: infatti non facciamo una critica di concezioni esplicite o implicite in vari passaggi dell’articolo su cui non siamo per niente d’accordo. Ci limitiamo al fatto che l’omissione del contesto storico si presta all’opera diversiva degli esponenti della sinistra borghese che anche in questi mesi sono alla vana ricerca di un “nuovo soggetto politico”: la messa a punto di un nuova lista elettorale che giustifichi la collaborazione con la destra moderata nelle amministrazioni locali e si presenti come alternativa ad essa per il governo centrale, una specie di SYRIZA all’italiana.
L’estensione dei servizi pubblici e la moltiplicazione di aziende pubbliche sono avvenuti nel secolo scorso in tutti i paesi e specialmente nei paesi imperialisti sotto la pressione della prima ondata della rivoluzione proletaria, come rimedio alla crisi generale del capitalismo e come risposta della borghesia alle domande di migliori condizioni di vita e di lavoro da parte delle masse popolari direttamente o indirettamente egemonizzate dal movimento comunista e incoraggiate dai successi dell’Unione Sovietica e degli altri paesi socialisti. Questo è vero anche se in alcuni paesi (come l’Italia) la creazione di servizi pubblici e di un settore pubblico dell’economia hanno preso il via proprio sotto il fascismo (Banca d’Italia, IRI, INPS, ONMI, consorzi agrari, ecc.), il nazismo e altri regimi reazionari e anticomunisti. Dopo la sconfitta del nazifascismo, la borghesia ha ingoiato e continuato sulla stessa strada: doveva cercare di dimostrare che il capitalismo era meglio del socialismo. Le parole dei suoi propagandisti e le processioni dei suoi preti non bastavano: ci volevano anche fatti. Mentre doveva fare, la borghesia ha contemporaneamente cercato di approfittare economicamente (prezzi delle forniture e degli acquisti, asservimento del settore pubblico alla valorizzazione del capitale, corruzione, appalti, ecc.) e politicamente (clientelismo) di quello che comunque per ragioni politiche (di conservazione del potere) doveva fare.
Quando a causa dei limiti dei comunisti nella comprensione delle condizioni della lotta di classe la prima ondata della rivoluzione proletaria si è esaurita e la seconda crisi generale del capitalismo ha preso il via, è incominciata anche la distruzione dei servizi pubblici e delle aziende pubbliche, la loro privatizzazione, ecc. La borghesia non aveva più paura a spremere le masse popolari e doveva estendere il campo di investimento del capitale impiegati nella produzione di merci e soprattutto del capitale finanziario.
Quindi la contraddizione non è principalmente tra pubblico e privato, ma tra classi (classe operaia alla testa delle masse popolari contro borghesia imperialista e associati, in Italia principalmente la gerarchia cattolica). Tanto meno si tratta della contraddizione tra due scuole di pensiero (nella quale la sinistra avrebbe perso e perderebbe perché meno avveduta e intelligente della destra: per anni, dalla fondazione nel 1947 fino agli anni ’70, sono stati i soci della Mont Pelerin Society a masticare amaro). Alla base si tratta di una contraddizione tra interessi di classi antagoniste. La sinistra perde sul terreno intellettuale perché ha perso sul terreno politico della lotta di classe, perché tra i comunisti sono prevalsi i revisionisti e questi hanno poi lasciato il posto alla sinistra borghese: a quelli che sospirano e vorrebbero la moglie ubriaca (migliori condizioni di vita e di lavoro per tutti) ma ancora più ci tengono a che la botte resti piena (il capitalismo).
A proposito del contrasto tra pubblico e privato cosa dice la decadenza dell’Unione Sovietica e dei primi paesi socialisti? E la conversione della Cina al “socialismo di mercato” che, come prima in URSS avevano fatto Kruscev e Breznev sebbene con metodi diversi, punta a raggiungere e superare l’America nella produzione e sacrifica gli altri aspetti del socialismo?
Rimandiamo per un momento la questione della Cina su cui per ora i nostri avversari avrebbero argomenti per dire che le nostre previsioni (vedi La Voce n. 50 pag. 53 e numeri precedenti tra cui, in particolare La Voce n. 22 marzo 2006) sono discutibili perché non ancora confermate dagli eventi: di ogni moribondo finché non è morto, chi non esamina a fondo il problema può sempre dire che le previsioni che morirà sono frutto del pessimismo. Ma le vicende dell’URSS e dei primi paesi socialisti sono eloquenti. Ed esse dicono appunto che la contraddizione non è tra pubblico e privato (quindi come oggi in Cina la questione decisiva non è il rapporto tra settore pubblico e settore privato, quanto di pubblico e quanto di privato c’è oggi): le aziende in URSS e nei paesi socialisti europei restarono pubbliche anche dopo il XX Congresso del PCUS (1956), ma anno dopo anno il ritmo di sviluppo si attenuò, la qualità dello sviluppo cambiò di segno, la corruzione e la criminalità dilagarono e infine il declino giunse fino al crollo. La contraddizione è tra classi: la proprietà pubblica funziona come fattore di progresso in tutti i campi se alla sua testa vi sono fautori del socialismo devoti alla causa del comunismo ed è quindi connessa a una trasformazione generale in corso della società sul piano politico, culturale e del resto dei rapporti sociali: potere degli operai organizzati attorno al partito comunista (dittatura del proletariato), promozione dell’universale partecipazione delle masse popolari alle attività politiche, culturali e a tutte la altre attività della società (democrazia proletaria).
Da quando nei paesi socialisti la proprietà privata delle forze produttive è già stata per l’essenziale eliminata, la borghesia non è fatta principalmente da rampolli e nostalgici delle vecchie classi spodestate, da criminali, da marginali e da infiltrati: limitare la lotta di classe a questi fu uno dei limiti nella comprensione delle condizioni della lotta di classe propri dei comunisti dell’epoca. Al contrario, come ha insegnato Mao, essa è composta da quei dirigenti del Partito comunista, dello Stato, dell’economia e delle altre istituzioni sociali che per trattare le contraddizioni proprie del socialismo adottano metodi borghesi, in altre parole da quei dirigenti che seguono la via del capitalismo. Se questi hanno il sopravvento, poi da cosa nasce cosa. Il socialismo si sviluppa solo se alla testa del Partito comunista, dello Stato, dell’economia e delle altre istituzioni sociali vi sono sinceri e decisi fautori del comunismo, ossia (per usare una espressione sintetica e denigrata) in regime di dittatura del proletariato. Non si tratta di intenzioni di singoli, ma di linee e di metodi di direzione.

In conclusione, se nella teoria e in politica trattiamo il contrasto tra pubblico e privato come lo tratta la sinistra borghese (“cosa dovrebbero fare i capitalisti se non fossero accecati da teorie liberiste”), continueremo a perdere come la sinistra borghese, perché non esiste una terza via tra socialismo-comunismo e capitalismo. Se invece lo trattiamo come una contraddizione di classe, un aspetto importante ma solo un aspetto della lotta di classe, svilupperemo con successo anche la resistenza alle privatizzazioni, ne faremo un terreno di lotte e di vittorie e rimonteremo la china. I grandi e folgoranti successi raggiunti dal movimento comunista, dalla classe operaia, dalle classi sfruttate, dai popoli oppressi nella prima parte del secolo scorso, ci dimostrano che il movimento comunista ha la chiave del futuro dell’umanità. Non è la borghesia che è forte, siamo noi comunisti che siamo rimasti vittime dei nostri limiti e dei nostri errori: tutte cose che quindi noi possiamo e dobbiamo superare.

Nuovo Partito Comunista Italiano – nuovopci@autistici.org

npci

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“halal e kosher” e VV.TT., la musica di Raiuno, attenti al PD(ue), manovre dietro le quinte, shivaismo ed advaita, cicli ricorrenti

halal e kosher uniti per causare sofferenza agli animali

Il Giornaletto di Saul del 16 settembre 2015 – halal e kosher e VV.TT., la musica di Raiuno, attenti al PD(ue), manovre dietro le quinte, shivaismo ed advaita, cicli ricorrenti

Care, cari, (lettera ricevuta) – Battaglia contro la macellazione halal e kosher – https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2015/01/17/ebrei-e-musulmani-si-fanno-la-guerra-ma-sul-come-uccidere-gli-animali-sono-daccordo/ – Scrive Mara a commento dell’articolo: “..mi ricordo bene del ministro “verde” pecoraro e della grande sofferente delusione regalata a tutti gli animalisti in quel preciso momento autorizzando la macellazione rituale islamica (essendo quella ebraica già in vigore). Da allora in molti cominciammo a batterci coi pochi mezzi a disposizione e tanta forza di volontà. Ma combattere contro lobby di potere è presso che impossibile pensare di “spuntarla”.Ce ne siamo accorti strada facendo. Io stessa, durante una raccolta firme, mentre facevo un “banchetto informativo”con volantini e manifesti legali e autorizzati sono stata apprezzata da alcune persone per il coraggio e nello stesso tempo … minacciata …da altre. Sono vegetariana da tutta la vita e vegana ogni volta possibile…non riuscirò mai a tollerare l orrore di qualsiasi macellazione. in nome di nessun Dio e nessuna religione. Grazie Paolo per quello che lei e il suo circolo fate. Le dispiacerebbe tenermi informata sulle vostre battaglie e su eventuali auspicabili progressi? Mi farebbe molto piacere. A proposito, che vuol dire VV.TT?

Mia rispostina: “Grazie anche a Te per l’impegno profuso a favore della natura e degli animali. Per quanto riguarda il significato di VV.TT. qui puoi leggere qualcosa: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/03/il-teatro-del-circolo-vegetariano-vvtt.html – Ovviamente gli argomenti di cui ci siamo occupati non si limitano al teatro, qui puoi apprendere alcune delle nostre battaglie combattute negli anni: http://www.circolovegetarianocalcata.it/epopea-del-circolo/ – Inoltre redigiamo un notiziario giornaliero chiamato “Giornaletto di Saul” che potrai leggere sul relativo blog di Saul Arpino. Ciao”

Un’altra radio non è possibile (alla RAI) – Scrive Vincenzo Mannello: “Ci risiamo (anzi, non si è mai smesso): non appena gli eventi della politica nazionale ed estera richiedono un sostegno mediatico, Radiouno corre in prima linea. Con la forza delle trasmissioni 24h, condotte generalmente da buoni “mestieranti”, si martella la testa degli ascoltatori con un’informazione quasi esclusivamente di parte e molto, molto lacunosa… pur se subdolamente mascherata come “servizio pubblico” e pure “pluralista”. Sono io esagerato e fazioso? Sottopongo ai lettori queste mie considerazioni, poi decidano loro…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2015/09/chi-non-e-con-noi-e-contro-di-noi.html

Informazione pluralista – Scrive T. C.: L’informazione a tutto campo è importante , ecco cosa titola Il Giornale: “Siria, le petro-monarchie del Golfo creano i profughi e poi li scaricano”, spero che la segnalazione sia utile. Mi pare rilevante che un giornale della destra si esprima in questi toni…”

Potenza Picena. Igienismo – Scrive Michele Manca: “Convegno dell’Associazione Igienista Italiana a Potenza Picena (MC) il 19 e 20 settembre 2015, presso il Centro Evviva Dio. I partecipanti possono intervenire per dare una testimonianza sulla pratica dell‘igiene vitale, o tenere una breve conferenza sugli argomenti in esame…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2015/09/potenza-picena-19-e-20-settembre-2015.html

Dalai Lama contro Bergoglio – Scrive S.B.: “Accogliere anche se ci sono terroristi” Bergoglio insiste nella sua visione decadente e anti-cristiana dell’uomo. – Dalai Lama: “Profughi non possono venire tutti in Europa”

Mio commentino: “E il Dalai lama sa bene cosa significhi l’immissione selvaggia di elementi allogeni, avendo vissuto la tragedia del Tibet invaso dai cinesi. Il Tibet sta perdendo la sua identità ed ormai i tibetani sono una minoranza emarginata in casa. Si vuole lo stesso per l’Europa?”

Dedicato al Pdue – Da un’intervista di Adriano Colafrancesco con Massimo Villone: “Abbiamo raggiunto un livello molto basso e molto pericoloso. Pensavo fosse impensabile aprire la via a una Costituzione non condivisa. È gravissimo: l’esito rischia di essere la debolezza costituzionale. Non capisco come si possa pensare di arrivare a una modifica radicale della Carta con maggioranze risicate e raccogliticce. Si pensa di sostituire De Gasperi, Nenni e Togliatti con Verdini” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2015/09/15/il-riformatorio-renziano-e-la-trasformazione-dellitalia-democratica-in-una-dittatura-pdue/

Commento di Giorgio Mauri: “Il bulletto cicciottello e un po’ unto incomincia ad avere il sederino un po’ “puppet”. Dalla Gruber non ha perso occasione per dire che lui si auto-rottamerà (yes Renzi, stiamo “sereni”), al massimo un altro mandato. Ha dato la sensazione di sentire il “mandato” …. a fanculo. With a little help from his friend Orfini, altra aquila dell’universo pietoso costruito da quell’indecente ignorante megalomane di Dalema, quello che disse che era giusto riconoscere la massoneria in occasione del suo ingresso a palazzo Chigi, sotto la protezione del peggiore democristiano di tutti i tempi passati (oggi ce ne sono di molto peggiori!), Cossiga”

Milano. Acqua Pubblica – Scrivono Erica e Silvana: “Incontro alla Casa della Cultura di Milano, il 30 settembre 2015, sul tema: “Acqua delle private brame..” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2015/09/15/milano-30-settembre-2015-acqua-delle-private-brame/

Il sistema giudiziario vale meno di un aereo – Scrive Vittorio Marinelli: “Il fondo istituito presso il ministero della Giustizia “per il recupero di efficienza del sistema giudiziario e il potenziamento dei relativi servizi, nonché per il completamento del processo telematico”, è stato dotato, come detto, di 50 milioni di euro per il 2015. Meno di un terzo del costo dell’Air Force Renzi…”

Treia. Comitato Civico – Scrivono Promotori: “Si costituisce a Treia un Comitato civico per promuovere il lavoro creativo, l’identità locale e la solidarietà sociale. Al Comitato può aderire chiunque condivida lo scopo di rendere Treia una “Comunità Ideale”. L’incontro fondativo, aperto a tutti gli interessati, è fissato per Giovedì 17 settembre 2015, alle ore 21, in Via San Marco Vecchio 17/c – Passo di Treia..” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2015/09/treia-comunita-ideale-comitato-civico.html

Lotte di potere – Scrive Dalla Parte del Popolo: “La famiglia più ricca del mondo, i Rothschild, hanno il mondo intero ai loro piedi mediante la forza delle loro banche, che attraverso i debiti pubblici costruiti con mille imbrogli ricattano i popoli. Solo 9 nazioni si oppongono: Cina, Russia, Iran, Cuba, Islanda, Ungheria, Venezuela e Corea del Nord. Ecco il vero motivo per cui oggi fanno guerra alla Siria e domani scateneranno la terza guerra mondiale contro Russia e Cina. Fermarli è un dovere…”

Gerusalemme. Moschea Al-Aqsa chiusa – Scrive Fernando Rossi: “Secondo un giornalista sionista, che rappresenta l’ideologia sionista di Rupert Murdoch, il miliardario sionista proprietario di Sky, la polizia e l’esercito degli occupanti israeliani… “..è stato costretto (sic!) ad intervenire contro ‘giovani’ palestinesi che protestavano contro la chiusura della Moschea Al-Aqsa” (che è come se, per un cattolico, i militari di Israele avessero occupato la Basilica di S. Pietro, in Vaticano). Spero che gli amici palestinesi si interroghino sul perché i sedicenti terroristi musulmani, da Turchia, Arabia Saudita e Qatar, vengono scagliati contro la Siria e contro Cattolici e Musulmani sciiti .. ma si accordano con gli occupanti sionisti…”

Chi manovra da dietro le quinte? – Scrive R.G: “L’articolo che segue, sulla lotta finanziaria in corso tra i paesi BRICS ed USA-FMI, è scritto e documentato con sagacia formidabile da persona molto acuta ed intelligente: coglie i capisaldi della questione in deriva dinamica pienamente. Eppure vi è una questione focale di fondo: chi davvero governa da dietro le quinte mai pervenute?..” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2015/09/geopolitica-economica-la-guerra.html

Commento di Giorgio Mauri: “Ottimo articolo, su un argomento molto ostico ma attualissimo.”

Occidente falso e bugiardo, piange il morto dopo essersi pasciuto del cadavere – Le proposte per la pace in Siria, fatte sin dal 2012 da Mosca, furono ignorate dall’occidente. Mosca aveva proposto una soluzione di pace in Siria che prevedeva l’uscita di scena del presidente Bashar Assad, ma le potenze occidentali la ignorarono. A raccontarlo è stato l’ex presidente finlandese e premio Nobel per la Pace, Martti Ahtissari. «E’ stata un opportunità perduta nel 2012», ha detto in un’intervista al Guardian. Allora, si era nel febbraio 2012, il politico finlandese sondò i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu su una possibile soluzione per la guerra civile in Siria, su incarico di altri premi Nobel. L’ambasciatore russo presso l’Onu Vitaly Churkin gli disse che erano necessarie tre cose: non dare armi all’opposizione, avviare un dialogo fra Assad e l’opposizione, trovare un modo elegante perché Assad si facesse da parte. Ahtissari non ha dubbi sul contenuto della proposta, che fu confermata in un secondo incontro. E aggiunge che, essendo Churkin appena tornato da Mosca, era sicuramente sostenuto dal Cremlino. (Il Corriere della Sera del 15 settembre 2015)

Shivaismo e Advaita – Lo Shivaismo kashmiro, è un sistema filosofico e teologico sorto fra l’ottavo e il nono secolo d.C.. Questo sistema proponeva un punto di vista in cui Cit – “coscienza” – è l’unica realtà. La materia non veniva considerata separata dalla coscienza, ma identica ad essa. Shiva è il cuore celato di ogni iniziazione esoterica, egli è la raffigurazione del potere segreto nascosto nell’uomo, ecco, dunque, perché non vi è psicologia del profondo che non tenda a ricondurre l’individuo alla riscoperta del Grande dio Shiva che è in lui. Trovando Shiva in se stesso, l’uomo conosce e risveglia il proprio potere naturale. .. – Continua:
http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/09/shiva-il-cuore-celato-di-ogni.html

Mio commentino: “…i poli positivo e negativo esisteranno sempre, fa parte del gioco.. l’importante è che ognuno consapevolmente aderisca alla parte che gli è stata affidata dal destino. Se non c’è consapevolezza siamo solo strumenti passivi, con la consapevolezza carichiamo il nostra agire, nel bene e nel male. Infatti anche i grandi demoni espletano l’opera consapevolmente. Le due leggi, quella di causa-effetto, e quella della sincronicità, regolano l’intera opera”

Risposta di Antonello: “sto notando una brusca accelerata del processo NWO, stanno accendendo guerre ovunque, mirate naturalmente, stanno portando alla distruzione degli stati europei, cercano una guerra di religione a livello globale e infine ammettono pubblicamente i piani del NWO stesso. Dimenticavo il clima… sembra ormai un processo irreversibile. Il problema è che il polo positivo non reagisce a questo processo di distruzione…”

Mia rispostina: “..aspetti esteriori che denotano come le cose vengono in superficie, lo stesso avviene con i brufoli quando maturano si gonfiano ed emettono pus, poi guariscono. Non significa che i brufoli scompaiano, finché c’è adolescenza, ovvero immaturità di coscienza, continueranno a manifestarsi… Il processo di crescita è molto lento, e tra l’altro ci sono i cicli ricorrenti da considerare… Guarda qui: http://paolodarpini.blogspot.it/2011/05/spiritualita-laica-dallinvoluzione.html

Sat-Cit-Ananda (Esistenza, Coscienza e Beatitudine), sono le qualità di Shiva, ovvero del Sé. Om Namah Shivaya, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Quando il sole appare, cala il silenzio. Per qualche minuto tutto si calma e tace, anche gli uccelli. Solo gli uomini continuano a fare rumore perché non colgono la magia del momento. Il sole da calore, luce, vita. Contemplarlo, farsi accarezzare dalla sua luce è entrare in unione col divino. Al sorgere del sole l’aria è più pura, vi è pace, spazio, calore, luce, pienezza. Potremmo sforzarci di diventare come il sole. Per riuscirci dobbiamo far pulizia, evolvere. Solo così possiamo introdurre il sole nel nostro mondo interiore. E’ importante monitorare la qualità dei pensieri, dei sentimenti, delle azioni, per trovare il centro. L’armonia. La pace. Questo ci permette di trionfare su tutto . Dio si manifesta attraverso la natura e la connessione con essa è alta fonte di armonia” (Omraam Mikhael Aivanhov)

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