Archivio del 2014

Erode, non ce n’è uno solo….. – L’infanticidio continua!

Imperialismi ieri ed oggi

L’infanticidio dell’Erode di oggi (ogni 6 secondi un bambino muore di fame) termina solo quando si diventa consapevoli di ciò che si finge di non sapere. Le vicende dell’Erode di oggi sono tutte documentate e riconducibili al potere dei cattolici, cardine del nostro Pese: dai depositi vaticani offshore, creati da Pacelli, Montini, Wojtyla e Ratzinger fino alla nascita di Berlusconi, vero miracolo delle banche cattoliche; “dalle ‘guerre di religione’ con la finanza laica al cinismo con cui sono state finanziate imprese decotte o venduti titoli spazzatura” (F. Pinotti, Finanza cattolica”, Ed. Ponte alle Grazie). Chiesa cattolica e Stato, intercapedini l’una dell’altro, attraverso una moneta monopolizzata resa ambigua da nomi come Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, Mario Monti, Corrado Passera, ecc. (cfr. ibid.), offrono il panorama completo dell’imperialismo odierno, che continua a mostrare fatti di enorme gravità, in cui ampi settori della finanza e dell’imprenditoria cattolica agiscono tradendo l’uomo in nome della fede! Chi oggi parla di crescita e di PIL non sa di cosa parla… Il PIL contraddice ogni sano criterio operativo scientifico. Gli stessi banchieri, ad es., non sanno cosa sia il “Collarized Debt Obbligation” o CDO detto “EURO”! La loro non è un’economia ma un’ECONÒMIA (cfr. N. Villa, “Etimologia di ECONOMIA”) nella quale l’Erode odierno stermina i bambini e l’ignorante parassita, scientificamente persuaso, vorrebbe curarli, “erodendo” tutto! Questa reincarnazione dell’impero romano ha nomi diversi: URSS, USA, UE… La soluzione a questa situazione miserabile comporta la fiducia dell’uomo nell’uomo. L’uomo non è un legno storto da radrizzare… Solo superando questo kantismo sarà possibile lo studio di una moneta nuova, di decumulo e non di accumulo, di un capitale sempre rinnovabile come… dono… La moneta non è fattispecie giuridica ma economica… Voi auritiani che affermate la moneta come fattispecie giuridica o misura del valore ed allo stesso tempo valore della misura, NON SIETE MENO COLPEVOLI DI ERODE… Se nella vostra superficiale logica il vostro Stato di diritto è contemporaneamente anche DIRITTO DI STATO, il vostro è uno Stato di prepotenza mafiosa, non di servizio…

Nereo Villa

http://youtu.be/_RDXT0tncDU

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Perché ci si ammala? Dipende da cosa si mangia e da come ci si comporta nella vita….

“I batteri e i virus non producono malattia: è la malattia che li produce”

Non ci si ammala per colpa dei germi, dei batteri, dei virus, del destino o del patrimonio genetico. La genetica incide minimamente sulla percentuale di malattie e in gran parte ridimensionabili attraverso un corretto stile di vita. Il diabete e il cancro non arrivano dall’esterno: è il corpo che li sviluppa. L’obesità non si prende: è il corpo che accumula grasso. Il mal di testa, il mal di schiena, l’artrite, l’impotenza, non si prendono: sono tutte condizioni patologiche che il corpo sviluppa dal suo interno.
Ci ammala perché vengono violate le leggi naturali che ogni organismo vivente, a seconda della sua specie, deve rispettare. Quando la popolazione assume standard di vita sbagliati, viola le leggi naturali e si alimenta con prodotti industrializzati, le persone incominciano ad ingrassare, ad ammalarsi, a sviluppare i disturbi della civiltà moderna. Le malattie sono dovute a: tossine, caos elettromagnetico, stress psicofisico, ma soprattutto a causa della cattiva alimentazione dovuta a cibo cotto, industriale che causa carenze nutrizionali (nonostante la sovralimentazione) e le nostre cellule restano affamate e assetate per carenza di veri nutrienti.
Non ci ammala a causa dei virus o dei batteri. Se si espongono due soggetti al virus dell’influenza uno si ammala e l’altro no, perché? Perché l’organismo del primo non riesce a difendersi a causa di una condizione di debolezza del suo sistema immunitario e le tossine aggrediscono l’organismo. Quando l’organismo è intossicato, si abbassano i livelli di acidità del sangue. Il pH del corpo dovrebbe essere alcalino, quando invece è acido si è esposti al rischio di malattie. Se il pH è alcalino praticamente non ci si ammala quasi mai. Ogni individuo malato di cancro ha un pH basso, cioè molto acido.
Ci ammala a causa delle radiazioni elettromagnetiche a cui si è giornalmente esposti. I campi magnetici interferiscono con la naturale vibrazione delle cellule, favorendo l’insorgenza di patologie anche tumorali.
Ci ammala a causa dei farmaci i quali risultano essere responsabili della maggior parte delle malattie. L’ OMS dice che il 60% della malattie sono iatrogene, praticamente i medicinali generano più malattie di quante non ne curino. La presenza di malattie è direttamente proporzionale al consumo di farmaci. Più farmaci si prendono più ci si ammala, perché tutti i farmaci hanno effetti collaterali negativi, tossici, dannosi: sono veleni, le peggiori tossine, spesso mortali. I farmaci producono malattie perché eliminano i sintomi, non curano la causa. Tutti i farmaci, sia quelli prescritti sia quelli acquistati liberamente senza ricetta, sono causa di malattie e disturbi. La risposta alle malattie non sta nei farmaci: la malattia non arriva perché nell’organismo manca l’aspirina o l’antinfiammatorio.
Le malattie degenerative sono direttamente proporzionate al consumo di farmaci. Esiste un legame certo tra assunzione di farmaci e suicidi. La quarta causa di morte in America sono i medici sia perché prescrivono farmaci potenzialmente letali e sia perché eseguono interventi che si concludono con il decesso del paziente, o perché sbagliano diagnosi, o perché prendono decisioni scorrette e fatali. Il Journal of the American Medical Association nel numero 284 afferma: “Gli interventi chirurgici non necessari, gli errori medici, gli effetti collaterali dei farmaci ecc. causano lo stesso numero di morti della cardiopatie e dei tumori…”
Ci si ammala a causa di cattivi stili di vita: droghe, fumo di sigaretta, alimenti voluttuari, mancanza di esercizio fisico.
Ci si ammala per mancanza di serenità interiore: stress, ansia, depressione, gelosia, rancore, frustrazioni, preoccupazioni, pessimismo…
Ci si ammala a causa di mancanza di ideali positivi.
Gli europei ingeriscono ogni anno 170.000 tonnellate di aromi industriali e 95.000 tonnellate di glutammati (antischiuma, stabilizzatori di colori, antiagglomeranti, umidificatori, solventi, flocculanti ecc.). A causa di questo il 15% della popolazione europea soffre di allergie. Siccome le proprietà organolettiche degli alimenti naturali non sono fatti per durare nel tempo, il ricorso agli aromi naturali è sistematico. Allora succede per es. che lo yogurt alla fragola riporti la scritta “aroma naturale” in realtà è una pasta, ottenuta con una mescolanza di trucioli di un albero australiano fatta con acqua, alcol e qualche ingrediente segreto. Da questa ricetta, con qualche aggiunta, è possibile ottenere l’aroma del lampone, del cioccolato, di vaniglia e così via. E così si potrebbero trovare tracce di proteine del latte nel liquore alla noce di cocco, dei peptidi di glutine nella caramelle, nei corn-flakes, delle tracce di nocciole in un dolce al limone e così via.
Questa alterazione del gusto degli alimenti non è senza conseguenze per la salute delle persone. Anche se gli industriali garantiscono l’innocuità degli additivi impiegati, non dispongono di alcuna possibilità di verifica scientifica: controllare 20.000 additivi costerebbe troppo e richiederebbe tempi troppo lunghi. Né sono mai stati studiati finora agli inevitabili effetti delle interazioni fra i diversi prodotti chimici utilizzati. Gli industriali non hanno né i mezzi né il tempo per far testare tutti gli additivi impiegati. Per contro la gente, sempre più indaffarata ed in corsa con il tempo, ha difficoltà a cucinare ortaggi o cereali o di consumare frutta in modo sano e naturale, magari cercandola in qualche negozio bio un po’ più distante. E allora le allergie si diffondono e a guadagnarci sono le lobby dell’industria chimico-farmaceutica.
Ma non solo il corpo fisico è soggetto ad ammalarsi; si ammala anche la mente e la coscienza. Il corpo si ammala quando perde il suo equilibrio biochimico; la mente si ammala quando è pervasa da pensieri disarmonici e pessimistici; la coscienza si ammala quando perde la capacità di nutrire sentimenti, sensibilità, condivisione. Ma questo è un problema ancora più ampio e pericoloso che sula dal tema.

Franco Libero Manco

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Treia News, le Province che renzie odia, danza improvvisata, l’Europa del M5S, discorso sul vuoto, Newton l’alchimista, buddismo bioregionale…

Il Giornaletto di Saul del 28 marzo 2014 – Treia News, le Province che renzie odia, danza improvvisata, l’Europa del M5S, discorso sul vuoto, Newton l’alchimista, buddismo bioregionale…

Care, cari,

sembra proprio che l’inverno sia tornato alla grande. Da diversi giorni qui a Treia piove e tira vento. Non mi basta indossare tre maglioni a cipolla e quel po’ di calduccio del caminetto acceso, la sera debbo anche accendere i termosifoni e magari pure la stufetta elettrica… eh, già si vede che con l’età son diventato più freddoloso. L’altro giorno ho trovato due piccioni che stavano facendo il nido nel davanzale di una camera che aveva le persiane a mezzasta. Li ho scacciati però mi son sentito un po’ in colpa… con ’sto freddo poverini avevano trovato un bel riparo… ma come si fa? Beh, almeno campano bene nell’orto dove hanno qualche riparo sotto il poggiolo e rubacchiano il mangime che getto alla gallina. Ah, immagino che sappiate che una gallina, Coccò, la più grande ed affettuosa, è sparita dalla circolazione. Forse essendo avventurosa si è allontanata troppo dall’orto e qualcuno l’ha acchiappata. Ieri le persiane di varie finestre sbatacchiavano per il forte vento e per la pioggia battente ed ho dovuto chiuderle e le mie passeggiate si sono limitate alla piazza… quindi non ho visto i danni causati dal maltempo alle mura. Ho letto sul Resto del Carlino che il “27 marzo un tratto di cinta muraria è crollato a Treia, la cosa è avvenuta nel primo pomeriggio, a causa della pioggia che cade incessante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. In quel momento, nel tratto venuto giù, almeno una decina di metri, non passava nessuno. Ma le pietre hanno colpito un’auto che era parcheggiata proprio in quel punto”. Un treiese su FB, ha scritto: “…succede anche a Treia! Purtroppo, era stata richiusa una fessura nel muro poco tempo fa ma sarebbe stato opportuno controllare perché si era creata! E ora chi paga i danni?”. Anche sul fronte cultural-politico le cose non vanno molto bene.. ma questo ve lo racconterò un’altra volta.

Non più Province. Il rottamatore riesce nell’impresa. Finalmente renzie si può fregiare a pieno titolo del nomignolo che sin dall’inizio della sua carriera nefanda gli è stato affibbiato, quello di “rottamatore”. Sì, ora se lo merita senza ombra di dubbio, è riuscito a compiere l’opera per la quale è stato inviato. Facendo ricorso alla fiducia, il senato ha approvato un testo che di fatto trasforma le province in «enti territoriali di area vasta» affidandone le funzioni alle «città metropolitane». L’Italia è sfranta… rottamata! Basta bene comune, basta identità locale, basta senso della comunità, basta tradizioni culturali…. diventiamo tutti cosmopolitani. Insomma la dismissione delle province ha dato il colpo finale all’italianità. Abbattere le province non giova e non serve a nulla dal punto di vista del risparmio economico e dell’efficienza amministrativa. Le province sono un legante necessario fra i comuni che si identificano in un determinato luogo, con un proprio capoluogo riconosciuto…… – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/03/27/litalia-e-rottamata-grazie-a-renzie-in-arte-matteo-renzi-il-rottamatore/

Commento di Francesco Corsi: “Anche questa volta, magari da punti diversi, mi trovo d’accordo con lei. Soprattutto in merito al discorso sulle Regioni: non è un caso che il debito pubblico sia esploso dagli anni Settanta in poi. Ho letto la sua mail di risposta alla mia a commento alla sua sulla Crimea (sono un fan di Branduardi e delle fiere dell’Est): mi scuso per non averle risposto prima”

Mia rispostina: “Bene, caro Francesco, speriamo che l’intelligenza, almeno in qualche nicchia della nazione, prevalga…. (o che perlomeno se ne mantenga il seme)”

Commento di comunista bioregionalista – “Anch’io trovo rènzi intollerabile, ma per motivi diversi da quelli esposti; per me, le Provincie sono infatti un carrozzone, non certo il solo, ma uno, e l’idea di non potermi più definire un proviciale m’aggradrà, quando accadrà. Invece il rènzi mi è inverso perché lo trovo un maleducato e un bugiardo; due ragioni ridondanti; non starò ad annoiare con esempi, pur se ne potrei fare diversi. You Tube, in ogni caso, è lì per servirci. Però l’Italia non è sfranta per colpa sua, ma per colpa di berlusconi e di chi – come Violante (http://www.youtube.com/watch?v=swntE1iWB5Y), D’Alema, Veltroni ed oggi pure rènzi – non gli si è opposto mai. Rivaluto perfino lo spirito di Occhetto, uno che si è sparato sui piedi, sì, ma, almeno, nella convinzione di combattere. rènzi per me non vale quei piedi, è solo un gregario. Ma dell’altra parte, come i precedenti. Oggi l’opposizione unica è quella del Movimento 5 Stelle, essendosene andato tra i più anche il volenteroso (sebbene pasticcione) Di Pietro. Onore anche a lui ed a tutti quelli che sbagliano, mentre fanno.”

Mia rispostina: “Condivisibile l’analisi politica sui reduci del PCI. Anch’io ho apprezzato la buona volontà ed onestà di Occhetto (ero nel PCI a quel tempo). Per quanto riguarda le Province sono d’accordo che attualmente sono malfunzionanti per colpa del malgoverno imperante ma se “sanate” potrebbero ancora rappresentare l’identità locale bioregionale. Vedi anche: https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=no%20alle%20regioni%20s%C3%AC%20alle%20province%20paolo%20d%27arpini

Grottaferrata. Per un’altra Europa – Scrive Enrico Del Vescovo: “La crisi che ha colpito in particolare i paesi mediterranei, ha posto gravi interrogativi sull’Europa e sulla politica economica, in Italia come in altri paesi. SABATO 5 APRILE, ORE 18:00. Grottaferrata, Teatro Comunale, Via Garibaldi: Europa. Quali interrogativi, quali scenari, che fare? Incontro con GIULIETTO CHIESA e ARGYRIS PANAGOPOULOS. Ingresso libero. Info. enricodelv@fastwebnet.it”

Un paradigma diverso – Scrive Salvatore Santoru: “…secondo l’economista e filosofo Serge Latouche, bisogna abbandonare gradualmente il modello di sviluppo economico attuale basato sull’illusione della crescita economica illimitata, mettendo in discussione la stessa odierna globalizzazione che si basa su di esso. L’obbiettivo è quello di costruire una democrazia reale e diretta , fondata per quanto possibile sull’autogestione e l’autodeterminazione di individui e comunità, che per funzionare non ha bisogno di “moloch burocratici” nazionali e tanto meno globali, e che per questo sia più vicina a bisogni e interessi degli individui…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/03/ecologia-profonda-e-bioregionalimo.html

Firenze. Mostra – Scrive Gallerja: “Bizhan Bassiri: LA BATTAGLIA, a cura di Bruno Corà e Fabio De Chirico. Inaugurazione venerdì 28 marzo 2014 – Ore 17.00. Salone dei Cinquecento, Museo di Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria – Firenze”

Putin, l’invirtuale – Scrive Marco Bracci a commento di http://paolodarpini.blogspot.it/2014/03/vladimir-putin-il-non-virtuale-che.html -: “Non ha internet? Non ha cellulare? Buon per lui, perché mantiene attivi i metodi di comunicazione tradizionali e quando a breve non ci sarà più internet e il telefono, sarà avvantaggiato rispetto agli occidentali. Infatti si dice che stia aumentando i mezzi di difesa meccanici, molto probabilmente perché sa come distruggere le difese americane elettronizzate e, di conseguenza, non usa cell. e internet per non trovarsi spiazzato dopo che le avrà distrutte”

Rosignano Marittimo. Danza improvvisata – Scrive Spazio Nomade: “Non si può definire la danza. La danza è movimento le parole rimangono ferme. La contact improvisation è impermanenza: per me è una pura meditazione sulla impermanenza delle cose, alla ricerca di ciò che dovremmo catturare non al di là, ma attraverso la forma delle cose. A me non interessa il punto di contatto, mantenerlo o lasciarlo ma quanto noi riusciamo a vederci una cosa unica con noi stessi, con il partner, all’interno della stanza, all’interno dell’universo. Seminario il 26 e 27 aprile con..” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2014/03/rosignano-marittimo-26-e-27-aprile-2014.html

Recanati. Libro sulla famiglia – Scrive Centro Armonico: “Venerdì 4 Aprile ore 18.30 in C.so Persiani, 45 Recanati, presentazione del libro: “Per una sana relazione tra figli e genitori separati” di Elisabetta Paparoni. Per l’occasione sarà servito un piccolo buffet. Ingresso Libero. Info. info@centroarmonico.it”

L’Europa del M5S e Bella Ciao – Scrive Doriana Goracci: “Dice un proverbio «Attraverso le asperità si giunge alle stelle.». Non me lo posso permettere? Le asperità non mancano da anni e ormai abbiamo anche le stelle, sia pure cinque. Devono fare molte attenzione Lor Signori, che minacciano di andarsene se gli toccano un euro dei loro vergognosi compensi. Minacciano i creativi della Finanza della Moda dell’Industria della Politica… La campagna elettorale sarà nelle piazze, quelle che sono diventate deserte e disertate da tutti negli ultimi dieci anni: “Se il M5S avrà una forte affermazione elettorale ed entrerà nel Parlamento europeo gli attuali equilibri salteranno. Il M5S vuole il ritorno ai principi di solidarietà e di comunità. L’Europa si chiamava Comunità Europea, oggi si è trasformata in Unione Europea. Il M5S vuole un’Europa solidale o nessuna Europa.” – La mia non è una dichiarazione di voto e chi mi legge e mi sopporta da anni sa quanto poco io mi occupi di cosiddetta Politica e Partiti, ma una constatazione da pensionata, di fatti. O misfatti, a voi la scelta, compreso votare. – Ed ora passiamo ad altro….” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/03/bella-ciao-discorso-alle-folle.html

Commento di Vittorio Marinelli: “Il Movimento 5 Stelle è il primo movimento politico che, per le Europee, permette a tutti di candidarsi con una sorta di primarie, via internet, che tutti hanno sbandierato per anni ma, poi, non hanno mai messo in pratica. Peccato che, per candidarsi, bisogna essere iscritti al forum da prima del 31-12-2012 e io non ci rientro però, a parte questo, il principio è ottimo”

Discorso sul ”vuoto” (compreso quello politico) – Prima parte: Il discorso di Subhuti. Subhuti era discepolo di Buddha. Era capace di capire la potenza del vuoto, il punto di vista che nulla esiste se non nei suoi rapporti di soggettività e di oggettività. Un giorno Subhuti, in uno stato d’animo di vuoto sublime, era seduto sotto un albero. Dei fiori cominciarono a cadergli tutt’intorno. « Ti stiamo lodando per il tuo discorso sul vuoto » gli mormorarono gli dèi. «Ma io non ho parlato del vuoto» disse Subhuti. «Tu non hai parlato del vuoto, noi non abbiamo udito il vuoto» risposero gli Dèi. «Questo è il vero vuoto». E le gemme cadevano su di lui come una pioggia. Seconda parte: Sarò “breve e circonciso”…. voglio darvi un piccolo consiglio: Registrate un discorso di Renzi e poi sbobinatelo. Scoprirete una cosa meravigliosa….” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/03/27/il-discorso-di-renzi-sul-vuoto-ma-non-e-zen-e-vuota-politica/

Telefonata che scotta – Scrive Fernando Rossi: “Intercettazione della telefonata tra La Ruzza (del partito dei Fratelli di Gianfranco Addams) e l’ex Cavalier Berlusca Silvio (dell’omonima dis-onorata casa), andata in onda il 30/2, su Radio 25: “Silvio, cerca di capire, gli italiani sono incazzati con l’Euro e con l’Europa delle banche …noi siamo in gara con la Lega su chi raccoglierà i voti di destra.. ti fidi più di noi o della Lega? Tanto i voti è a te che li portiamo… Ho capito che i tuoi amici delle banche e della NATO si arrabbieranno un po’, ma tu spiegagli che è solo per prendere finalmente un po’ di voti, ora che l’eredità di Almirante ce la siamo già mangiata a Montecarlo. Non vedi che anche il PD ha messo in campo Vendola con la Lista Placebo? Loro raccoglieranno gli incazzati di sinistra e li porteranno a Renzi, noi quelli di destra e li porteremo a te! Credimi …’ne vale LE PEN’, come direbbe l’amico Fitto…”

Isaac Newton e la pietra filosofale – Scrive Medail Cesare: “Uno dei padri del pensiero scientifico in realtà dedicò vent’anni allo studio della magia. Come dimostrano una nuova biografia e le carte acquistate all’asta dall’economista Keynes – NEWTON La via alchemica alla legge di gravità. «Newton non fu il primo scienziato dell’età della ragione. Piuttosto fu l’ ultimo dei maghi, l’ultimo dei Babilonesi e dei Sumeri, l’ultima grande mente capace di vedere con gli occhi di coloro che cominciarono a costruire il nostro patrimonio intellettuale poco meno di diecimila anni fa», disse nel 1942 il celebre economista John Maynard Keynes…” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/03/newton-dalla-via-alchemica-alla-legge.html

Ed anche questa è fatta, ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Proviamo oggi a regalare qualcosa di noi magari a chi non pensavamo più da tanto tempo? Anche una telefonata, una lettera, un dono che arriverà all’improvviso, come qualcosa di magico e speciale….. Gli inventori dei sogni siamo sempre noi! Sparirà con me ciò che trattengo, ma ciò che dono resterà nelle mani di tutti.” (Rabindranath Tagore)

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Il discorso di Renzi sul vuoto.. Ma non è zen… è vuota politica!

Prima parte: Il discorso di Subhuti sul vuoto

Subhuti era discepolo di Buddha. Era capace di capire la potenza del vuoto, il punto di vista che nulla esiste se non nei suoi rapporti di soggettività e di oggettività. Un giorno Subhuti, in uno stato d’animo di vuoto sublime, era seduto sotto un albero. Dei fiori cominciarono a cadergli tutt’intorno. « Ti stiamo lodando per il tuo discorso sul vuoto » gli mormorarono gli dèi. « Ma io non ho parlato del vuoto» disse Subhuti. «Tu non hai parlato del vuoto, noi non abbiamo udito il vuoto» risposero gli Dèi. « Questo è il vero vuoto ». E le gemme cadevano su di lui come una pioggia.

Seconda parte: Sarò “breve e circonciso”.

Come consiglierebbe Davide Tripiedi voglio darvi un piccolo consiglio:
Registrate un discorso di Matteo Renzi e poi sbobinatelo. Letteralmente. Come faceva la Gialappa’s con Trapattoni. Scoprirete una cosa meravigliosa: Renzi non dice nulla. Assolutamente nulla. Lasciamo stare la sua strategia politica, che non esiste o più esattamente è un continuo fare ciò che aveva giurato di non fare. Renzi mente con la stessa naturalezza con cui Alvaro Vitali scoreggiava, lui è fatto così. Gli ultimi casi di politica bipolare renziana sono la neutralizzazione della convalida per le dimissioni in bianco di lavoratrici giovani, neospose e neomamme (da Fabio Fazio aveva promesso il contrario); e poi il ddl Delrio che dice di cancellare le province ma non le cancella affatto: ovviamente, per farlo approvare, Renzi ha posto la fiducia al Senato, proprio come facevano i governi Berlusconi, Monti e Letta.
Tutte queste cose, chi vuole, le sa. Renzi, politicamente, non esiste. E’ solo chiacchiere e pancetta (che lievita peraltro con una velocità si spera un giorno proporzionale alla ripresa economica). Vi invito piuttosto a prestare attenzione certosina alle sue parole, ai suoi slogan, ai suoi discorsi. Non dice assolutamente nulla. Un mix tra il Conte Mascetti, i baci Perugina e il Jovanotti dell’unica grande Chiesa che parte da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa. Qualche esempio.
1) “L’Europa non è un insieme di regole: è mio nonno che fa la guerra, è mia madre che piange perché guarda il Muro cadere, è mio figlio che farà l’Erasmus”. E quindi?
2) “Per rilanciare la competitività delle nostre industrie, occorre che l’Europa ritorni a fare l’Europa”. E quindi?
3) Ma il capolavoro autentico è di qualche giorno fa alla Camera. Testuale: “Il futuro non è uno spazio da aspettare. Il futuro è un luogo da conquistare”. Eeeehhh? E quindi? Concretamente e al netto di ottimismi da discount, che vuol dire? Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? (cit).
Ogni volta che Renzi parla, sbobinate i suoi interventi e raccogliete le sue perle in una pagina apposita: un giorno potremo raccontarlo ai nostri nipotini. Benvenuti nell’era della Politica Antani. Senza il talento di Tognazzi, però.

Andrea Scanzi

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L’Italia è rottamata…. grazie a “renzie”, in arte Matteo Renzi il rottamatore….

L’Italia è morta, viva l’Italia….

Il rottamatore riesce nell’impresa. Finalmente renzie si può fregiare a pieno titolo del nomignolo che sin dall’inizio della sua carriera nefanda gli è stato affibbiato, quello di “rottamatore”. Sì, ora se lo merita senza ombra di dubbio, è riuscito a compiere l’opera per la quale è stato inviato. Facendo ricorso alla fiducia, il senato ha approvato un testo che di fatto trasforma le province in «enti territoriali di area vasta» affidandone le funzioni alle «città metropolitane».

L’Italia è sfranta… rottamata! Basta bene comune, basta identità locale, basta senso della comunità, basta tradizioni culturali…. diventiamo tutti cosmopolitani. Insomma la dismissione delle province ha dato il colpo finale all’italianità. Abbattere le province non giova e non serve a nulla dal punto di vista del risparmio economico e dell’efficienza amministrativa. Le province sono un legante necessario fra i comuni che si identificano in un determinato luogo, con un proprio capoluogo riconosciuto.

Avrebbe dovuto eliminare i carrozzoni del sottogoverno e fonte di spese abnormi, zavorra istituzionale in contrapposizione allo Stato, trattandosi di staterelli nello Stato: le regioni. Le regioni sono il vero male dell’Italia, la fonte di ogni corruzione e dell’esaustione di ogni socialità comunitaria. Le regioni costituite a tavolino che non rappresentano l’identità bioregionale dei luoghi. Le regioni che prese una per una costano ciascuna come un governo centrale. Le regioni che soddisfano i bisogni della mafia e dell’individualismo pecoreccio della politica, quello dei posti al vertice gestionale sul territorio.

Piango su me stesso e sulla povera Italia. Purtroppo. Piango su me stesso perché ho votato alle primarie del PD per renzie segretario, nella tenue speranza che potesse sanare gli errori della obsoleta e stantia classe dirigente dalemiana. Piango per le piccole comunità che si definivano “in provincia di..”. Che ora non avranno più nome né forma. Saranno come il “genitore 1 e genitore 2” che non significano nulla, che possono essere maschio femmina gay transgender alieno animale zombie golem. Fine dell’umanità e fine dell’italianità…..

Infine renzie può rappresentare la vera faccia ghignante di cui si è fatto portatore: rottamatore.

Paolo D’Arpini
Referente Rete Bioregionale Italiana

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Articoli di approfondimento:
https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=no%20alle%20regioni%20s%C3%AC%20alle%20province#q=no+alle+regioni+s%C3%AC+alle+province+paolo+d’arpini&rls=gm

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Commento di Franca Oberti: “Notizie amare dalle decisioni del governo che riguardano le province, avremo le città Metropolitane e un nuovo Podestà da pagare fior di quattrini, tutti quelli sottratti agli eletti in provincia, ci vogliamo scommettere? Inoltre il carrozzone provincia mica è eliminato, figuriamoci! diventa una specie di azienda, no, anzi, un ente di quelli che non si capisce cosa ci stiano a fare… ci saranno tanti pollai senza il gallo!”

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Articolo integrativo:

Macché Province Il vero carrozzone sono le Regioni

Il nostro Paese tiene in piedi 20 apparati colossali e iperburocratizzati, trasformatisi negli anni in associazioni per delinquere, fonti di corruzione, mangiatoie incontrollate

La storia delle Province da eliminare è lunga. Dura dagli anni Sessanta, quando l’ipotesi di istituire le Regioni prese corpo come previsto dalla Costituzione (la più bella del mondo? Ridicolo).

Quasi tutti i partiti dell’epoca erano convinti: dentro le Regioni, fuori le Province, che avrebbero dovuto gradualmente cedere ogni attribuzione ai nuovi enti. Più che un convincimento generale, era un assioma.

La riorganizzazione cominciò con un trasferimento in massa (inizio anni Settanta) di personale dalle periferie provinciali ai centri regionali, che erano privi di dipendenti e non avrebbero potuto fare nulla (non fanno nulla neanche ora).

La Democrazia cristiana, che in materia di gestione del potere era imbattibile, propose: mentre attendiamo che le Regioni vadano a regime, concludano cioè la fase di rodaggio, allo scopo di non arrecare disagi ai cittadini evitiamo di chiudere le Amministrazioni provinciali. Lo faremo tra alcuni mesi. Le forze politiche all’unisono annuirono.

Cosicché enti vecchi ed enti nuovi convissero e seguitano a convivere, perché quel rodaggio, provvisorio per definizione, non è mai terminato. In Italia, d’altronde, l’unica cosa stabile è la precarietà. Ciò detto, va da sé che se le Regioni fossero state capaci di assorbire le competenze degli enti territoriali destinati a morire, oggi, anzi ieri, sarebbe stata automatica la soppressione delle Province.

Le quali invece non hanno mai smesso di lavorare, e di rendersi utili, mentre le sorelle maggiori non hanno neppure principiato a farlo. Il bilancio di queste ultime parla chiaro: l’80 per cento delle uscite serve per pagare le spese della sanità, che potrebbero essere saldate comodamente da un ente unico, dato che il denaro proviene dalle casse dello Stato.

In sostanza, il nostro Paese tiene in piedi 20 apparati colossali e iperburocratizzati, trasformatisi negli anni (come si evince dalle numerose inchieste giudiziarie in corso) in associazioni per delinquere, macchine specializzate nello sperpero dei nostri quattrini, fonti di corruzione, mangiatoie incontrollate, soltanto per garantire al cittadino una gestione più o meno buona (spesso pessima) della salute pubblica.

Viceversa le Province, il cui smantellamento è stato rimandato per quasi mezzo secolo, si sono consolidate dimostrando di essere insostituibili per il semplice fatto che le Regioni non sono attrezzate a sostituirle nel disbrigo delle pratiche ordinarie.

Ormai però è passato il concetto (sbagliato) che gli storici enti siano superflui e vadano pertanto urgentemente cancellati, ma non completamente. In altri termini, stando alla legge appena approvata, essi muteranno faccia e status, i consigli non saranno più eletti, ma non cesseranno di svolgere le tradizionali funzioni non delegabili per i motivi già spiegati. Risultato, tanto clamore per niente. I costi non diminuiranno. Non valeva la pena di riformare le Province (poiché ciò non porta alcun vantaggio né alcun risparmio): semmai bisognava rassegnarsi ad «abbattere» le Regioni ovvero a ridurle a tre o quattro macroregioni, al fine di stroncare il malaffare endogeno, di cui chiunque ha contezza.

Non c’è un solo ente di questo tipo che non sia oggetto d’indagini della magistratura e che non abbia contribuito, in misura spaventosa, all’aumento (insostenibile) del debito pubblico.

Siamo consapevoli di predicare nel deserto. Fra l’altro noi stessi fummo promotori della soppressione delle Province, in base alle considerazioni espresse all’inizio del presente articolo. Tuttavia, constatato che le Regioni non sono all’altezza di supplire alle competenze dei più piccoli enti territoriali (tanto che questi rimangono in vita sia pure sotto mentite spoglie), decidiamoci a mandarle in pensione. Smetteranno almeno di fare danni. E i conti dello Stato ne trarranno enormi benefici.

Vittorio Feltri
(Il Giornale)

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Nota aggiunta:
Abolizione Province per finta – Scrive No NWO Macerata in approfondimento all’articolo: “Iniziativa di facciata per prendere per i fondelli gli italiani ”Norma spot, anzi con il trasferimento del personale dalle provincie alle regioni (dove i stipendi sono superiori) in teoria per l’Erario comporta costa superiori” http://www.youtube.com/watch?v=wS-VdshYHgQ

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