Archivio di agosto 2014

Porto Recanati: stessa spiaggia stesso mare, Papabellum, i gufi di renzie, i curdi che piacciono ad israele, Alberto Spurio Pompili a Treia

Spiaggia di Porto Recanati

Il Giornaletto di Saul del 21 agosto 2014 – Porto Recanati: stessa spiaggia stesso mare, Papabellum, i gufi di renzie, i curdi che piacciono ad israele, Alberto Spurio Pompili a Treia

Care, cari, se si sta in vacanza bisogna andare anche al mare, altrimenti che vacanza è? Infatti ieri abbiamo approfittato della bella giornata per fare la prima puntata a Porto Recanati. Stessa spiaggia stesso mare… Beh, veramente il mare era mosso ma la spiaggia in compenso più pulita. Si vede che la nuova amministrazione ha ascoltato le nostre lamentele (vedi: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2011/07/porto-recanati-macerata-spiaggia-libera.html) ed ha provveduto a rifare le staccionate della pineta ed a raccogliere le vecchie immondizie sparse fra le tamerici salmastre ed arse (G. D’Annunzio). Di nuove se ne accumulano ma Caterina ha dato il buon esempio raccogliendo una bottiglietta di plastica, un pacchetto di sigarette vuoto e qualche altra cosetta e le ha depositate nei sacchi di raccolta appesi alla rete di recinzione. Abbiamo scelto, per piantare il nostro ombrellone e sdraietta, di stare vicini ad una giovane famigliola vecchio stile: moglie marito e 4 figli di tutte le età (di cui uno neonato in braccio al padre). Siamo stati fortunati anche con i vu cumprà, ne sono passati pochi e nemmeno tanto insistenti e da uno, un ragazzo serbo, abbiamo persino comprato qualcosa: due sgabelli in legno massiccio abbelliti da animali colorati dipinti a mano, “…li ha fatti mio nonno..” ha detto il giovane… Magari non sarà vero ma il legno di sicuro è vero ed anche la vernice ad olio. Dopo un po’ di lettura laica, che ci siamo scambiati con Caterina ad alta voce, ecco che è apparso l’amico Franco, a cui avevamo dato appuntamento. Grande chiacchierata su politica ed economia, su Sigonella, su Monti, Letta e Renzi, sulle sanzioni che la Russia ci ha inflitte per contrastare il nostro boicottaggio economico nei suoi confronti e relativa nostra perdita commerciale, etc. etc. Alla fine una buona notizia: “Invece di andare al ristorante macrobiotico perché non venite a casa mia? Mia moglie ha preparato una pasta al pomodoro fresco e delle verdure grigliate. Che ne dite?”. Abbiamo accettato di buon grado e così l’abbiamo seguito, lui in bicicletta e noi in macchina, fino all’appartamento. Eravamo appena arrivati che dall’esterno ci ha mostrato il terrazzo di casa, pieno di fiori e di gelsomino rampicante. Seduti a tavola con gioia e frescura abbiamo parlato della situazione ambientale di Milano, con Franco e suo cognato, loro luogo di origine, mentre Flavia completava la preparazione del pranzo. A tavola abbiamo parlato delle lingue e della necessità di imparare l’inglese per poter utilizzare al meglio anche le proprie capacità di lavoro. Flavia è una insegnate universitaria di matematica e ci ha raccontato di come parecchie aziende, soprattutto estere, si rivolgono a loro per scoprire nuovi talenti, questi ricercatori d’intelligenza si chiamano in italiano “cacciatori di teste”…. Mi ha fatto un po’ ridere al pensiero che una volta si parlava di tagliatori di teste come i più retrogradi fra gli umani, oggi invece i “cacciatori di teste” sono quelli che scovano i nuovi geni della tecnica. “I matematici sono i preferiti – ha detto Flavia- più degli informatici e dei bocconiani, perché un matematico sa veramente impegnarsi su un tema prefisso e sa portare a termine con dedizione e pazienza qualsiasi progetto”. Avrà difeso la categoria di cui fa parte? Ma forse c’è del vero…. Ci siamo insomma attardati un po’ a tavola e giunti di ritorno a Treia eravamo talmente stanchi che non abbiamo resistito alla tentazione di una una bella pennichella…. Ma perché vi racconto tutto questo? Beh… – Continua:
http://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2014/08/20/porto-recanati-20-agosto-2014-stessa-spiaggia-stesso-mare/

Breve sunto della recente politica USA – Scrive Fabia Petri: “Foraggiano Al Quaeda in chiave antisovietica in Afghanistan. Poi la stessa diventa uno dei tanti nemici n°1 da sconfiggere assieme ai regimi integralisti talebani oramai padroni del suddetto Afghanistan. Nel contempo, appoggiano gli stessi in Bosnia, Kosovo, spedendo all’Aja Milosevic che, guarda caso, viene suicidato prima di fare importanti rivelazioni sui vari servizi segreti interessati. Abbattono il terribile dittatore Saddam (noto per le pericolose armi chimiche che non furono mai trovate perché semplicemente non c’erano) e l’Iraq di fatto è consegnato nelle mani degli integralisti fanatici muslim che partoriscono l’ISIS. L’assassino del giornalista (mah) americano scatenano le ire del premio nobel PER LA PACE e presidente USA che minaccia rappresaglie e vendette ad ampio raggio. Lo stesso succede in Libia dove l’assassinio premeditato di Gheddafi dà la stura alle cosiddette primavere arabe (ma anche arancioni, riots e tutto ciò che crea disordine nel mondo) creando in sostanza il caos che solo l’oclocrazia può creare. Domanda: ma ce siete o ce fate?”

Educare alla pace – Scrive Franco Libero Manco: “La sola speranza per il genere umano di abolire la violenza, le ingiustizie e la guerra è di educare le popolazioni ai valori fondamentali della vita. Finché ogni Stato non s’impegnerà a curare la formazione morale dei suoi cittadini, per dare alle nuove generazioni una mentalità di pace, di giustizia, di condivisione, di valorizzazione delle differenze culturali, di rispetto, di onestà non sarà possibile realizzare un mondo senza guerre. E’ illuso chi crede che la guerra sarà abolita senza prima cambiare la coscienza degli uomini…” – Continua:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/08/20/educare-alla-pace-per-eliminare-le-guerre-cominciamo-col-chiudere-i-mattatoi/

La guerra sporca dell’Occidente – Scrive Moufid Jaber: “…ha prevalso il piano occidentale di dividere l’Iraq e compiere ciò che è essenzialmente l’obiettivo di Israele di creare una intermediazione che potrebbe servire come base per un futuro attacco contro l’Iran, la Siria, l’Iraq e anche la Turchia…”

Papabellum Francesco – Scrive Vincenzo Mannello: “È lecito fermare l’aggressore ingiusto”…così parlò Papa Francesco con evidente riferimento alla nuova missione “umanitaria” degli Usa in Iraq. Fatta di bombardieri e droni a tutto campo e di centinaia di “consiglieri militari” di vietnamita memoria. Chi sia “l’aggressore ingiusto” il Papa lo ha solo fatto intuire malgrado avrebbe potuto pure nominarlo, in fin dei conti gode dell’infallibilità di giudizio. Credo proprio che il Califfo dell’Isis fosse il suo bersaglio, il demone di turno da “fermare” come precisato nell’uso del verbo…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/08/20/papabellum-francesco-cappellano-militare-di-bombobama-nella-nuova-guerra-in-iraq/

Commento di V.Z.: “Il vescovo di Roma ha comunicato al mondo una verità ovvia ed evidente, ma regolarmente dimenticata dai governi di questa epoca e dai loro sostenitori: – E’ giusto difendere chi viene aggredito (è esercizio della legittima difesa), – Non certo con i bombardamenti (è terrorismo di stato, come quelli dei governi terroristi Nato, incluso quello italiano), – Non certo ad opera dell’intervento di una nazione, bensì attraverso un organismo internazionale super partes, ovvero l’Onu, che può fornire forze di interposizione (come fece in Libano, con la partecipazione degli italiani con il generale Franco Angioni).”

Pro Papa – Scrive Mao Valpiana: “E’ lecito fermare l’aggressore ingiusto”: la difesa del più debole è un obbligo morale per gli amici della nonviolenza. “Ma non con i bombardamenti o la guerra”: significa il rifiuto di adottare metodi violenti, che non risolvono il problema ma lo peggiorano. “Sottolineo il verbo fermare”: che non significa uccidere, ma solo impedirgli di continuare a nuocere. “Bisogna valutare i mezzi con i quali intervenire”: è un’apertura ai mezzi della nonviolenza attiva, interposizione, corpi civili di pace. “Una nazione da sola non può decidere, esistono le Nazioni Unite”: ci vuole la polizia internazionale sotto egida Onu. Dunque Papa Francesco ha detto cose molto giuste, in perfetta linea con le proposte sempre sostenute dalla nonviolenza in fatto di politica internazionale, da Gandhi a Capitini”

Matteo renzi ed i gufi – Scrive Sara Di Giuseppe: “ E’ nota l’avversione di Matteo Renzi per la specie Gufi. Meno noto è che l’astuto boy-scout ha cercato di neutralizzare l’influenza esercitata dagli odiati volatili sulla pubblica opinione e di acquistarne il favore convincendoli con subdoli stratagemmi della possibilità di riacquistare un presunto potere regale sottratto loro dagli dei nella notte dei tempi, e..” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2014/08/uccellacci-di-malaugurio-ovvero-matteo.html

Milano senza bronzi – Scrive V.M.: “Bronzi all’Expo di Milano? Nemmeno a pensarci, piuttosto meglio ributtarli a mare… Fragili o meno che siano, questo non conta. I Bronzi di Riace devono restare dove sono, a Reggio Calabria. Non sono ancora terminati i lavori al Museo Nazionale che permettono di rivederli e già li vogliono togliere per portarli all’Expò Universale…. del corno universale! Miliardi spesi (e milioni rubati) solo ed esclusivamente nell’interesse dei politicanti del Nord e dei potentati partitocratici romani….”

Curdi che piacciono (ad israele) – Scrive Giuseppe Acconcia: “Israele ha appoggiato per anni la guerriglia kurda nelle province di Kermanshah e Sanandaj contro Tehran. In questi giorni, esperti israeliani appaiono continua­mente in trasmis­sioni televisive kurde per spiegare gli eventi sul campo. Gli israeliani si feliciterebbero così della nascita di uno stato kurdo perché i kurdi sono di etnia ariana, quindi non araba. Questo a loro avviso, potrebbe ridisegnare la mappa del Medio oriente a favore dello stato di Israele. Molti dimenticano però che i kurdi sono in molti casi comunisti e in Iraq controllano una parte importante del mercato petrolifero…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/08/iraq-disintegrato-per-favorire-israele.html

Colpevoli utili – Scrive V.Z.: “…si inventano un nemico colpevole, come ai tempi dei manzoniani “Untori” ai tempi della peste, e chiedono soldi al popolo (da consegnare al governo tiranno via rapina fiscale, s’intende) per combatterlo. Con suprema felicità degli armaioli, si capisce, che ingrassano sulle spalle del popolo autoridottosi al rango di pollame di allevamento. Ma la tecnica funziona, applicata a gente abituata a pisciare controvento. Siamo di fronte alla sindrome di Stoccolma autoindotta per autoipnosi massemediatica, a caro prezzo del consumatore. Quosuque tandem? I criminali bombaroli di stato vi chiedono altri soldi per continuare ad armare il mondo…”

Nonantola. Festival dell’Amicizia – Scrive Marco: “Festival dell’Amicizia 30/31 Agosto 2014 al Centro Zen Land, Nonantola (Mo). Abbiamo voluto creare un weekend in cui sperimenteremo questo elemento della nostra vita, perché ci rendiamo profondamente conto di come una delle cose che più è stata alienata, inaridita e sradicata dal nostro vivere quotidiano, è proprio il contatto Empatico tra le persone…” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2014/08/nonantola-30-e-31-agosto-2014-festival.html

Merlino. Premio a Guerrino Savazzi – Scrive Doriana Goracci: “Chi rispetta le regole della legalità e della difesa dell’ambiente, viene premiato nel piccolo Comune di Merlino. E’ successo anche a Guerrino Savazzi che si è dedicato ai lavori socialmente utili. L’ amministrazione comunale di Merlino, recentemente ha creato un suo Protocollo di legalità… impegnata nella difesa dell’ambiente e del territorio, offre un servizio quotidiano per l’immondizia abbandonata e l’incuria, per cui giornalmente un addetto dotato di adeguato mezzo di trasporto e attrezzatura, provvede alla pulizia del territorio con particolare attenzione al centro abitato, eseguendo lo svuotamento dei cestini, la rimozione di materiali eventualmente rinvenuti e provvedendo a mantenere il decoro degli spazi pubblici e delle strade di pertinenza comunale”

Treia. Escursione ambientale e culturale – Scrive Caterina Regazzi: “…Stavamo ormai rientrando al centro del paese dentro alle mura quando abbiamo incontrato un amico e compagno di diatribe politiche dell’ultima campagna elettorale e anche compagno dell’Associazione, voluta e fondata da Alberto Meriggi, “Adesso Treia” (o “Treia adesso”? non me lo ricordo più). Anche lui si chiama Alberto, Spurio Pompili. Spurio è un cognome molto diffuso qui a Treia, anche mia nonna Annetta si chiamava così e così pure ovviamente, i suoi fratelli e sorelle, di cui alcuni li ho conosciuti. Lui è mezzo marchigiano e mezzo toscano, la parlata decisamente toscana ed anche, a me pare, il modo di fare…” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/08/treia-perlustrazione-ambientale-e.html

Post Scriptum: “Apprezzo questo immergersi di Alberto nelle vicende locali. Lo trovo molto bioregionalista”

Giorno per giorno… senza sapere che giorno è… Ma stavolta lo sappiamo è il giorno del V anniversario del primo incontro fra me e Caterina. Ciao, Paolo/Saul

…………….

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Sulla riva deserta
del mio cuore di sabbia
a piccole onde si frange
il tuo amore salmastro”
(Vannuccio Barbaro)

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Papabellum Francesco, cappellano militare di BombObama, nella nuova guerra in Iraq

BombObama col suo cappellano militare

“È lecito fermare l’aggressore ingiusto”…così parlò Papa Francesco con evidente riferimento alla nuova missione “umanitaria” degli Usa in Irak.
Fatta di bombardieri e droni a tutto campo e di centinaia di “consiglieri militari” di vietnamita memoria.
Chi sia “l’aggressore ingiusto” il Papa lo ha solo fatto intuire malgrado avrebbe potuto pure nominarlo,in fin dei conti gode dell’infallibilità di giudizio.
Credo proprio che il Califfo dell’Isis fosse il suo bersaglio,il demone di turno da “fermare” come precisato nell’uso del verbo.
Oddio,a me è venuto spontaneo pensare agli appelli dei Papi che esortavano alle Crociate per “liberare” la Terra Santa.
Od a a quelli che imploravano i governanti dell’epoca a “fermare li Turchi”.
Sempre contro i musulmani però,guarda caso.
Ieri ed oggi.
Poi maliziosamente mi è tornato in mente quando,proprio per le stragi commesse dai Crociati in Terra Santa,un non lontano predecessore di Sua Santità chiese “perdono” per i massacri e le violenze perpetrate dai “missionari” in quel di Acri e Gerusalemme ai danni dei civili (donne e bambini) maomettani.
Stragi,particolare non trascurabile per chi abbia la memoria corta,eseguite “in trasferta”.
Certo,il Califfo e le sue truppe sono estremamente violenti.
Le teste cadono letteralmente a migliaia,i cristiani sono in fuga e corrono seri pericoli.
Ma decidere chi sia “l’aggressore ingiusto” sulla Terra non è come pontificare su Angeli e Demoni.
Papa Francesco sa benissimo che con il verbo “fermare” gli Usa intendono radere al suolo tutto ciò che si oppone ai loro disegni di “pace”.
BombObama ha “fermato” già “pericoli” in tanti,troppi posti ed in altri ci tenta.
Irak,Afghanistan,Libia,Siria,Yemen,Somalia sono le principali destinazioni delle amorevoli cure americane.
Sempre con contorno di migliaia di morti di donne e bambini,”effetti collaterali” delle azioni.
Spesso e volentieri autorizzate da quell’Onu richiamato impropriamente da Francesco come legittimato a decidere chi sia “buono o cattivo”.
E che,ma Francesco fa finta di non saperlo,con veti e controveti di soli 5 stati,tutto è tranne che “democratico”.
Faccio pure notare ( metto un carico sgradito a tanti) che mai e poi mai un Papa ha chiesto di “fermare” Israele che pure si è annessa Gerusalemme e che per stragi di civili non scherza,
Personalmente,e me ne assumo responsabilità,ritengo quindi questa uscita papale degna non del Vicario di Cristo ma del “cappellano militare di BombObama”.

Vincenzo Mannello

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Educare alla pace – “Per eliminare le guerre cominciamo col chiudere i mattatoi”

Marinella Correggia con il suo libro Cucinare in Pace

Dire no ad un male serve a poco se non si combattono le cause che lo generano. La guerra, come la malattia, non è la causa ma l’effetto di un male profondo e diffuso: è la sommatoria delle singole disarmonie che ognuno alimenta con il suo personale egoismo.
Si dice che la guerra germoglia sul terreno dell’ingiustizia, della disperazione, della miseria, ed è vero, ma non è solo questo. I popoli del benessere non hanno eliminato dalla loro realtà sociale la violenza ed il crimine.
Se per assurdo ogni essere umano avesse domani da che vivere da nababbo un giorno dopo l’umanità sarebbe nella medesima situazione di oggi, perché è la coscienza degli uomini che è malata e se non si interviene sulla sfera morale dei cittadini attraverso programmi di formazione, gli uomini resteranno profondamente insaziabili e sempre capaci di commettere delitti. Un animale affamato uccide la sua preda per nutrirsi, perché da questo dipende la sua vita, ma una volta saziato non ha più motivo di essere aggressivo. Non è così, purtroppo, per gli esseri umani, a meno che non siano educati fin dall’infanzia alla giustizia e al rifiuto incondizionato della violenza.
A parte sporadici pazzi criminali e venditori di armi, nessuno vuole la guerra. Il 99% dell’umanità non vuole la guerra. Nessun individuo saggio ed equilibrato può volere questo male, il peggiore in assoluto. Eppure la terra è disseminata di guerre perché nel corso della storia non c’è mai stata la vera volontà politica di educare la gente alla fratellanza universale, all’aiuto reciproco, alla condivisione, al dialogo: non conviene ai potenti che sia abolita la legge del più forte.
E’ vero che quando un feroce dittatore non vuole sentire la voce della ragione è necessario impedirgli di nuocere per cercare di scongiurare mali peggiori, ma la soluzione non deve mai, in alcun modo, coinvolgere gli innocenti. E’ altrettanto vero che anche in una ipotetica dimensione paradisiaca ci saranno sempre schegge impazzite: ma se le popolazioni fossero educate ai principi del diritto e della vera democrazia, la scelta dei capi cadrebbe su individui capaci di operare per l’esclusivo bene loro popolo, non per le loro capacità strategiche, economiche o politiche.
L’aspetto più pericoloso sta nel meccanismo innescato del benessere economico al quale le popolazioni abbienti non intendono rinunciare, anche a costo di improvvisarsi predatori a danno dei più deboli.
La sola speranza per il genere umano di abolire la violenza, le ingiustizie e la guerra è di educare le popolazioni ai valori fondamentali della vita. Finché ogni Stato non s’impegnerà a curare la formazione morale dei suoi cittadini, per dare specialmente alle nuove generazioni una mentalità di pace, di giustizia, di condivisione, di valorizzazione delle differenze culturali, di rispetto, di onestà non sarà possibile realizzare un mondo senza guerre. E’ un illuso chi crede che la guerra possa essere abolita senza prima cambiare la coscienza degli uomini.
La cultura della pace non si improvvisa. Non basta dire “pace,” “giustizia” se non si rende l’animo umano capace di incarnare questi principi. La pace è il risultato finale di un processo educativo ed evolutivo della sfera morale, civile e spirituale di un popolo alla quale si può pervenire solo attraverso programmi scolastici di insegnamento attuati con lo stesso impegno, anzi maggiore, con cui vengono insegnate le altre discipline scolastiche. Dal cuore umano nasce infatti ogni bene ed ogni male. L’amore dorme nella coscienza di ognuno in attesa di essere legge di vita.
Ed oggi, dopo duemila anni di cristianesimo, ancora grava sull’Occidente e sull’intero genere umano l’onta di non essere riuscito ad abolire il male più antico e terribile della storia: la guerra, come strumento di risoluzione delle controversie umane. L’uccisione legalizzata di un uomo è un fallimento per l’intera civiltà umana. Purtroppo qualcuno crede che non sia possibile aspirare ad un mondo senza guerre; dove gli uomini perdono i freni inibitori e l’odore del sangue fa scatenare in essi l’istinto del massacro, della devastazione, dello stupro, del sadismo, dell’umiliazione dei vinti. Come può essere consentito in guerra ciò che in tempi di pace viene condannato dalla legge e dalla coscienza morale? Chi è capace di uccidere in guerra come può, tornando a casa, essere un buon padre di famiglia, un buon cittadino? Ma la guerra ci sarà finché ci sarà qualcuno gente disposta ad uccidere.
La guerra è la macchia più nera che pesa, senza possibilità di appello, sulla coscienza dell’intero genere umano come una tremenda nemesi karmica i cui frutti sono: morte, dolore, pianto, disperazione, miseria, fame, involuzione, annientamento di ogni sogno, distruzione di ogni speranza: è la fine di tutto ciò che con sacrificio e fatica si è costruito.
La guerra è la peggiore espressione del genere umano che in questo dimostra di essere tra tutte le creature la più irrazionale e crudele: abitua l’uomo a convivere con la tremenda legge del fine che giustifica i mezzi e obbliga uomini, fondamentalmente onesti, giusti e buoni, a trasformarsi in feroci assassini, a compiere l’atto più ingiusto e disumano che un uomo possa compiere verso un suo simile che è costretto, suo malgrado, ad uccidere per non essere ucciso. Il dolore di una madre a cui viene ucciso il figlio, di una sposa a cui viene assassinato il compagno o un figlio è inimmaginabile, come spaventose sono le conseguenze che ricadono sempre sui più deboli e che nessuna causa può mai giustificare.
Come deve essere abolito il concetto di patria/nazione (da sempre motivo di lutti e sventure) per essere sostituito con il concetto di Patria Universale, senza per questo rinunciare alla propria cultura, alle proprie tradizioni, alla propria sovranità, così deve essere abolito il concetto di guerra dalla mente e soprattutto dalla coscienza degli individui, come possibilità di risoluzione dei contrasti tra popoli, ma contestualmente ogni popolo deve essere educato alla pace, alla concordia, alla fraterna collaborazione, alla valorizzazione delle differenze culturali, politiche, sociali, religiose.
Occorre un nuovo sistema politico mondiale che rifiuti a priori ogni condivisione ai conflitti armati in grado di sancire un accordo imperituro tra le nazioni a non ricorrere in nessun caso all’uso delle armi. Un nuovo ordine internazionale in grado di istituire un esercito mondiale, composto da volontari, con il compito di prevenire e di spegnere ogni focolaio interno ed internazionale che possa trasformarsi in un conflitto armato tra le parti, ed ogni popolo deve contribuire, a seconda delle sue possibilità, al suo mantenimento. Per giungere a questo occorre pervenire all’istituzione di un Governo Mondiale che abbia il controllo delle forze armate e la capacità di unificare le stesse.
L’egemonia mondiale di una sola potenza auspicata da Bertrand Russel può essere la soluzione del “meno peggio” ma ha come contropartita lo spettro che questa ceda alla tentazione di imporre il suo potere su tutti, a meno che non si trovi il modo di neutralizzare questo pericolo.
Ma anche in questo caso la possibilità di una nuova guerra sarà alquanto aleatoria se contestualmente non ci sarà una forte volontà politica, da parte di ogni nazione, di educare, attraverso la scuola, le nuove generazioni all’idea che la pace, figlia della giustizia e della democrazia, è possibile, sempre e dovunque mediante la scienza della convivenza sociale e del processo integrato delle culture.
Insomma, trovare una strategia adatta a scongiurare una guerra è solo una guerra rimandata, se non si interviene sulla coscienza degli uomini.

Art. 11 della Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli.

Franco Libero Manco

Post Scriptum:
Il CIWF (Compassion in Word Farming) riporta un’inchiesta dei suoi video-operatori in Libano che hanno svolto delle riprese in un mattatoio che sospettavano celasse pratiche crudeli, ma non si aspettavano di essere testimoni di tanto orrore.” Al macello pubblico di Beirut il pavimento è coperto di sangue, feci e parti anatomiche di animali; gli animali vengono trattati con brutalità, trascinati per le zampe, per il vello e perfino per le orbite oculari; gli animali sono costretti a saltare sui corpi di altri animali morti per arrivare al luogo dell’uccisione”.

E la situazione non è dissimile negli altri milioni di macelli disseminati per il mondo. Finché gli esseri umani saranno così ingiusti, insensibili e crudeli verso esseri innocenti; finché la loro coscienza sarà in grado di giustificare, o solo tollerare, l’esistenza dell’inferno dei mattatoi non saranno in grado di abolire le guerre.

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Treia vacanza continua, il giorno del debito, guadagnare col debito pubblico, bombaroli al governo, giustizia privata, Buddha in parole povere

Torre longobarda a Treia

Il Giornaletto di Saul del 20 agosto 2014 – Treia vacanza continua, il giorno del debito, guadagnare col debito pubblico, bombaroli al governo, giustizia privata, Buddha in parole povere

Care, cari, ….Scrive Caterina: “..continua la vacanza treiese. Lunedì pomeriggio, dopo il riposino pomeridiano e un po’ di lavoro al pc da parte di Paolo e un po’ di bighellonare da parte mia e qualche lettura interessante (la Biologia delle Credenze di Bruce Lipton), siamo andati a fare il classico giro delle mura. Abbiamo controllato lo stato di maturazione dei frutti di alcune belle piante di capperi, di cui attendiamo che siano pronti i semi per provare a propagarli anche sul muro del nostro orto. Ci vorrà ancora del tempo, forse un mesetto. Mentre eravamo seduti alla solita panchina vicino al piccolo monumento al donatore di sangue, chiacchierando delle cose della vita, ci si è avvicinato un personaggio dall’aspetto per me familiare. Non mi sono dovuta lambiccare tanto il cervello, perché, molto gentilmente, si è presentato.. – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/08/treia-agosto-2014-cronache-di-una.html

Torino. Preparativi meditativi – Scrive I.Z.: “Meditazione mondiale per la pace, Piazza Castello, Torino, 21 Settembre 2014 alle 19.00, per la Giornata Internazionale della Pace. Se impossibilitati a partecipare potete anche condividere un’immagine pacifica con i vostri fratelli e sorelle in tutto il mondo unendovi nel luogo che preferite alla stessa ora…”

Oggi è il giorno del debito con la terra. In questo giorno, infatti, la popolazione mondiale e le sue attività avranno consumato un quantitativo di beni naturali superiore a quello prodotto nel corso dell’intero anno. Questo significa che dal 21 agosto al 31 dicembre vivremo contraendo dei debiti col nostro Pianeta: non a caso questa giornata nasce come Ecological Debt Day..” – Continua:
http://paolodarpini.blogspot.it/2014/08/earth-overshooting-day-20-agosto-2014.html

Commento di Olivier Turquet: “Segnalo una mia intervista sull’Overshoot Day di oggi: http://www.pressenza.com/it/2014/08/overshoot-day-2014-intervista-mathis-wackernagel/

Certaldo. Economia della felicità – Scrive Gloria Germani: “Vi aspettiamo mercoledì 27 agosto 2014, ore 21,00, nella splendida cornice di Certaldo per discutere Con Helena Norberg Hodge di Economia della Felicità. Info. gloria.germani@alice.it”

Guadagnare col debito pubblico – Scrive Giancarlo Marcotti: “Voi conoscete qualcuno che, diciamo, negli ultimi tre anni ha comprato dei Bot? Io personalmente no! All’ultima asta di metà agosto il prezzo di aggiudicazione dei Bot annuali è stato di 99,718 (pari ad un rendimento dello 0,279% lordo) quindi, tradotto in soldoni, una persona che avesse investito 100.000 euro quanto avrebbe guadagnato? Guadagnato?! Macché guadagnato! La domanda da fare è quanto avrebbe perso, e con certezza!” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2014/08/guadagnare-con-il-debito-pubblico-roba.html

Giornaletto e tabacco – Scrive Ferdinando: “buon giorno paolo, mi è piaciuto molto il racconto dell uomo che ascolta le 500 la particolarità sta nel fatto che chi racconta non ha vissuto personalmente l evento nonostante tutto il racconto è zeppo di particolari anche se poi nell appendice mi si è confusa un po’ la mente sui tempi dell accaduto. Poi voglio dirti che io non fumo mariuana, almeno quando non ce’, la fumo solo quando ce’, dai sto scherzando, comunque non voglio discutere assolutamente dell argomento maruiunana volevo solo dire che mi piace molto il modo di dire dei ragazzi pescaresi, metticelo un po di tabacco, invito agli amici a rintontirsi di meno, nel nostro caso come già detto mettiamocelo un po’ di tabacco nella nostra vita per anestetizzzarla di meno con quanto società dei consumi ci offre! quanto ce se inventa per campare! almeno bastasse!”

Ascoli Piceno. Tornado che non tornano più – Scrive M.T.: “Nel pomeriggio di ieri, sopra i cieli del Comune di Ascoli Piceno, si sono scontrati 2 Tornado che precipitando al suolo hanno provocato un ampio incendio nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga in prossimità del centro abitato di Mozzano. Anni fà sempre in zona un F104 si schiantò sulla vetta del Monte Giano e un AMX ad Arquata del Tronto. Aerei obsoleti che mettono a repentaglio non solo la vita dei piloti ma di inermi civili e patrimoni naturalistici. European Consumers chiede di aprire una interrogazione parlamentare sulla sicurezza dei nostri cieli e dei nostri aerei che non venga insabbiata come la precedente”

Bombaroli al governo – Scrive Vincenzo Zamboni: “Alessandro Di Battista ha detto in pubblico l’ovvio evidente. I bombaroli governativi di sanguinario regime fantoccio Nato e i loro lacchè si sono agitati proprio per questo: pensavano che nessuno lo dicesse, e che si potesse in eterno fare finta di niente, bombardando il mondo gratis. A differenza dei tempi di Ordine Nuovo ed Ordine Nero, i bombaroli li abbiamo comodamente seduti al governo…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/08/bombaroli-al-governo-comodamente-seduti.html

Orte. Concerto Italiano – Scrive Incontri mediterranei: “Le più belle musiche del Mediterraneo con Romano Pucci, Fabio Spruzzola, Ivano Brambilla, Silvia Cecchetti. ORTE, 23 AGOSTO 2014, Piazza Belvedere, ore 21.30 – Info. 333.2214656”

Europa verso la giustizia “privata” – Scrive Le Monde: “C’est un document aride de 519 pages qui, en temps normal, n’aurait jamais attiré l’attention de quiconque en dehors du cénacle des multinationales et des spécialistes du commerce international. (…). Et pour cause: il montre que l’Europe a accepté dedéléguer une partie de sa justice à des tribunaux arbitraux privés…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/08/19/europa-verso-la-giustizia-privata-l-europe-nous-suicide-deja-depuis-le-protocole-de-londres-ou-les-multinationales-pharmaceutiques-anglo-saxonnes-font-la-loi-a-notre-place-en-matiere-de-l/

Corriere della serva. Licenziamento – Scrive A.F.: “Ferruccio de Bortoli, per aver detto verità IGNOBILI ed INCONFESSABILI è stato RIMOSSO dalla direzione del Corriere della SERVA! Io propongo di processare per alto tradimento Renzi, Napolitano ed i loro predecessori, i complici anglo-assassini e quelli della troika…”

Il discorso del koan (zen) – Scrive Thay: “Koan – Questo termine indica lo strumento di una pratica consistente in una affermazione paradossale o in un racconto usato per aiutare la meditazione e quindi “risvegliare” una profonda consapevolezza. Nella tradizione Zen c’è la pratica del Koan. Il koan dovrebbe essere qualcosa in cui sei profondamente interessato, la tua più profonda preoccupazione…” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2014/08/il-discorso-del-koan-zen.html

Camugnano. Sciamani sudati – Scrive Aquila Tonante: “Capanna Sudatoria Arcobaleno (potenziata con i Fiori di Bach) – Ruota di Medicina – Viaggio sciamanico – Insegnamenti e riti sciamanici – Sacro Fuoco del Consiglio – Canti Nativi – Cerchio dei tamburi – Danze tribali. 13 e 14 settembre 2014. Villaggio dei Nativi della Terra, Camugnano (BO). Info. riccardo.fioravanti@alice.it”

Buddha raccontato in parole semplici – Scrive Rita De Angelis: “Nel mondo attuale conviviamo ormai con molteplici religioni e dottrine di vita, una tra queste il Buddismo ed il suo stile di vita, che accompagna nel cammino dell’esistenza i Monaci ed i loro seguaci. Si narra che il Buddha nacque intorno al 465 a. C. da una ricca famiglia della stirpe dei Shakya che dominava una parte dell’India himalayana. Fu allevato e crebbe nel lusso principesco, si sposò ed ebbe anche un figlio. Ma anche lui conobbe le miserie umane, un vecchio, un cadavere ed un mendicante….” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/08/buddha-e-buddismo-in-parole-semplici-e.html

Commento di F.M.: “C’è un bellissimo libro scritto da Tich Nath Hanh, “Vita di Siddharta il Buddha”, ci sono molti insegnamenti all’interno, roba forte, la cosa che più accomuna è la risposta semplice, non facile, ma diretta alla risoluzione del problema nella sua esistenza facente parte di una realtà interdipendente. E’ una filosofia profonda, attiva e speculativa, ma non distaccata, arriva davvero a risolvere la natura delle questioni. Il punto della questione, parlando di religioni e filosofie, non è tanto del “questa è migliore di quest’altra”, il punto è “qual’è la migliore per me?”, deve fornire aiuti, risposte, forza e lungimiranza, solo allora la vita diventa spirituale, solo allora ha il pregio di chiamarsi Via di liberazione, se non fa questo, non è da coltivare ne da seguire, perché non vi sta portando da nessuna parte. C’è l’Islam, il cristianesimo, il Buddhismo, il Taoismo, l’Animismo, lo Zen, lo Shintoismo, e ancora moltissime altre, io non le conosco tutte, ma se mi trovo ad ascoltare insegnamenti diversi dalla mia Via, cerco di comprendere, e il mio sano giudizio mi dirà cosa c’è di buono oppure no in quel che ascolto, questa è libertà..”

Buddha raggiunse la saggezza allorché iniziò a comportarsi naturalmente: avendo fame mangiava, avendo sete beveva ed essendo stanco si riposava… Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Tutte le cose fioriscono nella gentilezza del mio amore…..” (Madre Terra)

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Europa verso la giustizia “privata” – L’”Europe” nous suicide déjà depuis le Protocole de Londres, où les multinationales pharmaceutiques anglo-saxonnes font la loi à notre place en matière de langue et de brevets …

C’est un document aride de 519 pages qui, en temps normal, n’aurait jamais attiré l’attention de quiconque en dehors du cénacle des multinationales et des spécialistes du commerce international. « Fuité » le 13 août par le journal télévisé allemand « Tagesschau » sur son site, le texte confidentiel de CETA, l’accord de libre-échange conclu entre l’Union européenne et le Canada, a pourtant été accueilli avec grand intérêt. Et pour cause : il montre que l’Europe a accepté dedéléguer une partie de sa justice à des tribunaux arbitraux privés. Une répétition générale avant d’appliquer cette logique à grande échelle avec le traité transatlantique Europe–Etats-Unis ?
1. De quoi s’agit-il ?
Comme de nombreux traités commerciaux signés ces vingt dernières années (mais c’est une première pour l’Europe), le CETA (« Compréhensive Economic and Trade Agreement ») installe un tribunal privé au nom barbare : le mécanisme de règlement des différends investisseurs-Etats, appelé ISDS en anglais.

Si elles s’estiment lésées par les décisions des Etats dans lesquels elles exercent leurs activités, les entreprises canadiennes et européennes pourront porter plainte devant cette instance composée non pas de juges professionnels, mais d’arbitres triés sur le volet, le plus souvent issus de grands cabinets d’avocats d’affaires.

Ce mécanisme fait également partie des dispositions les plus critiquées du traité transatlantique en cours de négociation.

Lire : Le traité Tafta va-t-il délocaliser notre justice à Washington ?

2. Quel intérêt ?
A l’origine, l’ISDS était intégré aux accords commerciaux pour pallier les carences des systèmes judiciaires des pays en développement et rassurer les multinationales occidentales : garanties contre le risque d’expropriation arbitraire, elles étaient censées investir davantage. Pourquoi donc l’intégrer à un traité entre deux économies modernes comme l’Europe et le Canada ?

« Les multinationales n’ont pas confiance dans la justice des pays de l’Est, comme la Roumanie ou la Bulgarie », souffle un vieux routard de l’arbitrage international. Elles pourront donc réclamer des dommages et intérêts devant l’ISDS, au nom du respect des principes de libre-échange inscrits dans le CETA. Délocaliser le règlement des conflits vers un tribunal arbitral permettra également, selon les entreprises, une plus grande neutralité dans les décisions, les juridictions nationales étant susceptibles d’être influencées par les Etats attaqués.

Une plaidoirie d’arbitrage.Une plaidoirie d’arbitrage. | CC BY 2.0/crtramy
3. Quels sont les risques ?
Pour ses (nombreux) opposants, l’ISDS pourrait coûter très chers aux Etats qui ne se soumettent pas aux desideratas des multinationales. Attaqué 35 fois en vingt ans dans le cadre de l’ISDS de son accord commercial avec les Etats-Unis, le Canada a ainsi été condamné à six reprises et forcé de verser au total 170 millions de dollars (130 millions d’euros) de compensations à des entreprises américaines (sans compter les frais de procédure), selon un rapport récent du Canadian Centre for Policy Alternatives. Les arbitres ont jugé que les règles de non-discrimination et de non-expropriation fixées par l’accord avaient été enfreintes.

Un cas récent, encore en cours d’instruction, fait grand bruit au Canada : estimant que la justice canadienne a invalidé injustement deux de ses brevets, le laboratoire pharmaceutique américain Eli Lilly réclame 100 millions de dollars (75 millions d’euros) de compensation pour ses profits gâchés. Pour l’ONG américaine Public Citizen, Eli Lilly tente d’utiliser l’ISDS pour détruire le système canadien de validation des brevets, au mépris des choix démocratiques opérés par les Canadiens.

Dans la négociation du CETA, les Européens ont refusé de prendre en compte cette crainte, en déclinant la proposition canadienne d’exclure clairement les questions de propriété intellectuelle du champ de l’ISDS.

Plus généralement, les craintes se focalisent sur l’absence de garde-fous dans l’ISDS : les arbitres sont libres de livrer leur propre interprétation de notions juridiquement floues comme « l’utilité » d’un investissement, ou « l’expropriation indirecte d’un investissement ». Il n’existe aucun mécanisme d’appel ou de responsabilisation des arbitres.

Pour connaître tous les détails, lire notre analyse de la version fuitée de l’accord de CETA

Tout juste les négociateurs ont-ils introduit la possibilité pour l’Union européenne et le Canada d’adopter des déclarations contraignantes fixant l’interprétation de points problématiques, auxquels les arbitres devront se conformer.

Campagne du Conseil des Canadiens contre la plainte de Lone Pine sur le gaz de schiste.Campagne du Conseil des Canadiens contre la plainte de Lone Pine sur le gaz de schiste. | Capture d’écran (montage)
Cela suffira-t-il à empêcher les multinationales de contester les choix politiques des gouvernements, comme le pétrolier américain Lone Pine, qui réclame 250 millions de dollars (190 millions d’euros) au Québec pour avoir imposé un moratoire sur la fracturation hydraulique et l’exploration du gaz de schiste, annulant « arbitrairement » des permis déjà accordés ? Le texte du CETA reste flou à ce sujet : il précise que les mesures servant des « objectifs légitimes d’intérêt public, tels que la santé, la sécurité ou l’environnement » ne sauraient êtrecontestés, « sauf dans les rares circonstances où l’impact de la mesure [...] apparaît manifestement excessif ».

4. Le texte va-t-il entrer en vigueur ?
Nous en sommes encore loin. Le CETA doit être officiellement dévoilé et signé le 25 septembre prochain, mais devra passer par de nombreuses étapes de validation avant d’entrer en vigueur – pas avant 2016. Côté européen, il devra êtreapprouvé par les 28 chefs d’Etat et de gouvernement, puis par le Parlement européen, avant de faire le tour des 28 parlements nationaux.

C’est là que les choses pourraient se compliquer. Dans le cadre des discussionssur le traité transatlantique, la France et l’Allemagne ont exprimé publiquement leurs réticences sur l’ISDS, jugé inutile, comme le nouveau président de la Commission européenne, Jean-Claude Juncker, et un nombre croissant de parlementaires européens. On imagine mal comment ils pourraient le soutenirdans le CETA.

Une manifestation contre les traités TTIP et CETA à Göppingen (Allemagne), le 21 juillet.
La société civile fait également monter la pression, en préparant une « initiative citoyenne européenne » rassemblant un million de citoyens pour interpeller la Commission européenne sur les dangers du CETA et du traité transatlantique.

Les négociateurs se retrouvent donc face à un dilemme : soit ils retirent in extremis le chapitre de l’accord consacré à l’ISDS, comme le demandent certains opposants, pour faciliter son adoption ; soit ils tentent de passer en force, prenant le risque d’un échec cuisant comme lors du rejet de l’accord ACTA, en 2012. Le texte de l’accord « fuité » étant présenté comme définitif (avant « toilettage juridique » et traduction), il semble y avoir peu de chance qu’il soit profondément modifié d’ici sa signature.

L’Europe et le Canada disent « oui » à la justice privée

L’ “Europe” nous suicide déjà depuis le Protocole de Londres, où les multinationales pharmaceutiques anglo-saxonnes font la loi à notre place en matière de langue et de brevets …

Fonte: http://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2014/08/16/l-europe-et-le-canada-disent-oui-a-la-justice-privee_4472299_4355770.html

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