Archivio di giugno 2014

Obama: “…l’esercito USA è il perno della leadership mondiale USA”

Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza

To the President Barack Obama
to the Vice-President Joe Biden
to the Secretary of State John Kerry

The hegemonic pretension of President Obama

We were deeply amazed at the President Obama’s speech to the cadets of West Point, and in him the arrogant assertion of American hegemony: for the present and for the future.

“America will always be the leading nation of the world”, because “if we don’t do it, no one will”.
“Our defence has no equal in the world,
our economy is the strongest,
our business the most innovative,
we are and will remain the hub of the world ”
“And the army is the backbone of this leadership”.
To these statements we answer that all the populations of humanity, in their autonomy, in their dignity and right, do not need leaders, nor do they need supreme guides or great gendarmes.
All peoples, in full equality, are collected in a large global community, the Organization of the United Nations, This is the only guide, and the only authority they recognize.

The U.S., with their claim to greatness, and with their armaments, their military bases, their naval squadrons, that they maintain worldwide, instead, represent a danger for humanity.
And in fact, in the only post-war period they unleashed five wars – on Korea, on Vietnam, on the Gulf, on Afghanistan, and on Iraq – an ignominious fact at an age when humanity sought instead peace.
And they have lost all these wars, except one, – and their power has served for nothing, if not to disfigure the planet, –: the first for the intervention of China; the others for the outbreak of guerrilla warfare, against which their power can do nothing.

Their claim to hegemony is dangerous also because it unleashes the hegemonic will of other nations: China, Russia, and so multiplies the dangers to mankind.

Therefore, the European Union, which is still under construction, and which we hope will soon present itself as a large Federation of sovereign States, with over 500 million inhabitants, with a huge potential of culture, of science and technology, and of production – and which can be even more powerful than the U.S. – should operate in the world as a principle of solidarity and peace, rejecting every hegemony.
Lecce, 2014-06-02

Prof. Arrigo Colombo

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università del Salento-Lecce, Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
E-mail arribo@libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

…………………..

(testo italiano)

Ci ha profondamente stupito il discorso del Presidente Obama ai cadetti dell’Accademia di West Point, e in esso l’affermazione arrogante dell’egemonia americana: per il presente e per il futuro.

“L’America sarà sempre la nazione leader del mondo”, perché “se non lo facciamo noi, nessuno lo farà”.
“La nostra Difesa non ha pari nel mondo,
la nostra economia è la più forte,
il nostro business il più innovativo,
siamo e restiamo il perno del mondo”.
“E di questa leadership l’esercito è la spina dorsale”.

A queste affermazioni rispondiamo che i popoli dell’umanità, nella loro autonomia, nella loro dignità e diritto, non hanno bisogno di leader, non hanno bisogno di guide supreme o di grandi gendarmi.
Perché tutti i popoli, in piena parità, sono raccolti in una grande comunità planetaria, l’Organizzazione delle nazioni unite, ed è questa l’unica guida, come l’unica autorità che riconoscono.

Gli Usa, nella loro pretesa di grandezza, e con gli armamenti, le basi militari, le squadre navali che mantengono un tutto il mondo, rappresentano invece per l’umanità un pericolo.
E in realtà, nel solo secondo dopoguerra, hanno scatenato ben cinque guerre – di Corea, di Vietnam, del Golfo, d’Afghanistan, d’Iraq – un fatto ignominioso in un’età in cui l’umanità cercava invece la pace.
E queste guerre, tranne una, le hanno tutte perdute – e a nulla, se non ad insanguinare il pianeta, è servita la loro potenza –: la prima per l’intervento della Cina; le altre per lo scatenarsi della guerriglia, contro cui la loro potenza non può nulla.

Questa loro pretesa di egemonia è pericolosa anche perché scatena la volontà egemonica di altri popoli: la Cina, la Russia; e così moltiplica i pericoli per l’umanità.
Perciò l’Unione Europea, che è ancora in costruzione, e che noi speriamo possa presentarsi al più presto come grande Federazione di Stati sovrani, con oltre 500 milioni di abitanti, con un enorme potenziale di cultura, di scienza e tecnologia, di produzione – e che potrà essere anche più potente degli Usa – vogliamo che operi nel mondo come principio di pace e di solidarietà, nel rifiuto di ogni egemonia.

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Mossad e morti sospette – La ‘disgrazia’ aerea di John Kennedy Junior e di sua moglie… ed il caso Rabin

Ufficialmente il figlio di JFK e sua moglie perirono in un normale incidente aereo.
Tuttavia la popolare rivista americana ‘National Examiner’ pubblico’ un articolo che puo’ far luce su quanto accadde veramente. Secondo il noto tabloid, infatti, alcune settimane prima di morire in volo insieme alla moglie Carolyn, John Jr. Rivelo’ ad amici e conoscenti la sua intenzione di scoprire chi aveva ucciso suo padre. Dal momento che John Jr e la sua famiglia erano ancora molto popolari e influenti in America, e’ evidente che egli stava correndo grossi rischi a rilasciare simili dichiarazioni. Peraltro, John era anche proprietario e cofondatore della rivista George, un mensile che stava riscuotendo molto successo sul pubblico americano. Attraverso la sua rivista gli sarebbe stato davvero molto semplice fare ‘chiasso’ sulla riapertura di un caso che fece tremare i poteri forti. E’ quindi evidente che esisteva piu’ di un ottimo movente per determinarne la morte.

Tom Schauf, in qualita’ di ex istruttore di volo, ha riesaminato la dinamica dell’incidente aereo in cui sarebbe rimasto coinvolto John Kennedy Jr. Ed e’ giunto alla conclusione che non puo’ essersi trattato di un incidente. Le sue ricerche sono state raccolte nel volume : America’s Hope : To Cancel Bank Loans Without Going to Court (La Speranza Americana : Cancellare Il Prestito Bancario Senza Finire in Tribunale), in cui descrive tutte le anomalie del caso, compreso il fatto che i corpi delle vittime sono stati fatti cremare in tutta fretta.

Barry Camish: il Mossad dietro l’incidente aereo in cui e’
rimasto coinvolto Kennedy Jr.che si era interessanto del caso Rabin :
http://globalfire.tv/nj/03en/jews/sec_jfk.htm
http://www.barrychamish.com/Newsletters_2013/kennedy.html
http://www.rense.com/general87/tenyrs.htm

Rabin tre giorni prima di perire aveva firmato un accordo che riconosceva la Palestina:
http://www.radioradicale.it/scheda/79569/79649-tre-giorni-prima-delluccisione-del-primo-ministro-rabin-israele-e-palestina-avevano-firmato-in-segret

(Fonte: Rivelazioni non autorizzate)

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Un incontro straordinario, l’amore degli alberi, il credito di Damanhur, Papa Luciani, acqua dal pino bianco, ebrei antisionisti, pellerossa filotedeschi

Il Giornaletto di Saul del 20 giugno 2014 – Un incontro straordinario, l’amore degli alberi, il credito di Damanhur, Papa Luciani, acqua dal pino bianco, ebrei antisionisti, pellerossa filotedeschi

Care, cari,

Scrive C.S. “Ho incontrato una persona che ho conosciuto qui. Una donna di rara profondità. Partita verso le 19:00, pochi Km, poi il suo giardino con la passiflora mi ha accolta in quel modo verde fatto di foglie che io amo così tanto. Un abbraccio ha svelato ad entrambe che l’incontro era già avvenuto prima di quel momento, in una falda acquifera reciprocamente intuita e così a lungo cercata. Entrate nella sua bella casa, ci sediamo ed il dialogo diventa subito nucleare: vita ed errori, qualche accenno all’amore per il suo uomo colto e così più grande di lei, confidenze a quattro mani lì, attorno al tavolo ancora profumato di pane integrale con un avocado al centro, mangiato per metà. Mi parla, e la sua bellezza mi distrae da ciò che dice: devo chiedere spesso di ripetere. Dura meno di un’ora lo scambio spirituale con quella donna sublime. Poi torno a casa. Colma da non poter nemmeno mangiare. Così è la vita. Ti fa dei regali a volte che c’è da rimanerci secchi…”

Mio commentino: ”Indovinate un po’ di chi si parla…?”

Alberi come opere d’amore – Scrive Franco Libero Manco: “L’albero più di ogni altra creatura contribuisce al mantenimento della vita sulla terra. Distrattamente guardiamo un albero e raramente apprezziamo la sua bellezza e la sua immensa importanza biologica. Bello, maestoso, benefico. Le sue radici abbracciano la terra in un connubio inseparabile; la sua forza sfida gli uragani; dai suoi rami, come mani protese verso il cielo, sgorgano foglie multiformi che catturano i raggi cosmici e solari; paziente accoglie nidi di uccelli e folle passeggere di volatili. Lo stormire delle fronde, dalle mille forme e differenti colori, giocano col vento in un delicato concerto sinfonico; all’ombra della sua chioma uomini e animali trovano riparo e sollievo.. “ – Continua: http://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2014/06/19/alberi-come-opere-darte-della-natura/

USA/Cina. La finta guerra del dollaro – Scrive Britesco: “Il regime di Pechino schiera l’artiglieria contro l’egemonia globale del dollaro americano? Dopo aver portato sui massimi il cambio yuan/USDollar, si apprende che verrà aperta la prima stanza di compensazione in yuan, nel centro finanziario del mondo, la City di Londra, ma progetti analoghi sono in trattativa con altri centri europei come ad esempio Parigi e Francoforte e con la Svizzera. Parallelamente la City ha firmato anche un accordo per l’apertura di filiali di banche cinesi nell’area finanziaria. Gli anti-statunitensi sono sicuramente tentati di gioire a queste notizie, ma teniamo una volta di più a precisare come USA e Cina siano due diverse facce della stessa medaglia; ed inoltre è impossibile non pensare che dietro alle manovre finanziarie cinesi ci siano le stesse lobby politico-affaristiche che non hanno patria e quindi cambiano casacca in base alla situazione contingente. Nessun dorma!”

Commento di Mata Hari: “…è indubbio che Goldman Sachs abbia tentato la penetrazione in Cina, penetrazione fallita in quanto frenata dal Partito, per cui i cinesi furono accusati, come al solito, di antisemitismo. Al partito non importò: continuò a limitare gli affari di uomini ebrei in Cina, e perfino i cosiddetti scambi culturali”

Moneta alternativa – Scrive Vincenzo Zamboni: “Il credito damanhuriano è la valuta complementare correntemente utilizzata all’interno della Federazione di Damanhur. Damanhur ha sviluppato una propria economia applicando l’idea di beni e ricchezza comuni. All’inizio, fra il 1975 e il 1979, prima ancora dell’inaugurazione del primo villaggio-comunità, il gruppo dei fondatori decise di mettere in comune i risparmi personali di ciascuno e fu così possibile acquistare i terreni e costruire le prime abitazioni. Si decise di utilizzare la moneta interna per gli acquisti e i servizi interni…” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2014/06/moneta-alternativa-il-credito-di.html

Commento sulla moneta alternativa – Scrive Giorgio Maria Cambiè: “Attualmente, per sovvenire alle mancanze delle monete principali sono nate delle monete alternative che vengono utilizzate da più o meno grandi gruppi di persone che dichiarano di accettarne l’uso. Più o meno come succede per i normali biglietti di banca che non hanno valore intrinseco, se non quello accettato. Tali monete si affiancano alle monete normali, come accaduto con gli assegnini quand’era sparita la moneta o con le AM-Lire emesse dal comando alleato nel dopoguerra.”

Sicilia. Governo a stelle e strisce – Scrive Roberta Barone: “Pochi giorni fa, il 15 Giugno 2014, i tg nazionali annunciavano lo spostamento di sei aerei civili dirottati dall’aeroporto catanese “Fontanarossa” a quello di Palermo “Falcone- Borsellino” a causa delle continue eruzioni dell’Etna, dunque per questioni di sicurezza e non per altro. Peccato però che durante la stessa mattinata, prima ancora dell’annuncio dei tg, il quotidiano “Blog Sicilia” insieme ad altri giornali locali, informava che in quelle ore stava per svolgersi ufficialmente una esercitazione militare a Sigonella, futura capitale mondiale dei droni statunitensi e che, per questo, diversi voli provenienti da Roma Fiumicino ma anche da Parigi, Istanbul, Venezia, Milano Linate, Colonia e Barcellona erano stati dirottati nel palermitano causando non pochi disagi agli stessi viaggiatori. Ma chi comanda in Sicilia, per non dire in Italia?”

Acqua pulita con il pino strobo – Scrive Tutto Green: “I ricercatori del Massachussets Institute of Technology di Boston sostengono di esser riusciti ad eliminare dall’acqua il 99% dei batteri di escherichia coli, grazie a un pratico sistema di filtraggio ottenuto dal ramo di pino bianco. Secondo lo studio, pubblicato su Plos One, si possono produrre 4 litri di acqua potabile al giorno..” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/06/pino-bianco-per-purificare-lacqua-dai.html

Una religione utile al NWO – Scrive Fernando Rossi: “Su History Channel ho visto un servizio su Scientology,… la setta americana che isola, rende succubi e sfrutta le persone con la scusa della religione. Incredibile! Camorra e mafia sono anch’esse alle dipendenze della grande finanza, allo stesso fine di soggiogare e rendere politicamente impotenti le persone, ma molto meno crudeli ed efficaci nell’appropriarsi della vita delle persone. La connivenza della giustizia, delle istituzioni e delle ambasciate USA con Scientology, toglie ogni ragionevole giustificazione alla esportazione del modello culturale e sociale USA. I partiti del centrodestrasinistra non possono opporsi agli occupanti USA e la setta è ormai potentissima e ricchissima anche in Italia. Nell’ordine alcune delle più importanti ‘chiese’ di Scientology in Italia: Roma, Milano e Padova.

Iraq. Causa effetto della politica astrusa USA – Scrive Manlio Dinucci: “Come nel romanzo di Orwell, il Grande Fratello politico-mediatico riscrive in continuazione la storia, cancellando pagine tipo quelle delle due guerre contro l’Iraq, essenziali per comprendere gli eventi attuali. Importante, quindi, è ricostruirle nei termini essenziali. La prima guerra del dopo guerra fredda….” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/06/19/iraq-capire-cosa-succede-partendo-da-quel-che-e-gia-successo/

Bioaccumulo – Scrive Giuseppe Altieri: “Picco di morie animali: la Terra sta pian piano morendo. La causa è il bioaccumulo (per oltre 60 anni di impieghi massicci) nella catena alimentare di pesticidi e altre sostanze chimiche e radioattive tossiche, che ha superato il livello di sopportazione delle specie… …il consiglio è quello di mangiare solo vegetali e rigorosamente biologici, da zone più pulite possibili. Si salvi chi vuole”

Papa Luciani, un santo che dava fastidio alla massoneria vaticana – Scrive Vincenzo Calcara: “Papa Luciani voleva destinare il 90% delle ricchezze vaticane al resto del mondo per case, scuole, ospedali ed il restante 10% da far gestire allo Stato Italiano per i bisogni della Chiesa. Ma i massoni all’interno del Vaticano lo hanno eliminato. Papa Luciani era intenzionato a fare una vera e propria rivoluzione all’interno del Vaticano. Siccome desiderava tanto che la Chiesa fosse più povera, aveva preparato un progetto per ridimensionare la ricchezza del Vaticano e aveva studiato un piano per aiutare le famiglie povere del mondo, innanzitutto quelle italiane….” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2014/06/papa-luciani-vero-papa-santo-che-e.html

Sistema – Scrive A.C.: “Vi suona familiare? Siete nati in un sistema senza che vi sia mai stato detto come funzioni. Siete stati cresciuti ed educati a contribuire al sistema. Siete costretti a lavorare molte ore al giorno per il sistema e a pagare le tasse al sistema. È necessario che ne rispettiate le regole – la maggior parte delle quali si riferiscono a beni e proprietà – o sarete puniti. Per la sua natura, il sistema fornirà abbondanza solo a pochi eletti, mentre gli altri soffriranno la fame.”

Rimini. Libraria – Scrive Italo Campagnoli: “Sabato 21 giugno ore 16.00 al Giardino del Grand Hotel di Rimini, nell’ambito di Al méni, presentazione di Anonimo fra gli anonimi, romanzo di Ivan Fantini. Info. italo.campagnoli@tin.it”

Divide et impera, la politica israeliana per il M.O. – Scrive Gilad Atzmon: “Nel 1982, Oded Yinon, un giornalista Israeliano un tempo legato al ministro degli esteri d’Israele, ha pubblicato un articolo intitolato “Una strategia per Israele negli anni ‘80”. Suggeriva che Israele, per mantenere il proprio predominio nella regione, avrebbe dovuto frammentare i confinanti arabi in unità più piccole. Il documento, poi
etichettato “piano Yinon”, inferiva che Arabi e Musulmani che si uccidono a vicenda in interminabili guerre settarie sarebbe stata, in fin dei conti, una polizza sulla vita per Israele” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/06/19/la-tribu-disraele-ed-il-divide-et-impera-rivisitato-da-gilad-atzmon-lebreo/

Viganò. No alla caccia – Scrive M.B.: “Il 29 giugno 2014, ore 12:30, presso l’agriturismo Teresa delle fragole, a Viganò, nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone sulle colline dell’alta Brianza, un evento vegano per promuovere l’abolizione della caccia e imparare a mangiare sano dalla natura. Info. 333-8102586”

Ucraina. Il prezzo della “liberazione” – Scrive Ubaldo: “All’alba del 7 marzo, in segreto e procedendo nel buio della notte, a Borispol, l’aeroporto di Kiev, un grosso aereo, senza distintivi e con una forte scorta armata, caricava 40 casse di lingotti d’oro della Banca Centrale ucraina. L’operazione fu annunciata dal giornale russo Iskra, inizialmente smentito dalla FED, ma l’aereo si diresse negli Stati Uniti. I media europei non ne parlano nonostante il grande sostegno al colpo di Stato. Era il prezzo della “liberazione” dell’Ucraina per mano di UE e USA?”

II Guerra Mondiale. Pellerossa a fianco della Germania – Scrive Gabriele Zaffiri: “Storia poco conosciuta e portata alla ribalta del pubblico, a seguito di documenti top-secret declassificati, relativi a volontari pellerossa che combatterono nelle ultime fasi della 2^ guerra mondiale tra le file delle Waffen SS. Secondo documenti top secret, declassificati agli inizi del XXI secolo, sembrerebbe che nativi indiani d’America, avrebbero fatto parte di un costituendo reparto delle Waffen SS o SS combattenti. ..” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/06/ii-guerra-mondiale-pezzi-di-storia-sui.html

Ogni tanto si scopre qualche retroscena sconosciuto…. Ciao, Paolo/Saul

…………………………………….

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“La condotta dei governanti mi angustia. Tutti, in ultima analisi, agiscono sconsideratamente. Quando si ignorano i costumi e le considerazioni sulle specifiche Province, non si riesce a discernere il giusto e lo sbagliato. Tutti coloro che attorniano i vari governanti, per paura, sono sempre pronti ad assecondarli. In tal modo diventano sempre più presuntuosi e arroganti, inclini soltanto a soddisfare le proprie brame.” (Yamamoto Tsunetomo)

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La tribù d’israele ed il divide et impera rivisitato da Gilad Atzmon, l’ebreo

Sicuramente, ciò che sta accadendo ora in Iraq e Siria deve servire
come sirena d’allarme finale di come siamo stati condotti in una
orribile situazione in medio oriente da una potente lobby guidata
dagli interessi di una e una sola tribù.

Nel 1982, Oded Yinon, un giornalista Israeliano un tempo legato al
ministro degli esteri d’Israele, ha pubblicato un articolo intitolato
“Una strategia per Israele negli anni ‘80”. Suggeriva che Israele, per
mantenere il proprio predominio nella regione, avrebbe dovuto
frammentare i confinanti arabi in unità più piccole. Il documento, poi
etichettato “piano Yinon”, inferiva che Arabi e Musulmani che si
uccidono a vicenda in interminabili guerre settarie sarebbe stata, in
fin dei conti, una polizza sulla vita per Israele.

Ovviamente, senza far conto delle profezie el piano Yinon, qualcuno
potrebbe obiettare che tutto ciò non ha nulla a che fare con il
lobbismo, la politica e le istituzioni ebraici, ma che sia solo
un’altra strategia israeliana, ad eccezione del fatto che è
impossibile ignorare che la scuola di pensiero Neocon che ha spinto
l’impero anglofono in Iraq sia principalmente un clan sionista figlio
della diaspora. Non è nemmeno un segreto che la seconda guerra del
Golfo sia stata combattuta per servire interessi israeliani – fare
breccia nelle unità settarie che sembravano essere le ultima sacche
arabe opposte ad Israele.

Allo stesso modo, è di dominio pubblico che quando Tony Blair decise
di dichiarare quella guerra criminale, Lord Levy era responsabile per
la ricerca di fondi del suo governo mentre, nei media britannici, gli
scrittori del Corriere Giudaico David Aaronovitch e Nick Cohen
suonavano i tamburi di guerra. Era la stessa lobby ebraica che
spingeva per l’intervento in Siria, chiamando USA e NATO a combattere
dalla stessa parte di queli stessi jihadisti che adesso minacciano i
“risultati” conseguiti nell’ultima decade in Iraq.

Sfortunatamente, i seguaci di Yinon sono più diffusi di quanto non ci
si aspetti. In Francia, c’era l’infame “filosofo” giudeo Bernard Henry
Levy il quale si è vantato in TV di aver liberato la Libia, spingendo
“in qualità di ebreo” per un intervento NATO.

È palese come un ristretto numero di attivisti, opinionisti e
intellettuali ebrei sionisti ha lavorato incessantemente in diverse
nazioni, spingendo per lo stesso unico risultato finale – spaccare il
mondo arabo musulmano in molte unità settarie.

Sono solo io sionisti a partecipare a queste strategie? Niente affatto.

Infatti la cosiddetta sinistra ebraica è al servizio della stessa
causa, ma invece di frammentare gli Arabi tra Sciiti, Sunniti,
Alawuiti e Curdi cercano di dividerli in gruppi suddivisi
dall’identità sessuale (lesbiche, gay, eterosessuali, etc).
Di recente sono venuto a sapere da Sara Schulman, un’attivista lesbica
ebrea di New York che nella sua ricerca di fondi per un tour “Diverse
sessualità palestinesi” negli USA, le era stato consigliato di
contattare l’Open Society Institue di George Soros. Il resoconto che
segue potrebbe lasciarvi di stucco come è successo a me:

“Un ex dipendente di ACT UP che lavorava per l’Open Society Institute
di George Soros, mi suggerì di fare richiesta lì per i fondi del tour.
Quando lo feci saltò fuori che la persona dall’altra parte mi
conosceva da quando avevamo frequentato entrambi l’Hunter College High
School a New York negli anni ’70. Inviò la mia richiesta agli uffici
della fondazione ad Ammam, in Giordania, e io intrattenni una
fantastica discussione di un’ora con Hanan Rabani, il direttore del
programma Donne e Genere per la regione del Medio Oriente. Hanan mi
disse che questo tour avrebbe dato grande visibilità alle
organizzazioni autonome per le diversità di orientamento sessuale.
Tutto ciò sarà di ispirazione per gli Arabi – specialmente in Egitto e
Iran… per questa ragione, mi disse, l’ufficio di Ammam dovrebbe
finanziare l’iniziativa” (Sarah Schulman -Israel/Palestine and the
Queer International p. 108).

Il messaggio è chiaro, l’Open Society Institute indirizza i soldi di
Soros in Giordania, Palestina e poi ancora negli USA per “Ispirare le
minoranze sessuali in Egitto ed Iran (sic)”.

Vediamo una chiara prova di un’interferenza palese di George Soros e
della sua fondazione per intaccare la cultura araba e musulmana.
Quindi, mentre la destra lobbista ebraica spinge gli Arabi in guerre
intestine di stampo settario, i loro antagonisti all’interno della
tribù nell’OSI di George Soros fanno esattamente lo stesso – cercano
di spaccare Arabi e Musulmani dal punto di vista della loro identità.

Non è un segreto che, come hanno dimostrato i recenti sviluppi in
Iraq, USA, Regno Unito e l’occidente sono totalmente impreparati,
dunque il tempo in cui avremmo dovuto capire quali forze ed ideologie
ci stanno spingendo ad un numero sempre maggiore di conflitti è
abbondantemente scaduto. Tutto ciò che possiamo sperare è che Stati
Uniti, Gran Bretagna e Francia ci pensino due volte prima di spendere
somme inimmaginabili di denaro dei contribuenti per supportare il
piano Yinon per combattere rovinose guerre in terra straniera,
impostegli da LA LOBBY.

Gilad Atzmon *

* http://it.wikipedia.org/wiki/Gilad_Atzmon

Fonte: http://www.gilad.co.uk

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Iraq – Capire cosa succede partendo da quel che è già successo

Come nel romanzo di Orwell, il Grande Fratello politico-mediatico riscrive in continuazione la storia, cancellando pagine tipo quelle delle due guerre contro l’Iraq, essenziali per comprendere gli eventi attuali. Importante, quindi, è ricostruirle nei termini essenziali. La prima guerra del dopo guerra fredda

L’Iraq di Saddam Hussein, che invadendo il Kuwait il 2 agosto 1990 dà
modo agli Stati uniti di mettere in pratica la strategia del dopo
guerra fredda, è lo stesso Iraq fino a poco prima sostenuto dagli
Stati uniti. Dal 1980, essi lo hanno aiutato nella guerra contro
l’Iran di Khomeini, allora «nemico numero uno». Il Pentagono ha
fornito al comando iracheno anche foto satellitari dello schieramento
iraniano. E, su istruzione di Washington, il Kuwait ha concesso a
Baghdad grossi prestiti.

Ma, una volta terminata la guerra nel 1988, Washington teme che
l’Iraq, grazie anche all’assistenza sovietica, acquisti un ruolo
dominante nella regione. Cambia di conseguenza l’atteggiamento del
Kuwait, che esige da Baghdad l’immediato rimborso del debito e aumenta
l’estrazione di petrolio dal giacimento di Rumaila esteso sotto
ambedue i territori. Danneggia così l’Iraq, uscito da otto anni di
guerra con un debito estero di oltre 70 miliardi di dollari.

A questo punto Saddam Hussein pensa di uscire dall’impasse
«riannettendosi» il territorio kuwaitiano che, in base ai confini
tracciati nel 1922 dal proconsole britannico Sir Percy Cox, sbarra
l’accesso dell’Iraq al Golfo.

Gli Stati uniti, che conoscono nei dettagli il piano, lasciano credere
a Baghdad di voler restare fuori dal contenzioso. Il 25 luglio 1990,
mentre i satelliti militari mostrano che l’invasione è ormai
imminente, l’ambasciatrice Usa a Baghdad, April Glasbie, assicura
Saddam Hussein che gli Stati uniti non hanno alcuna opinione sulla sua
disputa col Kuwait e vogliono le migliori relazioni con l’Iraq. Una
settimana dopo, il 1° agosto, Saddam Hussein ordina l’invasione,
commettendo un colossale errore di calcolo politico.

Gli Stati uniti bollano l’ex alleato come nemico numero uno e, formata
una coalizione internazionale, inviano nel Golfo una forza di 750mila
uomini, di cui il 70 per cento statunitensi, agli ordini del generale
Norman Schwarzkopf. Il 17 gen-naio 1991 inizia l’operazione «Tempesta
del deserto».

In 43 giorni, in quella definita «la più intensa campagna di
bombardamento della storia», l’aviazione Usa e alleata (tra cui quella
italiana) effettua con 2800 aerei oltre 110mila sortite, sganciando
250mila bombe, tra cui quelle a grappolo che rilasciano oltre 10
milioni di submunizioni. Il 23 febbraio le truppe della coalizione,
comprendenti oltre 500mila soldati, lanciano l’offensiva terrestre
che, dopo cento ore di carneficina, termina il 28 febbraio con un
«cessate-il-fuoco temporaneo» proclamato dal presidente Bush. Nessuno
sa con esattezza quanti siano i morti iracheni: secondo una stima
circa 300mila, tra militari e civili, sicuramente molti di più. In
migliaia vengono sepolti vivi nelle trincee con carri armati,
trasformati in bulldozer.
L’embargo e l’occupazione dell’Iraq

Nella prima guerra, Washington decide di non occupare l’Iraq, per non
allarmare Mosca nella fase critica dello scioglimento dell’Urss e per
non favorire l’Iran di Khomeini. Per questo a Washington scelgono di
fare un passo alla volta, prima colpendo l’Iraq, poi isolandolo con
l’embargo Nei dieci anni successivi, a causa dell’embargo, muoiono
circa mezzo milione di bambini iracheni, più altrettanti adulti,
uccisi dalla denutrizione cronica, dalla carenza di acqua potabile,
dagli effetti dell’uranio impoverito, dalla mancanza di medicinali.

Questa strategia, iniziata dal repubblicano Bush (1989 –1993), viene
proseguita dal democratico Clinton (1993 –2001). Mutano però, negli
anni Novanta, alcune condizioni. L’obiettivo dell’occupazione
dell’Iraq, in una posizione geostrategica chiave nella regione
mediorientale, è ritenuto ora fattibile. Il Project for the New
American Century, un gruppo di pressione nato per «promuovere la
leadership globale ame-ricana», nel gennaio 1998 chiede al presidente
Clinton di «intraprendere una azione militare per rimuovere Saddam
Hus-sein dal potere». In un successivo documento, nel settembre 2000,
precisa che, «l’esigenza di mantenere nel Golfo una consistente forza
militare americana trascende la questione del regime di Saddam
Hussein», dato che il Golfo è «una regione di vitale importanza» in
cui gli Stati uniti devono avere «un ruolo permanente».

La nuova strategia, di cui George W. Bush (figlio del presidente
autore della prima guerra) diviene esecutore, viene decisa dunque
prima che egli sia insediato alla presidenza nel gennaio 2001. Essa
riceve un impulso decisivo con gli attentati terroristici dell’11
settembre 2001 a New York e Washington (la cui regia – dimostra una
serie di prove – è sicu-ramente interna). Nel febbraio 2003, il
segretario di stato Colin Powell presenta al Consiglio di sicurezza
dell’Onu le «prove» – fornite dalla Cia e rivelatesi poi false per
ammissione dello stesso Powell – che il regime di Saddam Hussein
possiede armi di distruzione di massa e sostiene Al Qaeda. Poiché il
Consiglio di sicurezza si rifiuta di autorizzare la guerra, gli Stati
uniti lo scavalcano. Il 19 marzo, inizia la guerra.

Il 1° maggio, a bordo della portaerei Lincoln, il presi-dente Bush
annuncia «la liberazione dell’Iraq», sottolineando che in tal modo gli
Stati uniti «hanno rimosso un alleato di Al Qaeda».

Manlio Dinucci – Il Manifesto

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