Archivio di luglio 2012

Grandi sistemi, che vanno contro l’uomo e contro natura…

I sistemi di gestione sociale, le grandi istituzioni come lo Stato, la religione, i mezzi di informazione pubblica, l’apparato medico-scientifico, sono ciò che maggiormente influenzano e condizionano il pensiero, la coscienza, la salute e il vivere sociale.

Questi centri di influenza e di potere dovrebbero avere l’obbligo istituzionale, morale, civile e spirituale di favorire la vera cultura, la conoscenza oggettiva della realtà, il senso critico costruttivo, l’autodeterminazione, la cultura delle cause. Diversamente essi finiscono col fare gli interessi della propria classe dirigente, delle corporazioni, delle lobby, dei potenti a danno del bene personale e dell’evoluzione collettiva.

La colpa della medicina convenzionale sta nell’esaurire le sue risorse, umane e finanziarie, in un meccanismo fondamentalmente sintomatologico, mentre il suo dovere dovrebbe essere quello di favorire l’indagine delle cause che generano la malattia, di educare il cittadino e proporre soluzioni che riguardano lo stile di vita.

La sua colpa sta nel trascurare totalmente l’importanza dell’alimentazione nella vita e nella salute delle persone, mentre questa risulta responsabile della maggior parte della malattie; sta nel considerare la malattia un evento naturale nella vita dell’uomo e la terapia farmacologica come il principale rimedio possibile.

Sta nella sua sudditanza alle grandi industrie chimico-farmaceutiche che finanziano la ricerca e la formazione del personale medico a proprio vantaggio. Sta nell’aver dimenticato l’unità del corpo umano, l’interdipendenza degli organi, degli apparati e di aver suddiviso l’entità umana in settori mediante 1200 diverse branche specialistiche. La sua colpa è di proporzioni enormi dal momento che gli effetti iatrogeni dei farmaci causano più malattie di quante non ne guariscano.

La sua colpa sta nella sua antiscientifica ricerca della sperimentazione animale che oltre a disumanizzare la medicina e sperperare ingenti risorse umane e finanziare ostacola il vero progresso medico-scientifico. La colpa delle religioni, specialmente quelle fondamentaliste, sta nella loro fossilizzazione a principi ed enunciati dettati da situazioni storicamente contingenti e nella incapacità di adattare gli insegnamenti all’evoluzione e alle nuove esigenze dello spirito umano: il seme gettato deve diventare albero e dare i suoi frutti.

La sua colpa sta nel non aver mai favorito lo sviluppo del libero pensiero e l’emancipazione delle masse, la versa sensibilità del cuore protesa verso la compassione universale. Sta nella sua visione antropocentrica che pone al centro della creazione l’essere umano e non la vita, con la possibilità di disporre della natura e dell’esistenza degli altri esseri: questo inclina a convivere con la logica della supremazia del forte sul debole in cui il più dotato ha più diritto di esistere a scapito del meno dotato. Sta nel proclamare la somiglianza dell’uomo a Dio e favorire l’alimentazione carnea tipica degli animali predatori.

La colpa dei mezzi di informazione di massa sta nell’essere al servizio delle multinazionali che condizionano la cultura, la scienza e la politica; sta nel diffondere la cultura dell’apparenza, dell’avere; sta nel dare alla popolazione ciò che desidera non ciò di cui ha realmente bisogno per progredire sul piano morale e spirituale: il mezzo più potente ed efficace, che dovrebbe essere al servizio della cultura e della vera democrazia, è manovrato dai centri di potere delle grandi multinazionali i quali sovvertono il pensiero, la scienza e la coscienza, l’ordine morale della vita e rendono indispensabile alla gente ciò che sempre è stato superfluo. Questo genera tensione, paura, incertezza, diffidenza, inquietudine, angoscia, pessimismo e produce, in un meccanismo di difesa, indifferenza, chiusura in se stessi e insensibilità verso la condizione dell’altro.

La colpa dello Stato sta nell’aver disatteso il suo vero compito: quello della formazione della coscienza morale dei suoi cittadini, di favorire lo sviluppo dei valori fondamentali della vita (civili, morali e spirituali), di essere strumento di vera cultura, di infondere il valore delle virtù, del retto vivere, dell’onestà, della fraterna collaborazione, della responsabilità del singolo verso il destino comune, del dialogo come soluzione ad ogni controversia personale e collettiva; quello di vigilare sulla qualità dei messaggi mediatici al fine di impedire che il meccanismo innescato dai centri di potere (spesso conniventi con le classi dirigenziali finanziarie e politiche) sia la causa dei principali mali che affliggono la società contemporanea: dalla qualità di questi, infatti, può dipendere l’ordine sociale, la pace, la giustizia, la salute, il benessere delle persone.

Franco Libero Manco

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Lay Spirituality – “The Inner Guru is the true Self”

“The Inner Guru is the true Self” …
Contrariwise separating himself and seeng the Guru as “other” is the entertainment of the ego. The mere intellectual understanding of this process separative, which is illusory, however, is not sufficient. As long as the ego is not obliterated is not appropriate to deal with the Guru like any other. Please note, we are talking of the external Guru, as this attitude would tend not to respect or disregard his teachings. Then you need to know that the Guru is the true Self while outwardly you relate to him as if he were the Supreme Teacher, with respect and devotion. This attitude is then reflected towards your Self, your inner Guru, and then you “surrender” to his Grace. Knowing that no personal effort can obliterate the sense of separativeness but this can only be removed by the Grace of the Guru (who is the Self). For this it is said to behave equally and with detachment with all beings in the world with the exception of the Guru, which is the inner “awakener” of the self. The moment that the Guru make one realize the Self all distinction disappears .. remains, however, in modes of expression, a constant form of devotion and respect for the Guru, who at that point is actually experienced as one’s Self, inwardly. But outwardly still the game of diversity continues to unfold.

Paolo D’Arpini

If you want you can read more on this topic: http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=guru+disciple+relationship+in+lay+spirituality

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Arrigo Colombo: “Necessaria una coalizione di centro-sinistra” – Lettera aperta a Bersani, Di Pietro, Vendola e compagni

Al Segretario PD Pier Luigi Bersani e ai suoi possibili alleati Antonio Di Pietro, Nichi Vendola ed altri.

La necessità di una coalizione di Centro-Sinistra.
Non sembra che tutti i leader politici del Centro-Sinistra abbiano compreso l’assoluta necessità di formare una coalizione che ci liberi una volta per tutte dal berlusconismo e dalla Lega Nord. Questa coalizione è una necessità imprescindibile, in questo momento, dopo un ventennio di scellerato predominio della follia berlusconiana che ha disgregato e umiliato il paese in tutti i sensi – economicamente, moralmente, culturalmente – e della follia leghista che vuol fare a pezzi il paese dopo neppure un secolo di unità. Le divergenze devono essere accantonate: così le accuse di Di Pietro a Casini, alleato di Berlusconi e da lui premiato con la Presidenza della Camera, dove ha fatto approvare le sue leggi inique; accuse verissime e che forse lo stesso Casini riconosce, i suoi errori. Così le resistenze di Vendola.

Ci si deve unire saldamente nel ribaltare una situazione rovinosa e vergognosa per la Nazione;e unire in un programma, che avendo ribaltato quella situazione, affronti la ricostruzione morale ed economico-culturale del Paese, e compia nuovi passi nella costruzione di una società di giustizia.Una linea da perseguire poi con immutata saldezza e coerenza.

Ma già adesso il Centro-Sinistra deve impegnarsi per ottenere la maggioranza in Parlamento, approfittando delle varie defezioni e incertezze della Destra, e: varare anzitutto una buona legge elettorale; bloccare le perverse velleità della Destra in fatto di corruzione, concussione, intercettazioni; intervenire autorevolmente nelle riforme del Governo Monti che spesso presentano grosse carenze (tipica quella degli esodati, nella frettolosa e perversa riforma Fornero delle pensioni).

Per il Movimento per la società di giustizia e per la speranza,
il Responsabile, Arrigo Colombo

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10 luglio 1943 – Sbarco anglo-americano in Sicilia – Commemorazione dei caduti su entrambi i fronti

10 luglio 1943 l’invasione della Sicilia.

Sicuramente molti sindaci hanno , da tempo , pensato bene di onorare anche la memoria dei soldati d’Italia e Germania assieme a quella degli anglo-americani.

Nulla da eccepire. I morti sono morti e quanti sono caduti vanno sempre rispettati.

Ma questo è il minimo che si possa fare .

Alcuni , in strano concorso con istituzioni militari , hanno preso spunto da discussi e mai chiariti episodi di violenza delle truppe tedesche per rivendicare il merito di riconoscimenti tardo-resistenziali .

Ricordo a costoro che , dal 10 luglio al 17 agosto 1943 ed oltre , fino al fatidico 8 settembre , l’ Italia era in guerra contro gli anglo-americani ed al fianco degli alleati tedeschi .

Che , pertanto , secondo ogni ragionevole motivazione etica , civile e militare , lo sbarco in Sicilia fu una vera e propria invasione .

Quanti la contrastarono , nella sproporzione di mezzi e possibilità , fecero ben oltre il proprio dovere . Morendo in decine di migliaia , e pagando un grande tributo in feriti e prigionieri .

Italiani e tedeschi uniti combatterono , spesso eroicamente , pure contro i traditori che , specie negli alti vertici della marina , fecero abbandonare a militari incolpevoli posizioni strategiche e fortificate di enorme importanza . Vedi Pantelleria , Lampedusa ed Augusta .
Senza contare la totale assenza della flotta italiana dal tentativo di contrasto della invasione .

Questi sono dati storici assodati e di comune reperimento .

Pertanto è auspicabile che il sacrificio di quanti difesero la Sicilia venga perennemente ricordato pure alle nuove generazioni . Non rovesciando le verità e facendo anche presente alla “società civile” che , in quel lontano 1943 , fu la mafia a spianare la strada agli alleati .

Grazie per l’attenzione .
Vincenzo Mannello

www.vincenzomannello.it/

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Riciclaggio o vendita dei regali ricevuti… per risparmiare in tempo di crisi

Riciclare è bello anche in tempo di crisi.

E’ vero ormai che da un po’ di tempo siamo in crisi in svariati settori produttivi e per quanto riguarda i consumi di beni considerati superflui. Ma una cosa agli italiani non bisogna certo toglierla, la voglia di festeggiare, vuoi nel settore sportivo, così come per normali ricorrenze quali compleanni matrimoni e perché no anche onomastici.

In genere al festeggiato è d’obbligo, e di buon augurio portare un regalo per ricordare piacevolmente la ricorrenza. Ma se la festa finisce e ne rimarrà un lieto ricordo, magari con un video girato da amici e qualche foto da rivedere tutti insieme, dopo i festeggiamenti rimangono i regali. In genere la maggior parte graditi ed apprezzati, alcuni inutili e soprattutto molti superflui.

Cosa fare allora di pensieri che magari sono doppi o tripli perché già posseduti, o peggio ancora di oggetti che non ci piacciono o non stanno bene nell’arredamento della nostra casa? Niente paura nell’era di internet e siti del tipo di eBay o Subito tutto quello che è confezionato e spesso inutilizzato può diventare un affare quasi piacevole.

Si sa che fare un regalo ad un amico o amica può essere bello, quasi come farlo a se stessi, ma riciclarlo in certi casi può essere anche meglio, se non superiore alla prima aspettativa. Il dopo festa si da quindi appuntamento su internet con una serie di offerte speciali inserite dallo stesso utente, come privato cittadino.

Si stima che sulla rete sono prese presenti attualmente più di 8.000 annunci pubblicati. Nel precedente Natale trascorso circa il 44% dei regali ricevuti è già stato rivenduto on line portando un giro di affari di circa 790 milioni di euro.

Si pensa che in quest’anno la cifra potrebbe essere di certo superiore. Una miriade quindi di piccoli o grandi oggetti che vengono acquistati posti sulla rete, sperando anche che parenti ed amici di riferimento, non siano assidui frequentatori di vendite o acquisti on line riconoscendo così, non senza rammarico il loro dono rivenduto.

Ma esiste anche un altro modo più pratico e meno visibile per sbarazzarsi di oggetti che non sono di nostro gradimento. Attualmente in tutta Italia ci sono i mercatini della domenica, ma anche in svariati giorni della settimana dove è possibile recarsi e vendere direttamente o acquistare gli oggetti. Si va dal bene riciclato, quello che in precedenza ci è stato regalato, ma si parla anche di oggetti nuovi o quasi nuovi di cui vogliamo sbarazzarci o che non ci piace più avere in casa.

Ci sono in mostra suppellettili di un certo tipo, oggetti da collezione sino a lampade da tavolo, mobili antichi e magari anche bambole appartenute magari a parenti di una o due generazioni.

Ma proprio riguardo alla crescita del fenomeno del riciclo o dell’acquisto di oggetti nei mercati, ci viene spontaneo fare una considerazione ormai evidente agli occhi di tutti: Il mercato del dono prende così piede ormai in tutto il mondo, proprio in proporzione all’impoverimento generale della famiglia o del singolo individuo.

Si genera quindi lo stato di necessità, che ci fa passare sopra anche al senso di colpa che si ha pensando di vendere una cosa che magari ci è stata regala con il cuore. Quindi si può tranquillamente parlare di crisi riciclabile.

Ma metterci sempre il cuore anche quando decidiamo di vendere un oggetto che è stato a noi regalato può e deve essere visto anche in senso positivo.

Sì noi ci disfiamo di un oggetto che non ci piace, ma nello stesso tempo chi lo acquista al posto nostro, ne crea utilità se non piacere nell’acquistarlo.

Ed allora perché non sentirsi felici di aver fatto una cosa positiva, quasi alla pari di una buona azione? La crisi quindi c’è ma qualche volta genera anche pensieri e risvolti positivi. Bisogna crederci proprio come nel gioco di una partita di calcio e che la vittoria sia meritata per entrambi.

Rita De Angelis

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