Archivio di luglio 2012

Anthony Ceresa: “Qualcuno forse si è accorto che l’Italia è in guerra..?”

L’assenza della vergogna e l’abitudine a navigare nel marciume li fa sentire virtuosi.
L’Italia è in guerra da diversi anni e molti sprovveduti non lo sapevano, pensando che le guerre si fanno soltanto con i cannoni e i bombardieri, nulla di più falso.

Le guerre moderne sono imprevedibili nelle azioni e si sviluppano in sordina con conseguenze maggiori, attaccando l’Economia, ridurre il lavoro, importando dall’estero le necessità del Paese, chiudendo i rubinetti della finanza, esportando i Capitali, creando discordia fra i Partiti, impedire l’esportazione, ecc.
A causa di una elite di Politici faciloni, autoritari, egoisti, e forse un po’ incompetenti, il Paese si è meritato uno scivolone progressivo che dura da oltre trent’anni, Fabbriche che si spostano in Paesi con Politiche più avanzate, lasciando dietro di se disoccupazione e minori entrate Tributarie, Politiche egoistiche che mirano esclusivamente al benessere dei Partiti, Speculazioni Istituzionalizzate senza la possibilità di ricorso, una Giustizia collusa o incapace di seguire il diritto dei cittadini soffocati dal Potere, Sindacati inesistenti, la mancanza di dialogo fra l’autorità temporanea e i cittadini, ecc.

I sommi guru dell’Economia a far data dal reverendo Prodi il quale con l’introduzione dell’Euro, aveva rivalutato al 200% gli Asset dello Stato leccandosi i baffi, poi Visco, Tremonti, Berlusconi, Siniscalco, nuovamente Tremonti, Padoa Schioppa, ancora Tremonti, Mario Monti e poi Grilli, ognuno con i propri meriti ma senza intervenire sulle cause principali dello scivolone recessivo del Paese, che continua ad ingigantirsi a macchia d’olio.

Tutti sapientoni convinti che l’Economia fosse una dottrina formulata d’autorità sulle funzioni del molto Avere e poco Dare, con semplici pressioni sulla Cittadinanza. Era necessario fermarli e ciò nonostante continuano con il solito sistema definendosi virtuosi.

Per diversi anni ho tentato di suggerire ai rappresentanti dei vari Governi, la necessità di creare un Ente sopra le parti, che si occupasse di tutte le mascalzonate compiute dalle varie Istituzioni o Associazioni direttamente o indirettamente dipendenti dallo Stato, Regioni, Province, Comuni, per evitare scioperi e dimostrazioni di piazza che finiscono sempre nel sangue, con gravi danni materiali e d’immagine per il Paese.

Nessun esito. Apparentemente queste persone sedute comodamente nelle Poltrone di comando, avrebbero perso il diritto di poter fare i loro comodi verso i più deboli, nel caso avessero creato un Ente di controllo, e continuarono indisturbati usufruendo dei privilegi del Potere, nel proseguire con il tradizionale sistema, affondando le mani nel calderone della Finanza Pubblica sino a creare uno spaventoso debito pubblico impossibile da ripagare. Non riusciamo neanche a pagare gli interessi sul debito generato ad opera dei virtuosi.
Dinanzi a me mentre sto scrivendo, il mio sguardo s’incrocia su un Periodico Redatto dall’ALER MI dal titolo “Il TETTO”, creato a scopo pubblicitario dai virtuosi, sotto gli auspici della Regione Lombardia, Governata dal Santo Padre Benedetto Roberto Formigoni di Comunione e Liberazione, Laureato in Filosofia Umanitaria, una funzione di secondo ordine dove il pensiero dell’uomo normalmente si perde fra gli interessi di parte, il sacro e il profano, a pari meriti con altri grandi filosofi collaudati e appartenenti alla stessa specie come: Gheddafi, Mubarak, Ben Alì, Assad, tutti grandi uomini finché hanno il Potere, dove a titolo di esempio in questo particolare numero pubblicitario “il TETTO”, si può leggere a caratteri cubitali le virtù dissennate di una Organizzazione di non chiari comportamenti: “ALER, UNA GESTIONE AL SERVIZIO DELLA PERSONA”, con la benedizione esterna dell’Assessore alla Casa del Comune di Milano, Sig.ra Lucia Castellano, la quale conferma la sua cieca fiducia sulla gestione Aler.

Gesù Gesù, cosa dobbiamo sentire sugli intrallazzi virtuosi all’Italiana.
Con tutto il rispetto per la bella signora Lucia, la quale non si sa su quali concetti di merito dia la sua unica e personale fiducia all’Aler, mentre centinaia di migliaia di famiglie auspicano la fine di questa grande Organizzazione di opportunisti che gravano incoscientemente sulla Comunità.

A nulla servirono i tantissimi ricorsi e persino l’interessamento dei media nazionali, contro questa enorme piramide senza senso che è causa primordiale del sistema distruttivo Nazionale, dove Politici, Consiglieri e Assessori una volta privilegiati di un incarico Pubblico, suonano l’orchestra anche stonata, purché piaccia a se stessi.

A me la Regione Lombardia in combutta con l’ALER ha rubato la casa, come a migliaia di altre famiglie, togliendo ogni forma di dignità e di diritto. Ecco come si arricchisce la Lombardia falsamente rappresentata da Santoni che operano anche in Politica.

Nel 1976 per ordine del Tribunale, mi fu concesso un appartamento a condizione di riscatto da parte del Comune di Milano, attraverso lo IACP, oggi divenuto ALER per vie traverse, con il totale supporto dell’alto patronato sindacale a libro paga mensile.

Dopo aver pagato oltre dieci volte il valore originale dell’appartamento in trentasei anni, dobbiamo continuare a sopportare le gravi speculazioni passate di mano alla Regione Lombardia.

Queste Case finanziate dai lavoratori attraverso la GESCAL, di cui una larga parte del grande malloppo versato dai lavoratori in 22 anni, è stato imboscato dai Partiti di allora (DC – PC – PSI). Le suddette case in origine erano programmate in concessione a riscatto, in modo che l’Istituto delegato rientrasse immediatamente nel capitale attraverso mutui finanziari per la costruzione di ulteriori case, facendo girare il capitale iniziale e sopperire alla mancanza di abitazioni per i lavoratori.

Col passare del tempo il programma originale prese una direzione completamente diversa, suggerita da qualche genio del male, programmando una nuova Politica speculativa per finanziare i Partiti, dove con le entrate mensili degli appartamenti e la distribuzione di Poltrone ben rimunerate, potevano alettare una piramide di nulla facenti a danno della Comunità.

Non appena a conoscenza della frode, mi sono battuto per oltre venti cinque anni contro un muro di gomma, richiedendo l’intervento dei vari Presidenti sulla condotta speculativa dell’ALER Milano nei confronti dell’utenza, con migliaia di famiglie che soffrono della medesima e oltraggiosa situazione imposta da Organizzazioni Istituzionalizzate, libere di rivalersi a piacere con il tacito consenso del Governo, della Regione, della Giustizia, del Parlamento, del Comune, a formare una combriccola di avvoltoi tutti virtuosi.

Non ricevendo alcuna risposta e soltanto pressioni ingiuste da parte dell’ALER, ci siamo rivolti al mondo descrivendo la realtà di un paese riconosciuto come la “Capitale o il capitale del Cristianesimo” il quale usa la Fede in Cristo per scopi affaristici di parte, al fine di ottenere riverenti assensi, molto diversi dagli insegnamenti Cristiani, manipolati da infedeli.

Il mondo esterno di cui molti tagliatori di teste, ha iniziato a distinguere la vera Fede dai falsi Profeti opportunisti ma virtuosi, con conseguenze disastrose sia per il Cristianesimo come pure per la culla della corruzione mondiale riconosciuta all’Italia.

Il ricorso alla Francia, Spagna, Inghilterra, le Americhe, Germania, oltre al Tribunale Europeo, la Commissione Europea, la Commissione delle Nazioni Unite, la Cina, Il Giappone, le Coree e per ultimo il Mondo Arabo, che in meno che non si pensi, hanno dato i risultati più che sperati, iniziando a punire l’Italia in modo asimmetrico su indicazioni atte a demolire l’Economia, la quale nei giorni nostri è più efficace delle bombe lanciate all’impazzata.

Per la salvezza del Paese si rende necessaria la creazione di un Ente di Stato per risolvere le ingiustizie e le speculazioni imposte dal Potere Politico Istituzionale, per alleviare le sofferenze di tanti cittadini obbligati a ricorrere a Istituzioni estere per il riconoscimento dei propri diritti, danneggiando l’intero Paese.
In sostanza, se il Governo si limitasse nel già di per se difficile compito di controllore, eliminando tutte queste tipiche Istituzioni del male le quali speculano indisturbate sulla cittadinanza, il Paese rifiorirebbe in quel giardino della cooperazione dal basso, dall’arte, la letteratura, l’ingegno in generale, che alimenta il capitale umano e che ha sempre dato meriti al nostro Paese.

Vi sono innumerevoli progetti di sviluppo Industriale che attendono un reale segnale di fiducia da parte del Governo, migliorando la Giustizia, i costi della Politica, le assunzioni al lavoro, il sistema tributario ed eliminando l’oppressione liberamente esercitata dai nemici della Patria.
Auspicando un serio intervento di chi di dovere per porre fine a questa guerra fratricida fondata sulla speculazione Istituzionalizzata, la quale ha spalancato le porte del Paese alla degenerazione totale.

Anthony Ceresa

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Iran – Scenari di guerra in proiezione ed il vero obiettivo delle manfrine usa/israele

Se nel prossimo futuro il mondo sarà travolto da una guerra devastante, innescata dall’attuale “questione iraniana”, la colpa sarà stata anche dell’Italia. Dell’Italia, e di tutti coloro che non avranno fatto nulla per cercare di evitarla.

Tutte le importanti guerre infatti non iniziano mai da un giorno all’altro, ma seguono una classica “escalation” di episodi sempre più gravi, che fanno crescere la tensione internazionale fino a rendere il conflitto inevitabile.

Nel corso di questa escalation è abbastanza facile capire quali delle parti in causa siano più interessate a fermarla, e quali invece vogliano farla arrivare ad ogni costo al punto di non ritorno. Di solito questa dinamica risponde alla logica del cui prodest: chi pensa di avere più da guadagnare da un conflitto armato spinge al massimo perchè questo avvenga, mentre gli altri cercano di evitarlo finchè possono, ed entrano in guerra solo se ci vengono tirati per il collo.

Nel caso dell’evventuale aggressione all’Iran, viene naturale pensare che i suoi immensi giacimenti di petrolio facciano talmente gola ai paesi occidentali da voler provocare un conflitto armato pur di riuscire ad impadronirsene. Mentre ovviamente gli iraniani non hanno il minimo interesse a combattere per qualcosa che già possiedono, e pensano piuttosto al modo migliore per non perderlo.

E’ da tempo infatti che gli americani continuano ad agitare la “minaccia nucleare” come strumento per accelerare l’escalation, …

… mentre gli iraniani ripetono fino alla nausea che gli ispettori internazionali possono andare e venire a piacimento, e che finora non hanno trovato nulla che riveli un intento non pacifico nel loro programma nucleare.

Fra l’altro, da tempo il rapporto della commissione atomica circola liberamente, e persino i sassi sanno ormai che lì dentro non vi sia assolutamente nulla di incriminante verso l’Iran.

Ma i media occidentali fingono di non saperlo, permettendo così all’escalation di continuare.

Il problema è che l’Iran non è proprio uno staterello qualunque. Non solo dispone di alleanze importanti, ma negli ultimi anni – proprio grazie al petrolio – ha potuto acquistare armamenti di primissimo livello, che gli permetterebbero di difendersi anche da solo da un improvviso attacco militare. Non è quindi una nazione che si lasci intimidire dal primo cane che abbaia, e diventa necessario ricorrere a strumenti di ricatto più diretti e più pressanti, se si vuole farla cadere nella trappola mortale.

E’ nata così di recente una serie di sanzioni da parte dell’ONU, che vanno ad aggiungersi a quelle ormai infinite che gli Stati Uniti hanno imposto contro l’Iran negli ultimi decenni. In aggiunta, gli Stati Uniti hanno approvato una misura eccezionale che dovrebbe entrare in vigore fra sei mesi: il congelamento di tutti gli “assets” monetari internazionali della Banca Centrale iraniana. In seguito a questo annuncio, la moneta iraniana ha già perso il 10% del valore negli scambi internazionali, ma sembra che non basti ancora.

Ma ecco che un bel giorno l’Europa si sveglia e minaccia improvvisamente di rinunciare all’acquisto di tutto il petrolio che compra dall’Iran. La decisione finale verrà presa a Bruxelles il 30 gennaio, ma ormai la scelta sembra fatta. Era ormai da settimane che gli Stati Uniti premevano sull’Europa perchè annunciasse questa misura – l’unica che sia realmente in grado di mettere in ginocchio gli iraniani – ed è chiaro a questo punto che gli europei abbiano ceduto.

Questo avviene nonostante una nuova crisi petrolifera sia destinata inevitabilmente a far schizzare il prezzo del petrolio alle stelle, con conseguenze particolarmente pesanti proprio per i paesi europei, come la Grecia, che già faticano a stare a galla.

Nel frattempo l’Italia cosa fa?

Ah già, noi non possiamo fare nulla, perchè attualmente abbiamo un governo “tecnico”, che è talmente impegnato nel farci risparmiare qualche euro qui e là da non potersi minimamente occupare di quello che accade fuori dai nostri confini.

Non solo abbiamo accettato a scatola chiusa un presidente del consiglio scelto fuori dal nostro paese, ma con questo abbiamo anche rinunciato ad influire in qualunque misura su ciò che avviene là fuori.

Che decidano altri per noi, poi casomai fateci sapere.

Nel frattempo la scelta di boicottare il petrolio iraniano rischia di diventare la svolta senza più ritorno nella famosa “escalation” di cui sopra.

In tutto questo, il pericolo rappresentato dal “folle” Netaniahu – che più volte ha minacciato di aggredire l’Iran senza avvisare nessuno – rischia di diventare un elemento indispensabile per scatenare un cataclisma di portata mondiale, all’interno di un progetto molto più complesso e lungimirante della “semplice” conquista dell’Iran.

Teniamo infatti presente che gli Stati Uniti non potranno mai dichiarare apertamente di voler attaccare l’Iran, per cui un “attacco senza preavviso” da parte di Israele rappresenta per loro l’unica possibilità di ”ritrovarsi” coinvolti in una guerra che non hanno mai voluto dichiarare in primo luogo. Remember Pearl Harbor?

Si chiama plausible denial, ed è ormai diventato la condizione indispensabile per mettere in piedi una qualunque operazione criminale di portata internazionale nel mondo dell’informazione onnipresente.

Quindi, provate ad immaginare se per caso nella testa malata di qualche neocons – e ce ne sono rimasti parecchi in giro – fosse maturata una balzana idea di questo tipo:

1 – Israele attacca l’Iran senza preavviso.

2 – L’Iran risponde immediatamente.

3 – Israele chiede aiuto agli Stati Uniti.

4 – Gli Stati Uniti se ne lavano le mani (“Avete agito senza consultarci. Noi non volevamo”) e salvano la faccia.

5 – Su Israele iniziano a piovere Katiusha da tutte le parti (Hezbollah e Hamas sono sempre pronti a dare una mano ai sionisti, quando serve).

6 – Le immagini strazianti dei bambini di Tel Aviv dilaniati dai Katiusha fanno il giro del mondo, e in pochi giorni la NATO (USA+Europa) è obbligata ad intervenire per “motivi umanitari”.

7 – La Cina non ci sta, capisce che stanno per fottersi l’Iran (la Cina è oggi il maggiore consumatore mondiale di petrolio iraniano), e interviene militarmente. Lo fa magari in modo limitato, per mandare un chiaro segnale agli occidentali.

8 – Nel frattempo però tutto il Medio Oriente ha preso fuoco. Diversi stati arabi attaccano Israele, che magari si lascia scappare un paio di atomiche qui e là nel tentativo di difendersi. Se poi per caso ne partisse una di troppo verso l’Iran, è chiaro che la Cina farebbe altrettanto colpendo qualche paese occidentale.

9 – A questo punto si scatenerebbe il panico dappertutto, e si arriverebbe presto ad una specie di “tregua mondiale”, invocata a gran forza dall’opinione pubblica per evitare la distruzione del pianeta. (Ma è tutto previsto, questo è solo un passaggio necessario nel piano a lungo termine).

10 – Si contano i morti, ci si leccano le ferite, e si valuta il disastro a livello globale. Specialmente grave ed inaccettabile risulta, guarda caso, proprio quello provocato dalla Cina, che ha utilizzato in modo indiscriminato le sue armi atomiche ad alto potenziale, causando danni e devastazioni ingenti, pur non essendo stata attaccata da nessuno.

11 – Quale migliore giustificazione per preparare e lanciare al più presto un attacco improvviso e devastante, a base di armi biologiche, capace di annientare in poche settimane l’intera nazione cinese, “prima che questi si riprendano e si mettano magari in testa di distruggere il mondo intero”?

Ora sì che il piano è terminato, e il vero obiettivo di questa grandiosa operazione – togliere di mezzo l’unico reale pericolo che minacci il futuro degli Stati Uniti – è stato finalmente raggiunto.

E se per caso vi sembrassero tutte fantasie “impossibili”, tenete presente che questo dipende solo dal punto di vista di chi guarda.

Massimo Mazzucco

(Fonte: http://www.luogocomune.net)

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Altri articoli sullo stesso tema: https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=iran%20paolo%20d’arpini

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Vetralla (Vt) all’avanguardia nello studio del bosone… che non esiste – Ricerca di Massimo Corbucci

Lunario Paolo D'Arpini 13 luglio 2012

Il bosone esiste?
Più che dire come la penso io (sarebbe di parte), per la mia “mission”, che è di consentire alla gente “di arrivarci da sola a giudicare”, riporterò con spirito sereno, obiettivo e rispettoso della Verità, alcune considerazioni.
La Scienza cresce tutte le volte che, nel cercare di dare la risposta a domande importanti, si arriva ad una prova sperimentale, che conferma o smentisce l’ipotesi avanzata.

Nel nostro caso atomo-114 e Particella di Dio, rappresentano 2 “Santo Graal” della Scienza.

Veniamo al primo oggetto.
Per rispondere alla domanda, se valesse o meno la pena negli anni 60, di costruire artificialmente elementi trans-uranici, per “riempire” la tavola periodica, (dato che salendo di numero atomico, i tempi di dimezzamento per radioattività diventano millesimi di secondo e non si fa in tempo a vedere materia reale formarsi, per “metterla in un cassettino” e goderne la visione!) emerse la Teoria entusiasmante, dei 3 Fisici Mayer-Jensen e Wigner.

Fu premiata col Nobel nel 1963 “sulla fiducia”, dacché prometteva, che arrivando a montare un atomo con 114 protoni, questo numero detto “magico”, avrebbe consentito il prodigio della “stabilità del nucleo”. L’elemento 114 sarebbe stato – non più radioattivo – e pertanto finalmente avrebbe regalato la visione dell’elemento trans-uranico di altissimo numero atomico. Il mitico metallo del 3° millennio, pesantissimo, simile all’ Argento ecc … ecc …

Saltando i dettagli sul fatto che questo metallo, avrebbe avuto impiego pratico nella “bomba atomica totale” e che se lo sono conteso le 3 Grandi Potenze e che solo la Germania nel 1976 si era aggiudicata il primato scientifico, per poterlo realizzare con l’Acceleratore UNILAC, rilevante è che nel 1996 i Fisici tedeschi “inaspettatamente” si imbatterono nella “inspiegabile” impossibilità di ottenere un atomo con più di 112 protoni. … E molto onestamente dichiararono di trovarsi “tecnicamente” nell’ impossibilità di verifica sperimentale della Teoria Mayer-Jensen-Wigner, non potendo montare dopo il 112, nemmeno l’atomo 113. Figurarsi il 114.

La creazione effettiva di un atomo-114 stabile o meglio di un briciolo di metallo-114, sarebbe stata la prova, atta a confermare la validità della Teoria premiata col Nobel.

A parte annunci “tiepidi”, poi ritrattati, di scoperte presunte, avvenute non in Germania e non in Acceleratori “idonei”, per cui col “beneficio della conferma”, di “presunti” elementi 114 – 116 -118, dove il 118 è persino esilarante, rappresentando un impossibile 7° gas nobile, non risulta che sia mai stato creato il mitico metallo … stabile (!)

Eppure è di vitale importanza verificare se davvero l’ontologia dell’atomo e del Sistema Periodico, prevede l’eternità soltanto per l’Idrogeno o anche per l’elemento-114. Sapere questo con certezza porterebbe la Scienza ad una quota stratosferica, da dove si trova ora, ad altezza d’uomo!

Giuro che il giorno che mi faranno vedere, anche al microscopio (sebbene tenerne in mano un blocco darebbe certo più emozione), una briciola di metallo-114, mi scuserò con Dio per aver offeso la Natura con la Nuova Tavola Periodica, dove forse “solo per caso”, tutti gli Elementi sono in perfetto ordine e i Lantanidi e gli Attinidi non rimangono fuori.

Veniamo al secondo oggetto.

Dopo la strabiliante equazione E = m. c2, molti scienziati si chiesero cosa fosse “realmente” m. Ovvero da dove “mangiassero” la massa le particelle di cui si compone un atomo. Il problema ha nome: “conferimento della massa”.
Peter Higgs nel 1964 propose, sulla scorta di un Modello detto Standard, che si stava imponendo in Fisica, che come per il “conferimento del peso”, il “tassello mancante”, era il Bosone GRAVITONE, si poteva otturare il 2° buco con un altro Bosone, atto a conferire la massa.

L’idea piacque così tanto, che iniziò la corsa alla cattura di questo Bosone, che prese il nome di Higgs. Sorvolando sui dettagli, che già nell’anno 2000 tutti erano certi della “cattura” di questa particella, con la potenza del vecchio LEP e che destò molto stupore il mancato riscontro sperimentale e che l’HLC è stato rifatto con una potenza 100 volte superiore, importante per la Scienza è trovare “il meccanismo”, che conferisce la massa alle altre particelle.
Paragonando il Bosone di Higgs ad una emittente radio ricercatissima, che ci renderebbe coltissimi (se potessimo ascoltarla), al CERN si è proceduto ad uno “scanner”, e intorno ad un valore di frequenza l’analizzatore di spettro ha mostrato una emissione. Mettiamo che sia a 125 MHz.

Quel che cercava la Scienza era la spiegazione al conferimento della massa, supponendo che fosse un Bosone.

Ha captato un’emissione. Nella fattispecie a 125 GeV. (Già disponibile nel vecchio LEP ) Che è l’unità di misura delle “alte energie di estrazione”.
Qualora possa spiegare il conferimento della massa, vale a dire, qualora mettendosi ad ascoltare ciò che dice l’emittente, si rilevi che è una fonte di informazioni straordinarie, inaudite; allora è fatta. L’umanità ha compiuto un balzo nella conoscenza stratosferico. Non c’è il minimo dubbio.

Dovesse però, in tutta sincerità, esser vero, come sta trapelando da più parti, peraltro liete del Nobel per il grande Peter Higgs, che ad un attento ascolto di questa emittente, sia palese che non c’è nessuna modulazione, ne’ in AM, ne’ in FM, ne’ in SSB e si sentono solo fruscii, crepitii e sibili privi di senso, dico che sarebbe il caso di fermarsi un momento a riflettere.

Peraltro vero è che il CERN non era in crisi solo col Bosone di Higgs. Per salvare il Modello Standard resta da trovare anche il 2° bosone, che è il – gravitone – e com’è noto, da quando la Comunità scientifica ha rilevato diversa “g” nella caduta della sfera di alluminio e della sfera di ferro, ci sono forti indizi che la gravità non funzioni come si pensava che funzionasse e che alla mancanza delle onde gravitazionali, potrebbe corrispondere l’inesistenza del gravitone!

Non meno mi corre l’obbligo di ricordare, che resta aperto il mistero, davvero ora “imperscrutabile per la Fisica”, della “materia oscura”, del perché nell’universo c’è solo materia. … E il neutrino lo abbiamo dimenticato?

Non mi pare una quisquilia da pedanti, stabilire se superi o no, la velocità della luce. Qualora la superasse, come lo stesso CERN aveva correttamente (dico io) già rilevato, per il Bosone di Higgs comincerebbe un calvario inimmaginabile, che farebbe rimettere in discussione, il suo ruolo nel conferimento della massa.

Concludo congratulandomi con Peter Higgs, che con i suoi concetti, mi ha consentito di avere dal 1976 idee mie personali, sul conferimento della massa, che non immaginate quali e quanti problemi di vita, mi stanno portando, che preferirei non avere più, qualora arrivasse provvidenzialmente per me, l’annuncio del CERN, che dall’emittente captata, effettivamente escono lezioni di Fisica magistrali, chiarissime, con sottofondo di musica di Mozart HI FI.

Ora l’espressione del mio viso si fa serissima e fatemi dire questo: che sia stato trovato il meccanismo che dà la massa o solo “una particella”, dove c’è una altissima probabilità che sia un Bosone, intanto bisogna dare subito il Nobel a Peter Higgs, che è la cosa più importante.

Quel che si verrà a scoprire un domani, nemmeno possiamo lontanamente prevederlo. L’universo e l’interno dell’atomo nascondono misteri così grandi, che se li conoscessimo ora, ci verrebbe da piangere.

VETRALLA (VT), Luglio 2012 – Massimo Corbucci

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Grottammare (AP) – Stand con animali vivi.. per ravvivare il commercio della Fiera di San Paterniano

Lettera Aperta all’Assessore alle attività produttive – Comune di Grottammare (AP)

Oggetto: Fiera di San Paterniano: 14-15 luglio 2012

Gentile Assessore Carboni,

leggo sulla locale stampa quotidiana – Carlino Marche – San Benedetto Tr. / Grottammare, p.11, ma anche Corriere Adriatico – le sue dichiarazioni in merito all’esposizione degli animali in vendita nell’imminente fiera di S.Paterniano a Grottammare.

Nell’intento, leggo, di “venir meno (venir meno!? è un refuso?) alle polemiche con le associazioni animaliste” lei assicura postazioni ombreggiate per gli stand, pressione sugli espositori per il rigoroso rispetto delle leggi in materia, controlli di Asur e Forestale.

Benissimo.
Ma le condizioni di cui sopra costituiscono il “minimo sindacale” a cui Comune ed organismi responsabili sono tenuti nei confronti di animali esposti in vendita per due giornate di fiera. Darne assicurazione per venire incontro (”venir meno”?…) agli animalisti, ha il sapore del pannicello riparatorio del deficit di controlli e di rispetto normativo della scorsa edizione della Fiera (non conoscendo le precedenti mi limito a quella) e che tante polemiche ha suscitato, anche a livello nazionale.

Dando per assodato, dunque, che decenti condizioni di stabulazione (con temperature come queste qualcuno forse pensava di mettere gli stand al sole???…) sono appena il minimo che si possa chiedere, il punto, gentile Assessore è altro, ben più importante di una formale, opinabile richiesta di controlli (e fingiamo di credere alla favola che i mercanti di animali operino nella legalità, come fingono di crederlo le istituzioni…).

Il punto dicevo, è che noi chiediamo da tempo CHE IL COMUNE DI GROTTAMMARE VIETI LA PRESENZA DI ANIMALI IN ESPOSIZIONE E IN VENDITA NELLE FIERE E MERCATI AMBULANTI SUL PROPRIO TERRITORIO.
Il sindaco può farlo, le sue prerogative gliene danno piena facoltà. L’hanno fatto già da tempo molti Comuni italiani, mostrando un livello di sensibilità, consapevolezza, civiltà, ben superiore al nostro.
A queste sollecitazioni il Comune è sordo, e come un disco rotto affronta le polemiche con dichiarazioni simili a queste sue (ma lei è solo l’ultimo in ordine di tempo, sa, ormai il Comune potrebbe dotarsi di un modulo prestampato titolato “Formulario di rassicurazione per gli animalisti rompiscatole”).
Non soltanto, ma questo Comune è anche inadempiente riguardo all’esigenza di emanare un Regolamento in materia.
Perfino il Comune (in)civilissimo di SBT è riuscito ad emanarne uno, pur elementare e carente, che per lo meno fissa in 5 ore il limite temporale per l’esposizione di animali. (Che poi il regolamento non venga rispettato nè fatto rispettare, che vigili e sindaco sambenedettesi affermino contro ogni prova ed evidenza l’esistenza di controlli mai effettuati, è altra storia…).

Lo ribadisco, fiduciosa nel repetita iuvant: non sono i controlli sui mercati ambulanti di animali, ciò che chiediamo (semplicemente perchè quelli sono – devono essere! – ovvi e scontati: almeno in un paese civile, e infatti a Grottammare l’anno scorso non ci furono neppure quelli, con sindaco e vigili in fuga, e denuncia finale da parte nostra ai CC), ma di vietare tout court l’esposizione e la vendita di animali vivi in fiere e mercati ambulanti in questo comune (un costume, o “tradizione” come ipocritamente la si chiama, che è pura barbarie, comunque la si metta: non la tedierò riepilogando i mille aspetti già mille volte elencati, che la rendono incontestabilmente tale).

Stia certo: non gli “animalisti” lo chiedono, ma cittadini – a centinaia – che hanno chiaro, diversamente da voi, che gli animali, creature senzienti e dotate di vita emotiva e psichica, non possono essere merce in vendita, per “buone” (!) che siano le condizioni della loro detenzione (e mai potranno essere buone, perchè buona non è mai una detenzione, per sua stessa natura!). Altrimenti – l’ho già detto in passato – è come ammettere la liceità della vendita di schiavi purchè le condizioni fisiche di questi siano buone e chi li vende abbia i documenti in regola!

Coloro che chiamate “gli animalisti” non sono una categoria a parte (istituzioni e mezzi di informazione dovranno loro malgrado farsene una ragione, pena lo stallo in una condizione di pesante arretratezza). Sono in realtà tutti quei cittadini – senza “isti” nè “ismi” – che semplicemente esprimono una sensibilità largamente diffusa, attenta ai diritti degli esseri viventi, specie se sfruttati a scopo commerciale, di divertimento, o per un malinteso scopo …”educativo”.

A tal proposito, è sconcertante che lei affermi “Secondo me è un’occasione per i bambini di potersi avvicinare agli animali in maniera corretta”. Un’affermazione che evidenzia, brutalmente e senza margini di dubbio, fino a che punto l’Amm.di Grottammare sia incapace di cogliere il valore profondamente diseducativo dello spettacolo di animali in gabbia, esibiti a scopo commerciale, in particolar modo se offerto ai bambini: i quali dovrebbero invece essere guidati al rispetto della libertà, dei diritti, della dignità di altri esseri viventi; libertà, diritti e dignità che fiere e mercati ambulanti con animali negano per loro intrinseca natura, anche quando regolamenti e norme siano rispettati.

Ci sarà, nell’esposizione degli animali, anche “una piccola sorpresa”, annuncia infine. Ne abbiamo anche noi, chissà quale sarà più divertente?

Distinti saluti

Grottammare, 12.07.’12 Sara Di Giuseppe

P.S. / Quanto alla disposizione di smontare la sera gli stand per “riarmarli” il pomeriggio seguente: temo che il rimedio sia peggiore del male. Gli espositori non affronteranno certo due volte il viaggio, per motivi economici, di distanze, di tempo: nella migliore delle ipotesi, quindi, parcheggeranno gli animali in aree di sosta, forse dentro camion dove rimarranno, non al fresco immagino, fino al pomeriggio di domenica…

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Comitati di Appoggio alla Resistenza (CARC): “Sviluppare la lotta contro IMU ed Equitalia!”

Unire la lotta contro IMU ed Equitalia alle altre mobilitazioni in corso contro le misure del governo Monti-Napolitano ai danni dei pensionati, dei precari, dei lavoratori pubblici e privati, dipendenti e autonomi! Coordinare le campagne e le iniziative di protesta nella lotta per cacciare il governo Monti e instaurare un governo di emergenza popolare!

“L’IMU è solo l’ultima (in ordine di tempo) estorsione escogitata ai danni delle masse popolari, come lo sono stati già l’introduzione dei contratti di lavoro precari, l’innalzamento dell’età della pensione, la riduzione dei trasferimenti ai Comuni, alle Province e alle Regioni e il Patto di Stabilità, la cancellazione del diritto alla reintegrazione dei lavoratori colpiti da licenziamenti illegittimi (art. 18), l’attacco agli ammortizzatori sociali, la tolleranza dell’introduzione del regime Marchionne nelle fabbriche e tanti altri provvedimenti presi dai governi della Repubblica Pontificia in questi anni: centro-destra e centro-sinistra, circo Prodi e banda Berlusconi a gara nell’attuare il programma comune della borghesia imperialista. La Giunta Monti-Napolitano è l’ultima espressione di questo corso delle cose. (…) Bisogna organizzare il non pagamento dell’IMU in modo da paralizzare o almeno intralciare le ritorsioni della Giunta: ogni cavillo legale, ogni dimostrazione di forza, ogni astuzia vanno messi in opera, propagandati e organizzati. I magistrati e gli avvocati democratici devono dimostrare la loro buona volontà e la sincerità dei loro propositi mettendo a punto e indicando i meccanismi che intralciano il funzionamento dell’apparato repressivo. Questo significa organizzare il rifiuto del pagamento dell’imposta, oltre che denunciare l’ingiustizia del provvedimento e propagandare la disobbedienza!” (dal Comunicato del (nuovo)Partito comunista italiano, n. 15- 1.05.12)

L’IMU è un’esazione ai danni delle masse popolari che si aggiunge alle tante altre di cui il governo Monti è responsabile diretto (imposte, tariffe, ticket, eliminazione di trasferimenti ai comuni, rincaro di servizi, ecc.) o indiretto (carovita, benzina, gasolio e gas, blocco o riduzione di salari, stipendi e pensioni).

È un’imposta particolarmente odiosa e barbarica (una specie di riedizione della tassa del macinato di fine Ottocento) perché colpisce famiglie già in gravi difficoltà e che sono state costrette dal caro affitti a diventare proprietarie delle case in cui abitano, molte delle quali gravate da mutui e ipoteche.

E’ l’alternativa escogitata dal governo Monti alla tassazione dei grandi patrimoni e dei capitali imboscati in Svizzera e negli altri paradisi fiscali, alla sospensione dell’acquisto di armi e delle missioni militari, al taglio delle pensioni d’oro e dei compensi faraonici agli alti funzionari pubblici, all’eliminazione dei privilegi della casta, al taglio dei trasferimenti di soldi pubblici alla Chiesa (che, tra l’altro, è proprietaria del 30% del patrimonio immobiliare italiano, ma è esentata dall’IMU come lo era dall’ICI) , alla sospensione delle grandi opere inutili o dannose come l’Expo e la TAV.

Il 18 giugno è scaduto il termine per il pagamento della prima rata dell’IMU. A 20 giorni di distanza il governo canta vittoria: “obiettivo centrato” annuncia il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, parlando come se fosse a bordo di una cannoniera (ricorda Bush che il 1° maggio del 2003 dichiarava solennemente: “la guerra in Iraq è finita”, poi i fatti…). Sono riusciti a estorcere, prevalentemente dalle tasche delle masse popolari, 9.551 milioni di euro.

Contro l’IMU ed Equitalia si è sviluppato nei mesi scorsi un variegato movimento di protesta, denuncia e opposizione.

· Il Comitato NoDebito di Padova (vedi http://www.facebook.com/pages/NON-Paghiamo-lIMU/211965282240831) ha organizzato diverse iniziative (raccolta firme per l’esenzione, manifestazioni al Comune) fin dal mese di maggio.
· Il Coordinamento No Debito ha organizzato il 18 giugno una giornata di protesta contro l’IMU, “balzello odioso e inaccettabile” e promosso il 30 giugno a Napoli una manifestazione che contro la riforma Fornero e la “chiusura di Equitalia, la dismissione dei metodi da usura e una sanatoria del debito per le fasce deboli della popolazione”. · A Firenze, a partire dal 21 maggio, è stata avviata dall’USB e da Stefano Isola una raccolta firme contro IMU ed Equitalia.
· Ci sono state, in particolare a Pisa e a Napoli, manifestazioni importanti e incisive (in vari casi con annessa distruzione delle cartelle esattoriali) contro Equitalia.
· In Sicilia il movimento dei Forconi ha organizzato iniziative di protesta contro l’IMU e invitato a rimandare tutte le cartelle ad Equitalia.
· La Direzione Nazionale del PRC del 22/5/2012 ha deciso la “costruzione di una campagna per abolire l’IMU e sostituirla con la patrimoniale”.
· Varie Amministrazioni Comunali (Polistena (RC), Spilinga (VV), Sacile (PN), Mandatoriccio (CS), Tula (SS), Filadelfia (VV), Peschiera del Garda (VR), Acquaformosa (CS), Agnosine (BS), Assago (MI), Pontinvrea (SV), Lonate Ceppino (VA), Marano di Valpolicella (VR), Erula (SS) hanno abbassato l’aliquota fino ad azzerare di fatto l’importo dell’IMU, rifiutando in questo modo di trasformarsi in agenzie di riscossione del governo centrale.
· Al Consiglio comunale di Firenze è passata all’unanimità la mozione, presentata dai consiglieri Grassi e De Zordo, per esentare dal pagamento dell’IMU gli anziani in Residenze Sanitarie Assistite.· Varie Amministrazioni Comunali (Oristano, Bari, Sassuolo, Sorso, Valle di Cadore, Calalzo, Morazzone, San Donà di Piave, Zanica, Merate, Thiene…) hanno rescisso il contratto con Equitalia e intendono procedere alla riscossione delle imposte per conto proprio. Su questa linea si è impegnato a muoversi anche De Magistris a Napoli.
· Anche alcuni esponenti della Chiesa cattolica, come Don Ferdinando Mazzoleni, parroco di Villasanta in Brianza, hanno dichiarato che una tassa del genere non va pagata. Intende “Non va pagata dalle masse popolari” perché andrebbe pagata integralmente dalla Chiesa, come affermano dal canto loro Don Paolo Farinella e Don Gallo da Genova.
· Le pagine, gruppi ed eventi facebook contro l’IMU si sono moltiplicati

Perché questo movimento non si è trasformato in disobbedienza di massa? Il motivo principale è che finora nessuno dei centri autorevoli esistenti si è messo alla testa di questo movimento, ha organizzato e promosso le forme adeguate a dargli le gambe per marciare, cioè
1. ha chiamato apertamente a non pagare l’IMU (come gli altri balzelli con cui il governo vessa il grosso della popolazione) e ha organizzato praticamente il non pagamento, traducendo in iniziativa pratica la denuncia e la protesta e trasformando la rabbia, l’esasperazione e le difficoltà diffuse ma isolate in azioni organizzate e collettive di disobbedienza;2. ha unito da una parte tutti i settori delle masse popolari colpiti dall’IMU (dalle famiglie proprietarie di una casa ai piccoli commercianti, gli artigiani, i lavoratori autonomi, dagli anziani ricoverati nelle case di riposo e le loro famiglie a coloro che hanno una seconda casa ricevuta in eredità da genitori o nonni oppure comprata con i sacrifici di una vita) e dall’altra chi una casa ce l’ha e chi non ce l’ha (“chi ce l’ha non deve essere strozzato da mutui e tasse né vedersela sottratta da Equitalia, chi non ce l’ha la deve avere”) in modo da allargare il fronte di lotta contro questo governo che succhia soldi e risorse dalle masse a favore di speculatori, banchieri, grandi capitalisti, gerarchia vaticana e alti funzionari statali; 3. ha attivato sindacati, associazioni, sportelli, organismi di magistrati e avvocati democratici e le altre strutture mobilitabili per creare una rete di tutela e supporto utile a contrastare le minacce di governo e partiti e a spezzare la paura di finire nella morsa degli strozzini legalizzati di Equitalia; 4. ha inserito la lotta contro IMU ed Equitalia nell’ambito della più generale mobilitazione per cacciare Monti e costruire un’alternativa politica a qualsiasi governo dei poteri forti nostrani e internazionali: in mancanza di questo la lotta contro IMU ed Equitalia si riduce a chiedere al governo Monti di essere più clemente o di fare qualcosa che non ha nessuna intenzione di fare. Il risultato è che il non pagamento dell’IMU è rimasto in larga misura frutto della decisione di resistere o della disperazione individuali.

La partita è tutt’altro che chiusa. Primo perché, anche se Vieri Ceriani e i suoi compari sorvolano o minimizzano, ben 1,7 milioni di persone non hanno pagato l’IMU: organizzate possono diventare la leva per estendere e allargare la mobilitazione contro la politica fiscale del governo Monti. Secondo, perché dai limiti e dagli errori possiamo e dobbiamo imparare a condurre meglio le prossime battaglie: a settembre è fissato il termine per pagare la seconda rata dell’IMU, ma l’azione criminale di questo governo non si fermerà lì, dopo pensioni, art. 18 e IMU ci sono già in ballo l’attacco ai dipendenti e ai servizi pubblici (la chiamano “spending review”, ma questo è) e l’aumento dell’IVA. Le iniziative dei mesi scorsi e 1,7 milioni di persone che non hanno pagato la prima rata sono la base da cui partire per migliorare e avanzare nella battaglia contro IMU ed Equitalia, per creare quel senso di protezione derivante dall’unità e dalla partecipazione attiva ad un qualcosa di più ampio ed esteso che dia corpo e forza alle rivendicazioni di ognuno e non faccia pagare individualmente le conseguenze ma le assuma in maniera collettiva in modo da fare scudo.

Le prese di posizione di vari Sindaci ed esponenti della Chiesa, anche se da sole non bastano a costringere il governo a fare marcia indietro né a determinare direttamente una mobilitazione di massa, sono indicative di quale è già oggi l’arco di forze che un centro autorevole di mobilitazione, organizzazione e lotta può mettere a contribuzione. Le prese di posizione, le denunce e le proteste sono una premessa importante e il contesto: occorre organizzare le masse popolari a non pagare, a violare le scadenze, a resistere con la mobilitazione e la solidarietà ai tentativi che i vertici della Repubblica Pontificia metteranno in atto per fiaccare la disobbedienza di massa. Finché a non pagare sono persone e famiglie isolate, ogni mancato pagamento (e ogni tentativo di mancato pagamento) diventa una questione giudiziaria.

Se il non pagamento è collettivo, organizzato, diffuso, la questione diventa politica, la disobbedienza dal basso si mescola, si combina e alimenta le proteste dei Sindaci. La possibilità di una simile prospettiva è sotto gli occhi di tutti. La necessità e l’urgenza di una simile prospettiva anche: è l’alternativa pratica ai gesti individuali, disperati, autodistruttivi. Abbiamo perso una battaglia, ma possiamo vincere la guerra.

Più che di macelleria sociale, infatti, si tratta di una vera e propria guerra. “Macelleria” implica che le masse popolari siano materia inerte in mano a un macellai. “Guerra” invece vuol dire in primo luogo che si confrontano due contendenti entrambi attivi, in secondo luogo che essere sconfitti in singole battaglie non significa affatto aver perso la guerra. Vale per la lotta contro IMU ed Equitalia come per quella contro la battaglia Fornero.

La questione decisiva è che le persone e gli organismi che godono di un qualche prestigio e autorità si costituiscano in comitato di salvezza nazionale, in governo ombra o come vogliamo chiamarlo, che non si limiti alla denuncia e a “organizzare” la mobilitazione, ma elabori proposte e misure concrete per fare fronte agli effetti della crisi, inizi a realizzarle con la forza del sostegno delle masse popolari, usi l’autorevolezza di cui gode fra le masse popolari per farla diventare autorità, contrapposta a quella delle autorità borghesi.E’ possibile che in molti, fra operai, lavoratori, giovani, immigrati, donne, dicano “sarebbe giusto, ma non è realizzabile”. A loro diciamo che non si tratta oggi di valutare la possibilità o meno di una simile prospettiva: il fatto che sia l’unica strada positiva (se ce ne sono altre, che i loro promotori si facciano avanti per illustrarle) per fare fronte alla situazione li deve spingere a chiedersi “come posso contribuire alla realizzazione di questa prospettiva?”.E’ certo che la quasi totalità di quegli esponenti che possono costituire tale centro autorevole (cioè hanno già il seguito e influenza per farlo), tale governo ombra, tale “comitato di liberazione” dicano: “non è possibile”.

A smentirli non ci siamo noi e i nostri tentativi di essere convincenti, ci sono i fatti. Non solo è possibile, ma è necessario. Chi di loro non si metterà con convinzione e determinazione su questa strada sarà travolto dalla mobilitazione, dalla spinta in quella direzione, ancora spontanea e contraddittoria, che viene dalle proteste locali, particolari, settoriali. Ne sa qualcosa il Segretario della FIOM Landini il cui carisma e la cui autorevolezza, consolidate con la lotta di Pomigliano contro il Piano Marchionne, iniziano a vacillare proprio perché rifiuta di assumersi il ruolo e il compito che gli è richiesto: il 22 giugno è stato contestato dagli operai, iscritti FIOM, che pretendono che dalle parole e dalle promesse si passi ai fatti.

Ecco, questo è il centro della questione. Per quante siano le resistenze dei dirigenti del movimento sindacale, democratico e popolare, sono i lavoratori e le masse popolari che possono costringerli ad assumersi le responsabilità che spettano loro… o sostituirli. Per fermare e contrastare la catastrofe che incombe sul nostro paese abbiamo una sola strada da percorrere, quella che unisce lavoratori dipendenti e autonomi, disoccupati, giovani e pensionati, italiani e immigrati: trasformare le rapine di stato e l’usura legalizzata in una grande mobilitazione popolare per cacciare Monti e instaurare al suo posto un governo di emergenza popolare deciso a rompere i vincoli con i circoli della finanza, rilanciare “l’economia reale” in conformità con la parola d’ordine (del tutto realizzabile!) “a ognuno un lavoro utile e dignitoso” e a riorganizzare la vita politica, sociale, economica del paese in conformità con gli interessi delle masse popolari.

1. Assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa)2. Distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi3. Assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato)4. Eliminare attività e produzioni inutili e dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti5. Avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva6. Stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi

Sono le misure che sintetizzano le rivendicazioni delle organizzazioni operaie e popolari del nostro paese e le proposte avanzate da vari intellettuali ed esponenti sindacali, politici e della società civile.

Sono tutte misure che possono essere realizzate: DIPENDE DA NOI!

Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC) – Via Tanaro, 7 – 20128 Milano – Tel/Fax 02.26306454
e-mail: resistenza@carc.it

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