Archivio di ottobre 2010

Avvertenze: contiene materiale puzzolente e scomodo, aprire con cautela – “berlusconitas pelosa per stomaci forti…”

Molti commentatori, quelli bravi delle grandi testate nazionali però vendute alla politica, in altre parole alla “merda e sangue” di cui Berlusconi è moderno emblema, oggi si sbizzarriscono sul “bunga bunga”, e c’è, ragionevolmente da credere, in effetti, che un governo di tal fatta si creerà in questo Paese, comunque vadano le cose. [E però possibile che quel Governo già esiste da quando il Berlusconi giunse in politica attiva nel lontano 1994, oppure ebbe natali allorché la Costituente con De Nicola, Alcide De Gasperi, Terraccini, Guidi firmarono l'atto di costituzione repubblicana].

 

1) Se ci saranno elezioni anticipate, e dovesse vincere Berlusconi, il bunga bunga sarà lo sport di massa dei tristi destri massimalimisti plutocratici che si scateneranno nella sodomizzazione (si può scrivere?) delle pazzesche sinistre che ci circondano. E al grido EPURAZIONE. “…uccideteli nel ventre delle loro madri… come gridava Il’ja Grigor’evič Ėrenburg” Berlusconi e lacchè della corte dei miracoli si scateneranno in ogni campo sociale, politico, economico coltivando la megalomania di gruppo.

 

 

2) Se ci saranno elezioni anticipate, e dovesse vincere Bersani o chi per lui, magari il tizio dell’orecchino o peggio, il bunga bunga diverrà lo sport delle masse dei tristi Sinistri, sempre moraleggianti nei confronti dei Destri, che in tal caso saranno impalati o crocifissi. Si tratta di quei Sinistri che gridarono: “Abbiamo una banca”, telefonata Fassino – Consorte in proposito di scalata UNIPOL BNL, o di un’ex ministra della sanità che, scarsa di comprendonio ma forte d’arroganza, trattò il povero e stimato professor Di Bella come l’idiota del villaggio, oppure del bravo baffino, in senso manzoniano, ottimo commentatore di regate veliche specie se pagato per il servizio televisivo, ma non altrettanto all’altezza negli affari della nazione, o ancora del “piacione” che lasciò Roma con un passivo da fare paura poi imitato dallo strisciante ex giornalista Rai, o…

 

3) Se ci saranno elezioni anticipate avverto, sotto sotto, un’arietta di italietta da evasori fiscali e patrioti dell’estero per delocalizzazione delle industrie ed imposizione nel Paese d’origine di contratti ad personam, così facendoci tornare in regime peggiore di quello delle famigerate gabbie salariali. Insomma, la colonya Italia si potrebbe vestire in 3M: “Marcegaglia, Montezemolo, Marchionne” con Moratti… e Confindustria al seguito che festeggeranno, intanto che la popolazione dei giovani, senza più futuro, sarà costretta a mendicare respinta in sobborghi sempre più maleodoranti.

 

4) Se Non ci saranno elezioni anticipate il Governo continuerà a smantellare l’Italia.

 

 

5) Se NON ci saranno elezioni anticipate Tremonti, non aldilà del bravo “ragioniere consigliori” sul come evadere il fisco, almeno nei suoi uffici di ragioniere laureato, continuerà a truffare e rapinare il popolo, con il tacito consenso delle forze politiche di destra e sinistra, anche con il miraggio del superenalotto. Tassa sui sogni della povera gente che non comprende che con la moderna informatica è possibile far sì che una certa schedina, di un certo qualcuno sarà vincente allorché farà comodo, dove sarà necessario. E’ ma possibile che a Bagnone, paesino di 2000 abitanti, nessuno sappia niente di una vincita favolosa? E’ mai possibile che a Catania, nel popolare bar di Viale M. Rapisardi nessuno sappia niente? E che nel rione nessuno abbia notato spostamenti strani, nemmeno l’attenta mafia? Inoltre, per restare un altro rigo in argomento, il sistema di gioco italico è sbilanciato, perché se rapportato ai giochi equipollenti esteri presenta vincite di ben sei volte inferiori a parità di costo della giocata. E all’estero, dai giochi statali non giungono notizie d’imbroglio!

 

6) Se ci saranno o non ci saranno elezioni anticipate tutti cadremo, anche controvoglia, sotto l’antica nota dizione di “maccaroni”, ma ora anche di popolo del “bunga bunga” perché sodomizzati a sangue (si può scrivere?) da questa casta politica verminosa che continuerà, Waiting for Godot… ma prima o poi giungerà Godot con la forma di forca!

 

A proposito di truffe, evasioni e raggiri delle leggi penali… praticare rapporti sessuali con minorenni, allorché si è maggiorenni, è reato penale o ricordo male? E’ dunque inutile sostenere che la ragazza marocchina fosse consenziente, e che non sia stata pagata perché il regalo è pagamento, sia settemila euro, sia una vettura… … … perciò… altro che “caritas”, si tratta solo di berlusconitas pelosa!

 

Kiriosomega

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Tecniche di guarigione tolteche e quantistiche e l’opportunità di crescita psichica offerte dalle congiunzioni particolari del 21 dicembre 2012

Secondo la Tradizione Tolteca, il 21 dicembre 2012, fine di un ciclo nella tradizione Maya, non e un momento da attendere passivamente, ma il culmine di un processo di pulizia e trasformazione del proprio inconscio, che é iniziata con l’eclissi solare dell’11 luglio 2010.

 

Nella visione proposta ad esempio dal giovane messicano Sergio Magana, il calendario Maya tiene conto solo dell’aspetto so……lare, maschile, mentre quello Tolteco più antico, integra anche quello lunare, femminile.

Finora i media si sono soffermati molto sul 2012, inteso troppo spesso in chiave “apocalittica”; la visione tolteca propone invece un momento di trasformazione profonda in cui ognuno ha la possibilità di confrontarsi e pulire il proprio inconscio per poter vivere nel modo migliore un’opportunità di alto evolutivo.

L’eclissi dell’11 luglio, nella visione tolteca, e proprio l’inizio di questa grande opportunità di lavorare fino in fondo con la propria parte “ombra”, il proprio inconscio.

 

Dal punto di vista astronomico, infatti, il 21 dicembre 2012 avverranno due eventi molto importanti: l’allineamento del sole con il centro galattico, di cui si e parlato forse anche troppo, e una congiunzione molto importante che riguarderà la luna, di cui praticamente solo la tradizione tolteca parla.

 

Ognuno, in questa visione, si troverà di fronte ad un bivio: “cavalcare l’onda” dell’opportunità offerta dalle forze solari, luminose, oppure cadere preda delle forze del proprio inconscio, espresse dal lato lunare.

Il periodo tra 11 luglio 2010 e 21 dicembre 2012 e proprio l’opportunità di prepararsi nel modo migliore a questo bivio.

 

Per la prima volta in Europa, ed in particolare in Italia, Sergio Magana, insegnera le sue tecniche di guarigione integrate nella visione Mexica e Tolteca di preparazione al 2012.

Persone come Sergio stanno iniziando a diffondere nel mondo gli strumenti di pulizia interiore che consentono di cogliere fino in fondo le opportunità offerte da questo periodo eccezionale sotto molti profili.

Insegnerà le sue tecniche in due seminari, uno a Milano, dedicato alle tecniche di crescita e sviluppo spirituale ed energetico, secondo la tradizione che e stata introdotta al grande pubblico occidentale dai libri di Carlos Castaneda.

 

L’altro più orientato all’aspetto terapeutico e di guarigione, a Roma dal 5 al 7 novembre, ecco il programma:

 

TECNICHE DI GUARIGIONE

 

* Queste tecniche rivoluzionarie ti permettono di lavorare con l’energia prevalente nella tua vita quotidiana, per guarire te stesso e gli altri e per arrivare a scoprire l’universo da un’ altra prospettiva.

* Scopri il tuo potenziale come generatore energetico, come determinatore e canale energetico, e scopri molti modi per cambiare la tua vita con le tecniche piu avanzate che hanno cambiato le vite di migliaia di persone.

* Operazioni astrali (guarigione): aprire il corpo dell’anima, il calore interiore e la forza vitale ( yoliliztli, tonalli e elhuayotl), togliere l’energia negativa e sostituirla con quella positiva per rigenerare gli organi e le aree malate nell’organismo.

* Attira i codici di luce nel tuo sangue, apri i tuoi canali energetici, e accedi ai piu alti livelli di coscienza attivando i 12 filamenti del tuo DNA per raggiungere l’illuminazione completa.

* Guarire con le 4 forze dell’”Aquila Nera”, lavorando su morte e vita spirituale.

* Guarire con la coscienza collettiva umana.

* Guarire col tuo suono.

* Guarire l’inconscio, il “Tezcatlipoca nero”.

* Le nove forme distruttive del Tezcatlipoca: tre legati al corpo fisico (sessualità smodata, eccessi, creazione passiva), tre del corpo mentale (desiderare il potere creativo degli altri, distruggere gli altri e il loro potere creativo, criticare), tre del corpo spirituale ( rabbia e tristezza relativa alla creazione, arroganza nel voler controllare la creazione ignorando il piano cosmico, non accettazione della creazione).

* Localizzazione del Teotl (energia vivente di queste forze distruttive dentrodi noi e l’uso della respirazione per ripulirle).

* Trasformazione delle disgrazie in fortune.

* L’uso dei quattro aspetti di Coatlicue, dea della vita e della morte e del potere del serpente.

* Le quattro forze: quella che da vita, quella che da spazio, quella che contiene, quella che uccide.

* Togliere vita, spazio al Teotl che contiene ogni malattia.

* Usare il processo inverso per dare energia spirituale.

* Tecnica di guarigione che unisce la più antica saggezza Tolteca e Mexica con l’uso attuale dell’energia. Questa tecnica e stata creata da Sergio Magana che la utilizza da oltre 11 anni, più di 10.000 pazienti con grandi risultati che sfidano il paradigma della scienza. La tecnica di guarigione con le otto bande di emanazione: dalla mente dell’Aquila all’amore della Terra.

* Le otto bande di emanazione che costituiscono la realtà secondo gli antichi saggi americani: Aquila, Serpente, Geometria universale, la bolla di luce, Teotl, la carne, i piccoli esseri, la forza della terra. Imparare a manipolarle con la mente per muovere la realtà e ottenere guarigioni “miracolose”.

* Il calendario Azteco come metodo di illuminazione.

* Prepararsi al 2012 secondo la profezia Mexica: dall’11 luglio 2010 al 2012.

 

 

Guarigione e crescita interiore, i due aspetti fondamentali per entrare in quella che nella visione di tutte le culture tradizionali sarà una “nuova era”. Questo come contributo attivo della realizzazione di una profezia diffusa in tutte le culture del mondo, che annuncia l’arrivo di una nuova percezione della realtà, con l’ottenimento di capacita senza limiti, nella fusione di conoscenze antiche con l’emergere di una nuova conoscenza.

Sergio Magana ha infatti sviluppato un sistema di guarigione estremamente potente, che lo ha portato a cambiare la vita di circa 10.000 persone in Messico e si sta ora diffondendo su grande scala negli Stati Uniti. Partendo dalla visione tradizionale, propone una vera e propria “ricostruzione quantistica” della persona, trasformando e cancellando le parti psicofisiche fonti di problemi.

E’ un metodo semplice anche se molto potente, che puo essere praticato da tutti ed appreso nei tre giorni di un seminario.

 

Chi e Sergio Magana? e stato iniziato agli insegnamenti Mexica, Toltechi, Andini e ha viaggiato in tutto il mondo alla ricerca della conoscenza, unendo tecniche antiche con le più moderne, creando strumenti di potenziamento bioenergetico e guarigione bioenergetica che sfidano i paradigmi stabiliti dalla societù e dalla scienza. Fondatore del Centro Energetico Integral, a Città del Messico, continua ancora oggi a ricercare sistemi migliori per modificare la realtà. E’ coautore del libro “Transforming through 2012”, uscito nell’aprile di quest’anno e gia in testa alla classifiche di vendite negli Stati Uniti.

Abbiamo chiesto a Sergio Magana di realizzare per noi un video in cui spiega la visione Tolteca del 2012. Potete visualizzarlo cliccando qui e visitare il suo sito: www.concienciadimensional.com

 

Per me anche questa e passione… diffondere nuovi modi di cavalcare le onde della trasformazione, in qualsiasi momento ed in particolar modo adesso!

 

Maria Rosa Greco  mariarosa.greco@sciamanesimo.eu

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Uppaluri Gopala Krishnamurti e l’inganno dell’illuminazione – Alcuni brani scelti da Gianfranco Bertagni e narrazione dell’incontro avuto con U.G.

 

Non c’è niente da fare” (U.G. Krishnamurti)

 

Ante Scriptum

 

Anni addietro mi venne l’idea di scrivere le mie memorie sugli incontri da me fatti con donne e uomini di conoscenza, il testo l’avevo chiamato “incontri con i santi”.

Certo alcuni di questi cosiddetti “santi” appaiono come  esseri umani un po’ anomali, e di difficile accettazione da parte delle masse di cercatori tradizionali… Una di queste “persone” particolari da me incontrate fu proprio Uppaluri Gopala Krisnamurti, completamente fuori dal coro…

 

Di seguito una cernita di alcuni brani tratti dal volumetto L’inganno della illuminazione, conversazioni di Uppaluri Gopala Krishnamurti

 

“Tutto quello che fate rende impossibile l’esprimersi di quanto è già qui. Per questo io lo chiamo lo «stato naturale». Voi siete sempre in quello stato. Quello che impedisce a ciò che è già qui di esprimersi è proprio la ricerca. La ricerca va sempre nella direzione opposta, perciò tutto quello che considerate veramente profondo, tutto quello che considerate sacro, è una contaminazione di quella coscienza. Può non piacervi la parola «contaminazione», ma tutto quello che considerate sacro, santo e profondo è davvero una contaminazione. Così, non c’è niente da fare. Non dipende da voi. Non mi piace usare la parola «grazia», perché allora viene da chiedersi, «la grazia di chi?». Non si tratta di essere prescelti; capita, non so perché. Se mi fosse possibile, cercherei di aiutarvi. Ma questa è una cosa che non posso darvi, perché voi già l’avete. È ridicolo chiedere una cosa che già si possiede.

[...]

Non passo più il tempo a ricordare, preoccuparmi, concettualizzare e compiere tutte quelle cose mentali che la gente compie quando è da sola. La mia mente è soltanto occupata quando è necessario, ad esempio quando fare domande, o quando io devo sistemare il registratore o cose simili. Per il resto del tempo la mia mente si trova nello stato «disinnestato». Naturalmente adesso ho di nuovo la memoria – inizialmente era abolita, ora però è nuovamente presente – ma è come qualcosa che sta dietro, che viene in superficie solo quando è necessario, automaticamente. Quando non serve, non c’è nessuna mente, nessun pensiero, ma solo vita.

[...]

La coscienza è talmente pura che qualunque cosa facciate per purificarvi non fa altro che rendervi impuri. La coscienza deve sgorgare, per così dire: deve purgarsi da ogni traccia di santità e non-santità, da tutto quanto. Anche ciò che voi considerate «sacrosanto» è una contaminazione in quella coscienza. Non avviene attraverso una volontà da parte vostra; quando le barriere vengono distrutte, non attraverso uno sforzo da parte vostra, né per mezzo della vostra volontà, allora le chiuse si aprono e tutto scaturisce. [...] Lo stato di coscienza separativo non funziona più; c’è sempre lo stato di coscienza unitario, e niente può toccarlo. Qualunque cosa può arrivare – un pensiero buono, cattivo, il numero di telefono di una prostituta di Londra… [...] Quello che viene non ha nessuna importanza – buono, cattivo, sacro, profano. Chi può dire: «Questo è bene; questo è male»? – è tutto finito. Si è come ricondotti alla sorgente. Ci si ritrova in quello stato di coscienza puro, primordiale, che potete chiamare consapevolezza o come vi pare. In quello stato le cose accadono, ma non c’è nessuno che ne sia interessato, che presti loro attenzione. Vanno e vengono così, come lo scorrere delle acque del Gange: acqua di fogna si riversa in essa, corpi mezzi cremati, cose buone e cattive, tuttavia quell’acqua resta sempre pura” (pp. 10; 35-36; 46-48).

Ricordiamo solo che qui, quando U.G. Krishnamurti parla di “nessuna importanza”, vuole intendere quello che si voleva significare per esempio con il termine “indifferenza” nei testi stoici antichi. Ovvero non come – così è usata oggi questa parola – sinonimo di menefreghismo, di secco e freddo distacco dal mondo, ma come benevolente e accogliente apertura a tutto, egualmente a ciò che, ancora in una prospettiva dualistica, si ritiene bene o male, buono o cattivo, da accettare e da rifiutare. Indifferenza: cioè non fare differenza. Nessuna importanza: cioè a ogni cosa, evento, situazione la stessa somma importanza.

Tutto è sempre molto importante.

 

(Selezione dei brani di Gianfranco Bertagni)

 

E qui potete leggere la descrizione dell’incontro avuto con U.G.:

 

Sto cercando di rimettere in sesto e riorganizzare la memoria che ho di Roma.

Questo perché ritengo che -essendo nato e vissuto per lunghi anni in questa città- sia doveroso per me  fissarne le immagini. Non dispongo di alcun album fotografico, solo i miei ricordi ed ovviamente i ricordi che più facilmente vengono a galla son quelli che mi riportano in linea con la spiritualità laica….

Mi considero fortunato di aver potuto conoscere negli anni trascorsi alcuni dei maestri che oggi sono universalmente riconosciuti come Mahatma ovvero i  “grandi dello spirito”.   Di qualcuno ho già raccontato le sensazioni vissute durante l’incontro, come ad esempio  quella volta con il 16° Karmapa, di altri debbo ancora meditare sul significato ed il valore.  Oggi vorrei però raccontare un’importante “tete à tete” che  ebbi con un “personaggio” anomalo della conoscenza, un maestro -non maestro. Un saggio che rifiutava la saggezza come percorso  affermando che  “è la vita stessa che si prende cura di tutto, non c’è bisogno di interferire con l’intenzione di raggiungere la conoscenza, la conoscenza è la nostra vera natura e non può essere ottenuta attraverso processi mentali od una volontaria (ipoteticamente volontaria) ricerca…”. Insomma si trattava di un saggio che secondo i nostri canoni potremmo chiamare “nichilista”, ma anche  Buddha fu definito tale e tanti altri “conoscitori del Sé”  che oggi son rispettati come maestri dell’umanità….

L’incontro con questo “ribelle della saggezza”  avvenne chiaramente nel modo più banale possibile, nel tran tran di una normalissima giornata a Roma, una giornata tiepida d’autunno, com’è oggi, con il sole in cielo e  la città sbrilluccicante di specchi e vetrate riflettenti la luce.   Anche Uppaluri Gopala Krishnamuti (questo il nome canonico del “saggio”) rifulge ora nella mia mente come quel giorno di sole…..

   

Ecco,  U.G. ( per gli amici)….

La mia sadhana (pratica spirituale) procedeva  retta, vivevo a Roma,  la mia vita leggera e scandita da molteplici esperienze. Nel corso del tempo avviai una sorta di comunione sincretica con  altri cercatori sul cammino, avevo frequentato e conosciuto tutti i gruppi che  operavano a quel tempo in città. Incontrai Baktivedanta Prabupada (il fondatore degli Hare Krishna), Raphael Lacquiniti (fondatore dell’Ashram Vidya),  Satyananda (discepolo di Ananda Moy Ma)  e diversi altri luminari dello spirito, oltre  a conoscere i vari devoti e seguaci di Maharishi Mahesh Yogi, Guru Maharaji, Bagawan Rajneesh, Ananda Marga, etc.  ed anche vari maestri anomali  e cultori di strane sette, come i  “rinomati” Bambini di Dio… etc.

Insomma facevo come Narada che andava da un ashram all’altro a cantare i nomi del Signore (nelle varie forme) confrontandosi con i devoti di diverse  religioni, demoni e dei. Ovviamente avevo notato come ognuno dei “religiosi” incontrati cercasse di tirare l’acqua al proprio mulino.  Quasi tutti  volevano convincermi del loro credo, alcuni arrivando  a dirmi che se non avessi accettato la loro fede era inutile che li frequentassi.  Mi restavano pochi amici laici, liberi e seriamente consapevoli dell’Unità dietro il nome la  forma, una di questi era Marisa Saetti, persona squisita che di tanto in tanto andavo a visitare nella  sua casa antica, vicino alla sede del Partito Radicale, in pieno centro storico di Roma.

Un giorno Marisa mi disse: “Sai viene a trovarmi un Jnani (uomo di conoscenza), che vive in Svizzera ma di tanto in tanto passa  da queste parti, si chiama Krishnamurti – ma non è quell’anti maestro dei teosofi-   è  Upalluri Gopala Krishnamurti, detto U.G.  uno che sta per conto suo, sarà qui a pranzo da me domani, perché non vieni anche tu a farci compagnia?”.

Accettai l’invito e l’indomani mi ritrovai sulla  grande terrazza, noi tre soli, Marisa, U.G. ed io, come ad un incontro fra persone  qualsiasi, magari un po’ borghesi.  Osservavo U.G. con la coda dell’occhio,  un uomo di mezza età che poteva  essere un impiegato di Bombay, vestito come un indiano occidentalizzato, pantaloni scuri, camicia bianca sbottonata sul collo e  mi pare anche una giacca.  Dopo le presentazioni alquanto formali ognuno pareva interessato agli affari suoi, io gironzolavo sulla terrazza, Marisa preparava il pranzo, U.G. se ne stava seduto in silenzio. Non volevo assolutamente affrontare alcun discorso spirituale   e perciò mi guardavo bene dall’attaccar bottone, ma con mia meraviglia mi avvidi che U.G. sembrava ancor meno di me interessato a chiacchierare, anzi non mi guardava nemmeno. Ad un certo momento notai persino che sparì all’interno della casa. Memore di come fossi stato importunato in passato da tutti quei “maestri” e discepoli incontrati, che volevano trasmettermi i loro sublimi messaggi, restai un po’ perplesso dall’atteggiamento di Uppaluri Gopala.

Nel frattempo Marisa annunciò che il pranzo era pronto, chiedo di lavarmi le mani e Marisa mi indica il bagno,  vi entro e mi accorgo che era già occupato da Uppaluri Gopala, mi sento un po’ in imbarazzo e faccio per uscire, vedo però che  lui resta immobile, come in catalessi… Non avevo suscitato in lui  alcuna reazione,  non stava facendo nulla di speciale, era lì in piedi che guardava fissamente la vasca da bagno…  a quel punto  ritorno verso il lavello e mi lavo le mani con noncuranza, nel frattempo anch’egli  sembrò uscire da quello  “stato di sconnessione”  e viene a sedersi a tavola. 

Pranzo molto inglese, non per il cibo -ottimo- cucinato da Marisa,  ma per l’aria distaccata di tutti noi che mangiavamo con sussiego scambiando solo parole necessarie, tipo “vuoi ancora? – qui c’è l’acqua, etc.”. Decisamente sembrava che U.G. non volesse  “convertirmi”  a nulla, la mia curiosità  verso quest’insolito maestro era stata risvegliata ma non “abbastanza”  da fargli qualsivoglia domanda “spirituale”. In fondo di fronte ad un Jnani (un saggio) cosa si può dire se non parole vuote per lui e fuorvianti per noi?   Solo anni dopo, leggendo la sua biografia mi accorsi che quello era esattamente ciò che aveva voluto comunicarmi:

Sto parlando? Sto dicendo qualche cosa? E’ come l’ululato dello sciacallo, l’abbaiare di un cane o il raglio di un asino. Se riuscite a porre quello che dico allo stesso livello e sentire solo le vibrazioni  siete fuori dall’inganno e  non andrete mai più a sentire nessuno. Finito. Non si dovrebbe parlare di autorealizzazione. Voi realizzerete che non c’è la realizzazione, questo è tutto.  Non  esiste un centro, giusto c’è  la vita che sta lavorando in un modo straordinario…”. 

    

Paolo D’Arpini

 

Altri articoli:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=uppaluri+gopala+krishnamurti

 

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Petizione per etichettare adeguatamente i cibi adatti a vegetariani e vegani

AL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Via XX Settembre Roma

AL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI

Via Veneto 56 Roma

AL MINISTRO DELL’INDUSTRIA E DEL COMMERCIO

Via Molise 2 Roma

AL MINISTRO DEI BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Via del Collegio Romano 27 Roma

 

Considerando il vasto pubblico di vegetariani presenti nel nostro Paese, che i dati EURISPES indicano in 6 milioni con la previsione di un accrescimento costante nei prossimi decenni; riferendoci all’art. 3 della Costituzione italiana che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,  di lingua, di religione di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, noi vegetariani, che per molteplici motivazioni di ordine salutistico, etico, ecologico, religioso, spirituale ed economico abbiamo deciso di non nutrirci né di carne né di prodotti di derivazione animale; chiediamo che lo Stato Italiano in quanto garante del nostro diritto a non essere discriminati, di poterci nutrire secondo la nostra coscienza e garantisca una corretta informazione tramite appositi marchi stampati su ogni confezione alimentare, che segnalino la presenza di carne e/o di suoi derivati, in modo da non incorrere inconsapevolmente all’acquisto o al consumo di prodotti contrari alla nostra filosofia di vita; tale provvedimento sarà inoltre vantaggioso anche per quanti presentano intolleranze a derivati animali, e per tanto 

                                                          CHIEDIAMO                

SIANO INSERITE  OBBLIGATORIAMENTE SULLE CONFEZIONI ALIMENTARI LA SIGLA “V” ATTA  A CERTIFICARE UN PRODOTTO COMPATIBILE CON LA SCELTA EGETARIANA E UNA “VV” INDICANTE UN PRODOTTO COMPATIBILE CON LA SCELTA VEGAN

…………………………

Per sottoscrivere la presente petizione inviare una mail di conferma  al bottone  ”Contatti” del Circolo vegetariano VV.TT.

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Glenn Greenwald: “Uso di stupefacenti e carceri stracolme? Depenalizzare per scarcerare, risparmiare ed emendare….”

Ante Scriptum 

Diciamoci la verità:  la grandissima maggioranza della popolazione detenuta è costituita da individui disperati, poveri cristi, immigrati, tossicodipendenti, disoccupati e analfabeti.
Persone di cui non importa a nessuno.

Mbhè a qualcuno importa. Ed a tutti in verità dovrebbe importare. Perché la ruota gira. Chi oggi sta dentro domani potrebbe star fuori. Mentre chi oggi sta fuori tranquillo potrebbe ritrovarsi dentro.
E poi saranno cazzi suoi.

Intanto leggiamo lo splendido esempio di ANTI-PROIBIZIONISMO citato qui sotto.

Ciao, Danilo D’Antonio

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L’esempio portoghese… sui vantaggi della depenalizzazione
Quanti di voi sapevano che il Portogallo è l’unica enclave antiproibizionista dell’Occidente? Esattamente il primo ottobre di dieci anni fa, il Parlamento del paese lusitano depenalizzava il possesso di sostanze stupefacenti. Tutte, dalla più lieve alla più pesante. Dieci anni dopo, si può affermare che quella decisione si è rivelata un successo eclatante, che potrebbe ripetersi se il prossimo due novembre i cittadini della California diranno “sì” nel referendum popolare sulla Proposition 19, una misura che legalizzerebbe l’uso di marijuana, contro la quale si sono espressi sia Obama che il governatore Schwarzenegger.

Glenn Greenwald, un giurista statunitense di area liberale, ha spiegato per conto del Cato Institute le ragioni pratiche e di buon senso per sostenere il referendum californiano. E lo ha fatto proprio a partire dall’esperienza portoghese , che definisce “a resounding success”.

Prima di depenalizzare l’uso personale di stupefacenti, il Portogallo aveva un alto tasso di tossicodipendenze. Oggi, scrive Greenwald, “ha il più basso tasso di consumo di marijuana in Europa e uno dei più bassi di cocaina” che hanno diminuito, ovviamente, anche gli effetti delle patologie connesse all’uso di stupefacenti, come la trasmissione di Hiv, epatiti e morti da abuso.

Da quando in Portogallo non è più un problema di politica criminale, l’uso di droga è divenuto un problema di natura medico-assistenziale. Le persone trovate in possesso di stupefacenti,  scrive Greenwald, non sono più arrestate o trattate come criminali. Al contrario, vengono inviate davanti una commissione di esperti medici, che gli offre l’opportunità, senza obbligarli, di accettare un trattamento di recupero finanziato dallo Stato.

Ciò ha anche consentito di abbattere quella barriera di paura che divide gli agenti dalla cittadinanza, che inibiva l’accettazione di percorsi di recupero da parte dei tossicodipendenti, oltre che il successo di campagne di prevenzione. Inoltre  secondo il giurista americano trattare la dipendenza da droga come un problema medico, piuttosto che un problema penale, è il modo migliore di affrontare la questione. Il counseling è molto più efficace della prigione nel convincere un tossicodipendente a non fare più uso di droghe. Infine i risparmi di spesa pubblica conseguiti dal non dover mantenere gente inutilmente in carcere, possono essere utilizzati per implementare programmi di trattamento efficaci, o servizi, come cliniche di disintossicazione.

Oltre che risparmi, il referendum californiano potrebbe generare anche gettito fiscale: se passa sarà consentito allo Stato di regolare e tassare la vendita di droghe leggere.

Il successo della strategia di depenalizzazione è confermato anche dal fatto che in Portogallo oggi nessuno ci pensa più a tornare indietro.

Se è un esempio per la California, l’esperienza lusitana dovrebbe a maggior ragione diventare un paradigma per l’Italia, che vanta uno dei più fiorenti mercati europei di stupefacenti e un’alta percentuale di trafficanti arrestati. Secondo le stime del World Drug Report dell’Onu, il 20% dell’eroina afghana smistata in Europa passa da noi, come pure il 19% del mercato europeo della cocaina (siamo secondi solo all’Uk, che fa 23%), nel quale sia la Ndrangheta che la Camorra realizzano lauti profitti, anche attraverso connessioni internazionali con cartelli centro-sudamericani.

La depenalizzazione dell’uso personale di stupefacenti e il recupero dei tossici spezzerebbe le reni alla criminalità organizzata del nostro Paese. Siamo sicuri che il referendum californiano non ci riguardi?

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