Archivio di settembre 2010

Vegetarismo e carnivorismo a confronto – Il senso dell’etica applicato all’alimentazione

A questo mondo nessuno può raggiungere i vertici di crudeltà, di malessere, di atrocità, di sconcezza di un uomo che uccide il proprio vicino e ne mangia il cadavere” (Lien Ch’ih)

 

Il vero crimine (l’azione manifesta della condizione morale, mentale e spirituale di un individuo) non è tanto quello che viene perpetrato in una temporanea azione parossistica quanto quello che sussiste permanentemente allo stato potenziale in una coscienza insensibile capace di manifestarsi quando le circostanze sono compatibili.

 

La cosa più drammatica e terribile è avere una coscienza sonnolente, impietosa, apatica, indifferente: questo è ciò che rende l’uomo capace di qualsiasi delitto, ciò che rende l’individuo capace di giustificare la morte ed il dolore di un’altra creatura a proprio vantaggio, ciò che consente al male di proliferare e al potere di esercitare ogni tirannia morale, culturale e religiosa.

 

Il vero crimine è avere la capacità di dormire sonni tranquilli pur sapendo che in quell’istante una creatura sta soffrendo sapendo di essere noi la causa della sua sofferenza. Avere una coscienza in grado di giustificare, di tollerare, sopportare il razzismo, la schiavitù, i campi di sterminio, questo è il vero crimine.

C’è forse qualcosa di più spregevole dell’accettare passivamente l’idea che il debole possa essere sacrificato al forte? Che la sofferenza e la morte di qualcuno sia giustificata dal piacere o dal vantaggio di un altro? Che la guerra, la tortura o la pena di morte siano la soluzione del problema non l’effetto di una causa?

 

Accettare passivamente la limitazione mentale, morale e spirituale dell’attuale condizione umana che non viene presa dal disgusto, dalla ribellione per ciò che di disumano viene a perpetrarsi giornalmente nel mondo, questo è il vero crimine. Un’umanità capace di ridere e gioire mentre a due passi del suo recinto c’è chi muore di fame, di malattie, di miseria, questo è il vero crimine. Accettare con non curanza il genocidio attuato sistematicamente nei confronti di chi deve nascere, questo è il vero crimine.

 

Il vero crimine è avere una coscienza capace di accettare l’idea che vicino ad ogni agglomerato urbano vi sia un mattatoio dove anime innocenti vengono smembrate per la delizia culinaria del popolo. Il vero crimine è spegnere, mediante l’antropocentrismo, la naturale compassione che gli esseri umani nutrono nei confronti del più debole, del diverso, di chi soffre. Dell’animale. Il vero crimine è dare da mangiare ai bambini gli animali che amano convinti che il buon Dio li abbia creati a tale scopo. Il vero crimine è aver fatto credere al mondo che Dio è indifferente alla sofferenza degli animali, disconoscere il valore della loro vita e del loro dolore.

 

Allevare un animale, costringendolo a lavorare per l’uomo e poi condurlo al macello, questo è il vero crimine. Immobilizzare un cane per bruciargli le zampe con la fiamma ossidrica e verificare l’intensità di dolore (dal libro Imperatrice nuda di Hans Ruesch) che può sopportare un animale prima di impazzire, questo è il vero crimine. Reclamizzare un prodotto farmaceutico sapendo che genera malattie, malformazioni e cancro, questo è il vero crimine.

 

E la folla tace mentre delega estranei a commettere atti disumani in sua vece credendo di essere immune dalla colpa.

 

Franco Libero Manco

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“Ma le deputate del PDL si sono prostituite oppure no?” – Ed altre verità sul mondo femminile e sulla prostituzione presunta e sulle colpe stabilite dalla convenienza politica economica mondiale

Ante Scriptum

Perdonatemi il titolo un po’ fuorviante.. con le affermazioni di Angela Napoli -ritirate per convenienza politica- in cui si adombrava l’ipotesi della “prostituzione politica” (magari pure fisica) di alcune deputate PDL per ottenere i seggi… era una chicca troppo bella…

“Era una metafora” ed é costata cara all’innocente Angela Napoli, del Fli, che aveva fatto allusioni pesanti sul metodo d’ingaggio berlusconico. Lei ha dovuto chiedere scusa ma tutti pensano ancora che abbia detto la verità… Comunque mi é sembrata una buona dritta per introdurre il discorso che segue…

(Paolo D’Arpini)

 

 

Trapassare da figlia di famiglia alla categoria di giovane pompon, coniglietta, velina, pornodiva, fotomodella, ragazza coccodè, svampita… amica di nani e suoi amici pagliacci è questione solo d’educazione, personalità, avvenenza e, soprattutto, di tanga facilmente sfilabile.

 

Ma il ritrovarsi nella tipologia descritta, già di per sé triste, è, nonostante tutto, la storia di tantissime ragazze irretite da vecchi sporcaccioni che glie la appiccicano addosso! Se però dagli italiani a queste super carrozzate è riconosciuta “potenza”, le stesse ragazze divengono invidiate da moderne mamme con figlie al seguito, così che sono perdonate perché “pecunia non olet”… e poi potenti deficienti le sostengono secondo capriccio anche in carenza d’ormoni, ma sorretti dalla pillola azzurra.

 

Così insieme con queste pullulano, nei grandi fratello, anche quelli che rincorrono palle e palloni secondo propensione, e altri, già dismessi personaggi televisivi, che in sconosciute isole sono a caccia di realizzazione dell’ultima loro immagine pubblica prima che la farfalla tatuata sulla poppa si trasformi in condor anche se interverranno bravi chirurghi.

 

Ma, nonostante tutto, l’unico epiteto che non abbandonerà quella gente, specialmente le ragazze fino a che camperanno, sarà quello di svampite, perché se le signorine sono cretine la “qualità” se la terranno a vita, alla faccia del patrimonio lucrato e d’ogni “carriera” intrapresa (ivi compresa quella politica N.d.R.).

 

Numerose sono le svampite occidentali, forse il termine cinematografico è arcaico, ma la categoria non è mai passata di moda purché le ragazze, appariscenti ed apprezzate, quando stanno zitte, appartengono alla categoria delle: “La-do-via silente al potente”!

 

Questo “rituale” è comune nell’opulento Occidente, mentre nel nostro poco apprezzato Vicino Oriente le donne, svampite o no, hanno invece diritto a starsene zitte ed oscurate da panni che, se pure facenti parte di una tradizione, sono davvero assai scomodi anche per il solo respirare in quell’aria calda umida, o molto secca secondo stagione!

 

Ma c’è di più, infatti, in quelle latitudini le donne non sono apprezzate solo perché stanno zitte, giacché è loro imposto di stare tacite e non comunicare mai i loro pensieri se non richieste. Inoltre, le poverette sono spesso schiave di uomini che sono autentici aguzzini, almeno nella gran parte dei casi. E ancora, quelle povere donne devono stare sottoposte anche al maschile uso del “ti ripudio” senza sentenza, pur essendo state sacrificate sull’altare d’Eros in giovanissima età, spesso quella che ancora è propria di “mammina di bambole”.

 

E sempre le stesse donne sono assai spesso sfregiate e deturpate attraverso l’uso d’acido solforico lanciato loro addosso se rifiutano le profferte amorose di un imbecille di turno che si dichiara innamorato, ma che non si sente corrisposto o comprende d’essere rifiutato.

 

Il “marchio” della deturpazione e sfregio del viso quelle disgraziate donne, vittime della loro avvenenza, lo porteranno tutta la vita, ma la bestia maschile, invece, se sarà processata, otterrà una condanna a pochi mesi di carcerazione.

 

Ma non si senta superiore, per questo, l’epulone occidentale che del corpo delle donne sa solo fare mercimonio… come ben ha dimostrato il bedù amico e socio in affari di Berlusconi, e ricordiamoci che in Italia la pena di morte è stata depennata dal C.P. Militare solo nel 1994!

 

Ma anche in altri Paesi, nella confederazione degli ameni-cani, la pena di morte è ancora in auge con raffinate tecniche che non sempre funzionano bene, infatti, assai spesso l’iniezione letale stenta ad agire, mentre il tentativo di “arrostire” i neuroni è altrettanto spesso inadeguato. Anche il ricco e potente Israele adotta la pena di morte! La distribuisce attraverso il suo “pietoso” “Tzahal – צהל” ai goym di Palestina, i veri proprietari di quelle terre, e la amministra attraverso la lapidazione verso chi non gli si confà. E’ possibile vedere immagini della lapidazione di una donna palestinese per opera di soldati dell’esercito israeliano nell’indirizzo seguente: http://a.imageshack.us/img443/684/stoningisraelpalestinia.png .

 

Ma anche l’Arabia Saudita, il Paese che tanto è caro agli ameni-cani per il suo petrolio, pratica la pena di morte… anche in Cina, in Russia e suoi ex Paesi satelliti essa è di moda… ma di questi, per convenienze politiche non se ne deve parlare!

 

E di tutti i morti, persone importanti per la scienza, o disgraziati, di cui nemmeno più si ricorda il nome, uccisi in nome del pietoso cristianesimo delle crociate o dell’inquisizione, o anche dal volere del “santo e pio” Pio IX ci vogliamo dimenticare?

 

E dei soldati italiani e francesi uccisi con il plotone d’esecuzione da incapaci generali d’Europa ci vogliamo scordare? E dei soldati macellati sull’ara del dio denaro vogliamo disfarcene anche nel ricordo, o chiedere loro scusa come a distanza di secoli quasi ha preso il vizio di fare la chiesa di Roma.

 

E quanti altri esempi possono essere riportati!

 

Ma dove nuovamente si va a puntare l’odierna propaganda politica dell’Occidente? Sul cattivo Iran!

 

Il moderno demonio che, per quanto demonio, non è peggiore dei sanguinari Bush padre e figlio, o del mentitore vampiro inglese Tony Blair, o di tanti governanti di comodo protetti dalla forza militare statunitense.

 

Dunque, il vero problema che odiernamente l’asservita stampa dibatte non è la morte per lapidazione della disgraziata Sakineh, ma è il porre all’attenzione degli imbecilli che l’Iran è una peste che deve essere estirpata.

 

Imbecilli mondiali che nemmeno s’accorgono che i padroni delle industrie, complici il mondialismo e certi sindacati, li derubano di denari con la creazione di “contratti ad personam”, e li depredano anche di conquiste sociali dovute ad anni di lotte.

 

Ecco, perciò, cosa si vuole nell’Occidente del Potere e dei suoi vassalli:

 

Stroncare ogni voce di dissidenza in proposito del sinarchismo interbancario giudaico/statunitense e di revisionismo storico!”.

 

E allora?

 

Allora voglio rammentare alcune parole estrapolate da una canzonetta settaria, una canzonetta di tanti anni fa dei bravi comunisti “Nomadi”: “…ancora tuona il cannone, ancora non è contenta di sangue la belva umana…”…

 

Scritto dall’agnostico Kiriosomega che condanna ogni fede, teocrazia, clericocrazia e mondialismo.

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Lay Spirituality’s intuition: “The universe created itself spontaneously….” …and the opinion of Stephen Hawking on the same topic…

Concurrently with catholic pope Ratzinger’s visit to England during the first half of September this year, Sephen William Hawking’s book, the british physicist who is defined “the genius of the second millennium” will be presented to the public.

 

The conclusions gathered by the quantum physicist go in the direction of a substantial denial to the theories on creation.

 

Following the Big Bang, the force of gravity and the same nature of the quantum particles, the universal matter that we have knowledge of generated itself… from empty space, without any need of a divine intervention”. It’s like saying that God doesn’t exist and that matter and life are the result of a natural process. This hypothesis of the All that generates All follows Albert Einstein’s theory of Relativity of Space – Time, which also supports anti-creationism.

 

The theories of the British researcher are very much in tune with my intuition of “lay or atheist spirituality” which I expressed at length in more than one occasion. Therefore the scientific confirmation given by Hawking regarding the non existence of a Creator (as we usually define God) finds me perfectly in tune.

Truth is that the denial of creation as the work of art of a personal God, is far more ancient than the English physicist’s “scientific discoveries” or my “lay spirituality intuitions.”

 

It actually dates back to thousands of years before our era. The concept was already present in the “Non-dual” philosophy in India and in the Chinese Taoism, and was mentioned also in the Buddhist Theory of “Empty Space” or Void  (Sunya).

 

And what do these philosophies say?

 

The manifestation appears in the Absolute through a spontaneous movement or “Power” (Shakti) which is intrinsic in it. The Absolute does not create, It simply is. It has no will or desire.

 

All that exists is in the Advaita (Non-dualism) a natural expression of Energy that belongs to “Being”, there is no deliberate completion or goal in the manifestation. From the “empirical “ point of view the explanation given to the “creative” event is that of energetic movement, a “gradient” which forms itself after appearing in the reflecting mirror of the cosmic mind on the concept of space and time. A kind of conditioning or capability of the mind to project itself in that “continuum” through forming an unceasing variety of “photograms”, defined as “moments” and “places”. It could be said that this “continuum” corresponds, ab initium, to the so called Big Bang. And actually, space and time simultaneously come from that hypothetical initial expansion.

 

Furthermore, to affirm that manifestation began at a certain time and that it portrays itself in space is a concession made through the experience of “beings” that move in space/time. Actually those “beings” are as conceptual and relative as the existence of the passing of time and of the expanding of space. Empty Space, or Absolute, always prevail, all contain and all transcend.

 

In Taoism space is called “Yin” and time is called “Yang”. The meeting or the friction between these two forces in the Tao (Absolute), produce all visible effects (in other words, the birth of all the so called “ten thousand creatures”) There is no intent in the Tao, the completion of the manifestation is the result of a spontaneous alternation or changes of the Yin and Yang energies along an infinite spiral.

 

In Buddhism, the only concession given to the existence of a “God” is in the form of a compensation power in the law of cause and effect. He is thus described as a dispensator of karmic retribution. But He never assumes a specific form like in the Christian and Muslim religions or others which adore a “Personal God”.

 

From where then does the idea of a God “creator and lord of heaven and earth” in the monotheistic and polytheistic faiths come from? It is evident that such thoughts were structured in the individual mind of man as an attempt to give an answer and a sense to his identification with the form and with his considering the manifestation of events that he observed in time and space “true and real”.

 

Therefore the existence of a “superior entity” that “controls” the activities of the universe is presumed. This belief is both a consolation to one’s own hypothetic inferiority compared to being present in this world and a functional and notional thought towards the illusion of being separate. In reality the Universe is not divisible, it’s like each particle in a hologram contains the Whole completely. This is true also in a logical sense because the Whole can never be divided, even though it apparently manifests itself with all its differences.

 

It is also true that when we consider ourselves apart and separate from the Whole, we cannot help affirming so through our consciousness which is the root of our senses and the only proof of our existence. This conscience is common to all living forms and is simply part of nature itself. In latency in so called inorganic matter and in evidence in organic forms, which are a biochemical transformation of matter.

 

And it is in this “conscience” – better defined as “awareness” – that manifestation takes place and becomes a sensorial experience. And this conscience, because it’s a natural expression of the Absolute, is unique and indivisible, it represents the true reality of every being: May it be a hypothetical God or an amoeba, a germ or a stone… and this can be demonstrated by quantum physics.

 

I wish therefore success to the researcher Stephen William Hawking in unhinging at least the “crude” ignorance on the true nature of Being and Existing.

 

Paolo D’Arpini

 

 http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=lay+spirituality

(Traduzione di Ilaria Gaddini)

 

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SANA 2010 – Bologna: “Zero OGM” – Comunicato stampa dell’Accademia Mediterranea per l’Agroecologia e la Vita

Comunicati Stampa Paolo D'Arpini 10 settembre 2010

“L’’inviolabilità della Memoria Genetica di tutti gli Organismi Viventi (DNA), regolata da Leggi fisiche perfette, sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, per il rispetto della Vita” (Michele Trimarchi, Candidato Premio Nobel per la Pace, 1986)

 

 

Negli Stati Uniti gli agricoltori hanno dovuto abbandonare cinquemila ettari di soia transgenica e altre cinquantamila son gravemente minacciate a causa di un’erba infestante, l’amaranto (conosciuta in Perù come kiwicha) che ha deciso di opporsi alla multinazionale Monsanto, tristemente famosa per la sua produzione commerciale di semi transgenici. Nel 2004 un agricoltore di Atlanta dimostrò che alcuni germogli di amaranto resistevano al potente erbicida Roundup, nei campi seminati con semi di Soia Roundup Ready, resistente all’erbicida.

 

Secondo un gruppo di scienziati britannici del Centro per l’Ecologia e l’Idrologia, si è prodotto un trasferimento di geni tra la pianta modificata geneticamente e alcune erbe infestanti come l’Amaranto.

 

L’amaranto o kiwicha, considerata adesso una pianta diabolica per l’agricoltura transgenetica, è una pianta sacra per gli inca. Appartiene agli alimenti più antichi del mondo.

 

Ogni pianta produce una media di 12.000 chicchi e le foglie, più ricche di proteine della soia, contengono vitamine A e C, e sali minerali.

 

La contaminazione del Polline da OGM e, soprattutto, il Trasferimento Genico Orizzontale di parti del DNA transgenico, da una specie all’altra, rappresentano una minaccia per la salute, l’ambiente, le tradizioni agricole dei popoli.

Si impone pertanto il Bando internazionale Europeo sugli OGM.

Subito il divieto di Importazione a partire dall’Italia, con reintroduzione della Tolleranza Zero negli alimenti e nelle sementi, in applicazione della Clausola di Salvaguardia Nazionale a garanzia dei diritti Costituzionalmente inviolabili alla salute e all’Ambiente salubre.

 

Ai Consumatori consigliamo di alimentarsi esclusivamente con Prodotti con il 100% di Ingredienti da Agricoltura Biologica, 100% coltivati e trasformati in Italia, con garanzia 100% Liberi da OGM e un giusto prezzo pagato agli Agricoltori Biologici (www.mangiacomeparli.net).

 

 

Al Ministro Galan e al Governo per un Piano Nazionale di Riconversione Biologica dell’Agricoluta

 

 

Appello al Ministro dell’Agricoltura Galan e al Governo: “ITALIA LIBERA DA PESTICIDI E OGM”

 

A seguito del divieto di coltivazione, del Mais OGM, Mon 810, decretato dal precedente Ministro Zaia è ora necessario:

 

- applicare la clausola di salvaguardia nazionale prevista dalla Dir. 2001/18/CE, notificandola alla Commissione UE e riguardante anche la Patata Amflora e tutte le importazione di OGM e non solo il divieto di semina. Sono ben 32 gli OGM autorizzati per l’alimentazione umana ed animale in Europa e quindi in Italia, per lo più nascosti negli alimenti attraverso il “Cavillo di Troia” della soglia di (in)tolleranza allo 0,9% (9 grammi per kg) senza etichettatura, addirittura ammessa nei prodotti biologici (di importazione, ovviamente), in via transitoria fino alla fine del 2010.

 

- Il Ministro indica con decreto ad hoc, il referendum consultivo (obbligatorio per la stessa Dir. 2001/18/CE, in quanto preliminare ad ogni decisione sugli OGM), per il rischio di irreversibile contaminazione della catena alimentare e dell’ambiente in generale attraverso il TGO (trasferimento genico orizzontale di DNA transgenico attraverso la digestione, la degradazione ambientale, l’acqua, i microrganismi del terreno, le catene alimentari, ecc).

 

- Imponga il Signor Ministro la tolleranza ZerOGM in ogni prodotto agro-alimentare, come nelle sementi, secondo i corretti criteri di Biosicurezza, al fine di evitare ogni contaminazione dell’ambiente e degli alimenti biologici e/o convenzionali, rendendo nel contempo possibili i controlli di presenza/assenza, oggi vanificati dalle soglie di tolleranza senza etichettatura.

 

- Si salvaguardi in tal modo il diritto dei coltivatori a non voler produrre prodotti contaminati da ogm e dei consumatori a non alimentarsi con gli stessi. Attraverso la necessaria corretta informazione, garantita da una recente sentenza della Corte di giustizia Ue.

 

- E’ necessario elaborare immediatamente un Piano Nazionale di Riconversione Biologica dell’Agricoltura, attraverso le enormi risorse disponibili nelle Misure Agroambientali dei Piani di Sviluppo Rurale 2007-2013 delle Regioni (Oltre 20 miliardi di € a disposizione delle Regioni, di cui oltre 17 ancora da spendere nel periodo 2010-2013)

 

  • In mancanza di decreti ministeriali per la tutela sanitaria e ambientale intervengano i Sindaci dei Comuni con Ordinanze Sanitarie di divieto di semina e commercio di OGM, in applicazione dell’Art. 32 della Costituzione in qualità di garanti prioritari della salute dei propri cittadini. I Sindaci applichino inoltre il divieto di irrorazione delle Coltivazioni con Pesticidi pericolosi per la salute, dal momento che esistono tecniche alternative biologiche efficienti e sicure, avviando la costituzione dei Biodistretti Comunali

 

 

PIANO DI RICONVERSIONE BIOLOGICA DELL’AGRICOLTURA ITALIANA

 

1. Evitare distrazione di fondi Agroambientali Regionali verso una fittizia Agricoltura Integrata, concorrenziale all’Agricoltura Biologica, basata su elenchi di pesticidi consentiti, molto superiori rispetto a quanto attualmente usato in agricoltura, senza nessuna controllabilità.

 

2. Determinare Pagamenti Agroambientali sufficienti alla Riconversione Biologica delle diverse coltivazioni, a copertura dei mancati redditi e maggiori costi + 20% di spese di transazione, così come previsto dalle Normative Comunitarie.

Dal momento che i Pagamenti Agroambeintali attualmente stabiliti dalle regioni sono assolutamente inadeguati a sostenere la riconversione biologica delle coltivazioni, si propone il seguente piano finanziario Agroambientale per il la Coltivazione Biologica, relativo alle superfici agricole nazionali delle diverse coltivazioni:

 

- Seminativi avvicendati, Cereali e leguminose da granella: 3.000.000 Ha x 400 €/ha in media di pagamento agroambientale = 1,2 Miliadi di € (il pagamento oggi previsto dalle Regioni è di circa 200 €/ha, insufficiente)

- Mais: 800.000 ha x 600 €/ha = 0,48 miliardi di €

- Olivi: 1.000.000 ha x 500 €/ha = 0,5 Miliardi di €

- Vigneti: 700.000 € x 700 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Frutteti: 400.000 ha x 1.500 € /ha = 0,6 miliardi di €

- Orticoltura: 200.000 ha x 2.500 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Prati avvicendati, Pascoli e Prati Pascoli 3.500.000 di ha x 100 € ha = 0,35 miliardi di €

 

Totale di spesa prevista: circa 4 miliardi di € all’anno x 3-4 anni = 12-16 miliadi di €

avanzano anche fondi per coltivare il Tabacco Biologico: 30.000 ha x 5.000 €/ha = 0,15 miliardi di € /anno

 

Benessere Animale (sono previsti pagamenti europei fino a 500 €/UBA). Sipropongono:

400 € per unita bovina adulta (UBA) allevata in biologico (corrispondente a 3 maiali, 7 pecore, 100 galline, ecc) x 3.000.000 di UBA = 1,2 miliardi di €.

 

 

In tal modo avremmo liberato la zootecnia italiana dalla necessità di importare mangimi contaminati da OGM.

La zootecnia Biologica sarebbe sufficiente a fornire almeno 500 grammi di carne a settima procapite e molto di più in equivalenza di latticini

 

In pratica possiamo riconvertire quasi tutta l’Italia al Biologico.

Oggi, non domani !

 

Saluti, Giuseppe Altieri, agroecologo – <agernova@libero.it>,

 

 

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Un viaggio nella voce e nel suono.. con Mauro Tiberi

Ebbene non sono più fra voi (intendo a Calcata nel Lazio) ma sono pur sempre interessato a che le buone iniziative culturali e spirituali vengano conosciute e valorizzate.. ed in questa ottica vi sottopongo il programma meditativo musicale, che si tiene a Roma, dell’amico Mauro Tiberi.
Ricordo la bellissima meditazione con il suono fatta nella grotta del
Tempio della Spiritualità della Natura di Calcata assieme a Mauro
Tiberi, parecchi anni fa. In quell’occasione la musica che giungeva
dal profondo della cripta era accompagnata da poemi orfici… e da
urla di sibille in estasi. La memoria e la sensazione magica di quel
giorno é ancora dentro di me.. consiglio perciò tutti gli
spiritualisti laici del Lazio di partecipare all’incontro. Sarà UNA
BELLISSIMA OCCASIONE PER   “RIENTRARE NELLA VITA “  ATTRAVERSO LA MEDITAZIONE   “CON E SUL SUONO” Ricordo inoltre che è attraverso la vibrazione del suono che tutto nasce e si esprime,  iniziando dalla
sillaba sacra  OM.

Giovedi 9 Settembre, alle ore 20,30,  ripartono gli incontri a San
Giorgio al Velabro sul canto e la meditazione sul suono.  (La basilica
di San Giorgio al Velabro si trova in via del Velabro, che è una
traversa di via di San Teodoro, raggiungibile anche da piazza Bocca
della Verità “vedi”dietro all’arco di Jano) Giovedì 9 non sarà un
concerto, ma un momento di condivisione del canto e dell’unione
esperibile attraverso la meditazione “con e sul suono”.
Se volete, potete portate dei cuscini per sedere a terra intorno
all’altare; chi invece non vuole stare seduto sulla pavimentazione
della basilica, troverà le sedie e le panche… Un viaggio nella voce
e nel suono. In quest’occasione non verranno effettuate
registrazioni.. lo scopo di quest’incontro è la condivisione diretta
dell’esperienza del suono. Lo incontreremo nuovamente in altre
occasioni che saranno concepite appositamente per documentare questo tipo di esperienze. Giovedì oltre alla voce si potrà condividere un momento di ascolto profondo del suono dell’esraj, meraviglioso
strumento indiano ad arco di origine araba, dal suono evocativo e
struggente…  L’incontro sarà a porte aperte ad ingresso libero ma è
gradita un’offerta per l’organizzazione della serata. Info.
347.7512897.

Ed ora una poesia di Rumi santo poeta persiano del 13° secolo.

 

Non preoccuparti di salvare queste canzoni

e se uno dei nostri strumenti dovesse rompersi, non importa.

Noi siamo caduti in un posto dove tutto è musica.

L’arpeggio e le note del flauto si levano nell’aria

e se anche l’arpa del mondo bruciasse

vi sarebbero ancora altri strumenti nascosti.

Quest’arte del canto è schiuma  di mare.

Questi moti gentili sorgono da una perla del fondo marino,

essi nascono da una radice forte e potente che non vediamo.

Ora basta con le parole.

Apri la finestra nel centro del tuo cuore

e lascia che gli spiriti volino dentro e fuori….

 

 

Grazie per l’attenzione sin’ora prestata e per l’aiuto che vorrete
dare a divulgare questa notizia.
Vostro affezionato, Paolo D’Arpini

http://www.circolovegetarianocalcata.it/paolo-darpini/

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