Archivio di settembre 2009

Nella nicchia del prodotto biologico, ecologico, naturale…. Ma non sarà un’altra etichetta?

Caro Paolo,

come avevi giustamente previsto l’incontro tra Paolo e Antonella è rimandato a data da “destinarsi”; l’amico che doveva accompagnarmi ha mal di schiena e quindi non è in grado di guidare!! Ho così approfittato della mattinata libera per un progetto meditato nel pomeriggio di ieri…ti racconto con calma! Tornata da scuola, appunto ieri pomeriggio, ho avuto una piccola discussione con mia madre in merito all’acquisto di un detersivo per la lavatrice. Da circa un anno infatti le faccio acquistare un buon prodotto biodegradabile in un negozio della nostra cittadina. Ieri mi ha detto che aveva adoperato un altro detersivo comprato al supermercato (ma sempre biodegradabile..ormai è entrata nella “logica”): prima di ascoltare le sue spiegazioni, mi sono abbastanza innervosita, credendo che un prodotto del supermercato non fosse altrettanto “valido”!

Beh, diciamo che stavolta..avrei fatto meglio a tacere….provo a spiegarti perché! Il detersivo per i panni acquistato al negozio (formato da 5 litri), costa la bellezza di 27 euro (senza un cent si sconto!), quello del supermercato, nello stesso formato da 5 litri, costa 6 euro (con uno sconto di 50 cent se si ha la carta clienti C….d). Davanti a questa situazione, stamani mi sono recata al supermercato in questione, per attuare una “RICERCA” piuttosto dettagliata sui prodotti biologici e sulle differenze di prezzo rispetto al negozio…..il risultato è che sono rimasta piuttosto sconcertata! Su una spesa comprendente: the verde bio, lenticchie bio, tisana bio, olio bio, marmellata bio (tutti in singola quantità), ho risparmiato circa 10 euro!!! Ti scrivo questo non per aprire una discussione, ne’ per penalizzare i negozi…ma, mi chiedo, tutto questo “BIOLOGICO, ECOLOGICO, NATURALE….” non sta per caso diventando (o lo è già diventato) un fenomeno di “nicchia”?

Ti assicuro che i prodotti acquistati al supermercato sono veramente buoni..e tu sai quanto la mia sensibilità sia “accesa” e viva! Pensa che ho anche telefonato all’azienda che produce le marmellate, trovando, dall’altro capo del telefono, persone disponibili e aperte nel riferirmi i passaggi produttivi di tutti i loro “frutti”. Credo che sia opportuno ridimensionare i prezzi di alcuni articoli e, per noi consumatori, trovo altrettanto importante la “ricerca”, che ha come fine il “risparmio nella qualità”..il mercato offre tanto e tanto possiamo “fare” sul nostro territorio con un occhio più attento e meno “servile” nei confronti di chi, spesso, lucra a nostre spese!

Un abbraccio forte, Hari Atma

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Appello di “Alba” per il riconoscimento della scientificità delle teorie “mente/corpo” e per la libertà di espressione terapeutica

Cari amici, ecco il testo che abbiamo redatto per informarvi e chiedere il vostro prezioso sostegno.

Non perdetevi il nostro convegno nazionale di studi del 6-8 novembre a Genova! Sarà un’esperienza indimenticabile dove potrete toccare con mano e col cuore l’applicazione concreta delle formidabili scoperte del Dr. Hamer nell’ambito medico e terapeutico (per l’iscrizione vedi sito o scrivere a corsi@albanm.com )

I medici del Comitato Scientifico dell’Associazione ALBA sottoscrivono il presente comunicato per informare e chiedere il sostegno di tutti coloro che condividono la necessità oltre che il desiderio di una medicina scientifica, centrata sulla persona, e del diritto alla libertà di scelta terapeutica.

PREMESSA

Da anni un gruppo di medici italiani, specializzati in diverse discipline, sta svolgendo un lavoro pionieristico che si basa sulla correlazione precisa, verificabile con strumenti scientifici, tra psiche, cervello e organo. Il lavoro parte dalle scoperte del medico tedesco dr. R.G. Hamer e si inserisce sul filone di ricerca in merito alla connessione tra mente e corpo, che vanta ormai decenni di storia e migliaia di lavori scientifici internazionali a suo carico.

Oggi, secondo le esperienze e i dati raccolti, queste conoscenze si rivelano sempre più chiaramente uno strumento preziosissimo che permette un’estrema precisione nella comprensione della fisiopatologia parallelamente allo stato emotivo del paziente, unico ed irripetibile. Tali conoscenze diventano determinanti per poter scegliere, in modo mirato, gli interventi e le terapie più efficaci, nell’ottica di una presa in carico globale del paziente.

Da anni ALBA si occupa di divulgare e diffondere queste preziose conoscenze, rendendole disponibili a tutti i medici e terapeuti che vogliano verificarle.

Il 20 ottobre 2006, è stata presentata anche una richiesta ufficiale al Ministero della Salute per una verifica istituzionale con gli organi competenti, con il quale è iniziata una lunga interazione, tutt’ora in corso.

IL FATTO

Ma, nonostante l’ormai annuale e trasparente interazione con professionisti, organizzazioni e ed istituzioni competenti, dalle quali mai è giunta alcuna osservazione di illegittimità, solamente sull’onda delle calunnie di alcuni giornali, la Magistratura ha aperto due procedimenti penali nei confronti del vertice dell’associazione, e cioè a carico sia del Presidente dell’Associazione che del Presidente del Comitato Scientifico della stessa.

Secondo l’accusa formulata, se un medico spiega delle conoscenze non ufficialmente accreditate, questo giustificherebbe l’imputazione gravissima di “TRUFFA” nei confronti del paziente. Il fatto grave è che l’accusa si appoggia sulla presunzione che le teorie che affermano la connessione tra psiche e corpo, siano “totalmente prive di scientificità”, restando incurante delle migliaia di studi scientifici esistenti in materia (Spiegel, Pert, Ader, Felten, Cohen, Chrousos, Ewew, Sapolsky, Sternberg, ecc., ecc.).

Dai fatti denunciati e dalle considerazioni esposte risulta evidente che siamo davanti a un evento giudiziario di massima rilevanza e gravità. Se dovesse passare una sentenza contro la libertà di espressione dell’operatore della sanità e in particolare del medico (diritto già ribadito dalla Corte Suprema italiana di Cassazione, con Sentenza n.301/2001, sezione IV) che si avvale, per il bene del paziente, anche delle ormai convalidate connessioni tra psiche e corpo, allora TUTTI GLI OPERATORI DI DISCIPLINE OLISTICHE POTREBBERO ESSERE CITATI PER TRUFFA!!!

L’APPELLO

Noi non rimarremo passivi e inermi di fronte alla presunta “assenza di scientificità” della connessione mente-corpo!

Ma per continuare a portare avanti un’azione di tale portata abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che credono nei fondamenti di un nuovo modo di considerare l’individuo, il corpo e la malattia.

Per questo motivo ci rivolgiamo a voi tutti, perché ciascuno, secondo la propria disponibilità e il proprio sapere, contribuisca a dare forza a un movimento che da decenni vuole considerare l’essere umano nella sua interezza!

- Chiediamo a tutti i ricercatori che si occupano delle corrispondenze tra psiche e corpo, di inviarci un breve esposto comunicandoci il loro ambito di ricerca e la loro disponibilità in vista di un simposio nazionale di confronto e di verifica alla mail redazione@albanm.com

- Per anni l’Associazione ALBA ha portato avanti con i suoi soci, auto-finanziandosi e senza alcuno scopo di lucro, tutte le iniziative di studio e di divulgazione, promovendo  un possibile confronto scientifico. Ora questo confronto avverrà forzatamente in una sede giudiziaria e con un inevitabile contenzioso.

Per il Consiglio dell’associazione ALBA, il Presidente Marco Pfister

Per il Comitato scientifico, il Presidente dr. Danilo Toneguzzi

www.albanm.com  – redazione@albanm.com

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“Dal paganesimo al cristianesimo e dal cristianesimo alla paganesimo….” – Excursus di spiritualità laica (in chiave naturalistica), passando per la Grande Madre, Caino ed Abele sino a papa Ratzinger … ed oltre

“Felix qui potuit rerum cognoscere causam”  [Felice chi può conoscere le cause delle cose] (Virgilio)

Le menti più aperte hanno da qualche tempo percepito che gli ultimi decenni sono stati caratterizzati dalla crisi del cristianesimo. Questa crisi si presenta come “epocale” anche se ci vorrà molto tempo, forse più di un secolo ai nostri posteri per assistere alla nascita di una nuova forma di religiosità istituzionalizzata, che però si sta delineando con la massima precisione. D’altronde il cristianesimo ha avuto un’elaborazione iniziale durata un mezzo millennio e fino a pochi secoli fa interventi piuttosto drastici hanno inteso “punire” ed indirettamente “minacciare” chiunque, più o meno fedele, più o meno credente, ecclesiastico o “laico” avesse osato elaborare un sistema di pensiero non inseribile all’interno di canoni logici dettati a suo tempo dal sistema religioso egemone in Europa e nei continenti colonizzati dagli europei.

A nostro avviso, questa crisi riguarda essenzialmente una diversa disposizione d’animo della società nei confronti della religione egemone, quale si è venuta formando in conseguenza delle trasformazioni che hanno coinvolto il mondo durante l’ultimo secolo.

Queste trasformazioni sono dovute essenzialmente al progresso della tecnica, ma le conseguenze non sono dirette, come vorrebbero far credere i propugnatori di un “ateismo” ormai piuttosto datato ed oggi funzionale agli interessi egemonici del Clero, il quale ha buon gioco nel contrapporre il razionalismo scientista, posizione concettuale ampiamente superata con la fine del positivismo materialista, all’idealismo spiritualista, attualmente ancora rappresentato dalla religione cristiana della quale costoro si proclamano custodi. Quando scriviamo di progresso tecnico ci riferiamo, ovviamente, non solo allo sviluppo della riflessione scientifica, ma anche e soprattutto all’apporto davvero enorme della tecnologia alle ricerche in campo archeologico, storico, antropologico, geografico, geopolitico. La messe di documenti emersa in questi ultimi decenni e la professionalità dei loro interpreti sono state determinanti per chiarire definitivamente moltissimi enigmi del passato più remoto.

In realtà le oscillazione concettuali dei pensatori cristiani esposte durante gli ultimi secoli hanno dimostrato soltanto che a fronte dell’elaborazione filosofica, sociologica e psicologica prodotta nelle Università laiche, ben poche sono le armi che il cristianesimo in quanto dottrina originale può contrapporre. Un esempio importante ci viene dal Modernismo, sorto impetuosamente tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, che coinvolse gli elementi più coltivati del cristianesimo, agenti sotto l’influsso della cultura laica. La Chiesa, retta allora da Pio X, difese con energia i suoi dogmi e condannò i devianti con l’enciclica <Pascendi> del 1907. Ma la conseguenza fu che esse perdette un alto numero degli spiriti più ricchi di dottrina sui quali avrebbe potuto contare. Si tratta delle situazioni inevitabili nelle quali si viene a trovare chi pretende di gestire un qualche potere in nome di un’ideologia religiosa. Da questo punto di vista è bene ricordare che le basi filosofiche sulle quali ancora oggi sono costruiti i sistemi di pensiero laici sono le stesse, come dimostreremo con la massima concisione, sulle quali è stato costruito il cristianesimo attraverso l’elaborazione dottrinaria discussa ed approvata, sempre dopo lunghe ed astiose contrapposizioni quasi mai incruente, seguite da persecuzioni dei “devianti”, che erano poi i sostenitori della tesi filosofica soccombente, attraverso gli innumerevoli Concili e Sinodi, troppo spesso sottoposti nelle conclusioni alle interferenze d’imperatori, stanchi e disgustati per quelle interminabili sofisticherie pedantesche.

Proprio di questi tempi è la ripresa della discussione sull’insegnamento del Cattolicesimo nelle scuole di Stato. E’ naturale che l’istituzione religiosa difenda a spada tratta l’ora di religione, che assicura una retribuzione sicura a tanti preti e che garantisce un’indubbia egemonia ideologico-politica. E’ meno naturale che quest’ora sia difesa come “spazio di libertà”. Indubbiamente quando entrano in gioco certi interessi le parole volano, troppo spesso sganciate dal loro significato. Noi siamo apertamente favorevoli e non vediamo le ragioni dell’assenza di quest’insegnamento che riguarda una forma di religiosità che ha accompagnato lo sviluppo della società occidentale nel suo complesso, ma vorremmo che quest’insegnamento fosse reale, non fittizio. Infatti troppo spesso l’insegnante sviluppa il suo programma insegnando educazione sessuale o impartendo lezioncine a sfondo moralistico.

Tale insegnamento invece dovrebbe essere costituito dalla storia della nascita della dottrina e dalla storia della Chiesa, e non potrebbe essere disgiunto dall’insegnamento delle religioni comparate. Questa tipologia d’insegnamento sarebbe quanto mai utile per favorire la crescita di personalità autonome, non succubi del fascino dei riti e delle cerimonie pubbliche, nonché della cieca fiducia nell’efficacia dei sacramenti e delle indulgenze (a pagamento!)

A tal proposito è utile tenere presente che l’istituzione “Chiesa” si trova proprio in questo particolare periodo a prendere atto che una buona parte del suo residuo potere è costituito proprio dagli aspetti spettacolari, anche perché la società attuale è immersa in una dimensione estetica, per non dire onirica, costituita dalla pervadenza sempre più condizionante di “evidenze” sempre più astratte, come cinema, televisione, virtualità d’Internet, corpi destrutturati e rielaborati in funzione dello spettacolo o degli usi “sociali”, pensiero decostruito.

Non a caso è stato notato che un comune orientamento culturale d’alcuni gruppi di pressione, come ad es. Comunione e Liberazione, non interferisce se non marginalmente nei comportamenti, che restano definibili come “immobilismo”, perché oltre al “prendere parte” a qualche manifestazione marginale (ad es. Meeting di Rimini) il reale coinvolgimento dentro la società per determinarne un cambiamento ha senso solo in astratto. L’impegno è apparente, esteriore, non tocca il caso concreto. Non a caso è stato notato che, mentre Piazza San Pietro era gremita di persone che assistevano all’agonia di Giovanni Paolo II (evento mediatico-spettacolare), le chiese romane erano vuote anche la domenica.

Fu Walter Benjamin a capire per primo l’importanza della vetrina. Intuì che essa sarebbe stata il gene fondamentale dell’intero capitalismo post-fordista, fatto di merci sovraesposte, seducenti e fantasmagoriche. Egli inquadrò le gallerie parigine come “grotte” del fantastico ed i flaneur come i nuovi cantori di queste narrazioni urbano- merceologiche. Scriviamo queste cose per far capire che in questo paesaggio si muove la religione ufficiale, la quale, per ovvie ragioni, ne subisce e ne determina i modi, mentre la religione in stato nascente sta elaborando le sue nuove forme di comunicazione basandosi essenzialmente sulla percezione che accomuna in sempre maggior numero di persone sperse per il mondo. Questo è il primo effetto positivamente concreto della presa di coscienza che precede l’aperta ribellione alla globalizzazione, strumento concepito dai gruppi di potere per lo sfruttamento integrale del Pianeta Terra

Astrazione contro concretezza.

Nello scontro in atto per la riaffermazione della concezione unitaria dell’Universo (Olismo), noi riteniamo necessario confrontarci con le varie forme assunte dagli interpreti della religione cristiana, a dimostrazione che, una volta imposta una struttura dominante, questa impone le proprie regole mentali a persone che esprimono caratteri psicologici ed etici sostanzialmente diversi.

Due casi tra i tanti sono esemplari e vanno citati. Nel 428 d.C. si ebbe un primo contrasto col dogma di Nicea in una controversia fra il patriarca di Costantinopoli, Nestorio ed uno dei suoi sacerdoti, Proclo. Costui, in un’omelia, parlando della Madonna, l’aveva chiamata “madre di Dio”. (Theotòkos). Tale frase era il frutto di una normale elaborazione mentale. Se Gesù è identico al Padre e coeterno con lui, sua madre è anche Madre di Dio. Secondo Nestorio, ed altri, invece, una donna vissuta “nel tempo” non può aver generato Dio, che è eterno. Pertanto i nestoriani sostenevano che la Madonna potesse essere chiamata soltanto Christotòkos Questa presa di posizione porta a tumulti che Nestorio soffoca con la violenza. Il vescovo d’Alessandria, Cirillo, dichiara invece che la definizione di Theotòkos è legittima ed ortodossa e scrive una lettera a tutti i monaci d’Egitto invitandoli a propagare questa definizione e compone contro i nestoriani ben dodici anatemi. Celestino I, vescovo di Roma, conferma a Cirillo la propria solidarietà e, convocato un Sinodo, sconfessa Nestorio ordinandogli di mandare una ritrattazione per iscritto. I nemici di Cirillo, ce ne sono anche in Alessandria, accusano presso Teodosio II il loro vescovo di aver fatto massacrare tanti avversari religiosi, fra cui la nota filosofa Ipazia. Ma Cirillo convoca illegalmente il Concilio di Efeso, terzo Concilio ecumenico della storia della Chiesa il 22 giugno 431 ed, in assenza di Nestorio e dei nestoriani, li fa dichiarare scomunicati. Questi giungono però il 26 giugno e dichiarano nulle le decisioni prese in precedenza. Cirillo allora riapre le sedute del Concilio il 10 luglio e, con i suoi soli sostenitori e con i vescovi giunti dall’Italia, riscomunica Nestorio.

Infine, sempre Cirillo riesce a corrompere i consiglieri di corte ed a piegare alle sue decisioni l’imperatore Teodosio II con preziosissimi doni dei quali ci è rimasta la lista: tappeti, cortine e tende, tovaglie da tavola, copriletti, sedili e scanni d’avorio, parecchie libbre d’oro. E così la controversia sulla Madonna ed indirettamente sulle due nature di Cristo si protrasse nel tempo e, possiamo dirlo, fino ad oggi. Per quanto ci riguarda ci resta solo da costatare che le torture e la morte inflitte nel tempo a tanti cristiani pauperisti, che contestavano la corruzione della Chiesa (Giovanni Huss e Girolamo da Praga, gli anabattisti, tanto per fare alcuni nomi) trova una sua giustificazione proprio all’origine di questa dottrina che pretende di discendere nientemeno che da Dio. Agli antipodi di questa visione della vita basata su una totale astrazione intellettualistica, sta l’esperienza “spirituale” dei mistici che possiamo riassumere in un passaggio scritto da una grande mistica, nel quale si può ben individuare l’incerto confine fra l’astratto ed il concreto, tra l’allegorico ed il letterale, come un’interpretazione da parte dei posteri e fino ad oggi, degli scritti dei padri della Chiesa in senso estensivo o letterale, allegorico, mistico, magico, sapienziale, ma sempre al bisogno e con molta naturalezza. Scrive per noi Santa Caterina da Siena: < …la vita s’è innestata nella morte, sicché noi morti abbiamo avuto la vita per l’unione sua. E perché Dio fu innestato nell’uomo, Dio-e-uomo corse, come innamorato, all’obbrobriosa morte della croce. In su questo arbore si volle innestare questo Verbo incarnato….O padre, non stiamo più ed innestiamoci nell’arbore fruttuoso, acciocché il maestro non si levi senza noi. Tolliamo il legame, il vincolo dell’ardentissima sua carità, la quale il tenne confitto e chiavellato in sul legno della santissima croce. Percotiamo, percotiamo con affetto;  perocché lo infinito bene vuole infinito desiderio….> Questo interessante periodare è stato tratto dal libro di Piero Camporesi, “Il sugo della vita” nel quale l’autore espone molte prose d’autori cristiani che esprimono con sanguigna concretezza i motivi della loro fede. In questo caso particolare, e non ci stupisce in una seguace di Francesco d’Assisi, c’è proprio l’espressione intensa di una transustanziazione da carne in legno, sia pure il legno della croce, di carattere prettamente pagano. Non stupisce neppure che di recente uno studioso cristiano, riferendosi al dogma dell’”Assunta”, definito solo nel 1950 ma che fin dagli inizi avrebbe ispirato l’arte cristiana, (da notare che la congregazione agostiniana degli Assunzionisti era stata fondata nel 1847.) abbia sostenuto < l’alto senso cristiano della carne e del Cosmo.>, anche e soprattutto contro le Chiese protestanti, che dichiararono la loro avversità a questa decisione papale, secondo noi per chiara antitesi ideologica. Timothy Verdon, prete americano e storico dell’arte, sostiene infatti che il dogma in questione, fu promulgato solo quando la “concretezza carnale” della fede cristiana si era ridotta a leggenda, metafora, spiritualismo disincarnato. Secondo questo teologo, PioXII era colpito tanto dal materialismo ideologico e “di fatto”, quanto dal pragmatismo della cultura americana che andava diffondendosi in tutto il mondo. Il riferimento è la pala di Lorenzo Lotto del 1506 nel Duomo di Asolo, che ci presenta Maria, ossia il suo corpo glorioso, in mezzo alla Natura. Da notare inoltre che la festività dell’Assunzione fu stabilita per il giorno 15 agosto, giornata prossima a quelle che ricordano alcune festività tradizionali, quali Ercole invitto, Venus Victrix, Fasta di Giove (il 14), e gli anniversari del Tempio di Diana, di Ercole vincitore, di Castore e Polluce. Ma, d’altronde, come cita L.M.A Viola…< Il mese di Augustus è il mese che nell’anno manifesta al suo culmine la restaurata Pienezza Aurea del Mondo e dell’Anima nel suo stato regale augusteo. Un tale mese è il più ricco di Feste e, come Tradizione vuole, si dice che sia interamente “feriato”, tanto che ” Feriae Augusti” ( ferragosto) indicava la particolare sospensione augustea di tutte le cose. Tutto il contrario dell’orgia carnale che i tempi presenti ci esibiscono. Tempi di massificazione consumistica tutt’altro che pagana.

Il fatto che, nei secoli, si sia prodotta una letteratura pressoché infinita che esprime motivi sostanzialmente antitetici tra loro per giustificare la medesima fede verso le medesime persone divinizzate oggetto di questa credenza, dovrebbe essere sufficiente, per lo meno, a giustificare l’accettazione del cristianesimo come una religione sincretica.. Invece abbiamo ancora a che fare con una dottrina che insiste, pur di fronte a prove sempre più incontrastate tra le quali anche la derivazione dai miti correnti di Socrate (idealizzato dal neoplatonismo uniformante la weltanshauung del tempo) e dalle opere senechiane sulla morale stoica, nella reale esistenza fisica di un personaggio-profeta a nome Gesù, con codazzo di madre, padre, apostoli e quant’altro, vissuti contro ogni evidenza storica e mitica, in una Palestina virtuale, con villaggi mai esistiti e giudei seguaci integerrimi delle scritture bibliche, che a noi risultano scritte in greco.

Sempre nel libro succitato, leggiamo una consistente rivalutazione dell’arte cristiana che si dimostra capace di esaltare il corpo quale <luogo di conoscenza spirituale>. E’ pertanto necessario aggiungere da parte nostra che, senza l’apporto economico della Chiesa non ci sarebbe stata la grand’esplosione dell’arte italiana ed in particolare quella rinascimentale e le sue derivazioni nei secoli seguenti fino ad oggi. Ma questo colossale investimento, del quale i vantaggi si dimostrano rilevanti anche attualmente in termini di turismo culturale, non fu pensato dai papi per puro amore dell’arte in se stessa. Anzi! L’esigenza principale, peraltro ben compresa dagli artisti coinvolti, stiamo pensando a Michelangelo o a Caravaggio, era quella di “attualizzare” visivamente le figure religiose celebrate sugli altari. Infatti la memoria visiva è quella che maggiormente s’imprime nella coscienza. Il fatto poi che i personaggi venissero immortalati sulle tele, nel marmo e nel legno o sui muri con l’abbigliamento dell’attualità serviva a perpetuare l’impressione della persistente “presenza fisica” della persona divinizzata. Quanto sia stato importante per il cristianesimo nascente o meglio, per la dottrina cattolica, il mito dell’effettiva esistenza terrestre di Gesù è dimostrato dal dogma della “resurrezione dei morti”, soluzione di compromesso fra l’esigenza di contemperare le “due nature di Gesù” con il concetto di resurrezione. Infatti, se il Cristo è risorto, questo fatto dimostra la sua natura umana era morta; mentre l’altra componente della sua persona, quella divina, non avrebbe potuto morire e per essa l’idea di resurrezione era improponibile. Per queste ragioni, e per un principio elementare di giustizia logica, se la natura umana può risorgere, ciascun uomo è destinato a risorgere. Da qui la necessità di elaborare e definire il concetto di “resurrezione della carne”, idea quanto mai suggestiva, ma molto affine a concezioni karmatiche da tempo contrastate da quelle fazioni intellettuali che sarebbero diventate l’ortodossia cristiana.

La soluzione di questo problema, che affaticò per lungo tempo le menti dei padri della Chiesa, costituisce uno dei casi più interessanti di creazione collettiva di un mito, laddove però la collettività è costituita esclusivamente da filosofi. Una storia poco conosciuta che invece dovrebbe far riflettere.

Un caso particolare d’accettazione sincretica da parte della Chiesa d’aspetti mitici, accettati acriticamente dai “fedeli” è costituito anche dalla storia dei Tre Re Magi.

In estrema sintesi, e solo per invitare i lettori ad approfondire l’argomento, diciamo che di questi personaggi tratta solo il Vangelo di Matteo, con finalità di conferma della messianicità di Gesù.

Già il fatto che di un evento così singolare tratti un solo evangelista avrebbe dovuto mettere sull’avviso i tanti studiosi della vita di questo profeta. Un primo punto di contatto con tradizioni antecedenti alle quali il racconto sui Magi intende riferirsi è quello con il mito d’Abramo, o meglio con il mito della sua elevazione, per intervento divino, ad una dimensione superumana.

Fra gli scritti apocrifi, che rappresentano un’importante fonte di tradizioni, tanto più in quanto messi, per così dire, in un cantuccio dai creatori della dottrina ufficiale, il ” primo libro d’Adamo ed Eva” ci dice invece che è proprio Dio che fa tre doni a Adamo, oro incenso e mirra, imponendogli di tenerli accanto a sé nella caverna (Caverna, beninteso, nella quale nascono o si rifugiano tutti i personaggi mitologici che simboleggiano il Sole.) Alla sua morte Adamo sarà sepolto al centro della terra con i tre doni, ma dopo il diluvio universale questi saranno trafugati e solo all’uomo che incarnerà la Parola di Dio i Re li consegneranno. Con la Crocifissione, il sangue versato dal corpo di Cristo penetra la terra e la lava, raggiungendo infine il luogo dove sarebbe sepolto il corpo di Adamo. Così viene pulito il mondo dal peccato. ( Trasparente similitudine al mito del Graal, che si dimostra legato ad una tradizione che precede di molto il cristianesimo istituzionalizzato.)

Nel Vangelo arabo-siriaco i Magi sono avvertiti da una profezia di Zoroastro. Nel Vangelo Armeno, invece, un angelo avverte i Magi del concepimento del bambino divino e questi si mettono in viaggio nove mesi prima della nascita per giungere al cospetto del Dio nascente al momento giusto. In questo testo si trova la prima affermazione che i Magi sono tre e che questi portano a Gesù nientemeno che libri scritti e sigillati dalle mani di Dio. Interrogati da Erode essi affermano di possedere da tempo immemorabile un libro profetico consegnato da Dio a Adamo dopo la morte d’Abele e l’esilio di Caino. Il “Libro della caverna dei tesori” conferma che i Magi erano tre fratelli. Da notare la componente persiana del mito dei Magi e gli echi di questi miti nel classico testo ” Mille e una notte”. Se poi aggiungiamo che quest’ultimo testo da studi recenti dimostra la sua provenienza da scritti occidentali la questione si chiarisce ulteriormente.

Nelle tradizioni di stampo gnostico-manicheo, e specificatamente nel Vangelo Arabo dell’Apostolo Giovanni è descritta < l’immagine di una vergine adolescente che regge un piccolo fanciullo sul cui corpo c’è una corona di luce nel mezzo della luce della stella > Viene in tal modo rappresentata l’ emanazione del LOGOS dall’abisso per mezzo del verbo. Secondo la Gnosi i doni rappresentano i tre principi originari d’ogni forma esistente: l’oro è la Luce, cioè l’Abisso; l’incenso è lo Spirito che divide l’Abisso dal Regno delle Tenebre; la mirra rappresenta la Materia, ovvero le Tenebre. Da qui è facile intravedere un’interpretazione alchemica che nel vasto pelago di scritti relativi a questa via della Conoscenza si può così riassumere: L’oscura natura umana viene destata alla vita da una Luce venuta grazie ad una Vergine. Il Bambino rappresenta un’Anima nuova e divina non di questo mondo, giunta a noi anche grazie a Giuseppe, che rappresenta l’intelletto purificato, che non giudica secondo i canoni umani e protegge il bambino. Quest’ultimo nasce dall’Anima Universale, dal fuoco dell’Amore Divino che feconda e purifica come i “fuochi solstiziali”.

Nota finale: i Magi rappresentano indubbiamente l’affermazione mitica della divinità di Gesù attraverso un concetto universalmente accettato, in altre parole che la conoscenza esoterico-magica propria della precedente cultura persiana capace di riconoscere la componente “divina” in un essere umano ha reso omaggio ad un uomo-dio.

Ma quest’affermazione ne implica un’altra, e cioè che non è la cosiddetta tradizione biblica quella capace a riconoscere l’elemento divino, ma un’altra tradizione, ben lungi nel tempo e nei luoghi e ben diversa. E tutto ciò può essere utile per riconoscere quanto la collocazione in Palestina del percorso umano del Cristo da parte d’alcuni studiosi alessandrini (primo fra tutti Filone, palestinese di nascita) sia del tutto arbitraria. Tra l’altro l’area geografica e geopolitica nella quale si sviluppa il cristianesimo delle origini, non ché quello anacoretico ed ortodosso, cioè fedele ai concili, è proprio quella che, controllata dall’Impero Romano d’Oriente, si estende in quelle zone che comprendono le attuali Siria, Turchia, Armenia, Georgia, fino ad Egitto, Iran ed Iraq.

In particolare, è proprio una caratteristica geofisica che permane ancora oggi che ha creato l’idea di Paradiso, ovvero giardino di delizie circondato dal vuoto desertico. Si tratta dei giardini che fioriscono dall’emergere di fonti d’acqua fresca provenienti dai monti circostanti, dopo aver percorso centinaia di chilometri a diecine di metri sotto la superficie terrestre.

E papa Ratzinger che dice?

Giorgio Vitali

(prima parte)

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“Animali allevati, animali scacciati, animali da cacciare… ?” Storie sullo sport della morte e sul dramma della vita selvatica, sull’esistenza aliena dell’uomo e sul Dio al “femminile”

Premessa.

Questo che segue è uno scambio di lettere fra me e Caterina Ragazzi,  in cui si parla di rapporti con gli animali,  sia d’affezione che selvatici, e di rapporti umani alterati….  Nella società moderna il rapporto uomo-natura-animali è relegato al piccolo schermo od alla pet-mania. (P.D’A)

Caro Paolo,

Sabine Eck  mi ha mandato un sacco di articoli sul sale e mi ha detto che dovrà uscire anche un suo libro, li leggo e poi te li mando se vuoi.

Riguardo all’articolo che mi hai chiesto sullo smaltimento delle carcasse di animali da affezione e da reddito (cani gatti mucche cavalli capre, etc.) vedrò se ho tempo di scriverlo, altrimenti, se vuoi, quando ci vediamo mi fai un’intervista, mi piace molto chiacchierare con te delle cose di cui mi occupo per lavoro, anche perché il mio lavoro di veterinaria è praticamente sconosciuto ai più e in gran parte negli ultimi 10 anni è diventato burocratico e freddo, ma riguarda tanti campi, i più vari.

Ecco, in questo momento al telegiornale stanno parlando di un trafficante di 1702 animali (uccelli, scoiattoli, camaleonti, tartarughe, ecc.). che gli faranno?

Oggi pomeriggio, nella mia passeggiata col cane, sono andata a trovare Gigi, l’ex istruttore di equitazione di mia figlia Viola, che è  un personaggio qui a Spilamberto. Lui è un cacciatore da sempre e gli ho chiesto il motivo per cui  va a caccia…….

Mi ha risposto che ormai ci va per portare fuori i cani, che tanto non c’è selvaggina, perché dove va lui (è un cacciatore stanziale e caccia intorno a casa sua, abita in un posto molto bello) gli animali sono troppo disturbati (ma non tanto dai cacciatori, quanto dai cani, dai fuoristrada, dalle moto) e quindi si sono allontanati.

Ho un amico che non trova di meglio da fare che portare tutti i giorni il suo demoniaco cagnetto a scorrazzare in campagna a infastidire le lepri e i fagiani (che comunque si vedono da queste parti e non solo, anche caprioli, cinghiali……..) e lui , tutto felice, dice: si diverte tanto!

La prossima volta mi faccio raccontare i motivi per cui andava a caccia quando la selvaggina c’era. Non sono sicuramente favorevole alla caccia, ma credo che si debba sempre capire i motivi per cui si fa o non si fa una certa cosa, come la si fa, in che condizioni, e le conseguenze che ciò comporta.

I cacciatori che io conosco (e che ormai sono pochissimi) non sono semplici impiegati che hanno voglia di sgranchirsi le gambe la domenica, ma sono persone che vengono da una cultura  e da un ambiente contadino o montanaro e probabilmente sin da piccoli o comunque da giovani, hanno accompagnato il loro padre a caccia dove la preda era un modo per integrare una dieta non troppo abbondante. certo che ora che le macellerie e i supermercati trabordano di carne non sarebbe necessario, ma almeno il cacciatore ha il “coraggio” di uccidere l’animale che poi mangerà (se lo mangerà, perché spesso la selvaggina viene donata)………

Credo che ormai la caccia sia in netto declino, non conosco neanche una persona sotto i 40 anni che la pratica…… Caterina

……….

Cara Caterina,

Fatalità… poco prima di ricevere questa tua lettera  lo sai cosa mi è capitato oggi? Ero andato alla capanna del Tempio a controllare che tutto fosse a posto e lì dappresso c’era una lepre… forse una coniglia.. comunque una di quella specie di colore nero e dall’aspetto gentile… mi sono fermato ad osservarla e lei se ne stava buona buona ed ha cominciato a mangiare qualche filo d’erba tenera proprio  davanti a me. La gatta la guardava senza fiatare..  ma nemmeno tanto interessata. Sono stato un po’ lì a vedere cosa succedeva e poi pian piano sono ridisceso a casa, la coniglia è rimasta su…

Ho avuto la sensazione che postesse essere una lepre perché tra un po’ qui nella Tuscia riaprono la caccia e di solito liberano le lepri poco prima.  Già un’altra volta, diversi anni fa, mio figlio Felix trovò una lepre per strada e riuscì ad acchiapparla senza fatica e la portò assieme ai conigli che allora tenevo dentro una grotta… Campò abbastanza, sicuramente di più che se lasciata libera… e comunque queste lepri di allevamento (per cui la Provincia paga centinaia di euro a capo) sono allevate nelle gabbie, di solito in ex Iugoslavia, e non sanno  sopravvivere una volta sciolte nei boschi… per quello cercano di ritornare verso i paesi  e più che essere uccise a fucilate muoiono acchiappate da qualche cane. 

Beh, poi ci racconteremo altre storie… Paolo

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Caro Paolo,

beh, io sono andata per un anno a fare certi controlli in un allevamento di pernici e starne per il ripopolamento, sono sempre animaletti molto sensibili e fifoni e delicati, ma nati in incubatoio (i volatili) e cresciuti a contatto con l’uomo, vuoi che scappino come un vero selvatico quando incontrano il cacciatore?

Non so che gusto si provi a sparare ad un animale che fra un po’ lo prendi con le mani. L’animale che hai visto se era nero sarà stata una coniglia scappata da qualcuno e non una lepre… le lepri poi si riconoscono oltre che per il pelo color marroncino (da “selvatico”) anche perché hanno le orecchie e le zampe più lunghe… 

Ed ancora:

Sono stata a visitare un utente per me nuovo e che purtroppo non credo visiterò più in quanto gli ho consigliato di fare la rinuncia ad una certa autorizzazione di cui era in possesso e per la quale io ero deputata al controllo. Il posto era bellissimo ed è stato anche un po’ difficoltoso raggiungerlo, in cima ad una collina, con una strada sterrata che era tutta una buca e lì vitelli, vacche, manze, cavalli, maiali (ma di questi si sentivano solo i grugniti), galli e galline, un cane border collie che mi ha accolto festosamente e che io, con piacere ho ricambiato con carezze. Ero tentata di dire al figlio del proprietario, che mi ha ricevuto, se per caso non avessero bisogno di una custode…….. Abbiamo avuto uno scambio di informazioni e opinioni su varie cose inerenti l’allevamento delle vacche da latte per il Parmiggiano Reggiano, credo piacevole ed interessante per entrambi. Questi sono i momenti in cui apprezzo e sono felice del mio lavoro.

Ieri, tra le altre cose, Sabine mi ha parlato della sua visione del matriarcato, di Dio, della necessità di costituire delle “reti” di solidarietà e di collaborazione, anzi, di “comunione” fra donne, della sua crisi e dei suoi cambiamenti. Mi ha anche detto che lei, fino a 45 anni, non ha mai avuto un’amica……….

Mi ha raccontato la “storia” di una sciarpa rossa. Quando noi siamo “attenti” cogliamo cose che altrimenti ci sfuggirebbero…… Se siamo aperti e ben disposti nei confronti degli altri cogliamo sorrisi, saluti e fiori e bei colori….

Se usciamo di casa tristi o peggio ancora incazzati, vedremo solo la sporcizia e il “bruttume” di cui comunque il mondo è pieno, non guarderemo in faccia nessuno o se lo guarderemo vedremo solo visi tristi e indifferenti. Se diamo appuntamento in una grande piazza ad un’amica che non vediamo da trent’anni e che temiamo di non riconoscere, e lei ci dice:” indosserò una sciarpa rossa “, al momento dell’appuntamento vedremo tante sciarpe rosse……..

Bene, dopo aver parlato con Sabine di queste ed altre cose, torno in ufficio e, nell’atrio, vedo, appoggiati ad un tavolino, dei volantini e, attratta da una forza misteriosa, mi avvicino, ne prendo uno e leggo:

MARTEDI 29 SETTEMBRE 2009 – ORE 20,30 presso Spazio Eventi “L. Famigli” Viale Rimembranze, 19 Spilamberto  Incontro sul tema “Dio e il Femminile” L’aspetto di Dio nel suo femminile La sua storia fino ad oggi  Relatore: Dott. LILLO BRUNO CERAMI Ginecologo omeopata Dirigente 1 livello U.O. del Reparto Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di S. Maria Nuova di Reggio Emilia

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Roma, 2 e 4 ottobre 2009 – Presentazione di Laura Lucibello per la manifestazione “Ecologia profonda, alimentazione naturale, spiritualità senza frontiere” – Arancera di San Sisto

Comunicati Stampa Paolo D'Arpini 24 settembre 2009

Un astronomo che stava visitando il canòn del Colca sentì parlare di Thomàs Laura, un astronomo andino. Il visitatore dopo averlo incontrato gli chiese se poteva insegnargli a conoscere i nomi andini delle Costellazioni del cielo.

Prima di rispondere, Tomàs gli rivolse alcune domande: “Cos’è la Terra per te? Ascolti, quando la Terra ti parla? Qual è il punto di maggior forza di questo pianeta? Cos’è che unisce l’uomo alla Terra?”.
Le risposte dell’astronomo in visita non sembrarono soddisfacenti a Tomàs Laura, per cui aggiunse: “Come pretendi di conoscere il linguaggio dei cieli, se non conosci il linguaggio della Terra? Prima impara gli insegnamenti della Terra sulla quale poggiano i tuoi piedi e poi ti insegnerò i nomi delle costellazioni e i messaggi del Cosmo. Solo i pazzi e gli stolti vogliono imparare prima quello che è lontano, senza conoscere ciò che è vicino”.
(tratto da “Negli occhi dello sciamano” )

e ancora :

Nella donna è racchiuso il destino dell’umanità; è lei la modellatrice della razza umana, la creatrice.
La donna incarna l’amore ed è la messaggera della Pachamama, la nostra Madre divina che ama ogni cosa. La donna è il canale della vita governato da leggi impercettibili, mosse dall’amore, al quale successivamente accedono anche gli uomini.

“Figlia mia, oltre a sapere che sei una donna molto potente, dovrai dedicarti anche a cercare nel tuo cuore il cammino che ti condurrà alla Pachamama. Il mistero dell’esistenza è il mistero della tua stessa anima.

E’ per questo che per conoscerti dovrai avventurarti nel tuo mondo interiore, penetrare in quella zona sconosciuta del tuo essere nella quale ritroverai la tua anima. Solo così, nella parte più profonda del tuo essere incontrerai il tuo tempio.

Solo così potrai apportare il tuo contributo alla realizzazione della profezia secondo la quale in questo ciclo cosmico il risveglio del femminile permetterà di risanare le ferite inferte a Madre Natura”. (tratto da: capitolo XII La Profezia della Curandera).

Partendo da questi assunti si sviluppa il perenne dibattito tra identità e differenze nelle società, quesiti profondi su cui le arti si interrogano. Sono gli stessi “perché” che la scienza si è posta e si pone da sempre, a partire da una coscienza e da una visione che mette in gioco il linguaggio, la comunicazione, lo spirito.

Così lo sguardo d’artista non si sottrae alle sfide  usandole con creatività, aspira a interrogarsi sui meccanismi “segreti” dei saperi, sulle loro modalità di sperimentazione e di confronto con l’immaginario comune, con il prodursi e trasmettersi delle emozioni e dei linguaggi ad esse connessi nella produzione e nella fruizione.

Una ricerca sulla cui base generazioni di artisti e ricercatori costruiscono risposte, elaborano soluzioni,  alfabeti da condividere o imporre, codici da disvelare o secretare, secondo desideri, o in base a bisogni sociali e spirituali.

L’arte, la comunicazione e la scienza come sistemi, non di rado artificiosamente contrapposti, più spesso connessi, a volte distanti, ma solo apparentemente, nei linguaggi e nella divulgazione, sempre di fronte a domande comuni con risposte e procedure in realtà più vicine di quanto si creda.

Sono infatti, la scienza autentica e l’arte viva e vera, sistemi che, come nessun altro, coniugano laicità e spiritualità, anima e ingegno, espressione e rappresentazione, pratica sperimentale e ricerca pura.

Ed è con questo spirito che  gli artisti ed i relatori qui  convenuti hanno raccolto la sfida nell’affrontare, con coraggio e determinazione,  i temi  della ecologia profonda, della alimentazione naturale e della spiritualità senza frontiere, oggi così fortemente sentiti, nella speranza che questo nostro passaggio accenda una scintilla di intuizione.

Perché l’importanza dell”intuizione, come ci dice Henri Bergson (1859-1941), filosofo-chimico e biologo, è tutta da riscoprire: l’intuizione va posta al di sopra della ragione intelligente, in quanto, non risentendo della rigidità del pensiero razionale (la rigidità della materia), è la via più genuina e istintivamente umana alla soluzione di ogni problema (in quanto connessa alle qualità dello spirito).

Laura Lucibello

 

 

Programma Generale: 

Attenzione il presente programma  sostituisce  quello  annunciato dal 3 all’11 ottobre,  sia nella durata che negli eventi.

APAI e Circolo Vegetariano VV.TT. organizzano, con il Patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura – la manifestazione “Ecologia profonda, alimentazione naturale e spiritualità senza frontiere” che si tiene dal 2 al 4 ottobre 2009 presso l’Arancera delle Serre di S.Sisto – Via Valle delle Camene 14 (strada a senso unico si prende da Terme di Caracolla), Roma.

Le date:

Il 2 ottobre ricorre la festa internazionale della non violenza e della nascita di Gandhi.

Il 4 ottobre ricorre la festa nazionale del patrono d’Italia San Francesco d’Assisi.

 

2 ottobre :

h 16,00 Conferenza stampa con invito dell’Assessore Umberto Croppi. A seguire inaugurazione della mostra sul tema “Ecologia profonda, alimentazione naturale, spiritualità senza frontiere”.

h 16.30 Presentazione della manifestazione, a cura degli organizzatori, Laura Lucibello (APAI) e Paolo D’Arpini (Circolo Vegetariano VV.TT.) e delle Istituzioni patrocinanti.

h. 17.00 Introduzione agli argomenti trattati della giornalista e scrittrice Marinella Correggia.

h. 17.15 Documentario su Gandhi e Mandela di Bettina Corke.

h. 17.30 Poesie e saluto a cura del decano vegetariano d’Italia, il regista Edoardo Torricella.

h. 18.00 Concerto di musica spirituale in onore di Gandhi “Vrindavan”.

h. 18.30 Prasad e piccolo rinfresco vegetariano.

 

3 ottobre :

La mostra d’arte sul tema della “Ecologia profonda, alimentazione naturale, spiritualità senza frontiere” permane all’interno dell’Arancera per la cena di beneficenza organizzata dall’Onlus Alfredo Agrò per la cura  dei malati di leucemia tramite una lotteria per la quale Apai offre un’opera.

4 ottobre :

h 10.30 – Inizio della Tavola rotonda sul tema “Ecologia profonda, alimentazione naturale, spiritualità senza frontiere” – interventi a rotazione.

h. 13.00 – Pausa pranzo vegetariano in cui ognuno porta qualcosa, e performances di danza e musica  indiana.

h. 15.00 – Continua la Tavola Rotonda  con interventi intercalati da musica, poesie e documentari brevi.

h 19.00 – Chiusura dei lavori e della mostra e piccolo rinfresco finale.                  

Aderenti e interventi previsti alla Tavola Rotonda del 4 ottobre 2009:

AAM Terra Nuova – Rivista dell’Italia Naturale, Direttore Mimmo Tringale * AVI – (Ass.Vegetariana Italiana), Responsabile Ecologia Ciro Aurigemma  *  Rete Bioregionale – Etain Addey, Stefano Panzarasa, Fulvio Di Dio, Jacqueline Fassero, Chiara D’Ottavi * European Consumers, Presidente Vittorio Marinelli  * Movimento per l’Etica Universale, Presidente Franco Libero Manco  * Amici della Sabina e Mondo Sabino, Direttore Gianfranco Paris  * Lega Abolizione Caccia, Presidente Carlo Consiglio  * Cooperativa Editoriale Le Due Città, Direttore Antonello Palieri * Associazione per lo studio della cultura Vedica VEDIC * Aurelio Rizzacasa, Docente di filosofia all’Università di Perugia  *  Fabio Caporali, Docente di ecologia all’Università di Viterbo * Edoardo Torricella, Regista della Compagnia Teatrale Il Gruppo * Alberto Mengoni, Istruttore Centro Zen Nirvana * Bettina Corke, Regista-scrittrice  * Accademia Europea, Presidente Carlo Carli * Antonio Piacentini, Edizioni Il Punto d’Incontro di Vicenza * Manuel Olivares, Scrittore su comunità, comuni ed ecovillaggi * Nico Valerio, Scrittore scientifico, esperto di alimentazione naturale * Giorgio Vitali, Chimico, Infoquadri * Michele Trimarchi, Psicologo, Presidente ISN international society of  neuropsychophysiology  * Giuseppe Altieri, Agroecologo * Maura Beltrame, Documentarista * Vivere con gioia, Sani con gusto, Roma salute, Luce sorgente, Equilos – lifewaves. Attività per un vivere armonico * Gianluca Iacuvelle, YMCA * Enzo Marzo, Critica Liberale * Luca Bellincioni, Ambiente e Paesaggio 

Artisti partecipanti alla mostra:

Vincenzo Illiano

Luciano Laffi (Ass.Senza spazio né  tempo)

Laura Lucibello

Elena Lugovska

Michela Mezzomo Stucchi

Sofia Minkova

Valeria Pretazzoli 

Maria Caterina Princi

Giuseppe Salvatore

Rosalia Scorpiniti

Maria Teresa Serra 
 

Web:

www.circolovegetarianocalcata.it 

www.apai.forumfree.net 

 

Info. sulla Mostra d’Arte: info.apai@virgilio.it – 333.5994451

Info. sui Programmi: circolo.vegetariano@libero.it - 0761/587200 

 

 

Manifesto programmatico:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/03/29/deep-ecology-and-lay-spirituality-as-an-answer-to-the-evolution-of-our-urbanized-society-ecologia-profonda-e-spiritualita-laica-come-risposta-evolutiva-per-la-nostra-societa-urbanizzata/

 

Altro discorso sulla spiritualità naturale di San Francesco:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/09/22/discorso-su-san-francesco-scaletta-delle-presenze-ed-elenco-degli-artisti-partecipanti-alla-manifestazione-di-roma-del-2-e-4-ottobre-2009-ecologia-profonda-alimentazione-naturale-spirituali/

 

Altro discorso sulla non violenza di  Gandhi:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/09/22/discorso-su-gandhi-e-su-san-francesco-2-e-4-ottobre-2009-commemorazione-dell%e2%80%99apostolo-indiano-del-vegetarismo-e-della-non-violenza-e-dell%e2%80%99italiano-amante-della-natura-e-dello-s/

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