Archivio di agosto 2009

Valdo Vaccaro: “Voltastomaco e virus? Sola terapia il vegetarismo!” – Sintesi estrema di un discorso sulle malattie inventate

Ormai il terrore non si limita alle descrizioni e alle direttive, al tambureggiante notiziario della peste, alla lugubre contabilità delle persone infettate e della gente morta.

Sono i nuovi Dei dello schifo e del voltastomaco, i nuovi sacerdoti del terrore. La voce australiana del produttore-monatto Petrovksy.

Il vaccino contro la “swine flu” serve e rapidamente, non tanto per impedire l’insorgenza dei sintomi, ma per salvare vite umane.

A parlare è Nikolai Petrovsky, 50 anni, capo della Diabetes and Endocrinology Unit al Flinders Medical Centre di Adelaide, uno dei tanti avanposti della corsa allo sviluppo di un vaccino contro il protagonista della prima pandemia del XXI secolo, il virus H1N1, come scrive Stefano Gulmanelli su Il Sole 24 Ore del 30 /7.

La supertecnologica unione tra Protein Sciences e Vaxine, e i primi test mondiali sul vaccino, col beneplacito e il finanziamento del NIH (National Institute of Health) americano.

Di fronte al Flinders si trova infatti la sede della Vaxine, piccola società con 10 dipendenti di cui Petrovsky è direttore e che lunedì scorso ha dato l’annuncio dell’inizio in prima mondiale dei trial clinici sull’uomo di quella che potrebbe diventare l’arma di protezione di massa contro la peste suina.

La Vaxine, per pur piccola che sia, opera in sinergia con la Protein Sciences statunitense, che pare avere l’esclusiva di un vaccino sintetico vincente, basato su una proteina ricombinante del virus che si lega alla cellula, creando la porta di accesso al contagio.

Gli australiani hanno annusato l’importanza del business virale.

Siamo piccoli, ma più efficienti della CSL, commenta Petrovsky. Non si trascina dietro le sostanze tossiche del virus, tipo il Rna, come succede nei vaccini tradizionali.

Detto in parole povere, i monatti hanno inventato una colla che riesce finalmente a tenere la povera e mortuaria polvere virale attaccata in modo precario alla cellula, facendo in modo che il vaccino riesca ad infettare, cioè ad attecchire sul soggetto, a preparare il vaccinato al virus in questione, dimodoché poi potrà ritenersi immune al virus vero e non svilupperà più i sintomi della peste (febbre e tosse e diarrea).

In quel modo, essi stimolano il sistema immunitario, il quale mobilita anticorpi e cellule T respingendo il virus e salvando il soggetto da ogni infezione.

Per tutto questo tempo di disattivazione il sistema immunitario, indebolito e stordito al pari del suo padrone, non reagisce, è impossibilitato a fare il suo lavoro istituzionale, e dunque il soggetto apparentemente non si ammala.

La realtà è invece che in quel corpo è stato messa fuori uso la massima e sana reattività del sistema immunitario.

Riguarda ovviamente anche i figli e i nipoti innocenti degli avvelenatori e dei vaccinatori.

Finita una peste, ce ne viene presentata un’altra.

Quello del PV o Papilloma Virus è solo un esempio.

Questo si chiama globalizzazione indecente, in mano ai satana della pestilenza e della unzione.

Alla CDC non si fanno discriminazioni. Serve dunque controbilanciare, hanno pensato alla CDC. Un regalo col fiocco alle care femminucce del mondo intero

Ed eccovi servito care femminucce, su un piatto d’argento, il Papilloma Virus, nuovo tormentone delle anime ying, del sesso debole di un tempo diventato oggi forte e dominante.

Nuovo AIDS femminile del terzo millennio.

Spiegatemi in modo semplice, chiaro, comprensibile e logico, senza alcun abra-cadabra, la moltiplicazione dei virus.

Ma veniamo al punto chiave della moltiplicazione virale.

Chiedo ai virologi del mondo intero, non alle mezze scamorze come me, e nemmeno ai professorucoli di biologia dei licei (in tono ovviamente scherzoso), ma ai ricercatori più qualificati, ai Nobel della Chimica e della Biologia molecolare e cellulare, di dimostrarmi in modo chiaro e convincente, in una paginetta formato A4, o anche in 10 pagine, la loro plurimenzionata moltiplicazione dei virus.

Un discorso ovvio, chiaro e comprensibile, derivato dalla conoscenza scientifica libera e non al soldo dei produttori di schifo e di paura.

Non mi fanno ribrezzo i virus, la vita, la donna, i genitori, gli Dei

Se dobbiamo vergognarci dei virus, dobbiamo pure vergognarci della vita e di chi ci ha messi al mondo, dei nostri genitori e dei nostri Dei.

Dove stanno i percorsi, le azioni, i cimiteri, la vita eterna e la ragione di essere dei virus

Mi dimostrino dunque questi biologi venduti, scritto nero su bianco, i percorsi dei virus secondo il loro schema. La moltiplicazione può derivare soltanto dalla genetica naturale.

Un cortese invito alla rifrequentazione della classe seconda elementare.

Mi fate allora capire una buona volta la semplice formula di sviluppo, secondo voi moltiplicativo, di tali virus?

Mi fate capire perché dichiarate qualcuno morto e poi fate inspiegabilmente marcia indietro, spiccando un volo fantastico verso il virus attivo, il virus latente, il virus facchino, il lentivirus, il virus aggressivo, il virus insidioso, il virus mutante, il virus vestito, il virus in mutande, il virus sornione, il virus killer?

Fatelo subito, perché devo decidere se tornare a leggere Paperino e Pecos Bill, come ai bei tempi, o se devo credere ancora alla scienza delle università, se è il caso di bazzicare ulteriormente su temi razionali che abbiano i requisiti minimi della sensatezza e della accettabilità.

I virus esistono in mille forme e si presentano nelle influenze, nelle malattie virali.

Eppure i virus, ci sono, ed anche i sottovirus, e magari pure i sotto-sotto-virus che identificherete col prossimo microscopio post-elettronico.

Vi rispondo dicendo che tutti i viventi sono sottoposti alle precise regole del ricambio, del metabolismo cellulare, dell’anabolismo (costruzione) e del catabolismo (disgregazione).

Tanti cadaverini, tanti detriti cellulari, tanti ex-mattoni caratterizzati da mille forme diverse perché nel nostro organismo albergano semplicemente migliaia di diverse cellule.

In laboratorio, sono sempre le cellule a produrre fisiologicamente dei virus, e non sono mai i virus a moltiplicarsi.

Mi direte che, lasciati da soli, i virus restano morti e sepolti, e che non si sviluppano, perché avete provato troppe volte a farlo in laboratorio, senza alcun esito, ma che invece, in presenza di materiale cellulare vivo, essi prolificano.

La prolificazione dei virus in presenza di materiale cellulare non esiste per azione dei virus, che continuano, se permettete, a restare morti e defunti, ma per merito delle cellule stesse che si disintegrano e producono in tale fase disgregativa altri frammenti virali, altri virus in abbondanza.

Se tale operazione viene ostacolata, interrotta, compromessa da arrabbiature, paura e panico, indigestioni ed avvelenamenti, putrefazioni e fermentazioni nel tubo gastrointestinale, processi di leucocitosi nel sangue, ecco che quel corpo si intasa della propria carica virale e i suoi virus si accumulano in grandi quantità fino a metterlo in ginocchio, fino ad intasarlo ed ammalarlo.

Polvere nuova che si somma alla polvere precedente, polvere che lo spazzino metabolico dell’organismo (alle dipendenze del sistema immunitario) non è riuscito ad eliminare come doveva.

Ed è proprio in quei casi che il sistema va in tilt, che il corpo si blocca per auto-avvelenamento (sommatoria virus interni) e per l’aggiunta dei virus esterni derivati dalle carni delle povere bestiole, nelle quali sono rimasti intrappolati a metà strada i loro rispettivi detriti cellulari (divenuti virus esterni per l’uomo-cannibale).

I troppi virus da smaltire, e il sistema immunitario reso debole ed asfittico dai tanti abusi, mandano la macchina umana in tilt.

Chiaramente, sia per i virus interni che per quelli esterni, l’uomo è dotato di adeguate contromisure.

Non si presta dunque a un discorso di preparazione al virus, la quale è già notevole.

Il sintomo della febbre è dovuto alla logica infiammazione interna, causata dagli errori nutritivi e di comportamento.

Il sintomo della tosse è dovuto al tentativo di espellere il muco difensivo che il corpo ha prodotto per contrastare il veleno virale, cioè la polvere organica acidificante.

Pensare di risolvere tali problemi inoculando dei vaccini è una pretesa assurda e ridicola.

In altre parole, non c’è stata nessuna sconfitta della malattia intasante e nessuna fine delle ostilità, ma solo un armistizio forzato, una temporanea sospensione e messa fuori-combattimento dell’apparato immunitario e della crisi positiva che esso stava instaurando con pazienza e intelligenza infinita nel nostro corpo.

La scomparsa dei sintomi e della febbre non ha alcun significato concreto.

La vaccinazione significa solo imbrogliare il corpo, imbrogliare il sistema immunitario, imbrogliare la natura, imbrogliare il corpo, imbrogliare lo spirito.

Il dossier della giornalista investigativa austriaca Jane Burgermeister, in ampia circolazione sulla rete Internet, è un avviso al mondo intero.

Esistono prove, confermate dalle ricerche del dr Jerry Tennant, che l’uso diffuso dell’aspirina durante l’inverno che è seguito alla fine della prima guerra mondiale, soppresse il sistema immunitario ed abbassò la temperatura corporea a milioni di persone, e fu il vero motivo provocatore del disastro Spagnola.

Un’altra scoperta interessante, un’altra ammissione dei giorni scorsi, è quella relativa al fatto accertato che la stragrande maggioranza dei morti, ed anche dei soggetti più severamente colpiti da influenza, corrisponde a persone obese e diabetiche, cariche di gravi problemi fisici, e dunque afflitte da un sistema immunitario indebolito, stressato ed inefficiente.

In pratica muoiono al nostro interno miliardi di cellule al minuto, di giorno e di notte in continuazione.

Valdo Vaccaro – www.valdovaccaro.blogspot.com  

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Viterbo, agosto 2009: Alfio Pannega senza casa, l’ex gazometro di Valle Faul, l’arrivo del papa Ratzinger, le ruspe selvagge, la memoria cittadina cancellata…. e Linda Natalini che scrive

Tutti più o meno siete a conoscenza dell’imminente visita papale a Viterbo, dovrebbe accadere al 3 di settembre, ma la data è ancora incerta… L’atterraggio del papa-elicottero è previsto in ogni caso nella Valle Faul, dove molti anni fa c’era l’ex gazometro, poi adibito a Centro Sociale. Ora quella collinetta è stata sventrata dalle ruspe, sono stati cancellati i ricordi del passato (ed anche la segnaletica stradale). Purtroppo a Viterbo non amano la loro storia ed è bastato l’annuncio di una qualsiasi visita papale per voler distruggere un ambiente caratteristico ed il residuo di un’epoca.

Accadde anche a Calcata, quando fu costruito il paese nuovo la casa comunale venne eretta sullo spiazzo ove sorgeva un vecchio casale del ‘700, “che stava lì ad impicciare”…. e che perciò fu raso al suolo.

Ma lasciamo da parte queste reminescenze amare, infatti volevo scrivere una lettera a favore di Alfio Pannega, un simpatico vecchietto di Viterbo che conobbi diversi anni fa. Accadde quando organizzai al Centro Sociale di Valle Faul un reading di poesie ecologiste e ricordo che lui abitava lì occupandosi del giardino e dell’orto, stava in una casetta minuscola ma pulita ed ordinata. Poi nel giugno del 2006 il centro Sociale è stato “sfrattato” da Valle Faul e mandato in periferia (di questo scrissi sulle pagine di Mondo Sabino).

Da allora persi di vista il buon Alfio ed adesso ho scoperto che praticamente è “homeless”… mi è molto dispiaciuto ed è per questa ragione che ho deciso di pubblicare l’appello di Linda Natalini di Viterbo, (rilevata da La Tua Voce.it) che perora la sua causa…..

Paolo D’Arpini

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Una Casa per Alfio…

Leggo su un quotidiano on line con grande dispiacere che Alfio Pannega è ancora nella situazione in cui si trovava quando, insieme ad alcuni amici del Centro sociale, al professor Ercoli, a Rolando Ciucciarelli, a Peppe Sini , mi recai a colloquio con l’allora Assessore Antonio Fracassini. Considerando che non si era alla fine della consiliatura Gabbianelli e che la Giunta Marini è insediata da oltre un anno è facile fare i conti.

Facile , quindi, risalire all’epoca in cui furono date assicurazioni , anche alla presenza del dirigente, incaricato seduta stante di fare una rapida ricerca di mercato per reperire un prefabbricato adeguato, per una rapida soluzione del problema.

Non solo, visto che la situazione non si sbloccava , sollecitai il Sindaco Marini , in occasione del compleanno di Alfio a fargli un meritato regalo, tanto lungamente atteso. Mi fu risposto che la cosa era in via di soluzione.

Mi spiace proprio che non sia così, per la mancanza di rispetto dimostrata nei confronti di Alfio, cittadino dignitoso e rispettoso delle regole, generoso con chi ha meno di lui, costretto ad 84 anni a vivere in condizioni difficili ed inadeguate, ma anche nei confronti dei ragazzi del centro sociale che hanno sempre collaborato per trovare soluzioni condivise con l’Amministrazione. E’ questo il risultato?

La politica degli annunci è patrimonio indiscusso del Centro destra , ma che essa coinvolga un cittadino come Alfio che non ha mai chiesto nulla per sé, che ha aiutato sempre gli altri, ricco della sua dignità, è veramente inaccettabile.

Stiamo preparandoci alla visita del Pontefice, anche in maniera, come ho avuto occasione di dire, assolutamente discutibile, non sarebbe male che il Sindaco e la Giunta di centro destra che , come dichiarato in più occasioni, si riconosce nelle radici cristiane dell’Europa(?), sostanziassero questa loro battaglia ideologica, tenendo fede agli impegni presi.

Si dice che di buone intenzioni è lastricata la strada dell’inferno, perché non guadagnarsi, allora, un pezzetto di paradiso, se proprio non si vogliono riconoscere i sacrosanti diritti di un cittadino, ed offrire una buona azione, invece che solo un po’ di betonella al Pontefice?

Linda Natalini – Consigliere Comunale P.D.

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“Ganesh, capo dei Gana” – A Calcata il 23 agosto 2009 commemorazione del Dio-elefante – Ed un pensiero edificante di Omraam Mikhaël Aïvanhov

Ciao Paolo, come stai oggi? Qui il caldo è meno intenso.. e tra un po’ credo che ci farà visita la tanto attesa pioggia! I miei amici del ristorante di Torino mi hanno inviato comunicazione della festa dedicata a Ganesh! Mi piace Ganesh, pensa che ho trovato persino una borsa (al mercato delle pulci) con una sua immagine!

Ti giro l’articolo inviandoti il barrito di Ganesh.. affinché possa allontanare tutti gli “sderenati” che disturbano la pace e la dolce quiete della Valle del Treya! Tua affezionata, Hari Atma

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La storia popolare di Ganesh

Il pantheon spirituale dell’India è multiforme e sterminato. Lo popolano 330 milioni di divinità alcuni dei quali hanno origine nell’antica tradizione delle Upanishad. Com’è logico, a un panorama tanto sovrappopolato di religioni corrisponde un’estesa collezione di divinità: il solo Olimpo indù è affollato da non meno di 300 milioni di dei e demoni.

Brahma, Vishnu, Shiva… ogni indù ha una sua divinità preferita, ma, tra tutti gli dei, quello che raccoglie più fedeli è Ganesh, ritenuto il dio della buona sorte. Figlio di Shiva e Parvati, dio della saggezza, ha il capo di un elefante ed il corpo umano. Alla nascita la testa era di uomo, ma fu decapitato da Shiva in un attacco d’ira (per ragioni giustificate). La madre Parvati pregò il marito di riportarlo in vita e così fece Shiva, ma decretò che gli venisse messa addosso la testa della prima creatura che i suoi Gana (servitori) avessero incontrato, e questa fu un elefante.

In genere Ganesh viene colorato di rosso (il colore della Shakti), e il topolino Akhu ne rappresenta il suo veicolo. Ganesh è invocato per iniziare ogni impresa, un viaggio, un affare con la finalità di rimuovere ogni ostacolo o impedimento. È lo scriba autore della trascrizione del Mahabarata ed è quindi il patrono della scrittura.

In termini filosofici, le sembianze di mezzo-uomo e mezzo-elefante sintetizzano il concetto metafisico del Tat-twam-asi (che significa Tu Sei Quello, riferito all’Assoluto): il corpo umano è la personalità individuale mentre il pachiderma ne rappresenta la componente cosmologica ed insieme si uniscono in un solo elemento.

La statua di Ganesh viene solitamente posizionata all’entrata delle case ed anche dei templi con lo scopo di proteggere ma anche per fare entrare, assieme ai graditi ospiti, la buona sorte e la spiritualità.

La celebrazione di Ganesh Chaturthi quest’anno cade il 23 Agosto ed è festeggiata in tutta l’India. Per l’occasione vengono costruiti santuari, si può assistere ad intensi e fragorosi spettacoli pirotecnici, fiumi e mari si riempiono di idoli costruiti in creta e i fedeli cercano di non porre il loro sguardo sulla luna, dato che vi è la credenza che porti decisamente… sfortuna  (ma questa è solo superstizione).

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Nota esplicativa e corroborativa sul mito di Ganesh:

Dovremmo considerare il contesto in cui questa storia e questa immagine di Ganesh è nata.

Corrisponde al momento della transizione fra matrismo e patriarcato. Parvati la Dea Madre, sposa di Shiva, si era urtata perché i Gana (servitori) di Shiva entravano nel palazzo di Kailash cercando il suo sposo senza aver preventivamente chiesto il suo permesso. Perciò creò da se stessa, con la sua energia divina, un figlio e gli diede l’incarico di guardare la porta d’accesso del suo appartamento e di non far entrare alcuno senza il suo consenso. Così egli fece e quando vennero i Gana ritenendo che potessero entrare senza alcun permesso lui li scacciò. I Gana si lamentarono con Shiva del fatto e Shiva alquanto scocciato per l’impudenza di questo nuovo guardiano che non teneva conto della sua posizione di “padrone di casa” ordinò al suo esercito di dargli una buona lezione. Ma i Gana furono sconfitti, allora Shiva andò lui stesso alla testa di tutte le sue orde ma anch’egli fu sconfitto. Allora umiliato si recò a chiedere aiuto a Vishnu, il protettore, ed assieme a lui si recò con tutti gli eserciti degli dei a combattere contro il figlio di Parvati. Vishnu e Shiva assieme lo affrontarono e mentre Vishnu lanciava il suo disco e il giovane lo deviava Shiva colse l’attimo di disattenzione e lanciò il suo tridente e così decapitò il giovane. Parvati fu molto disturbata dal quanto avvenuto e si rinchiuse nelle sue stanze rifiutandosi di incontrare Shiva. Si annunciava così la fine del mondo, perche Shiva (Coscienza) e Shakti (Energia) debbono essere sempre uniti. Shiva infine chiese ammenda e Parvati acconsentì a riappacificarsi con lui ma pretese che il figlio ritornasse in vita. Shiva accettò dicendo che in questo modo avrebbe sancito la sua paternità, riportandolo cioè in vita, e ordinò che venisse presa la testa della prima creatura incontrata dai Gana. Lì fuori c’era l’elefante sacro veicolo di Indra (il capo degli dei) e gli fu tagliata la testa e posta sul cadavere del ragazzo che improvvisamente rivisse. Ovviamente Shiva riportò in vita anche l’elefante sacro e poi conferì al giovane, ormai suo figlio, il comando di tutti i suoi Gana, infatti Ganesh significa comandante supremo dei Gana.

Con questo gesto si trovò un accordo fra il matristo ed il patriarcato, infatti in India la donna ha una posizione di rispetto che in altre parti del mondo le manca.

Per ricordare questo mito e restituire dignità all’uomo ed alla donna anche noi del Circolo Vgetariano compiremo un breve rito dedicato a Ganesh, nella grotta a lui consacrata, il giorno  stabilito del 23 agosto 2009. Appuntamento in Via del Fontanile snc. alle h. 18.00 – Venire muniti di candela e bastoncino di incenso.

Paolo D’Arpini – Tel. 0761/587200

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Pensiero edificante aggiunto:

“Voi tendete sempre a considerare le difficoltà come degli impedimenti.

In realtà, spesso è nelle condizioni difficili che l’uomo ha le maggiori possibilità di crescita, e questo proprio perché è messo alle strette. Osservate come l’albero della foresta risolve questo problema. In una foresta, tutti gli alberi sono talmente fitti che quando uno di essi vuole

allargarsi, gli altri glielo impediscono. Quell’albero allora dice a se stesso: «Ecco delle cattive condizioni per il mio sviluppo, ma io troverò una soluzione…» Non può estendersi in ampiezza, è vero, ma nulla gli impedisce di slanciarsi verso l’alto. In quella direzione lo spazio è libero, e l’albero non incontra più ostacoli.

La stessa cosa vale per l’essere umano. Quando non può più andare né avanti né indietro né di lato, non gli resta che dirigersi verso l’alto, vale a dire lanciarsi verso il mondo spirituale, perché in questa direzione nessuno può opporsi alle sue aspirazioni”.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

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Comunicato Stampa – Alcuni particolari e dati economici sul rave party reloaded super-sonica dal 31 luglio al 3 agosto 2009 a Monte Gelato nel Parco del Treja

E’ necessario che io riporti qui alcune notizie raccolte sul micidiale rave party che ha sconvolto la Valle del Treja per 4 giorni dal 31 luglio al 3 agosto 2009, ed è ancora in corso mentre scrivo.Ieri sera ho parlato con un membro del Parco del Treja per protestare contro questa iniziativa nefanda, lui mi ha detto che il Parco si era dichiarato contrario e che anzi ha fatto un ricorso al TAR ed un esposto alla Procura della Repubblica di Tivoli proprio per denunciare i danni di questa operazione. Alla fine il Comune di Mazzano Romano, sic, ha concesso le autorizzazioni amministrative a firma del segretario comunale, e ciò è bastato ai carabinieri per consentire il rave party. Pare che l’escamotage trovato dagli amministratori di Mazzano trovasse base sulla dichiarazione Asl che aveva dato parere favorevole (per via che gli organizzatori si erano impegnati a istallare bagni chimici).

Da notizia raccolte in loco i partecipanti al rave party sono stati oltre 7.000 (secondo i giornali di ieri 3.500, ma da dati raccolti sul posto il numero sembra raddoppiato) ed hanno pagato un ingresso di euro cento cadauno, ognuno dei partecipanti è stato fornito di un braccialetto di riconoscimento. I partecipanti si sono accampati in un terreno di proprietà privata adiacente o all’interno del perimetro del Parco (ci sono pareri contrastanti) i cui proprietari pare abbiano ricevuto la somma di euro 20.000 (ventimila euro), nello stesso terreno sono stati istallati gli impianti tecnologici ad altissimo potenza per trasmettere musica tecno a palla in continuazione, mattina, pomeriggio e sera e notte.

Il disturbo è (ed è stato) pesantissimo ed i rimbombi sono giunti, per effetto imbuto lungo il fiume Treja, sino all’abitato di Calcata vecchia e nuova. Stamattina diverse persone si sono lamentate con me per i rumori assordanti. I carabinieri di Bracciano, stazione responsabile del luogo, sovente da me interpellati hanno dichiarato che l’ordine pubblico da parte loro è stato mantenuto ma non sono potuti intervenire per i rumori eccessivi in quanto non titolati a questi controlli. I controlli sui decibel doveva effettuarli l’Arpa Lazio, mi hanno detto i carabinieri, ma quelli dell’Arpa non si sono fatti vedere né sentire. Inoltre essendo iniziato il baccano il venerdì quando la gente ha iniziato a protestare ormai era il fine settimana e quindi tutti gli uffici erano chiusi. Stamattina, in cui scrivo, è lunedì 3 agosto, all’Arpa Lazio non risponde ancora nessuno. Inoltre avendo cercato di contattare la Procura della Repubblica per presentare denunzia, per disturbo alla quiete pubblica e danni ambientali, ho scoperto che il Tribunale è chiuso sino al 15 settembre 2009.

Gli organizzatori della manifestazione spacciata per culturale (ma fatevi i conti di quanto è stato incassato sulla base delle presenze e del costo procapite) hanno fatto bene i loro calcoli: “iniziata venerdì e finita lunedì la manifestazione con i vari ponti, etc. è al sicuro da impicci burocratici…”.

Il fatto poi che queste invasioni e concentrazioni di rumori assordanti vengano ammesse nei limiti di un Parco nato per tutelare l’ambiente, la natura e gli animali, non può essere giustificato da nessuna ragione, anche se gli organizzatori “furbescamente” inneggiano alla stessa protezione della natura ma di fatto la distruggono….. I rumori consentiti in un parco naturale sono gli stessi consentiti nei pressi di un ospedale, cioè quasi nulli, mentre qui a Monte Gelato la super-sonica (nome azzeccato) ha emesso una tale quantità di decibel da far impazzire un circondario di 20 kilometri di diametro. Una pagina nera per la democrazia e per la legalità dello Stato.  Mentre scrivo i tam tam proseguono indefessi.

Che non si ripeta mai più è la sola speranza di noi abitanti della Valle del Treja

Paolo D’Arpini – circolo.vegetariano@libero.it

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La pubblicità per la manifestazione rilevata su Google:

1. Sonica Festival Italy 2009 « the shituationist institute

- [ Traduci questa pagina ]

the shituationist institute. progressive party palaver … 31st JULY – 03rd AUGUST 2009. Rome – Monte Gelato [Mazzano … please let me know when and how can i buy the ticket .thank u and hope to rave with u sooooon …

insti2te.wordpress.com/2009/…/sonica-festival-italy-2009/ – Copia cache – Simili -

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 Cominicato Stampa del 4 agosto 2009 – La coda dello squallido rave party di Monte Gelato, che continua…

La sopportazione del rumore molesto è una delle fatiche che l’uomo e gli animali sono chiamati ad affrontare. In questi giorni ho notato, ad esempio, che durante i momenti più calienti dei rimbombi che giungono dal rave party di Monte Gelato gli uccelli tendono a tacere e riprendono a cinguettare solo quando i boati tecnosonori si esauriscono. E’ evidente che le due cose, il canto ed il rimbombo techno anomalo non vanno in risonanza. Al contario se vengono suonati manualmente i tamburi nel bosco, soprattutto se si segue un buon ritmo, gli uccelli continuano a cantare, questo l’ho sperimentato personalmente…. ed è verissimo!

Oggi è il 4 agosto 2009 e secondo i programmi il casino di Monte Gelato dovrebbe essere concluso… invece no! Ecco cosa succede, che gli organizzatori se ne vanno con il malloppo e lasciano gli sderenati sul posto che continuano a mandare avanti la musica techno. Si chiama la “coda” e succede spesso anche a Calcata, quando gli sderenati organizzano un “concerto” in piazza, lasciano il palco montato, il giorno appresso ed anche quello successivo c’è sempre qualche gruppetto improvvisato che continua la “festa” approfittando dell’allestimento. Così sta succedendo a Monte Gelato, i partecipanti al rave, visto che hanno pagato cento euro per far bisboccia e considerato che il bell’ambaradam del mercatino e del campeggio abusivo resta in piedi (nel terreno privato che ha ospitato il rave), restano anche loro e continuano la “coda musicale” (leggasi rumore molesto). Ma teoricamente stavolta il comunedi Mazzano Romano dovrebbe allontanare i disturbatori, chissà se lo farà (visto che è stato coinvolto nell’organizzazione e concessione dei permessi)? Tra l’altro il terreno privato nel quale i disturbatori si sono concentrati non ha le autorizzazioni per il campeggio ed inoltre esiste una legge per cui gli stranieri ed i cittadini italiani che vengono ospitati debbono essere dichiarati alle autorità amministrative ma questo non è stato fatto. Resta poi il fatto della continua emissione di rumori molesti che sono l’elemento più destabilizzante per la fauna selvatica e per gli abitanti del Parco.

Ho premesso tutto ciò prima di affrontare il primo argomento in discussione sul giornaletto odierno. Ho ricevuto la lettera di Francesco, responsabile della lista Ecologia di Peacelink, il quale difende il rave… ma leggete voi stessi:

“…questa volta – la prima – sono d’accordo solo a metà con le osservazioni del carissimo e simpatico D’Arpini. D’accordo perché non si doveva autorizzare un evento del genere in un parco naturale. In disaccordo per come egli giudica in generale “i rave” e la musica techno. Ma se ho ben capito non trattavasi in questo caso di vero “rave party” bensì di operazione commerciale cioè con ingresso a pagamento e tutta un’altra serie di falsificazioni dello spirito del rave party libero in tutti i sensi. Se dal punto di vista dei decibel la cosa non sarebbe stata molto diversa fa molta differenza il denaro che ci gira intorno. Paolo sarebbe potuto entrare e vedere di persona e magari parlare – anche se per fare tutto ciò avrebbe dovuto probabilmente mostrarsi antipatico e quindi non gradito – senza preclusioni o ostruzioni se non il rispetto per ognuno come è di norma in qualunque spazio pubblico. Dubito peraltro che un vero “rave party” verrebbe mai organizzato in un parco dato che ciò costituirebbe un pericolo per lo svolgimento del party che già catalizza pulsioni xenofobe da parte dei benpensanti di ogni età e colore e darebbe – se mai ce ne fosse bisogno – un ulteriore spunto per le “forze dell’ordine” per sgomberare, sequestrare, arrestare, picchiare persone che hanno la sola colpa di pensare liberamente e organizzare il proprio divertimento come meglio credono loro cioè coloro che ci vogliono andare (anche qui la differenza è importante perchè tali eventi non sono pubblicizzati). Ci sarebbero molte altre cose da dire in favore dei rave party ma ho già scritto abbastanza. Per quanto riguarda la musica techno : si dicono tante fesserie: le seghe fanno diventare ciechi, i comunisti mangiano i bambini etc… Purtroppo trattasi per il buon D’Arpini di vero e proprio scivolone l’ avallare queste fandonie. Cordialmente, Francesco di Ecologia Peacelink”

Alla simpatica critica di Francesco ho risposto, solo parzialmente per non appesantire il divario: “Aspetta, aspetta…. è un fatto di rumore, caro Francesco, della potenza dei decibel “musicali” con cui arrivano i bassi sparati nelle orecchie, senza nessuna melodia o ritmo (la caratteristica di questa “musica” techno è che è completamente fuori da ogni concetto melodico e ritmico). In effetti gli esperimenti fatti sugli animali confermano quanto da me descritto: il sottoporsi a questo tipo di “musica” porta a stati di squilibrio psicofisico. Ciò vale anche per gli umani ovviamente. Che poi gli umani siano forse in grado di sopportare meglio… è possibile… anche perché gli umani sono conosciuti per la loro capacità di “sopportazione” (vedi ad esempio il male che ci facciamo con l’alcol, il fumo, le droghe, etc. però l’organismo “sopporta”). Non voglio fare ulteriori polemiche, fermiamoci al fatto che una manifestazione del genere non andava fatta in un parco naturale. In effetti è un’operazione commerciale vera e propria ai danni dell’ambiente e della popolazione che deve sorbettarsi il rumore. Gli organizzatori invece sguazzano nell’oro (si parla di incassi attorno al milione di euro e forse più, non male per quattro giorni di tortura). Comunque è vero non si può dire che sia un rave bensì un concerto organizzato squallidamente…. per il guadagno economico ma a danno della vita!”.

Paolo D’Arpini, Circolo Vegetariano VV.TT.

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Sonica rave party a Monte Gelato, gita fallita a Castro dei Volsci, eolico pesante a Calcata… I risvolti indesiderati degli eventi… ed il destino contro la nostra volontà… eppure è l’inconscio a guidarci?!

Nella storia del “disastroso” viaggio in Ciociaria e del rave party di Monte Gelato ci sono stati insegnamenti indiretti e diretti di cui tener conto per l’analisi karmica.

Ad esempio Luisa, l’accompagnatrice proprietaria della macchina che poi si è fusa nel viaggio verso Castro dei Volsci, durante il tragitto continuava a raccontare come fosse indecisa se tenersi la sua vecchia auto oppure cambiarla con una nuova al più presto. Allo stesso tempo aveva appena fatto fare delle riparazioni di carrozzeria e revisioni meccaniche varie… anche perché temeva di dover affrontare un’eventuale rottura improvvisa del mezzo, magari quando era da sola in mezzo alla foresta di notte….. Il fatto è che poi l’inconscio l’ha spinta a viaggiare in terza per parecchi kilometri ed a tutta manetta e così il motore si è bruciato…. ma in una condizione tutto sommato diversa ed ottimale rispetto a quella da lei immaginata.

Per quanto riguarda l’altra storia, quella del rave party di Monte Gelato, ero venuto a conoscenza della cosa già da diversi giorni avendolo scoperto su Google che annunciava l’evento “festivo” e qui a Calcata i commercianti di Sodoma e Gomorra si erano già detti contenti, “così sarebbero venuti più turisti a spendere”. Io chiaramente non me la sentivo per l’ennesima volta di fare la parte dello scassac…. che rovina l’economia…. del paese.

Ma ecco che infine il destino si è compiuto nel modo ottimale per ognuno di noi, per far sì che la nostra parte (schivata o ricercata) da giocare nella vita venisse infine vissuta.. senza possibilità di scantonamenti.

Utilizzo alcune lettere inviate e ricevuto per evidenziare quanto qui esposto.

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“Caro Paolo, ho appena terminato di leggere il resoconto del tuo viaggio e già la mia mente “viaggia”; non posso non pormi delle valide domande! Ora ti racconto con calma!

Ieri mattina sarei dovuta andare in piscina per una lezione di yoga, promessa ad alcune signore che già conoscevo e che mi hanno dato appuntamento per questo giorno! Già dalla sera prima (l’altro ieri quindi), ho cominciato a “cercare i famosi contatti per un passaggio fino alla mia destinazione”. Di solito qualche anima pia disposta ad accompagnarmi la trovo sempre (o quasi). Ieri non ho trovato praticamente nessuno disposto a “raccogliere” la mia preghiera.

Ho meditato, ho fatto ricorso alla mia “buona disposizione ad accogliere”..non si è smosso nulla..a questo punto, ho gridato al mio cuore e alla mia razionalità “Fiat voluntas tua”. Sono rimasta in paese tutto il giorno…il pomeriggio è stato particolarmente “duro”, vuoi per il caldo, vuoi per una sorta di mal di stomaco piuttosto lacerante..insomma la giornata è trascorsa in uno stato di “quiete”! A questo punto ti chiedo di condividere le riflessioni che ti vengono più “spontanee”. Esiste forse, a livello “planetario”, una situazione più favorevole agli spostamenti rispetto ad altre?  Io ieri non mi dovevo “muovere” e così è stato..tu ti sei “mosso” e guarda che è successo! Attendo una tua “risposta”!!! Ti abbraccio forte, Hari Atma”.

Mia risposta ad Hari Atma: “In se stesso il muoversi od il non muoversi, cara Hari Atma, non è positivo o negativo. Solo che il nostro destino fa sì che le cose succedano come devono succedere e non come noi abbiamo pensato dovessero succedere.

Ieri ne parlavo appunto con gli amici con i quali abbiamo vissuto quella avventura ed era comunque evidente che ci fosse una lezione per ognuno di noi. Laura aveva lasciato la sua solita parte di accompagnatrice a Luisa che invece era sempre stata restia a farlo. Io che sono un pigrone mi ero sforzato di accondiscendere alla proposta della gita, che mi era stata fatta già da diverso tempo e che io stentavo a realizzare. Avevo infine deciso la data del 1 agosto rispetto ad altre date che mi erano state proposte. Per Vincenzo c’era l’adesione ad una specie di avventura sostitutiva della sua routine, che non è delle migliori (anche in seguito a difficoltà con la famiglia), etc.

Ma le prove che abbiamo dovuto superare collettivamente alla fine corrispondevano con quelle lezioni di vita che individualmenmte ognuno di noi abbisognava. Ora non è facile cercare di trasmettere le “ragioni” intuite per tutto quel che è avvenuto. Ma l’insegnamento che ognuno di noi ha ricevuto, mettendoci in grado di ridere e scherzare per tutto il tempo e di vivere i sempre nuovi impedimenti come un’opportunità che ci veniva offerta per ua crescita interiore e per il pagamento di un pezzo fastidioso del nostro karma, è stato sempre percepito da ognuno. Il nostro atteggiamento costruttivo ha fatto sì che il disatrro in realtà sembrasse una buona riuscita. Certo una riuscita diversa dal programmato e dall’atteso ma sicuramente positiva come esperienza e piena di significato.

A te è capitato di dover elaborare la frustrazione dell’uncapacità realizzativa ed il ristrovarti sola in casa. Che è esattamente quello che avrei infine fatto io se avessi dato ascolto al mio pigrume. Insomma non mi pare che l’accondiscendere alle nostre tendenze sia assolutamente positivo e talvolta per scuoterci dalle abitudine precostituite “ritenute” legittime e corrette dall’io che sente di voler agire in un cero modo (l’io che noi abbiamo prefigurato). Eppure il destino si prende gioco di noi -nel senso che ci costringe a giocare con regole diverse- per evitare che ci affossassimo nei nostri limiti.

Chissà se possiamo veramente liberarci da quei limiti accettando il vivere per come si manifesta la vita oppure sperando che i nostri desideri si realizzino….? Propendo a ritenere che la prima ipotesi sia la più valida ma anche questa non l’accetto come definitiva e vera… mi lascio cullare dagli eventi e talvolta rido e talvolta piango, che vuoi farci….? E’ così che va!

Guarda poi quella storia dei rumori trombanti della festa rave a Monte Gelato, avrei voluto tacere e lasciar correre per non crearmi nuove complicazioni ed inimicizie (per tutta una serie di ragioni che posso spiegarti ma dovresti conoscere tutti i retroscena, per cui non vale nemmeno la pena cominciare…).

Ed alla fine sono stato costretto a fare il difensore degli animali e delle piante offesi dal rumore e dal calpestio selvaggio di 3500 barbari che invadono e distruggono la natura dicendo che la amano e la vogliono conoscere. Il loro conoscere corrisponde allo sverginare, al violentare, al vivisezionare.

Mi sono ritrovato ieri notte a mezzanotte, dopo che mi ero messo già a letto, a dovermi rialzare e mettermi al computer per scrivere la lettera di protesta che avrai letto…. e stamattina ancora nella stessa scia ho scritto un’aggiunta, necessaria ad indicare tutto il male di questa “invasione satanica” (altro che “Sonica”) mascherata da operazione culturale (dovresti leggerti l’articolo sul Nuovo Corriere Viterbese di come la cosa è stata presentata…).  Ancora stamattina mentre inserisco l’articolo sono ossessionato dai rimbombi dopo una notte di tregenda e rumore….

Bene (o male)  interrompo, credo comunque di aver fatto la mia parte, tutto lì e tutto qui! Mi ci ha portato la vita senza che io l’avessi deciso ed ora mi sento come uno che ha compiuto il suo fastidioso e scomodo dovere. Al mio solito…. Ti abbraccio. Paolo”.

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Sul tema dell’eolico pesante a Calcata e sul rave party “da sballo” a Monte Gelato:

“Caro Paolo, sono davvero indignato ed oltremodo offeso da quanto accaduto. Vorrei sapere cosa ne pensa e cosa ha fatto il presidente del Parco in tutta questa vicenda del rave party (come in quella dell’eolico), Luca”.

“Caro Luca, le cariche amministrative sono ancora da affidare, le amministrazini di Calcata e Mazzano hanno cambiato gestione entrambe ed ora debbono rifarsi le elezioni interne per il nuovo comitato… Non so dirti nulla mi tengono all’oscuro di tutto sono completamente emarginato in casa e ritenuto uno scocciatore che non merita attenzioni. Per questa ragione che lla fine ho scritto al Presidemte della Repubblica, che è una specie di San Gennaro istituzionale…. Ciao, Paolo”

“Caro Paolo, ripeto che l’eolico è in queste zone praticamente fuorilegge rispetto al PTPR, quindi sono sicuro che alla fine non se ne farà nulla. Tocca spettare il Piano energetico regionale, ma il rischio è che mandino le ruspe prima. Quanto al rave party, non so proprio cosa dire. Questi imbecilli che si divertono con droga, alcol e musica spazzatura (perché di questo stiamo parlando) dovrebbero “ospitarli” in un capannone industriale, in una discarica, in uno scheletro di cemento o in posti simili, tanto sono tali i luoghi che essi solitamente apprezzano e promuovono con il loro insipiente vivere, Luca”.

“Caro Luca, direi che hai ragione… se non stessimo parlando di altri esseri umani -come noi- che evidentemente sono acceati dal’ignoranza e dal malessere… E’ evidente che l’alcol la droga e la trasgressione sono solo palliativi per riempire un vuoto interiore. Già si stanno costruendo il loro inferno… solo che per la legge della corrispondenza (come in alto così in basso) siamo anche noi coinvolti!

Sai una cosa, stanotte ho fatto un sogno nel quale scoprivo che si era aperta una fessura infernale sulla terra e da lì stavano uscendo parecchi demoni, io mi sono messo inchinato sopra al buco, chiudendolo con alcuni oggetti che stavano lì dappresso, e spingevo per impedire l’uscita dei demoni mentre loro dall’altra parte spingevano per venir fuori…. Alla fine mi sono ritrovato a ripetere il mantra come unica ricerca di forza per superare questa prova e dopo un po’ mi sono svegliato.

Sto raccoglendo le riflessioni sui diversi argomenti trattati, della nostra partecipazione al gioco della vita, domani ti invio le risultanze (ivi compresi questi nostri commenti), ciao, Paolo”.

Infine la firma: Paolo D’Arpini (ma che vuol dire?)

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