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Spilamberto (Mo): “Canti sotto il manto di stelle del Cielo interiore”

Eventi Paolo D'Arpini 26 dicembre 2011

Shiva, il Grande Dio

Ante Scriptum: “Io e Paolo stiamo trascorrendo insieme il periodo delle festività natalizie (ma per noi laiche, ed infatti io sto lavorando normalmente) e tra gli altri appuntamenti ci piace riservare una serata ad un incontro con amici-amiche per condividere la ricerca di armonizzazione con la melodia interiore e con le note di un Amore … spirituale…” (Caterina Regazzi e Paolo D’Arpini)

“Whatever sins I have done with my hands, feet, voice, body, actions, ears, eyes or mind, whether proibited by the scriptures or not, please forgive all of them. Hail! Hail! O ocean of compassion! O great God! O benevolent Lord!” (Shiva Manasa Puja)

La musica é la stessa e ci troveremo Mara, Tina, Caterina e Paolo e chi vorrà esserci.

Canteremo tra gli altri, un inno dedicato alla grande anima, Shiva, lo Shiva Manasa Puja (adorazione mentale di Shiva), un inno composto secoli e secoli fa da un demone arrogante, Ravana, il quale aveva sfidato la potenza del signore degli dei, Shiva, appunto, e cercando di ribaltare il monte Kailash, dimora del Dio, restò con le mani schiacciate sotto al monte, nel momento in cui Shiva , con l’alluce, spingeva verso il basso il monte stesso. Ravana, immobilizzato e pentito, compose questo inno in cui mentalmente adorava Shiva con vari oggetti di culto.

Si dice che il grande Dio così propiziato perdonasse il demone e stabilisse che chiunque avesse cantato questo inno venisse perdonato di tutti i suoi peccati. Alcuni saggi riferiscono che questi fatto avvenne verso la fine di dicembre, nello stesso periodo in cui si dice che Gesù avesse qualche giorno di vita.

Serata di canti sotto il manto di stelle del Cielo interiore:

Appuntamento mercoledì 28 dicembre 2011 alle 20 e 30 a casa di Caterina, canti. Seguirà un brindisi e prasad.

Info. 333.6023090 – circolo.vegetariano@libero.it

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Spilamberto ed i suoi “fondali” – Luca Longagnani, l’Isola che c’è… l’ombra degli oggetti… L’anima?

Eventi Paolo D'Arpini 24 dicembre 2011

Spilamberto ed i suoi “fondali” – Luca Longagnani, l’Isola che c’è… l’ombra degli oggetti… L’anima?

Mostra fotografica di Luca Longagnani – Casa Famigli di Spilamberto (Mo), dal 23 dicembre 2011 al 8 gennaio 2012

….Siamo arrivati alle celebrazioni di fine anno, anche a Spilamberto si festeggia…
Pochi giorni prima del natale abbiamo fatto a casa di Caterina una cenetta laica con l’amico Stefano Andreoli, studente universitario di psicologia e volontario a Bologna per l’assistenza agli homeless… Stefano si sta facendo le ossa per capire la realtà dei senza casa, dei senza lavoro, dei senza patria.. in una città dove l’organizzazione assistenziale è rinomata ed infatti i barboni vi giungono da ogni parte d’Italia per svernarvi. La cosa che mi ha colpito di più è scoprire che almeno il 30% dei vagabondi bolognesi è composto da bolognesi stessi, gente comune che è magari rimasta disoccupata oppure ex padri di famiglia che devono pagare gli alimenti alla moglie alla quale è rimasta pure la dimora (ex coniugale)… Comunque fare il barbone a Bologna conviene… con la Caritas che fornisce tre pasti caldi assicurati e il comune che finanzia varie associazioni di assitenza etc. Resta la torbida contingenza del vivere senza far nulla tutto il giorno, gironzolando qui e lì, con il tubo di Tavernello in saccoccia o peggio la dose di eroina economica a 10 euro.. perché i barboni non sanno come trascorrere le 24 ore di inerzia, forzata o scelta…

Beh, durante la cena, Caterina se n’era uscita dicendo “anche qui a Spilamberto c’è una associazione che aiuta gli extracomunitari e simili.. si chiama Overseas, gestisce un piccolo spaccio di alimenti equo-solidali e pure lo smistamento e riciclaggio all’isola ecologica, dove vengono si portano oggetti recuperabili che magari sono venduti per sostenere chi ha bisogno di aiuto.. la crisi c’è pure a Spilamberto”.

Il 23 dicembre u.s. mentre andavamo a far colazione, Caterina ed io, al baretto di Maria, dove vanno stranieri e oriundi (come me d’altronde), ecco che sotto il torrione in piazza ho notato un camioncino che scaricava mercanzie, per allestire un banco di prodotti agricoli biologici, all’altro lato c’era già montato un bancariello con alcune confezioni colorate dall’aria esotica, si trattava di articoli del terzo mondo, dietro il banchetto un signore anzianotto con la barba, dall’aria dimessa. Passando l’ho guardato e l’ho trovato simpatico così ho detto a Caterina “compiamo un po’ di zucchero di canna che ci è quasi terminato..”. Subito il “barbone” ha mostrato tre pacchetti chiedendo “volete quello grezzo, quello semi grezzo o quello raffinato?” Ed io “grezzo grezzo…” – Ecco qua, sembra liquirizia – aggiunge lui – costa due euro e trenta..” – “Nianca schej (come dicono in veneto)” Commento ad alta voce.. e lui –che forse non ha capito la battuta- aggiunge “Si, sì.. schej, schej..”.

Con in tasca ilsacchetto di sugarcane scuro scuro ci allontaniamo mentre Caterina mi spiega “Quel signore è il presidente di Overseas che gestisce l’Isola che c’è.. dove si portano gli oggetti da riciclare..”.

La sera stessa Caterina mi dice “Inaugurano una mostra fotografica allo Spazio Eventi Famigli, ci andiamo?” – “Certo andiamo a vedere – aggiungo io- e facciamo conoscenza del mondo culturale spilambertese”.. Così la sera alle 19 circa eccoci di fronte alla struttura comunale che ospita l’evento. Appenna all’ingresso vediamo un tavolo con diverse pubblicazioni dell’Overseas.. Poi una volta entrati nella sala scopriamo che la mostra fotografica riguarda una “visitazione” onirica degli oggetti stipati nell’Isola che c’é. L’autore delle foto, non proprio foto ma immagini Kirlian del vissuto rimasto impresso sugli oggetti stessi, è un ragazzo di nome Luca Longagnani. Spilambertese e volontario dell’Overseas stesso. La mostra è istallata su una specie di padiglione a spirale che si trova all’interno della sala, sulle bianche pareti immagini sbiadite, azzurrine, di varie suppellettili accatastate, o separate, indefinite, quasi irreali. Poi scopriamo che l’artista voleva rappresentare, attraverso le fotografie, il vissuto degli oggetti ripresi, voleva evocarne la storia, o l’anima… Visto che tali arnesi sono lì in attesa di essere riusati.. forse… in stand by, come si dice oggi.

A presentare la mostra provvede la vice sindachessa Daniela Barozzi, un po’ insicura all’inizio, per la particolarità dell’iniziativa, ma poi spedita nella sua descrizione del percorso culturale che viene identificato nell’opera di Longagnani: “La scoperta e la realizzazione è stata curata dall’assessore all’ambiente del comune, mio collega, il dr. Daniele Stefani…” Ed il Daniele, che avevo già conosciuto durante una passeggiata vicino al Panaro lo scorso anno, se ne sta lì cheto cheto.. annuendo… in silenzio.

Poi prende la parola un signore con la barba e l’aria un po’ dimessa.. Ma va…? E’ lo stesso del banchetto equosolidale.. Sembra impacciato a fare la parte del relatore.. timido? Chissà.. Caterina mi sussurra, sai che quel signore è un ex direttore di banca in pensione? Ora fa tutto il lavoro come volontario per l’Overseas ed all’Isola che c’è.
Simpatico.. l’ex direttore, ed in fondo non mi sembra, stasera, che abbia l’aria da barbone…. Anche se è vestito allo stesso identico modo del mattino.

Poi parla Luca Longagnani, il giovane artista alla sua prima mostra, spiega, racconta le sue impressioni, mentre osservava gli articoli immagazzinati alla rinfusa, che forse avrebbero potuto riavere un futuro e che sicuramente avevano un passato.. una storia.. E li vedeva come “fondali”, come spiriti, come ectoplasmi osservati attraverso un oblò sotto l’oceano.. Esistenti, non esistenti, reali, lontani, immaginati e parzialmente veri.. Luci ed ombre sotto la luna o forme intraviste nelle nebbie della bassa padana spilambertese….

Il buffet che è seguito ci ha riconciliati tutti con la realtà concreta del mondo!

Paolo D’Arpini

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Intenti per l’Incontro Collettivo Ecologista del solstizio estivo – Area Metropolitana Romana: 23 e 24 giugno 2012

Meditazione in cammino

Ecologia profonda, Bioregionalismo e Biospiritualità all’Incontro Collettivo Ecologista del solstizio estivo – Area Metropolitana Romana: 23 e 24 giugno 2012

Caro Parisi e Caro Lorenzo Merlo, forse avrei dovuto rispondere separatamente ad ognuno di voi ma -infine- perchè separare? Visto che siamo nella stessa barca.. o perlomeno diciamo di esserci?

Trovo il discorso di Lorenzo Merlo estremamente cogente ed utile alla causa ecologista -ribadisco “ecologista” poichè non mi sembra un termine diminitivo a meno che non vogliamo fare delle parole un termine di paragone per le nostre idee personali- la glottologia e soprattutto la capacità di evocare concetti attraverso le parole e di chiarirne il significato non ha nulla a che vedere -secondo me- con le discussioni sul filo di lana caprina.

La glottologia e la semantica hanno ben diritto di entrare nel discorso ecologista, soprattutto per chiarire le azioni connesse all’ecologia, ecologia profonda, e dir si voglia.. Pur tuttavia questi concetti evocati non sono nuovi all’uomo… ed i neologismi vengono usati, per fare un favore alla politica del copy right, ed è solo una concessione alla “politica”, appunto…

Ecologia profonda è un fatto, una realtà, e non può essere descritta in termini filosofici se non astraendoci dal contesto dell’ecologia stessa. Vivendo nei fatti e non amando le diatribe dialettiche ma amando dire “pane al pane e vino al vino” debbo confessarvi che non mi piace sentirmi ristretto in un contesto qualsivoglia. Non amo le etichette non amo nessuna coercizione morale, politica, ideologica o religiosa.. Se si vuole fare dell’ecologia profonda una base per esprimere le norme di una “nuova religione” con tanto di sacerdoti titolati all’interpretazione e con tanto di bibbia decisa a tavolino dai sapienti, ricevete le mie distanze più cordiali.. Non che con questo intenda abbandonare l’ecologia profonda, che è la pratica sincera ed onesta della mia intera esistenza.. semplicemente mi disinteresso al novero di chi ritiene di essere depositario delle “regole” dell’ecologia profonda e sente di volerle imporre agli altri come un codice legislativo..

I tempi delle dittature intelletuali sono conclusi.. almeno per me.. e quindi preciso per l’ennesima volta che:

L’incontro collettivo ecologista, per l’ecologia profonda, il bioregionalismo, la biospiritualità e per il vivere armonico, amorevole gentile e solidale sulla Terra, non è un’etichetta bensì una descrizione di un modo di vivere nella nostra società ed in natura.

Che tale incontro sia semplicemente un’occasione di condivisione collegiale del sentire e della pratica quotidiana, nello spirito conviviale e semplice dell’avvicinamento fra amici e fratelli, è per me evidente. Se tale finalità non trova l’accordo di Enzo Parisi, malgrado il suo iniziale favore e complimento, mi spiace… magari ha cambiato idea in corso d’opera, non so… d’altronde lo stesso Enzo Parisi, che sente l’esigenza di un altro tipo di incontro con altre finalità e con altri modi, sarà ed è nel suo pieno diritto di esprimersi personalmente e collettivamente (negli ambiti a lui accetti e nei quali è accettato) nelle forme che ritiene più opportune e consone al suo pensiero…

In ogni caso, indipendentemente da quale “altro” incontro corroborativo del suo pensiero, egli intende organizzare a Roma nelle modalità e tempi da lui stesso decisi, la sua presenza è benvenuta anche all’incontro collettivo ecologista (sopra descritto) che si terrà nei giorni 23 e 24 giugno 2012 in un luogo ancora da definire dell’area metropolitana romana… Qualsiasi altro membro dell’IDEM, come quelli del CIR, degli Ecovillaggi, del Sentiero Bioregionale, della Rete Bioregionale Italiana, dell’Agribio, delle associazioni per la salvaguardia del territorio, dei gruppi che perseguono il naturismo, la tutela degli animali e dell’habitat, che seguono un pensiero laico e spirituale, etc. è parimenti benvenuto è potrà liberamente esprimere il suo parere e raccontare la sua esperienza nel consesso dei presenti, nei tempi ad ognuno consentiti….

Cordiali saluti a Tutti!

Paolo D’Arpini

Lettere menzionate:
…………………………

Lorenzo Merlo il 22 dicembre 2012 ha scritto:
A proposito dell’incontro di Roma a giugno 2012

A proposito del punto 2 chiedo: quindi idem ha un percorso che non può essere aggiornato dai suoi componenti?

Finora idem è stato promosso escludendo sistematicamente tutte le proposte che ho avuto opportunità di pronunciare (costruzione bibliografia, con modalità strumentali a provocare partecipazione attiva e a conoscersi; messa in discussione del valore del linguaggio; del valore del riconoscimento e legittimazione della storia; considerazioni critiche sul documento-manifesto, prima richieste – a tutti – e poi non messe in discussione e neppure diffusione; proposta di raccolta della concezione individuale dell’ep; e altre). Oltre al rischio che fossero tutte inaccettabili, c’è quello che la linea della triade (Parisi, Della Casa, Andreozzi) prevedesse dei veti verso idee e/o persone in quanto ciò che avrebbe dovuto essere l’ep, già era stato da loro deciso.

Per chi le volesse raccogliere, penso siano informazioni utili alla discussione in corso.

Lorenzo Merlo

…………..

Il giorno 22/dic/2011, alle ore 00:31, Enzo Parisi ha scritto:

Ancora a proposito dell’incontro di Roma.

Ho letto l’ultima nota di Paolo D’Arpini (vedi: http://retedellereti.blogspot.com/2011/12/note-aggiunte-per-lincontro-collettivo.html)

e intendo ribadire alcuni concetti.
1) Continuo a ritenere inopportuno il termine Incontro collettivo ecologista comunque sottotitolato, e credo che non debba ripetere le motivazioni già fornite nel precedente messaggio.
2) Il percorso prefigurato per il Movimento per l’ecologia profonda IDEM prevede un incontro, che era già stato indicato a Roma, per una costituzione più formale e organizzata del Movimento stesso, al termine di un percorso di presentazioni in diverse realtà regionali. Se di questo non si dovesse o non si intendesse parlare, è evidente che questo Incontro si porrebbe al di fuori del percorso di IDEM. Se invece questa fosse la visione bisogna allora che i temi e il taglio siano concordati con chi finora ha promosso e avviato IDEM. Se ciò non avvenisse, non significa che l’incontro non sia una occasione positiva, perché incontrarsi e conoscersi è sempre importante, ma che semplicemente non corrisponde all’incontro finale del percorso che si è previsto per IDEM.
3) Infine sul conoscere in anticipo il numero di partecipanti credo che dipenderà non poco sia dal taglio e dal programma che verrà proposto, sia dalle condizioni di raggiungibilità del luogo scelto, nonché dalla durata dell’evento, che, se alquanto fuori Roma, per chi viene da lontano sarebbe di almeno 3 giorni.
Cari saluti a tutti, Enzo Parisi

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Bioregionalismo, ecologia profonda, biospiritualità e riabitare in modo gentile e solidale la Terra – Proposte per l’Incontro Collettivo Ecologista del solstizio estivo – 23 e 24 giugno 2012

Care, cari,

il 17 dicembre u.s. Caterina Regazzi ed io siamo stati al Temple Bar di Sassuolo, per una conferenza con Riccardo Oliva, il tema iniziale e principale è stato quello della sperimentazione “scientifica” sugli animali. Nella vivisezione e negli esperimenti mortali sugli animali si cerca di giustificare una ricerca medica che poco o nulla ha a che fare con l’uomo, infatti animali ed umani non hanno le stesse reazioni alle stesse sostanze.. ma egualmente provano dolore se tormentati e avvelenati. In questa operazione pseudosceintifica i soggetti alla tortura sono definiti “materiale biologico” in modo da cancellare la loro identità come esseri viventi. Tutte queste cose ci ha illustrato l’eccellente e preparato relatore.. mentre slide allucinanti passavano davanti ai nostri occhi.. esperimenti sadici su primati, capre, cani e molti altri animali compiuti asetticamente con guanti di lattice, camice bianco, tubicini di plastica alambicchi bisturi forbici .. Insomma abbiamo appreso che la vivisezione è una forma di tortura legalizzata al fine di soddisfare turpi tendenze all’omicidio.. persino completamente inutile ai fini della ricerca medica, in quanto sappiamo che esistono metodi alternativi di estrema efficacia basati su analisi e sperimentazione sulle cellule umane coltivate in vitro, ad esempio, o attraverso altre forme di conoscenza dolce.. come la ricettività e la reattività ai numerosi “medicinali” naturali conosciuti da millenni dall’uomo… Insomma lo sfruttamento animale, per fini sperimentali o per alimentazione, è semplicemente un meccanismo economico finalizzato alla distruzione della natura e della vita sul pianeta.. Per scopi monetari, ovvero completamente virtuali e consumistici, si distrugge tutto quel che esiste ed è vivo…

Questa conoscenza è stata una buona premessa per affrontare successivamente il discorso programmatico sull’Incontro Collettivo Ecologista che si vuole organizzare in occasione del solstizio estivo a Roma, esattamente nei giorni 23 e 24 giugno 2012.

Non eravamo molti al tavolo ma gli argomenti sono stati sufficientemente approfonditi, soprattutto negli aspetti tecnici dell’organizzazione. Avevamo precendetemente avuto un abbocco con Enzo Parisi di IDEM e delle conferme ed adesioni da parte del CIR e di altre realtà ecologiste, eco-villaggi, associazioni di consumatori, operatori nel sociale….. Ad esempio per mercoledi p.v. abbiamo fissato un appuntamento con Agribio e Civiltà contadina per presentare il progetto e simili iniziative verranno fatte prossimamente anche ad Imola, Bologna, etc. Alcuni dei presenti hanno anche illustrato le loro attività, come ad esempio Dario Vesprini che ha parlato della sua Marcia Ecologista organizzata ogni anno in montagna (a Prignano sulla Secchia) o Teodolinda Guerra che ci ha parlato della sua intenzione di lanciare uno specifico messaggio sulle tematiche del lavoro ecologico.

Ma veniamo ad dunque… Abbiamo durante la chiacchierata preso in esame le varie possibilità e modalità sul luogo dell’incontro e suo svolgimento. Avevamo già ricevuto la disponibilità di Benito Castorina, il quale ha offerto le strutture e il podere del vetiver ad Aprilia. Il luogo è ben collegato con mezzi pubblici, lo spazio aperto a disposizione è molto grande, vi si può liberamente campeggiare, esiste inoltre un edificio abitabile di discrete dimensioni in cui poter organizzare la cucina collettiva, i servizi ed un certo numero di posti letto arrangiati.. l’ospitalità è gratuita.

L’altra possibilità esaminata, proposta da Stefano Panzarasa, è quella di un ostello all’interno del Parco dei Monti Lucretili, i posti letto sono una sessantina ed esistono servizi comuni, etc. In quest’ultimo caso però c’è da considerare una spesa di circa 25 euro a persona per la locazione. Per questo se dovessimo decidere per tale opzione sarebbe necessario conoscere con un certo anticipo il numero dei partecipanti e dovremmo inoltre, attraverso l’ausilio di Riccardo Oliva ed altri, aprire una cassa collettiva per affrontare le varie spese e versare l’anticipo, etc. Chiediamo perciò che a stretto giro di posta vengano definite le preferenze, se per l’uno o per l’altra possibilità… E’ importante muoversi con il dovuto anticipo, anche se mancano ancora sei mesi all’incontro, perché una gestione efficace comporta una serie di oneri che vanno affrontati con cognizione di causa e competenza.

In entrambi i casi bisognerebbe che ognuno portasse cibo, preferibilmente vegetariano, da condividere nei due giorni dell’assemblea, ed anche posate e piatti e canovacci personali, e che la vesseile e la cucina e la pulizia dei luoghi venisse svolta in modo democratico con la partecipazione di tutti.

Altro argomento affrontato è quello relativo alle tematiche ed agli interventi. Allora, tanto per iniziare ripetiamo qui lo scopo generale di questo Incontro Collegiale Ecologista, che è quello di craere un coordinamento efficace e di comune ausilio sulle iniziative portate avanti dai gruppi e dalle persone che in Italia si riconoscono nell’ecologia profonda, nel bioregionalismo, nella biospiritualità e nel riabitare la terra in modo gentile e solidale. Potremmo dire che lo scopo evidente è quello di definire i nodi di una Rete delle Reti degli operatori sensibili all’ambiente ed alla vita.

Quindi durante il convegno sono ben accette proposte operative, e descrizioni di progetti già avviati in chiave locale da tutti i partecipanti, insomma si parla di condivisione delle esperienze e di trasmissione delle stesse, se utili alla causa comune. La formazione di gruppi di lavoro specifici è auspicabile, per un successivo approfondimento sui temi di maggior interesse… Chiunque potrà partecipare ai gruppi di lavoro che ritiene più prossimi ai propri intendimenti e competenze. Per semplificare l’esposizione dei temi da affrontare ci siamo dati un indirizzo (già sperimentato in simili occasioni) di partecipazione diretta al dialogo in tempi stabiliti.

La scaletta potrebbe essere così concepita: la mattina di sabato 23 giugno 2012, appuntamento e sistemazione nel luogo dell’incontro, piccola passeggiata nei dintorni per familiarizzarci con il luogo e l’habitat. Verso il mezzogiorno preparazione del pasto collettivo, pranzo e successiva vesseille. Nel primo pomeriggio prima sessione di sharing e proposte, ognuno è invitato a portare un suo intervento scritto in cui sintetizzare il proprio pensiero e proposta, in una lettura non superiore ai 10 minuti. Le letture avverrano a rotazione. Ovviamente ci sarà la presenza di un moderatore facilitatore scelto fra i presenti che consenta l’ordinato svolgimento degli interventi nei tempi stabiliti, e che restituisca la parola a chi vuole ribattere dopo il primo diro di condivisione. Scende la sera e si prepara quindi la cena, la sala, etc. dopo mangiato si potrà tenere una esibizione di talenti artistici per allietare i presenti, con canti, poesie, musica, etc.

La mattina di domenica 24 giugno 2012, dopo una colazione mattiniera, ci potrà essere una più approfondita visita ai luoghi circostanti e se il tempo lo consente magari sedersi in una radura per la seconda sessione di pareri e proposte, con le stesse modalità del giorno precedente. Al ritorno alla struttura preparazione del pasto e dopo mangiato un cerchio di saluto e conclusioni con le ultime idee e con la formazione dei gruppi tematici e adesioni, scambio di indirizzi, etc.

Tutti gli interventi che saranno portati in forma scritta verranno successivamente riuniti in un “quaderno” che potrà essere inviato, come atti dell’Incontro, a tutti i partecipanti e ad altri interessati, in modo che possano divulgarne i contenuti in ogni modo.

La raccomandazione ricevuta da più parti in questa fase preliminare dell’organizzazione è che l’assemblea di cui sopra contribuisca alla forma di Rete collettiva sui temi trattati, con il mantenimento delle identità dei vari nodi. Quindi non si parla della formazione di una associazione o partito o simile aggregazione.

Paolo D’Arpini

…………………….

Integrazione di Teodolinda Guerra: “Caro Paolo, ti scrivo due righe per la presentazione dell’incontro in Giugno,dimmi se possono andare bene,grazie.Se intanto ci teniamo in contatto vediamo se emergono delle idee da sviluppare insieme. Un caro saluto a te e a Caterina, a presto. – Proposta di discussione sulla possibile integrazione di passioni,aspirazioni e competenze professionali di persone che hanno fatto dei percorsi formativi accomunati dall’interesse per il mondo naturale in tutti i suoi aspetti,e che potrebbero unire le proprie forze e collaborare per creare delle sinergie per sviluppare progetti anche lavorativi che permettano di mettere in campo le reciproche potenzialità,coniugando l’esigenza di lavorare con il desiderio di concretizzare azioni,scelte e progetti che rispecchino i valori coerenti con le finalità del movimento per l’ecologia profonda”

Condivisione – Scrive Riccardo Oliva: “Sottoscrivo e condivido il testo qui riportato. Presidente Associazione Memento Naturae Volontari a Difesa di Ciò che è Vita!!!”

Adesione di Aldo Nardini: “Ringrazio Roberto Pisani e Paolo D’Arpini che hanno rammentato a tutti quali dovevano essere gli scopi della campagna per l’agricoltura contadina, che doveva trovare punti di unione, aspetti e valori condivisi per attivare una sinergica collaborazione nella direzione degli obbiettivi comuni e dare più forza a un settore profondamente diviso e frammentato e già in crisi da molti anni con moltissime aziende che hanno chiuso…” Segue: http://retedellereti.blogspot.com/2011/12/agricoltura-contadina-e-incontro.html

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Spilamberto, 31 dicembre 2011: Notte senza Tempo al fiume Panaro.. senza botti e senza confusione….

Eventi Paolo D'Arpini 18 dicembre 2011

Anche quest’anno un gruppetto di alternativi “ecologisti profondi”, del Circolo vegetariano VV.TT., festeggerà il capodanno con una passeggiata notturna per andare incontro all’uomo.. quello vero, quello naturale che nasce e viene nutrito dalla terra.

Viviamo in un mondo artificiale, fuggiamo dal caldo in estate e dal freddo in inverno. Perlopiù viviamo in ambienti chiusi “condizionati” e difficilmente mettiamo il naso fuori se appena c’è un po’ di pioggia. Per rompere questa consuetudine e godere del “carpe diem” il Circolo propone come tradizione la passeggiata notturna di fine anno. La camminata sarà un “ritorno a casa” per noi volenterosi figli di questa Terra ed avverrà in qualsiasi condizione atmosferica e senza copertura assicurativa. Infine sosteremo davanti ad un fuoco acceso, davanti alle acque vorticose del Panaro, compiendo un rito antico che ci restituisce alla natura ed alla vita…

Questo il senso della passeggiata notturna, la più vicina alla condizione “del perdersi per ritrovarsi” ovvero riuscire per qualche tempo a restare immobili solo nel presente, assorti nell’evento vissuto.

ANDIAMO INCONTRO ALL’UOMO

La vita è un eterno inizio. La continua trasformazione che subiscono gli elementi non può essere mai considerata finale e quindi la vita è senza inizio e senza fine. La “notte senza tempo” è solo un’immagine speculare priva di durata. In questa celebrazione della vita, che ogni anno si ripete, poniamo una sfida a noi stessi..

Come avvenuto lo scorso anno manifesteremo la voglia di coniugarci alla natura percorrendo nottetempo il sentiero natura che inizia da Via Gibellini a Spilamberto (Mo). Il tema di meditazione della camminata è in apparenza sempre diverso, in realtà è sempre lo stesso: il ritorno alla nostra vera casa.

La passeggiata verrà preceduta da un incontro conviviale in casa di Caterina (nei pressi del sentiero natura) in cui i partecipanti sono invitati a contribuire con cibi e bevende vegetariani, appuntamento alle h. 20.00.

Terminato il rito deambulatorio al fiume si torna nella taverna di Caterina per cantare assieme mantra ed invocazioni al Sole Invitto ed alla Luce, che con il solstizio invernale ricomincia a crescere.

La manifestazione è gratuita, prenotazione obbligatoria al 333.6023090, oppure scrivendo: circolo.vegetariano@libero.it

Paolo D’Arpini
Presidente del Circolo VV.TT.

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