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Chebaffi, da Cirene a Roma… “La forza delle idee e la furbizia ideologica a fini economici” – Con citazioni di Max Heindel, Rudolf Steiner.. ed altri

Ante scriptum

Non poteva passare inosservata la visita di Chebaffi, il conducator cirenaico, a Roma… In effetti anche nelle altre occasioni della sua venuta per incontrare il suo “socio in affari”, il Cavalier Arconte, mi sono occupato di rilasciare comunicati e veline.. Anche stavolta, approfittando di una missiva quasi in tema ricevuta dal buon Giorgio Vitali, ho voluto lanciare qualche “scud”… mi si perdoni l’ardire…

 

Mentre leggevo sui giornali le sparate mediatiche del “folletto” Chebaffi, stamattina mi sono interrogato, sorseggiando il mio cappuccino bollente in quel di Treia, sulla stupidità umana e sulla strumentalizzazione che si fa del proprio potere di ricatto. Ricordo ad esempio quando ero in transito nell’Impero del Centro Africa (ex Republique Centrafricaine) c’era un imperatore pazzo (un tal Bokassa, che dicono mangiasse pure i bambini). Tale imperatore aveva il vezzo di farsi portare in lettiga dai concessionari diamantiferi… tutti europei, i quali -per paura di perdere le concessioni- si adattavano a portare in trionfo il “tronfio”… Così stamattina mentre apprendevo delle nuove richieste fatte dal rais cirenaico: “cinque miliardi subito .. o l’Europa sarà come l’Africa..” mi sono ricordato delle dicerie raccontate sul Chebaffi.

 

… Si dice che egli sia figlio di un ufficiale italiano in Libia… ed é per questo che conosce bene la tendenza italica al ricatto…”.

 

Machiavelli ha fatto più danni di Attila, egli insegnò il valore della furbizia politica (ideologica) mentre il povero Guicciardini, si dovette accontentare di fare la parte del Confucio italiano.. la “forza delle sue idee” poco ha influito sul sistema sociale dello stivale (proteso verso la quarta sponda e verso gli affari privati di Berluskaiser e Chebaffi)…

 

Improvvisamente mi é tornata alla memoria quella poesia di Costantino Kavafis che descrive la sfacciataggine di un un “re della Tripolitania occidentale” che va in visita ad Alessandria spacciandosi per dotto greco.. ma lascio da parte queste considerazioni e passo ad altre elucubrazioni “vitaliche”

Paolo D’Arpini

 

….

 

Il fattore più importante tra quelli che formano la base per una reale possibilità di cambiamento è la forza delle idee….

 

E’ necessario saper distinguere le idee dalle ideologie. Queste ultime sono idee formulate per consumo pubblico e soddisfano la necessità di tutti di alleviare il senso di colpevolezza nella convinzione di agire per qualcosa di buono o desiderabile…Le ideologie sono “beni” già pronti enunciati dai Media, dagli oratori e dagli ideologi per manipolare la massa, e per scopi che hanno ben poco a che fare con l’idea, anzi, spesso ne rappresentano l’opposto.

 

Queste ideologie sono spesso elaborate “ad hoc”. Per esempio quando si rende popolare una guerra descrivendola come necessaria “per la libertà”, o quando “ideologie religiose” sono utilizzate per razionalizzate lo “status quo ante” politico, anche se in completo contrasto con l’idea genuina di quella religione, nel cui nome si propagandano le ideologie. Per la sua essenza, un’ideologia non attiva il pensiero e tanto meno il sentimento. E’ come una pillola che esercita effetti eccitanti o soporiferi.

 

[ Stiamo attualmente assistendo, disgraziatamente inermi, e di conseguenza impotenti, all'accerchiamento dell'Iran da parte di un imponente dispiegamento di armi di distruzione totale, e non solo di Massa, col rischio di annientamento della Vita sul Pianeta qualora entrassero in funzione, accerchiamento che sappiamo dovuto alla sete imperialistica di fonti energetiche per le esigenze statunitensi e di "sicurezza" per Israele. Il tutto mentre i tromboni dell'ideologia e della menzogna mediatica pianificata gridano alla minaccia iraniana. Non altro, per l'esattezza, furono le "sante Crociate".]

 

L’idea, al contrario, si riferisce a ciò che, in un modo o nell’altro, è reale. Fa appello alla “ragione umana”, induce a pensare ed a sentire attivamente. La FORZA dell’idea diventa inoltre sempre più grande in una situazione in cui coloro che difendono lo status quo non hanno idee, come accade oggi , specie in Italia, a causa anche della natura della nostra burocrazia e del nostro tipo di organizzazione sociale e statale. Infatti, le idee e la verità non esistono al di fuori ed indipendentemente dall’uomo, e, così come la mente dell’uomo è necessariamente influenzata dal suo corpo, dalla sua esistenza fisica e sociale.

 

L’uomo è capace di conoscere la Verità ed è capace di “amare”, ma se, nella sua totalità, è minacciato da una forza superiore, se lo si rende impotente e pauroso, le sue operazioni sono distorte o paralizzate. L’effetto paralizzante del potere poggia anche su una promessa implicita: la promessa che chi è in possesso del potere potrà liberare l’uomo dal fardello della incertezza e della responsabilità verso se stesso. La sottomissione dell’uomo a tale condizione di minacciosa promessa costituisce la reale “caduta”. Sottomettendosi al potere (dominio) egli perde il suo potere (potenza). Può essere intelligente, può essere capace di manipolare le cose e se stesso, ma accetta come verità ciò che coloro che hanno potere su di lui, chiamano “verità”. Perde infine il suo potere di amare perché le sue emozioni sono legate a quelli da cui dipende. Perde pertanto anche il “senso morale”. La sua stessa “voce” non può richiamarlo a sé, perché egli non è più capace di ascoltarla, attento com’è ad ascoltare la voce di chi ha potere su di lui.

 

In verità, la LIBERTA’ è la condizione necessaria della FELICITA’, intesa come capacità di preservare la propria integrità contro il potere altrui, soprattutto contro il POTERE ANONIMO DEL MERCATO, DEL SUCCESSO, DELLA PUBLIC OPINION, DEL SENSO COMUNE, (o piuttosto del “nonsenso comune”) e della MACCHINA, non solo automobile, della quale siamo diventati “servi”.

 

Il risultato è che ci sentiamo impotenti e ci disprezziamo per la nostra impotenza. Siamo al buio e ci infondiamo coraggio ma non abbiamo le condizioni necessarie per corroborare questo coraggio.

Giorgio Vitali.

 

Ed ora alcune citazioni citabili:

 

Rudolf Steiner: Il gradino più alto della vita individuale è il pensare puramente concettuale, senza riguardo ad un determinato contenuto percettivo. Noi determiniamo il contenuto di un concetto, per pura intuizione, dalla sfera ideale. Un simile concetto non contiene nulla che si riferisca a determinate “percezioni”.

Quando arriviamo al “volere” sotto l’influenza di un concetto che invece implica una percezione, cioè di una rappresentazione, allora è proprio questa percezione che determina noi, ci definisce, attraverso il pensare concettuale. Ma quando agiamo sotto l’influenza di “intuizioni”, la molla del nostro agire è il pensare puro. Poiché in filosofia si è abituati a chiamare “ragione” la facoltà del pensare puro, così è giustificato chiamare ragione pratica la molla morale sottostante a questa modalità del pensare. ( In definitiva, poiché ogni forma del pensare non è anonima né impersonale, ogni forma del pensare contiene in sé un aspetto morale, imprescindibile, che è quello che caratterizza ogni persona umana.)

 

MAX HEINDEL:

I moderni scienziati materialisti debbono ancora molto imparare e molto disimparare. benché essi combattano strenuamente ciò che con scherno chiamano “illusioni” dello scienziato occultista, sono poi obbligati a riconoscere le loro verità e accettarla una dopo l’altra. E’ soltanto questione di tempo; ma verrà il giorno in cui saranno obbligati ad accettarle tutte.

Mesmer fu più che messo in ridicolo; ma quando i materialisti ebbero cambiato il nome della forza da lui scoperta, chiamandola “ipnotismo” invece di “mesmerismo”, essa divenne subito “scientifica”. Venti anni fa, Madame Blavatsky, una fedele discepola di maestri orientali, disse che la Terra aveva un terzo movimento, oltre ai due che conducono il giorno, la notte e le stagioni. Essa indicò inoltre che l’inclinazione dell’asse della Terra è causata da un movimento che, a suo tempo, porterà il Polo Nord al posto che occupa ora l’Equatore e, ancora più tardi, al posto ora occupato dal Polo Sud. Questo, essa disse, era conosciuto dagli antichi Egiziani e il famoso planisfero di Dendera dimostrava che essi avevano registrato tre di tali rivoluzioni. Queste dichiarazioni, assieme alla sua insuperabile opera, “La Dottrina Segreta”, meritarono soltanto le burle ed il sarcasmo.

 

Altri articoli su Chebaffi:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=chebaffi

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“Arcore Alcatraz Calcata… Mastro Lindo e Chebaffi” – Velina D’Arpina Sconclusionata, dell’11 giugno 2009 (Corpus Domini)

ARCORE   Arcore  arcore

“Ar core, Ramon… ar core…” ve lo ricordate il famoso film Western Spaghetti con Clint Eastwood che protetto da una lastra di metallo sfida, armato di pistola, l’opponente maligno, venditore di liquore ed armi agli indiani, armato di fucile a tiro lungo, il quale sentenzia: “Quando un uomo con il fucile incontra un uomo con la pistola, l’uomo con la pistola è un uomo morto..” ?

Ma io che son armato con una pistoletta ad acqua, data in omaggio nel sacchetto di patatine pai, cosa posso fare contro il cavaliere nero superman?

I miei schizzetti liquidi (su Liquida?) sono queste parole che corrono in internet (pubblicate nel nostro sitarello).. ma cosa possono contro le armi nucleari del cavaliere nero? Contro le sue televisioni, i suoi giornali, la sua potenza economica, la sua rappresentanza politica e le sue cariche istituzionali, in aggiunta ai poteri condizionanti, oscuranti ed oscuri, di tutti i suoi compari ed alleati (quegli stessi che fanno commerci sporchi con i pellerossa)….?

Eppure, eppure se uno dice solo ciò che pensa, ed è la verità, egli è ben protetto dal destino, la verità è come un’armatura, una difesa invisibile che ripara il cuore…..

“Ar core… Ramon…. ar core!”

E il cavaliere nero, scuro in volto, mira al cuore, spara e spara, ed ogni proiettile rimbalza mentre il suo sguardo si fa più torvo e sbiadito… “Com’è che questo non rimane ferito?” –si chiede- “com’è che con tutti i miei dollari e la mia forza non sono riuscito a comprarmelo, a ricattarlo, a piegarlo, ad umiliarlo, a…”.

Il fatto è che la verità non si può comprare… non si può nascondere… e qui vi rimando alla poesia che ho già pubblicato sul “Quarto cavaliere ….”:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/08/13/dedicato-a-lui-il-iv%c2%b0-cavaliere/

Questa velina sconclusionata, dedicata a chi è veritiero come me, ha comunque uno senso….. e se la state leggendo “avrete già compreso ciò che vuole significare….”!

Paolo D’Arpini

…………….

Ed ora ecco a voi la favola bella di Mastro Lindo e Chebaffi…

In caldo giorno di quasi metà giugno, tra il furtivo popolino della ormai nota associazione “Azzurri per la libertà”, correva voce che il grande “capo”: onorevole, gentiluomo, compiacente damigello, elevato ad alto giudice di coscienze impure, avesse finalmente organizzato l’incontro del secolo, con un altro illustre rappresentante di una qualche famosa ditta di “pulizie”, il cui nome però era tenuto segreto per evitare “pubblicità illegale”! Come dicevo, finalmente, una volontà di fare “pulizia”, di liberare aree intere da spazzatura inutile, da residui umani e inumani ormai di poco conto, insomma, un bel modo per celebrare ricorrenze importanti su quella strana terra di frontiera che reca seco un bel nome di donna, al quale, ben pochi, però hanno offerto i loro cavallereschi servigi!

Armato di scope e ramazze ecco giungere dalla bella Cirene (altro nome di donna.. sarà un caso!??) il maestro pulitore, baci e abbracci sono così penetranti tra i due “capi” che si percepisce lo scorrere del sudore tra le linee ben tratturate delle entrambi carnagioni, in un amplesso di frasi danzate al ritmo di un tamburo giapponese scordato e rattoppato: un successo!!

Il furtivo popolino, radunato in occasione dell’incontro, comincia a valutare (con occhio critico) le ben note scope libiche, ricavate da peli di maiale in calore e vendute a peso d’oro solo in quel, sempre bel Paese, con il suo altrettanto bel nome di donna (ce lo ricordiamo??).

“Faremo pulizia!”. Questo il messaggio urlato dai due angeli candeggianti! Saremo l’acqua che lava via le brutture di questa terra, su cui oggi viene intanto montata una tenda, una bella tenda..pulita anch’essa e chiara, come la luce del giorno che stiamo vivendo! Una bella luce, peccato che la tenda….. non sia proprio “in sintonia” con il contesto circostante e peccato che nessuno possa urlare questo evidente disagio, perchè il famoso venditore di scope, non è proprio un sant’uomo e, oltre alle scope, corre voce, che faccia il rappresentante di “fuochi pirotecnici”, ma anche in questo caso, è meglio evitare approfondimenti: si rischia qualche “scottatura” e qualche “bernoccolo” sulle gengive!

Questi cirenei hanno il sangue caldo e sono sempre disponibili al “confronto” e al dialogo (nella loro lingua). Lui, il grande e abile pulitore, è il vero leader, è un po’ una specie di santino che viene venerato ovunque… un po’ come l’altro grande Mastro Lindo italiano: paese che vai, “diversivo” -ops.. volevo dire detersivo- che trovi!

Chissà se la tenda è stata già popolata dall’azzurra libertà italica? Aspettiamo e sapremo.. intanto…. buona pulizia a tutti!!!!

“Delirio Mistico”   di  Antonella Pedicelli

(….e continua sempre a raccontar di questo tempo in cui la bellezza si veste musica e colori negli occhi dei bambini e di quegli adulti il cui cuore è puro e amabile…).

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