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Litoranea tirrenica – Distruggere l’habitat, tagliare fuori le comunità locali, inquinare la maremma, spendere soldi inutilmente

Litoranea tirrenica – Distruggere l’habitat, tagliare fuori le comunità locali, inquinare la maremma, spendere soldi inutilmente

La SS Aurelia sta per essere massacrata, da un’autostrada inutile – La famigerata Livorno Civitavecchia

Stanno partendo i lavori dell’autostrada Tirrenica, per il lotto 6A, ma i cittadini di Tarquinia ancora attendono chiarezza dal TAR Lazio sul ricorso presentato nel novembre del 2011 da Italia Nostra e da vari cittadini residenti di Tarquinia.

Di certo c’è che la strada statale Aurelia la stanno massacrando, così come la viabilità che è continuamente interrotta da cambi di corsia, soprattutto di notte con i lavori sul ponte del Fiume Mignone, provocando innalzamenti del manto stradale, lasciando l’asfalto sconnesso e pericoloso, senza per questo spiegare che fine ha fatto la richiesta legittima sottoscritta dai cittadini di Tarquinia, inoltrata al Tar Lazio sul diritto ad una mobilità gratuita, per il libero movimento di persone e merci, al posto di quella che si vorrebbe imporre con un dazio giornaliero per ogni spostamento da e per il paese.

La SAT continua a mettere cartelloni di cantieri aperti, scava distrugge e impolvera tutto con i suoi bulldozer, ma non si preoccupa di dare informazioni puntuali e dovute alla cittadinanza residente, agli utenti che percorrono la SS Aurelia, tanto da somigliare più ad una zona terremotata piuttosto che ad un cantiere autostradale.

Su www.tirrenica.it campeggiano notizie del progetto SAT, addirittura è scaricabile la documentazione per l’esenzione del pedaggio per i residenti dei comuni Toscani interessati dal tracciato, palesando tra l’altro ai residenti dei comuni Laziali che loro pagheranno il pedaggio, eccome.

Come spesso accade si è costretti a denunciare l’arrogante prepotenza di chi impone stravolgimenti del territorio, senza sentirsi in obbligo di informare, manca infatti sul sito web il crono programma dei lavori del lotto 6A, tranne le dovute ordinanze che non spiegano affatto quando partiranno i lavori dell’autostrada e come cambierà la viabilità, come primo atto di correttezza verso gli automobilisti ed utenti residenti.

Il ricorso presentato al TAR Lazio su cui pende il giudizio sottopone una serie di richieste più che legittime, in tema di viabilità, in primis sul problema irrisolto dai progettisti del tracciato definitivo ed esecutivo, di un ponte alternativo all’esistente viadotto del Mignone sottratto dall’autostrada, purtroppo indispensabile per un’adeguata viabilità alternativa all’autostrada.

Dal mese di Marzo sono iniziati i lavori sul viadotto del fiume Mignone, come recita l’ordinanza n.284 del 7 Giugno 2013 per la mera sostituzione degli appoggi del viadotto, ma del ponte alternativo nessuna traccia, perché mai il tribunale non si pronuncia? Davvero si vuole sottrarre la SS Aurelia alla collettività, senza sostituirla con una viabilità alternativa,obbligando poi tutti i residenti a pagare l’opera ogni giorno con il pedaggio?

Nei giorni scorsi gli avvocati che si occupano del ricorso hanno inoltrato un’istanza di prelievo al Tribunale del Tar Lazio ex art. 71, co. 2, del D.Lgs 104/2010, insistendo particolarmente perché venga fissata, con la massima urgenza possibile, la discussione del ricorso, sussistendo le ragioni di urgenza, prima che il progetto sia così avanzato da non poter prevedere modifiche migliorative, oggetto del ricorso.

Per il Bene di Tarquinia

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http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=autostrada+livorno+civitavecchia

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Tarquinia, Marco Tosoni: “L’Università Agraria convochi un consiglio aperto per rendere pubblico il tracciato Autostradale Livorno Civitavecchia”

L’Università Agraria convochi un consiglio aperto per rendere pubblico il tracciato Autostradale Livorno Civitavecchia.

L’Università Agraria può fare ciò che il comune di Tarquinia non ha fatto, dare un’opportunità a tutti i cittadini di discutere il tracciato definitivo dell’Autostrada A12, così come la SAT l’ha inviato al comune, ma inutilmente lasciato negli uffici, per paura di un confronto pubblico.
Come consigliere del comune di Tarquinia sono mesi che invio all’attenzione del Presidente del consiglio, Alessandro Dinelli, solleciti per la convocazione del consiglio comunale aperto, sull’ Autostrada, ma un arrogante silenzio che offende il ruolo istituzionale del consiglio comunale, non rende partecipe il pubblico su un progetto che cambierà la vita di tutto il paese.
Nella richiesta inoltrata, vi è soprattutto il fatto che il tracciato approvato in consiglio nel 2008 è diverso, il tracciato definitivo è cambiato, in alcuni tratti totalmente diverso, la sede dell’Autostrada è sovrapposta all’Aurelia e non affiancata, è stata eliminata la pista ciclabile, sono state modificate le uscite, dall’attuale progetto definitivo proposto dalla SAT, come riportato nella nota di SAT n.1053 e n.1053 del 22 06 2011, dove si riportano le varianti del tracciato.
Mi rivolgo per questo al consigliere Giovanni Guarisco dell’Università Agraria, che nei giorni scorsi si univa al coro dei consiglieri comunali che chiedevano la convocazione urgente di un consiglio comunale, accolgo con stupore l’apertura di Guarisco, ma mi rivolgo anche a tutti i consiglieri che fanno parte del comitato contro l’Autostrada, Annarita De Alexandris, Mimma Arpini, Marcello, Maneschi, Marco Fiaccadori, Livia Crescia chiedete tutti insieme la convocazione di un consiglio dell’Agraria e visto che è ospitato nella sala consiliare sarà l’occasione per invitare tutta la cittadinanza alla presentazione del Progetto definitivo dell’Autostrada Tirrenica.
Molti amministratori dei comuni interessati al progetto Tirrenica tacciono, falsamente disinteressati, sul furto che si sta compiendo oggi, a danno dei loro cittadini ed elettori, con l’esproprio dell’Aurelia da parte di una società privata che, con poca spesa e pochissimi ritocchi, la trasformerà in un’autostrada di serie B, pretendendo come contropartita uno dei pedaggi più alti ed esosi d’Europa: 18 cent al Km!
Una cifra che di questi tempi di crisi è un’enormità inaccettabile, un balzello appunto, esoso, imposto con un vero e proprio “furto” ai danni della collettività e di un bene comune, come dovrebbe essere considerata la mobilità gratuita che ci è stata, sino ad oggi, assicurata dall’ Aurelia, che avrebbe solo bisogno di essere messa in sicurezza.
Il tracciato evidenzia tutte le criticità di un progetto Autostradale che non ha tenuto per nulla conto delle difficoltà dei residenti, delle imprese agricole che dovranno spostarsi da una parte all’altra dell’Autostrada, con i prodotti agricoli e mezzi da lavoro ingombranti.
La SAT ha bisogno di far pagare più utenti possibili, quindi non ha predisposto nessuna rete stradale alternativa al tracciato, costringendo di fatto la viabilità esistente ad essere ancora più pericolosa, perché condivisa con tutti i mezzi pesanti, compresi i ciclisti ed i trattori.
Associazioni e comitati lungo tutti i 160 KM, da Livorno a Tarquinia, stanno facendo un lavoro di informazione, incredibile ed hanno prodotto documenti che anche a Tarquinia devono essere portati a conoscenza.
Il comune di Tarquinia, non ha presentato alcuna osservazione , non ha ritenuto importante tutelare le aziende agricole che si troveranno in grave difficoltà con una viabilità insufficiente e penalizzante che trasformerà da 2 km a 20 km la strada da percorrere per raggiungere Tarquinia da come La Farnesiana o Montericcio.
Il nostro paese vive di agricoltura e le aziende non possono essere abbandonate, per questo come consigliere e come gruppo di aziende agricole, abbiamo presentato le osservazioni al tracciato ed una proposta di viabilità preparata da un ingegnere stradale, per i comitati del coordinamento contro l’autostrada, che metteranno sicuramente a disposizione qualora si facesse un incontro pubblico.
La storia della Tirrenica stà girando da mesi sul web e sui giornali Nazionali come il primo brutto esempio di furto di un bene comune, la SS Aurelia, per trasformarla non in una strada statale sicura, come promesso al territorio da 20 anni, ma in un’opera inutile e distruttiva.
Difendiamo tutti insieme la nostra terra, pretendiamo dalle istituzioni che facciano luce su tutte le criticità dell’Autostrada Tirrenica, ferita mortale alla nostra Maremma.

Gruppo consiliare autonomo
Per il bene di Tarquinia
Marco Tosoni

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Comunicato aggiunto:

TARQUINIA – MANESCHI E OLMI (PDL) CHIEDONO NUOVAMENTE LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE SULL’AUTOSTRADA.
“LA POPOLAZIONE NON È STATA ADEGUATAMENTE INFORMATA.”

I consiglieri comunali del popolo della libertà Marcello Maneschi e Silvano Olmi (Pdl) chiedono nuovamente al presidente del consiglio Alessandro Dinelli la convocazione di un consiglio comunale straordinario sul tema dell’autostrada tirrenica Livorno – Civitavecchia.
“È urgente la convocazione di un consiglio comunale straordinario e aperto alla cittadinanza – dicono i due consiglieri di opposizione – in quanto la popolazione non è stata assolutamente informata sulle ricadute negative che l’autostrada avrà sul territorio e sulla vita dei cittadini.”
Il progetto definitivo dell’autostrada tirrenica, nel tratto Tarquinia – Civitavecchia risulta completamente modificato rispetto al tracciato approvato dalla maggioranza di centro sinistra nel 2008. In quell’occasione i consiglieri di opposizione votarono contro.
“L’autostrada sarà realizzata SOPRA all’attuale Aurelia, “regalando” a un privato un bene comune costruito e manutenzionato da sempre con le tasse dei cittadini onesti.
Con l’autostrada, tra gli effetti immediati si registrerà la chiusura di quasi tutte le stazioni di servizio carburanti presenti lungo l’Aurelia, mentre altre attività commerciali subiranno fortissimi disagi.
Inoltre, nella fascia dei 150-200 metri dall’autostrada ci sarà un preoccupante innalzamento del livello d’inquinamento atmosferico. A essere colpiti saranno i residenti nel popoloso quartiere Peep-Madonna dell’Olivo.
Infine, a causa della mancanza di un’idonea viabilità alternativa, i cittadini saranno costretti a pagare il pedaggio per recarsi a Montalto o a Civitavecchia. Quelli residenti nelle località di campagna dovranno percorrere itinerari tortuosi per raggiungere la città di Tarquinia.
I cittadini vanno informati – concludono Maneschi e Olmi – specialmente quelli che dovranno subire l’esproprio dei terreni e delle proprietà, che si trovano a ridosso dell’Aurelia e che saranno fagocitati dall’autostrada “spacca maremma”.
Per questo rinnoviamo pubblicamente la richiesta di convocare con urgenza un consiglio comunale straordinario aperto.”

Marcello Maneschi
Silvano Olmi
Consiglieri comunali Popolo della Libertà – Tarquinia

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Elezioni Regionali Lazio 2010 – Argomenti in discussione: Autostrada Livorno Civitavecchia…. – Quando le arterie dividono invece che unire

Uno degli argomenti in discussione fra i vari schieramenti  in competizione,  nelle imminenti  Elezioni Regionali Lazio di  marzo 2010, è  il completamento dell’autostrada Livorno – Civitavecchia.  La costruzione di questa  autostrada  è già stata iniziata da tempo  ma, un po’ come sta succedendo in Val Susa con la TAV,  la sua ultimazione è  di là da venire. Un po’ per ragioni politiche ma soprattutto per motivi economici, visto che gli interessi sul suo tracciato sono diversi e le forze in campo premono verso direzioni opposte.  C’è poi la motivazione ecologista e sociale che considera questa opera un freno  allo sviluppo autonomo del territorio ed un impedimento alla interconnessione bioregionale.

Le strade nella civiltà degli Etruschi avevano lo scopo di collegare in un reticolo, seguendo le vie naturali di comunicazione, il territorio circostante. Poi i Romani affermarono l’importanza delle strade come trait d’union fra luoghi distanti, seguendo tracciati veloci e diretti, trascurando cioè il territorio circostante.   Ancora oggi nella Tuscia si combatte per seguire uno o l’altro metodo di contatto.  Ogni qualvolta che si vuole costruire una superstrada od autostrada immediatamente sorge una protesta locale, nella consapevolezza che in tal modo il territorio viene “tagliato” con una ferita  dolorosa per l’organismo della comunità,  la biografia comunitaria peggiora e si drammatizza la qualità della vita ed il senso della collettività. 

Un esempio viene dal progettato completamento dell’autostrada litoranea tirrenica da Livorno a Civitavecchia. Una fettuccia che -secondo la Rete dei Cittadini Liberi-  creerebbe un distacco fra la costa e l’entroterra e invece –secondo i fautori di centro, destra e sinistra- aiuterebbe i commerci ed il turismo (di massa). Certo si tratterebbe di un turismo veloce ed i commerci sarebbero limitati alle grandi distribuzioni ma in questi momenti di crisi ci si arrabatta con tutto, pur di agitare le acque della ripresa economica. Insomma si vuole ravvivare il morto…. Ed in effetti  nel momento storico in cui viviamo è possibile e necessario “mantenere in vita” il corpo in catalessi, altrimenti tutto crolla e buonanotte al secchio! Questa società viene gestita dai poteri del mantenimento dello status quo o dell’imbellettamento del marcio (come ne medioevo si usava profumare il corpo senza mai lavarlo).

Ovviamente il destino dell’autostrada è collegato anche al futuro delle Centrali di Montalto  di Castro e Civitavecchia. Se ad esempio dovesse passare l’ipotesi di nuclearizzazione…. l’opera autostradale diverrebbe necessaria, per ovvie ragioni logistiche. Ed in questo caso scopriamo che il “piano” autostradale ed il nuovo impianto ad uranio viaggiano di pari passo, ovvero  si completano l’un  l’altro.  La più alta miscela di veleni in Europa (e forse nel mondo)!

Ed in questo caso… Speriamo che sulle etichette dei prodotti alimentari, possa bastare l’indicazione Made in Italy,   mi scriveva Nazareno Reda,  perché se fossimo costretti a mettere “Made in Italy: zona di produzione  Maremma Tuscia”, i consumatori di tutto il mondo, sempre più attenti a certe tematiche, i nostri peperoni, oli extra/vergine, meloni, asparagi, carciofi, finocchi, pomodori, ceci del solco dritto, lenticchie di Onano, vini,   li farebbero mangiare/bere soltanto a noi viterbesi.  Meglio il Made in China… meno inquinato 

Paolo D’Arpini

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Lettere “rassegnate”: Massimo Teodori, Doriana Goracci, Comitato Cittadini Liberi, Maria Mantello – Sì alla laicità ed a Giordano Bruno – No al concordato vaticano, a nuove autostrade ed al carbone bruciato…

Quei coraggiosi che potranno partecipare agli appuntamenti qui segnalati dovranno poi anche raccontarcene i risvolti e le conclusioni. Inoltre c’è un dibattito in corso sulla revisione dei patti lateranensi e sull’ubicazione dei laici nel contesto politico-istituzionale che merita un’attenta riflessione. Scusate se ho pubblicato tutto insieme ma non potevo fare altrimenti….

Buona lettura, Paolo D’Arpini

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Ciao Paolo. Ti mando questa interessante nota di Massimo Teodori a proposito dei laici. Mi pare ben centrata in chiave politica concreta. A presto. Gianfranco Paris

10 febbraio 09 – Alla vigilia dell’infausto 80° anniversario del Concordato Qualche riflessione per liberali, repubblicani, radicali, democratici, socialisti, laici…

Ricevo sollecitazioni sia dalla “Rifondazione del Partito liberale” che dal “Forum per l’unità dei repubblicani” per esprimermi anche su eventuali liste liberaldemocratiche per le europee.

1 – Da tempo ritengo che la più grande sciagura per l’Italia sia stata la scomparsa di forze della variegata famiglia politica che comprende, nonostante le differenze, i liberaldemocratici, i liberali, i repubblicani, i democratici laici, i socialisti liberali e i radicali d’ogni colore (d’ora in poi LD).

2 – Ho l’impressione che i LD entrati nel PDL e nel PD siano annegati, Non parlo di vicende personali ma di quel che riguarda il peso politico. Le esperienze, anche migliori, da Valerio Zanone a Benedetto Della Vedova, risultano politicamente insignificanti. Non parliamo poi dei “convertiti” di destra e di sinistra che pretendono arbitrariamente di continuare a chiamarsi laici, liberali, repubblicani, radicali, socialisti, ecc.

3 – Per molto tempo sono stato favorevole a una riorganizzazione bipolare (al limite bipartitica) del sistema politico. Oggi penso che per la famiglia LD si sia trattato di un pessimo affare. Senza espressione politica autonoma, la cultura laica LD, che pure oggi annovera molte personalità di prim’ordine, non esiste. La legislazione approvata negli ultimi quindici anni ne fa testo.

4 – Non credo che abbia senso la rifondazione di partiti tipo liberale, repubblicano, socialista democratico o simili. L’unica cosa che vale la pena di tentare è una unica, potenzialmente grande forza, che comprenda tutta la famiglia LD. E’ il progetto che fu tentato senza successo dal Partito d’Azione, poi negli anni Cinquanta dalla Terza forza mai nata, e quindi in tante altre maniere.

5 – Ma non ci sarà nulla che possa rappresentare tale forza LD se i tentativi che saranno fatti aggrappati a destra o a sinistra. Il punto dirimente è la ricostruzione dell’identità LD, e ciò comporta un’orgogliosa indipendenza e autonomia. Che non significa a un certo punto l’esclusione di compromessi politici da una parte o dall’altra: ma qualsiasi operazione “politicante” non può avvenire che dopo e non prima del recupero dell’identità, magari in splendido isolamento.

6 – Chi vuole dar vita a raggruppamenti che pregiudizialmente si schierano di qua o di là, è inevitabilmente destinato al vassallaggio che conduce al nulla politico.

7 – I radicali sarebbero i naturali co-protagonisti di una simile operazione. Ma finché c’è Pannella, qualsiasi tentativo è inutile. Da venticinque anni la strategia di Marco, anzi il suo chiodo fisso che persegue con una straordinaria energia, è la distruzione di qualsiasi forza politica laica. Perché l’unica cosa che deve rappresentare ed esprimere

l’intero mondo laico LD è la sua persona con i prolungamenti dei suoi seguaci, dei suoi strumenti di espressione e delle sue pulsioni personali. Purtroppo, questa è la realtà.

8 – Tentativi di dare consistenza alla cosa LD hanno bisogno di risorse politiche, risorse culturali, risorse organizzative, e risorse di leadership.

9 – Lascio agli amici giudicare se tutte queste risorse esistono. Io ne vedo poche, al momento. Per quel che riguarda le leadership, mi pare che quelle che vedo muoversi non hanno grande respiro e ripetono vecchi moduli e vecchi insuccessi. Ma forse mi sbaglio.

10 – Non vorrei avere gettata acqua sulle fiammelle che si stanno accendendo. Per quel che mi riguarda non sono disponibile per imprese velleitarie e di piccolo cabotaggio. Per altro, sì.     Massimo Teodori

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Sabato 14 Febbraio 2009 Tarquinia – Sala Sacchetti, via dell’Archetto n. 4

IL COMITATO DEI CITTADINI LIBERI

Per rispondere alle numerose richieste di documentazione relative alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia e al progetto autostradale Civitavecchia- Livorno, tecnici e legali saranno a disposizione dei cittadini dalle ore 17 alle 19, per fornire chiarimenti e copia dei documenti illustrati nel convegno del 29 gennaio u.s.

Questo appuntamento sarà utile per mostrare il tracciato dell’autostrada, da Civitavecchia a Grosseto, per verificare nel dettaglio i costi ambientali ed economici,che il nostro territorio, rischia di pagare con il passaggio dell’autostrada.

E’ indispensabile, per avere una consapevolezza del danno che vorrebbero infliggere alla maremma, informarsi sulla perdita del valore economico delle aziende agricole e degli immobili abitativi,del pessimo rapporto costo-beneficio, proveniente dal passaggio dell’autostrada.

Chiunque abbia avuto notizie che vi sia un grande guadagno nell’essere trafitti da una rete autostradale, è importante che confronti le proprie conoscenze con quelle disinteressate dei tecnici.

Sono infatti molto pericolosi i proclami partitici che indicano guadagni clamorosi per l’imprenditoria locale,qualora arrivi il cantiere dell’autostrada, perché non sono reali, basti controllare i documenti ufficiali di chi guadagnerà sulla realizzazione del tracciato.

Non sono mai i territori su cui passa l’autostrada, piuttosto la politica che se ne occupa e i grandi appalti che vengono a costruire.Ancora una volta.

Il nostro comprensorio ha bisogno di essere valorizzato, per dare a tutte le realtà economiche la giusta opportunità di guadagno, senza svendere le qualità ambientali e paesisitiche, che verrebbero mortificate per l’eternità.

E’ come se un padre per fare economia per la propria famiglia, vendesse i propri figli, piuttosto che rimboccarsi le maniche e trovare un onesto lavoro da cui ricavare, un giusto guadagno, per tutti.

Per quanto riguarda la riconversione a carbone il comitato dei cittadini liberi, sarà a disposizione per dare in copia tutte le denunce che sono state inoltrate alla magistratura, compresa la diffida agli amministratori del comune di Tarquinia, fino all’ultima iniziativa rivolta alla commissione Europea.

La denuncia riguarda l’ennesima omissione degli organi di controllo, che non hanno rilevato i livelli di Ozono a Civitavecchia.

In vista della volontà delle amministrazioni comunali, che vogliono portare l’Osservatorio Ambientale a Tarquinia, diventa necessario conoscere tutte le omissioni che in questi anni, sono state commesse proprio dall’OA.

E’ vergognoso che i sindaci del nostro comprensorio, si siano solo occupati di prendere i soldi da Enel, senza neanche preoccuparsi di mettere un vincolo, una sola limitazione dei fattori inquinanti,negli accordi con Enel spa per la tutela della salute.

L’osservatorio ambientale è una farsa, invitiamo tutti a verificare sul sito ufficiale www.osservatorioambientale.org  se esistono i dati delle centraline, comunque presenti sulla mappa,oppure dove siano realmente. L’Ozono non è rilevato, nonostante l’allarme lanciato dai medici.

Rimane incredibile, come sia possibile, che un sindaco anteponga la sua ignoranza alla salvaguardia della salute della popolazione, bambini compresi, anziani compresi, malati compresi. www.cittadiniliberi.blogspot.com  

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Per il 14 febbraio 2009 vi propongo un video esilarante tra il Papa e Michelangelo. Da “Monty Python Live at the Hollywood Bowl”, 1982. Nel video John Cleese nella parte del Papa ed Eric Idle in quella di Michelangelo. “Hanno parlato di questo gruppo come “un innovativo approccio tipo “flusso di coscienza” andò oltre i confini di ciò che all’epoca era considerato accettabile, sia in termini di stile che di contenuto, ed ebbe un’influenza considerevole, non solo a livello britannico”.

Non è una cosetta di oggi ma di parecchi anni addietro eppure sempre calzante: Alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai! Ne abbiamo evidentemente combinate tante perché i licenziati aumentano vertiginosamente, come i signori Bonaventura. E come fu come non fu, non se ne è andato nessuno dal Corriere dei Piccoli : “Il Corrierino, come venne soprannominato, riuscì addirittura in alcuni numeri degli anni ‘60 a superare le 700.000 copie di tiratura, complice, secondo il direttore di allora, Zucconi, una forte epidemia di influenza… E così l’Italica strofetta, tale è rimasta con Prove di Forza esilaranti come il video…subendo i Fedeli Utenti altre influenze sante e prossime al sacrificio.

Un ultima curiosità: il 14 febbraio risulta essere festa laica per gli innamorati e religiosa al contempo, perché san Valentino li protegge, come vescovo e martire, mah…Dal momento che c’è chi commissiona in nome del Signore e chi si prende libertà …artistiche, per mantenere il sentimento degli innamorati del buonumore (sembra sia iniziato già Carnevale) ricordo che sabato ci sarà NO VAT 2009 a Roma. Per le Ceneri e gli anatemi c’è tempo…poco sembra. Doriana Goracci

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Giordano Bruno, 409 anni fa, dopo lunghi anni di carcere, a piedi scalzi e con la lingua stretta nella mordacchia, veniva condotto dal carcere del Sant’Uffizio a Piazza Campo dei Fiori per essere bruciato vivo. Era l’alba del 17 febbraio del 1600. Il Santo tribunale dell’Inquisizione Romana, presieduto personalmente dal papa, l’aveva condannato al rogo perché “eretico, impenitente, pertinace” ed anche i suoi scritti, posti all’indice dei libri proibiti, seguivano la stessa sorte sulla scalinata di S. Pietro….

Il prossimo 17 febbraio 2009 a Piazza Campo de’ Fiori alle ore 16.30, come ogni anno, L’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” ricorda il pensiero e l’attualità del filosofo. Un appuntamento da non mancare, soprattutto in questo momento storico in cui c’è chi tenta di reprimere fondamentali libertà e diritti.

Grazie fin da ora per la partecipazione e per la diffusione della notizia dell’evento. Cordialmente.   Maria Mantello – www.periodicoliberopensiero.it  

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Autostrada Livorno – Civitavecchia, Tolfa, Tarquinia, Onano, Montalto di Castro…. quando le arterie dividono invece che unire… Scambio epistolare sulla vivibilità umana in Tuscia

Le strade nella civiltà degli Etruschi avevano lo scopo di collegare in un reticolo, seguendo le vie naturali di comunicazione, il territorio circostante. Poi i Romani affermarono l’importanza delle strade come trait d’union fra luoghi distanti, seguendo tracciati veloci e diretti, trascurando cioè il territorio circostante. Ancora oggi nella Tuscia si combatte per seguire uno o l’altro metodo di contatto. Ogni qualvolta che si vuole costruire una superstrada od autostrada immediatamente sorge una protesta locale, nella consapevolezza che in tal modo il territorio viene “tagliato” con una ferita dolorosa per l’organismo della comunità, la vita comunitaria peggiora e si drammatizza la qualità della vita ed il senso della collettività.

Un esempio viene dall’intenzione governativa di completare la litoranea tirrenica da Livorno a Civitavecchia. Una fettuccia che -secondo i detrattori- creerebbe un distacco fra la costa e l’entroterra e invece –secondo i fautori- aiuterebbe i commerci ed il turismo (di massa). Certo si tratterebbe di un turismo veloce ed i commerci sarebbero limitati alle grandi distribuzioni ma in questi momenti di crisi ci si arrabatta con tutto, pur di agitare le acque della ripresa economica. Insomma si vuole ravvivare il morto…. Ed in effetti nel momento storico in cui viviamo è possibile e necessario “mantenere in vita” il corpo in catalessi, altrimenti tutto crolla e buonanotte al secchio! Questa società viene gestita dai poteri del mantenimento dello status quo o dell’imbellettamento del marcio (come ne medioevo si usava profumare il corpo senza mai lavarlo). Va beh, lascio la parola all’amico che mi ha scritto… e più avanti riprendo con un mio commento.

Paolo, come stai? Ho scritto due “stupidate” sull’autostrada (www.viviviterbo.it): “La Tuscia chiede asilo politico”. Mi farebbe piacere un tuo commento-intervento in merito. Ciao, Redattore Anonimo (ma conosciuto)

Dopo il convegno/conferenza del Codacons esplicativo del ricorso No all’autostrada Civitavecchia – Livorno , sto andando al convegno organizzato dal comitato liberi cittadini. Lascio l’auto nel parcheggio fuori le mura ed entro dalla porta che immette in pieno centro storico proprio in Via Delle Mura. La giornata è fantastica, limpida azzurra, dopo giorni e giorni di pioggia ed umidità. Superate le Mura, salgo fin sul giardino e mi giro a vedere il panorama mozzafiato che ci riserva il punto di vista da quell’altezza. A sinistra i monti della Tolfa e Civitavecchia, al centro la Marina di Tarquinia e poi, spostando lo sguardo verso destra, Montalto di Castro, Capalbio, L’Argentario; in lontananza sul mare l’Isola del Giglio e Giannutri.

Cerco di immaginare come potrà modificare il paesaggio la prevista nuova autostrada: facendo le debite proporzioni con l’impercettibile movimento dei mezzi e l’impatto dell’attuale Aurelia,da qui (700/1000 metri in linea d’aria), poco o nessun impatto. Certo, però, ben altra cosa l’osservazione ravvicinata. E le aziende agricole ed abitazioni coinvolte ?  Meglio No all’autostrada: la colata di cemento ci sarà comunque.   E poi, se l’autostrada non si è fatta fino ad oggi…

Viaggiando da Orte nella superstrada verso Civitavecchia sabbiamo bene che, da decenni, il percorso si interrompe in maniera inspiegabile nei pressi di Vetralla. Percorrendo l’autostrada da Roma verso Civitavecchia, qui nuova interruzione, immissione sull’Aurelia e ripresa a Grosseto con una superstrada.

Un qualsiasi turista/utente della strada, nonché un extraterrestre che potesse osservare la toponomastica di queste vie di comunicazione, confrontati con l’intera rete stradale Italiana, non farebbe altro che pensare che la brusca interruzione delle suddette percorrenze, oltre che illogiche, sono un’anomalia un po’ bizzarra dovuta a popolazione/politici incapaci….. I critici però non sanno che il blocco delle strade è stato una scelta avveduta ed oculata degli amministratori e popolazione locali. Dovevamo salvaguardare il nostro paesaggio incontaminato e bellissimo: non siamo mica come i toscani e liguri che hanno un’autostrada litoranea da Grosseto fino alla Francia!

Ma perché allora, forti delle convinzioni ambientaliste, siamo stati così deboli da permettere la Centrale ENEL di Torre Valdaliga e Montalto di Castro ? E quelle orribili costruzioni nella zona artigianale del Vecchio consorzio e del Consmaremma a Tarquinia..ed il cementificio a Montalto di Castro, a cui aggiungere il bunker antiatomico di Montalto di Castro spacciato per Teatro Polivalente; e, spostandoci all’interno e solo a titolo d’esempio, le fantastiche caserme e l’ospedale di Belcolle sui Monti Cimini; tralasciamo cave e cementifici vari.

No autostrada. Ma tutte le altre porcate ? 

No autostrada: abbiamo a cuore il paesaggio.

Nella Tuscia abbiamo realizzato fra le migliori zone turistiche d’Italia a Marina di Tarquinia e Montalto di Castro: due centri residenziali con abitazioni perfettamente integrate nella natura e nella pineta, nel rispetto sia di quest’ultima che delle costruzioni. Però, tanto per dimostrare chi siamo, abbiamo costruito dei bei grattacieli all’inizio dei due centri: mica potevamo essere da meno di punta Perotti a Bari.

Certo senza autostrada almeno abbiamo preservato la nostra salute dall’inquinamento automobilistico: sorbiamoci soltanto i fumi concentrici delle suddette centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro. La più alta miscela di veleni in Europa!

Speriamo che sulle etichette dei prodotti alimentari, possa bastare l’indicazione Made in Italy, perché se fossimo costretti a mettere “Made in Italy: zona di produzione Tarquinia Montalto di Castro, Tuscia”, i consumatori di tutto il mondo, sempre più attenti a certe tematiche, i nostri peperoni, oli extra/vergine, meloni, asparagi, carciofi, finocchi, pomodori, ceci del solco dritto, lenticchie di Onano, vini, li farebbero mangiare/bere soltanto a noi viterbesi. Meglio il Made in China… meno inquinato.

Va beh.. nella Tuscia abbiamo deturpato aria ed ambiente più che con 10 autostrade trasversali … Però (ironicamente) siamo stati premiati dall’eccezionale sviluppo turistico locale: poiché nel viterbese non vi sono adeguate vie di comunicazione, i turisti vengono più volentieri…. E’ risaputo che le nostre strutture turistico alberghiere non sanno come far fronte all’eccezionale afflusso e richiesta di prenotazioni (tutto da ridere….)! Quindi No all’autostrada:lo conferma il Codacons che ha presentato ricorso al TAR. Motivazione: difetti di forma e legali.

Non siamo stati interpellati. Noi e le popolazioni locali.

Ma il Codacons ha interpellato la popolazione locale ed i consumatori italiani sull’argomento (chissà se Rienzi legge..)?

A Tarquinia, coordinatore dell’attività della suddetta Associazione dei consumatori è l’imprenditore Enrico Benedetti, già premiato come “amico dei consumatori”: in un colpo solo Enrico Benedetti è portatore delle istanze dei consumatori e degli imprenditori locali (Giano bifronte..)! Il suo dubbio è :” Ma l’Autostrada serve proprio a noi cittadini, utenti, consumatori, imprenditori locali o a qualcun altro?” Ed inoltre :”Costruire l’Autostrada a Tarquinia, giudicata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è come costruire una discoteca a San Pietro!”.

No all’autostrada: lo ribadisce il Comitato Liberi Cittadini che non vuole aggiungere nuovo degrado a quello già esistente. Lo riaffermano trasversalmente alcuni esponenti politici sia di destra (Membri dell’opposizione del Comune di Tarquinia), che di sinistra (On. Luigi Daga) con toni polemici violentissimi contro governo (Autostrada per interessi personali) e amministratori locali (Marrazzo ha barattato l’autostrada con i finanziamenti per la sanità). Attendiamo con ansia lo scontro fra Parroncini e Sposetti: mica vorranno litigare solo per l’aeroporto?

Ed  Italia Nostra di Nicola Caracciolo? Lui ed i radical chic di Capalbio non muovono un dito per le autostrade numerosi e fiorenti nelle loro città d’origine dove vivono e lavorano abitualmente. Ma qui vengono in vacanza ed a riposarsi: non vogliono essere disturbati e, naturalmente: No all’autostrada….

Ehm… già, ma: se riusciremo a bloccare l’autostrada, in contropartita non dovremo accettare una bella Centrale Nucleare (già prevista e pendente sulle nostre teste)? Alla fine del convegno, andando verso il parcheggio dell’auto, ho rivisto- ormai sera – lo splendido panorama notturno della Tuscia Marina . Mi ha preso una tristezza amara.

Tuscia amata e bellissima, perché non ti sposti in Toscana, Liguria o Lombardia? O chiedi asilo politico alla Russia, Francia o Brasile?

Autostrada SI-NO-FORSE.  Già mi sono rotto i… Non parteciperò più ad un altro convegno/dibattito sull’autostrada Civitavecchia – Livorno….   

Redattore Anonimo (ma conosciuto)

Caro Redattore Anonimo (ma conosciuto), ho letto tutto il tuo resoconto, anche se è inframmezzato qui e lì da “sbarre trasversali” capisco che è tutta una memoria riflessione in varie fasi. Il senso mi è chiaro e mi piace anche la forma di racconto personale con tutte le implicazioni annesse e connesse. Hai fatto una bella lista di sfregi ambientali e di ipocrisie politiche. Dal punto di vista della descrizione sono d’accordo con te, il Codacons può essere strumentale ed altrettanto potranno esserlo altri soggetti… Forse solo i liberi cittadini di Tarquinia, malgrado l’isteria, rappresentano una verità. Certo non sanno più come fare a fermare il degrado del loro territorio e si oppongono quindi a tutto in toto.. Ma è una reazione comprensibile, per i vari motivi di deturpazione alla Tuscia da te evidenziati.

E poi… mi pare che tu abbia profuso eccessivo pessimismo nella storia, non dai spazio a qualche minima alternativa di speranza. Magari sei nel giusto, che speranze possono dare i marpioni che ci governano e che pensano solo a distruggere ulteriormente il territorio (guadagnandoci sopra…). Ma poi credi veramente che questa autostrada porterebbe un minimo vantaggio alla popolazione locale, ai commercianti, agli albergatori, ai contadini che vogliono vendere il vino e l’olio? Non credo che l’autostrada porterà alcun vantaggio a loro, quello che servirebbe per lo sviluppo della comunità locale sono le strade trasversali che uniscono capillarmente il territorio, più mezzi pubblici integrati, più accoglienza accessibile nei vari paesi. Tutto ciò manca e manca un tessuto sociale di convivenza spicciola, mentre tutti si rivolgono alla grande distribuzione alle grandi arterie, alla grande comunicazione (vedi progetto aeroporto) che non comunica nulla… E’ una società bacata e malata di indifferenza… e superficialità. Noi possiamo inneggiare alla sopravvivenza economica della popolazione ma noi stessi non siamo in grado di viverla per noi… Guardati attorno chi lavora oggi nei nostri paesi? Qui a Calcata si vive solo di indotto passivo. Nessuno lavora la terra, nessuno fa un mestiere, nessuno si sporca le mani, nessuno vuole impegnarsi di testa, e se è così a Calcata (intendo al anche al paese nuovo non solo quello vecchio) che era un villaggio in cui vivevano tutti di sopravvivenza lavorativa e solidale nel giorno per giorno…. figurati altrove, figurati a Montalto, figurati a Tarquinia….

Ritengo però che nel nostro piccolissimo dobbiamo continuare a mantenere un minimo di ragionevolezza e buona volontà e fiducia nelle capacità dell’uomo di riscattarsi dal torpore delle comodità fasulle e delle finzioni sociali in cui si sta cullando. Ecco, questa è la mia opinione, del momento….

Ciao, Paolo D’Arpini