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Carta degli intenti per la Biennale d’Arte Creativa di Viterbo e della Tuscia – di Paolo D’Arpini e Laura Lucibello

Già nel 1994  avevo proposto alla Provincia di Viterbo,  attraverso le pagine del  “Bullettin” (notiziario di arte, ecologia, storia, cultura, suono e movimento edito dal Circolo Vegetariano VV.TT.  di Calcata) e su sollecitazione del critico d’arte  Gaetano Pampallona,  l’istituzione di una “Biennale d’arte”.

Negli anni  ho frequentato spesso l’ambiente artistico viterbese, di cui apprezzo gli autori Paternesi, Cerica e diversi altri, e mi sono anche occupato dell’organizzazione di svariate mostre e manifestazioni culturali in quella città.  Fra le attività recenti  voglio menzionare la mostra organizzata  nel  marzo/aprile 2009, in stretta collaborazione con l’associazione per la promozione delle arti in Italia diretta da Laura Lucibello, sul tema della libertà di pensiero e di Giordano Bruno, che si è protratta per un mese nel Palazzo Santoro (con il patrocinio dell’Ente Biblioteche, della Provincia e del Comune di Viterbo).

In quella occasione dovetti constatare come diversi artisti locali si sono lamentati della scarsa considerazione  in cui vien tenuta l’arte in quel di Viterbo. Questo mi è sembrato alquanto singolare poiché in tutte le guide turistiche si menziona la Città dei Papi come luogo d’arte e di cultura… Eppure è vero che non viene adeguatamente promossa l’arte e gli artisti sia del capoluogo che della provincia debbono molto spesso arrabattarsi con mostre e manifestazioni organizzate in proprio.

Per questo ritengo utile sottoporre nuovamente alle cariche istituzionali di Viterbo e Provincia  la proposta di istituire  una Biennale  in cui poter esprimere le migliori energie creative della città e della Tuscia viterbese. “Le biennali d’arte – scriveva Pampallona- intendono soddisfare  l’esigenza di mettere in relazione artisti, critici e pubblico, compiendo inoltre un repertorio cronologico delle tendenze, ed esperienze espressive, per un approfondimento della conoscenza della storia dell’arte locale. 

Viterbo, in cui da sempre si parla di valorizzare le  notevoli risorse culturali e storiche, manca però di questo necessario strumento che rinforzerebbe e manterrebbe la creatività contemporanea di  livello artistico, perciò è giusto che essa divenga la sede di una Biennale, che possa attrarre e sostenere gli artisti che operano in tutta la provincia.

Vorrei aggiungere, fra le diverse arti,  oltre a quelle prettamente visive (grafico pittorico scultoreo  e concettuale) anche l’arte dell’espressione scritta (poesia e prosa) e musicale (strumentazione, canto, composizione, etc.), dando così una chance a tutta la cultura viterbese di potersi esprimere al meglio.

In questo modo Viterbo riparerebbe alla sua posizione subalterna e “lontana” rispetto alle grandi rassegne di città limitrofe, penso non solo a Roma ma anche a Spoleto, Perugia ed altre.  Certamente una tale Biennale dovrebbe avere i requisiti della freschezza e della novità, quindi non costituita in modo accademico tradizionale (e lottizzatorio) bensì dimostrazione concreta e vera della creatività  viterbese, degli artisti  “tutti” che meritano di essere riconosciuti come “creativi” in senso lato.  Solo così la Biennale eviterà di essere una vuota rassegna,  copia di altre più famose, bensì un esempio innovativo e rivoluzionario della concezione artistica e della creatività.  

Ricordo in tal senso, nel nostro piccolo chiaramente, la manifestazione denominata “Fiera delle  Arti Creative di Calcata” che da tre anni organizziamo nel piccolo centro della Tuscia senza alcun aiuto né supporto sostanziale  delle Istituzioni locali (abbiamo organizzato tutto a spese nostre e con i nostri mezzi Laura Lucibello ed io).

Chiediamo perciò una Biennale che sia lo sbocco concreto di cognizioni, presenze, confronti che accorciano le distanze dando consistenza ad una politica che sia “della conoscenza” per tutti!

Paolo D’Arpini   e Laura Lucibello

 

P.S. La prima edizione della Biennale d’Arte Creativa  si svolge a Viterbo dal 29 maggio al 6 giugno 2010, con il patrocinio del Comune, della Provincia e del Consorzio Biblioteche di Viterbo e Provincia

Altri articoli:  http://www.google.com/search?client=gmail&q=biennale%20arte%20creativa%20viterbo%202010

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Biennale d’Arte Creativa per Viterbo e per la Tuscia – Proposta al Sindaco di Viterbo, Giulio Marini, ed al Presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli

Già nel 1994 avevamo proposto alla Provincia ed al Comune di Viterbo, attraverso le pagine del “Bullettin” (notiziario di arte, ecologia, storia, cultura, suono e movimento edito dal Circolo Vegetariano VV.TT.), l’istituzione di una “Biennale d’arte”.

Negli anni ho frequentato spesso l’ambiente artistico viterbese, di cui apprezzo gli autori Paternesi, Cerica e diversi altri, e mi sono anche occupato dell’organizzazione di svariate mostre e manifestazioni culturali in quella città. Fra le attività recenti voglio menzionare la mostra organizzata nel marzo/aprile 2009, in stretta collaborazione con l’associazione per la promozione delle arti in Italia diretta da Laura Lucibello, sul tema della libertà di pensiero e di Giordano Bruno, che si è protratta per un mese nel Palazzo Santoro (con il patrocinio dell’Ente Biblioteche, della Provincia e del Comune di Viterbo).

In quella occasione dovetti constatare come diversi artisti locali si sono lamentati della scarsa considerazione in cui vien tenuta l’arte in quel di Viterbo. Questo mi è sembrato alquanto singolare poiché in tutte le guide turistiche si menziona la Città dei Papi come luogo d’arte e di cultura….. Eppure è vero che non viene adeguatamente promossa l’arte e gli artisti sia del capoluogo che della provincia debbono molto spesso arrabattarsi con eventi e mostre organizzate in proprio.

Per questo ritengo utile sottoporre nuovamente alle cariche istituzionali di Viterbo e Provincia la proposta di istituire una Biennale in cui poter esprimere le migliori energie creative della città e della Tuscia. “Le biennali d’arte – scriveva Pampallona- intendono soddisfare l’esigenza di mettere in relazione artisti, critici e pubblico, compiendo inoltre un repertorio cronologico delle tendenze, ed esperienze espressive, per un approfondimento della conoscenza della storia dell’arte locale”

Viterbo, in cui da sempre si parla di valorizzare le notevoli risorse culturali e storiche, manca però di questo necessario strumento che rinforzerebbe e manterrebbe la creatività contemporanea di alto livello artistico, perciò è giusto che essa divenga la sede di una Biennale, che possa attrarre e sostenere gli artisti che operano in tutta la provincia.

Vorrei aggiungere, fra le diverse arti, oltre a quelle prettamente visive (di genere grafico pittorico scultoreo e concettuale) anche l’arte dell’espressione scritta (poesia e prosa) e musicale (strumentazione, canto, composizione, etc.), dando così una chance a tutta la cultura viterbese di potersi esprimere al meglio.

In questo modo Viterbo riparerebbe alla sua posizione subalterna e “lontana” rispetto alle grandi rassegne di città limitrofe, penso non solo a Roma ma anche a Spoleto, Perugia ed altre. Certamente una tale “Biennale Creativa” dovrebbe avere i requisiti della freschezza e della novità, quindi non costituita in modo accademico tradizionale (e lottizzatorio) bensì dimostrazione concreta e vera della creatività viterbese, degli artisti “tutti” che meritano di essere riconosciuti come “creativi” in senso lato e difensori della cultura. Solo così la Biennale eviterà di essere una vuota rassegna, copia di altre più famose, bensì diverrà un esempio innovativo e rivoluzionario della concezione artistica.

Ricordo in tal senso, nel nostro piccolo chiaramente, la manifestazione denominata “Fiera delle Arti Creative di Calcata” che da tre anni organizziamo nel piccolo centro della Tuscia senza alcun aiuto né supporto sostanziale delle Istituzioni locali (abbiamo organizzato tutto a spese nostre e con i nostri mezzi Laura Lucibello ed io).

La cultura in ogni ambito va preservata e stimolata -afferma Laura Lucibello- e non solo per chi trova i soliti canali burocratici e asservitori, poichè tutte le arti sono espressione di se stessi e mi accorgo sempre di più che il genere umano ha un potenziale di inespresso da tirar fuori, ma troppo spesso non ne ha la possibilità e non trova lo spazio giusto al momento giusto.

Chiediamo perciò l’istituzione di una “Biennale d’Arte Creativa” che sia lo sbocco concreto di cognizioni, presenze, confronti che accorcino le distanze sociali dando consistenza ad una politica che sia “della conoscenza” per tutti!

Paolo D’Arpini – circolo.vegetariano@libero.it  - Tel. 0761/587200

Laura Lucibello – info.apai@virgilio.it  - Cell. 333.5994451

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Manifestazione in tre fasi, inizio con la Festa dei Precursori dal 1° al 10 maggio 2009 – Lista dei nomi con qualifiche e titoli dei fondatori del Fenomeno Calcata

Dal 1° al 10 maggio 2009 si svolge a Calcata la Festa dei Precursori, in questa data si ricorda sia la fondazione del Circolo VV.TT. che la nascita stessa del Fenomeno Calcata. Volutamente ho “fermato” il processo fondativo di Calcata (quella che oggi è conosciuta come Calcata) al 1984 l’anno in cui nacque il Circolo. Chiaramente sia la configurazione immaginifica di Calcata che la nascita del Circolo sono ancora in movimento e formazione, il Circolo era in fieri prima del 1984 ed il puzzle del Fenomeno Calcata ha riempito nuovi tasselli dopo quella data. Per una mia comodità voglio però concludere la fermentazione del vino calcatese proprio nel 1984, quello fu anno del Topo di Legno, foriero di emozioni e speranze.Ho fatto questa premessa per introdurre una lista di persone che in modo o nell’altro contribuirono al processo fermentativo sia del Circolo che di Calcata. L’elenco che segue inizia con gli abitanti originari di Calcata, quelli che trovammo qui quando giungemmo, e continua con i primi nuovi venuti da fuori… Alcuni sono morti, altri scomparsi, altri incarogniti, ma dobbiamo soprattutto a loro se l’allestimento di Calcata è riuscito, ecco li qui di seguito nominati in ordine sparso e non d’importanza, come li abbiamo ricordati Sandra ed io in alcuni giorni di spremitura di memoria.

Gli abitanti originari:

Pasquale ed Aghedina: il passamano di ferro alla Bocchetta.

Sisto: col fiaschetto di vino sul comodino, per l’arsura notturna.

Irmo: coi gambali di pelle caprina come i Falisci.

Verbena: silenziosa vergine dei Grotti.

Avelia: sempre presente.

Amorina e Giulio: le ova fresche de Morina.

Giovansanto: e la santa cantina.

Dario Feliciotti: mi dia del salame.

Zio Avelio: la bottega salotto.

Silvana e Giovanni: bigliardino, vino e bicchierino.

Checchino: il cantastorie antico.

Ughetto: prendi qualcosa Ughè?

Luciano e Ida: statte zitta te..

Francescò: a casa fino all’ultimo.

Eleda e Giorgio: caffè ed allegria per chi passa.

Sista e Severino: la strega buona ed il burbero.

Onesto: col formaggio di pecora in tasca.

Assunta e Mario: “burningher house”

Luisetta e Maria la zoppa: in cima allo scalone, due spiritelli.

Americanetta e Reoccio: loro altezze!

Vincenzò e Furbetta: noi mangiamo come due uccellini.

Zì Pietro e zì Maria: e l’organetto magico.

Er Roscio e Giosina: il triangolo delle Bermuda, Faleria, Corchiano, Calcata.

Graziosa: vezzosa ed amorosa.

Tullio: il fabbro mediatore.

Sora Rosa e famiglia calcatese: vulcani accesi e sigarette spente.

Visitatori di cantina: Tomasaccio, Venigio, Albertaccio, Moriggi, il Comparetto.

Nuova Generazione: Paperetta, Capellò, Franco, il Segretario, Amerildo, Lillo.

E quelli che erano già “arrivati”: Mario Sciarra il Tapiro, Annamaria Capece Minuto la Napoletana, Grethel la tedesca, Franco Pepi il romanaccio, Federico Mazzoni il cavallaro, Fausto Aphel ce n’è per tutte, Famiglia Falconi l’intellighenzia, Laura bergagna la giornalista dei cani, Pio Guidoni il sindaco, Benito e Peppa siamo la coppia più bella de mondo, Paolo Portoghesi e Giovanna carrozze e cappelli, Moreno Fiorenzato il gentil artista, Francesca Robecchi core a core, Paolo D’Arpini con le scarpe fuori e non si fuma, Anna l’ostesse del gran mondo, Simona Weller la dama del palagio, Renato Piccini l’ingegnere, Ercole Di Sora detto Bellagamba, Coniugi Bini e la prima proloco, Luise mc Dermott conservatrice della cultura, La pianista matta dei cani.. (non ricordiamo il nome), Sor Gaetano e sora Lidia la giustizia possibile, Muriella dentro ad un videogame…

Ed infine il crogiolo misto: Dabliu e Musonetta dall’Armando alla piazza, Minotti ed Angela in Mexico e nuvole, La Secca e il Marincola coi piedi a bagnomaria, Pino detto il Generale, Chitrareka e subito dopo Athon, Pastorello, Caterina e compagnia delle prove di notte, Susanna nella grotta di Fatima, Marco il secco e Cristina fuori porta, Marco Magoni Felice Recchino la Falegnama Felice e Fabrizio detti i pariolini, Patrizia la Mestrina a ferro e fuoco, Marina la calzolara con Gaetano la tromba Victor Cavallo e la cultura de Roma, Patrizia la genovese ma se ghe penso, le Sgabbiate tre femmine tre, Paolino Conti zorba il greco, Giorgio e Rossella secchi secchi, Giancarlo Croce e Odette zenith e nadir, le Pornosisters ovvero l’accoglienza ragionata, Shivadhas alla ricerca della devota perduta, Jurghen e Forman e Ghita giardinieri degli dei, Pino Dongu e cadde l’elicottero, il Tamarro ed Anna tautologici, Raffaella e Giancarlo Toro ed i fantasmi del passato, Paola Speranza e Cristiano in attesa perenne di trasferimento, Gioacchino e Carlotta bel tenebroso e mossa flamenca, Pepetta arrivò vergine, Roberto Sigismondi ha scritto il primo articolo su Calcata, Marijcke e le sue marionette.

Ed in ordine accorpato sparso seguono: Nicoletta l’indiana metropolitana, Gianfranco e l’infermiera con timidezza discreta, Anna di Rifondazione che prima rompe e poi.., Franco il milanese ovvero la salma, Costantino Morosin e Patrizia Crisanti in stile liberty, Lombardo e Cianciullo press-press, Erminio dalle colonie alle calonie, Pippo Giacobino e Therese Bellon gli pseudointelletualgauchées, Elio Rinaldi e la sua città invisibile, Giuseppe Salerno e Giovanna Colacevich nel dolce declivio, Cesare Vivaldi critico d’arte, Claudio Pugliesi e Rita Basili con speranze in formalina, Peter Adibire che recitò con Paolo Villaggio, Federico Laterza sta lissù, le due Angela Marrone fate capellone, Teresita sangre caliente, Jeanbernard alias G.B., Michi e Gemma e Anne e Griet e l’avvento belga, Picariello ala sinistra, Paul Steffen e Pancho i due corpi di ballo, Tonino il grafico filatelico, Zio Tino gigante buono, Michela Machiavelli in pura nobiltà d’animo, Walter Maioli e l’orchestra paleolitica di Narce, la lunga famiglia Alaimo ricongiunta e disgiunta, Margie Glass da New York a Calcata, Marianne la cinese, Maria e Gabriele Faoro ignifughi, un tal G detto il matto, Jessica Wilford la flaca operosa, Alfredigno e Sonia rasta e resta, Gianni didjiritou, Gabriella delle maschere e la casa di tutti (pure de zì Carlo e Ciccio), Benny pungballa, Amanda Sandrelli, Santomauro, Richard &Richard… etc. etc. aggiungete voi se ve ne ricordate qualcun altro.

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Annotazioni per la Festa dei Precursori:

Dal 1° al 10 maggio 2009 “La Festa dei Precursori”

Programma:

Durante i primi tre giorni si tiene una estemporanea artistica per la creazione di opere grafiche e foto sulla Valle del Treja.

1 maggio 2009 – Passeggiata con picnic nella valle del Treja. Partenza alle h. 10.30 dal Circolo Vegetariano di Calcata (Via del Fontanile). Arrivo a Santa Maria e pranzo al sacco vegetariano. Nel pomeriggio discorso ecologista seduti nell’erba. Alle h. 17 circa ritorno a Calcata al tempio della Spiritualità della Natura e visione dell’archivio trentennale del Circolo VV.TT.

2 maggio 2009 – Tavola rotonda nel Palazzo Baronale di Calcata. Inizio alle h. 16.00 del Forum su: “Società e politica senza paraocchi”. Partecipano nuovi e vecchi membri del Circolo VV.TT. ed amici vegetariani, ecologisti ed appartenenti al mondo dell’impegno sociale e culturale. Presentazione del resoconto Fiera Arti Creative 2009 – a cura della Fondazione Moraldi.

3 maggio 2009 – Il mattino presentazione di libri e riviste i sintonia, continua la discussione sul tema fissato. Nel pomeriggio conclusione del Forum e piccolo rinfresco con le specialità vegetariane da ognuno portate.

Dal 3 maggio al 10 maggio: Esposizione delle foto e delle opere grafiche nel Centro Visite del Parco Valle del Treja.

Patrocinio del Comune di Calcata, del Parco Valle del Treja e della Provincia di Viterbo.

Organizzazione a cura del Circolo Vegetariano VV.TT. ed Associazione per la Promozione delle Arti in Italia in collaborazione con Dojo Koshiki ed altre associazioni (per adesioni scrivere qui).

Info: circolo.vegetariano@libero.it  - info.apai@virgilio.it  -

Tel. 0761-587200 – 333.5994451

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Post Scriptum:

L’incontro Festa dei Precursori è la prima di una serie di tre, sul tema: Laicità ecologica – Agro Falisco e Riti Fescennini – In vista del Soratte.

Partenza il primo maggio per arrivare con l’equinozio autunnale, uno degli scopi è la valorizzazione del territorio compreso fra la valle del Treja e la valle del Tevere, avendo la montagna del Soratte come punto di riferimento e baricentro geografico e culturale.

Risultato della ricerca:

Marco Corradi e Sergio Cecchini: “Quest’anno nella terza edizione della Fiera Arti Creative abbiamo trovato una nuova casa dove condividere ed esprimere le nostre scelte emozionali…”

Quando si muove il primo passo in una direzione, non si ha mai la certezza che la meta prefissata si raggiungerà, o se durante il percorso saremo attratti da altri sentieri, altre emozioni, che ci guideranno su territori inesplorati.Quest’anno nella terza edizione della Fiera Arti Creative abbiamo trovato una nuova casa dove condividere ed esprimere le nostre scelte emozionali, con e per il linguaggio a noi piu rispondente, la fotografia.

Partiti con la voglia e la certezza di aver qualcosa di importante da trasmettere abbiamo impegnato il nostro lavoro nel recupero fisico e didattico di scatti unici che facevano da colonna sonora muta alla realtà della vita contadina, oramai persa nella quasi sua totalità, anche nel nostro territorio.

Non so se l’atmosfera sempre un po magica del piccolo Borgo oppure la giusta commistione di persone diverse che si sono incontrate tutte nello stesso posto, o la primavera che fa sentire il suo influsso, od un insieme di tutto ciò, il risultato finale e che chi ha potuto e voluto partecipare a queste giornate ha sicuramente imparato tanto e la sensazione di scoperta che riporta ai giochi fanciulleschi, ha amplificato la voglia e la convinzione di esserci, la strada maestra abbandonata e poi ripresa infinite volte, il filo conduttore di tutto, “la voglia di emozionarsi”, di giocare con il proprio io, di vivere in contatto con la natura, con gli altri ma soprattutto con se stessi, un percorso infinito, come un gioco sempre nuovo.

È sempre difficile mettere su carta delle emozioni, ma ogni singola foto presentata, ha permesso il riacutizzarsi doloroso della malcelata velocità con cui passa il tempo, ogni scatto é tornato al presente, ogni ora passata a cercare lo scatto perfetto ha ridestato profumi e sensazioni, ogni sguardo che si veniva posando su di esse, permetteva di percepire l’emozione che esse donavano, e più complimenti riempivano le orecchie, tanto più proporzionalmente si sentiva lo scorrere imprescindibile del tempo, quindici anni che hanno cambiato il mondo radicalmente, e che hanno dato un valore storico alle foto, il mondo che esse vogliono testimoniare non esiste più, perché in quei gesti in quelle forme, nella stessa aria, spesso giocosa, ma consapevole di ogni sguardo in esse ritratto, e racchiuso un sapere antico, forse inconscio ma sempre presente, oggi tutto questo sembra superato, i ritmi e le nostre possibilità amplificate ma il dolce scorrere di una serata primaverile ad ascoltare chi racconta la sua vita mentre accarezza un agnellino in piena campagna, o intreccia un cesto di vimini sull’uscio di casa, mentre il profumo dei primi fiori nell’aria densa e il tepore del sole al tramonto colora tutto il tuo mondo, tutto questo, forse, non lo avrò mai più, e forse potrei scoprire che la meta agognata l’ho sempre avuta sotto i miei passi e lo lasciata andar via.

Marco Corradi

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Il tempo passa, alcuni riti si ripetono ma al verde della primavera non ci si abitua mai… è la nostra storia, la storia raccontata attraverso le immagini fotografiche in bianco e nero che abbiamo proposto, sembrerebbe al limite del tema alla Fiera 2009, se non fosse per il racconto che si trascinano dietro, il racconto della razza umana della sua ‘Cultura’ appunto, sentita attraverso testimonianze e valenze pratiche tra saperi e cerimonie antiche.

Ed intendo sottolineare che non e mai stata nostra intenzione presentare un lavoro accettabile tecnicamente, se non arricchito dal punto di vista artistico rappresentativo, ma colpire nelle sensazioni si, anche se, molto probabilmente, come quella donna folgorata in gioventù, difficilmente riusciremo a trasmettere questo se non ha chi ha vissuto la nostra stessa esperienza.

Da quegli anni ad oggi mi sono addentrato in certi modi di fare tanto che da questo ne è sorta un’osservazione: tutto quello che l’essere umano ha potuto fare di buono è quando si è unito agli altri; da cui deriva la definizione di cultura: “prendere dall’esperienza le cose buone e scartare quelle negative”. Ma cosa intendiamo per positivo e negativo. Il punto di vista parte dall’essere umano e la sua azione nella comunità in quanto essere sociale e non isolato.

E le immagini presentate rappresentano un volto del mondo, un mondo che non c’è più, un mondo passato che ha costruito il presente, una voglia però, di comunicare questa sorta di seme di continuità a cui l’essere dovrebbe essere affezionato e sentirlo nelle membra anziché lasciarlo andar via ed, alcune volte, nasconderlo.

Siamo quello che siamo stati e saremo ciò che siamo oggi e come dice Gombrich: ‘tutte le storie incominciano con “C’era una volta” e la nostra storia vuole raccontare proprio questo: che cosa c’era una volta”.

E chi vuole fare qualcosa di nuovo oggi dovrebbe conoscere ciò che è stato fatto in passato.

Sergio Cecchini

Risultato della ricerca:

Prorogata la chiusura della Fiera Arti Creative di Calcata 2009 – Resoconto di Laura Lucibello

Quando si parte non si sa se si arriva e dove si arriva, e quando si arriva?

Poteva essere una Primavera come tante altre: escono le nuove gemme, il tepore del sole si fa sentire, le giornate si allungano, i fiori caricano gli arbusti e gli alberi, gli uccelli organizzano concerti mattutini.

Ma no, quest’anno la 3a edizione della Fiera delle arti creative di Calcata, dedicata alla primavera, all’ecologia, alla spiritualità laica, parte con programmi ambiziosi in contenuti e termina “ufficialmente” il 5 aprile spalancando una miriade di porte chiuse su nuovi scenari (proroga concessa sino al 13).

Ma quale è la molla che ha scatenato tutto ciò?

Forse la Tavola rotonda su “Cure naturali, fenomeni paranormali, miracoli, esoterismo, alchimia, ieri e oggi”? O “Dipartita non è annullamento” l’emozionante retrospettiva sul pittore Alfredo Moraldi, un viaggio all’indietro per conoscere un uomo, la sua vita, la sua sensibilità, il suo amore, attraverso gli occhi di chi lo tiene ancora vivo nel cuore? O ancora l’esperienza narrata da Elke Colangelo “La vita oltre la vita”, una ragazza che all’età di 14 anni rimane attaccata alla corrente elettrica e per pochi interminabili attimi viene proiettata in un mondo sconosciuto agli umani, ma che ci parla ancora di amore e solo amore e luce?

Che dire poi della passeggiata dell’ultimo giorno attraverso una natura generosa e rigogliosa di fiori e gemme, con un sole accattivante che scalda il passo fino a giungere al placido ed ignaro Treja? Tutto mi ricorda una poesia di Salvatore Quasimodo

…………

Specchio

Ed ecco sul tronco

si rompono gemme:

un verde più nuovo dell’erba

che il cuore riposa:

il tronco pareva già morto,

piegato sul declivio

E tutto mi sa di miracolo;

e sono quell’acqua di nube

che oggi rispecchia nei fossi

più azzurro il suo pezzo di cielo,

quel verde che spacca la scorza

che pure stanotte non c’era.

……….

E da ultimo le canzoni eco-pacifiste di Stefano Panzarasa che ha musicato le poesie di Gianni Rodari, che continuano a inneggiare alla natura e all’amore.

Con queste emozioni nel cuore mi sono ritrovata sveglia nel cuore della notte pensando a ciò che avrei lasciato a ricordo dei giorni trascorsi. Avevo appena articolato il percorso con i colori più belli ed i migliori sentimenti quando ho udito arrivare un sibilo sinistro e subito dopo ero sospesa su un’onda.

Gli uccelli che fino a pochi attimi prima avevano iniziato il loro concerto tacevano, ed io con loro, ed un silenzio immenso aleggiava nell’aria. Era il riflesso di un terremoto. Da qualche parte la morte e la distruzione erano in agguato.

Come può essere bella e terribile la terra nello stesso momento in luoghi diversi.

Con un senso di impotenza, la mente era ormai vuota ed i pensieri annullati, non c’era più traccia da riportare sulla carta.

Fino a questa mattina.

La mattina ho sempre un’ora di viaggio in treno e per lo più riesco ad estraniarmi da chi mi sta intorno per ascoltare i miei pensieri.

Cercavo di ricordare le parole della notte precedente ma ne venivano delle nuove, le altre erano perse per sempre.

Con ancora le scene del terremoto negli occhi, mi è venuta alla mente la scena finale del romanzo “Via col vento” quando Rosella O’Hara che vede il suo mondo e la sua casa ormai distrutte irrimediabilmente, torna a Tara, raccoglie una zolla di terra e alzandola verso il cielo pronuncia “Domani è un altro giorno”.

Per il coordinamento: Laura Lucibello

…………….

Stiamo ogni giorno ricevendo numerose visite alla Fiera Arti Creative 2009 e lettere di congratulazioni per la manifestazione in corso. Ed ora è anche pronto il testo-catalogo-atti che racconta la Fiera, in esso sono inseriti gli interventi dei relatori e le presentazioni dei vari eventi. Stiamo inoltre preparando un altro testo di rassegna finale degli avvenimenti, con foto e commenti di compartecipi e visitatori. Allo scopo di consentire la presentazione di questi Atti, e consentire ad un maggior numero di persone di visitare la Fiera, il Parco Valle del Treja ha gentilemente concesso una proroga alla chiusura della Fiera e delle mostre in corso, sia al Palazzo Baronale che al Centro Visite, sino alla settimana di Pasqua e Pasquetta comprese.

Ed ecco il programma degli ultimi eventi previsti che qui di seguito viene riportato.

Per il coordinamento: Paolo D’Arpini

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Pasqua e Pasquetta in pace perfetta, edizione 2009

Programma di Domenica 12 aprile 2009:

h. 11.00 – Sede del Circolo Vegetariano Calcata. Tradizionale colazione vegetariana di Pasqua. Offriamo un bicchiere di vino rosso ed un assaggio di pane ed olio locale.

h. 15.30 – Palazzo Baronale di Calcata. Laboratorio di salute psichica. Esperienza di canto, concentrazione e respirazione con un metodo, naturale, olistico e salutare. L’incontro prevede l’eliminazione di scorie negative dai nostri corpi (fisico, pranico, mentale, etc.) tramite il canto, la respirazione e la concentrazione. Conduce Alex Raccis

Programma di Lunedì 13 aprile 2009:

h. 11.00 – Tradizionale passeggiata al fiume Treja alla ricerca di crescione e lavarone per farne merenda. Visita al Tempio della Spiritualità della Natura e declamazione di poesie sugli animali davanti agli animali.

h. 13.30 – Picnic con le specialità vegetariane da ognuno portate.

h. 16.00 – Palazzo Baronale di Calcata. Presentazione degli Atti Fiera Arti Creative 2009, lettura di alcuni brani degli stessi con accompagnamento musicale. Partecipano i rappresentanti degli Enti Patrocinanti, gli organizzatori e gli espositori.

h. 18.30 – Rinfresco finale al Centro Visite del Parco del Treja con le specialità vegetariane da ognuno portate.

Organizzazione a cura di: Circolo Vegetariano VV.TT. ed Associazione per la Promozione delle Arti in Italia.

La Fiera Arti Creative ha ottenuto il Patrocinio di: Centro Diurno Polivalente e Comune di Calcata, Parco Valle del Treja, Provincia di Viterbo e di Roma, Assessorato Turismo Regione Lazio.

Info. 0761-587200 – 333.5994451

circolo.vegetariano@libero.it  - info.apai@virgilio.it