Lupi e cavalli uccisi per odio verso gli animali…
Sui quattro lupi trovati morti nei giorni scorsi a Barco di Levico (Trento), le associazioni Leal e Leidaa hanno chiesto l’accesso agli atti alla Provincia autonoma di Trento, all’Ispra e all’Istituto zooprofilattico delle Venezie, incaricato di svolgere le analisi sulle cause della morte degli animali. Lo stesso corpo forestale del Trentino ipotizza che si tratti di avvelenamento. “Se l’ipotesi fosse confermata – sottolineano le associazioni – saremmo di fronte ad un gravissimo episodio di bracconaggio, il più grave verificatosi in Trentino a danno della specie. Purtroppo la recente decisione assunta dalla Convenzione di Berna, su impulso dell’Unione europea, per il declassamento del lupo da “specie particolarmente protetta” a “specie protetta”, benché non sia ancora entrata in vigore, può aver già incoraggiato dei malintenzionati a compiere questo crimine”.
Inoltre LEAL denuncia la scoperta di una rete di macellazione illegale di cavalli, emersa grazie a un’operazione condotta dai Carabinieri del NAS di Perugia e coordinata dalla Procura locale. Questa indagine ha portato allo smantellamento di un’attività illecita in cui cavalli provenienti da diverse regioni italiane, inclusa l’Umbria, venivano macellati clandestinamente in Puglia. Sono state emesse misure cautelari per sette persone, tra cui tre allevatori umbri. LEAL ha presentato una denuncia per reati di associazione per delinquere, maltrattamenti e uccisione di equini, commercio di prodotti pericolosi per la salute e falsità ideologica in pubblici registri. LEAL esprime profonda indignazione per le condizioni in cui versavano questi animali, spesso non destinati alla produzione alimentare e che malati o feriti sono stati costretti a subire maltrattamenti prima di essere macellati illegalmente.
Gian Marco Prampolini, presidente LEAL ribadisce: “Il nostro impegno nella difesa dei diritti degli animali e nella lotta contro qualsiasi forma di sfruttamento e maltrattamento ci impone di denunciare i reati nei confronti degli animali. Chiediamo che vengano applicate le massime pene per i responsabili di questi crimini odiosi e solletiamo un rafforzamento dei controlli e delle normative per prevenire questi abusi”.
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Silvia Premoli – Ufficio Stampa LEAL