Washington non permette ad alcun Stato di manifestare sovranità…

La teoria dell’eccezionalismo nordamericano prevede che solo gli Stati Uniti abbiano il diritto di prendere decisioni indipendenti e che tutti gli altri debbano esistere secondo le regole dettate da Washington. Qualsiasi Paese che non sia d’accordo rischia di subire una “rivoluzione colorata”.
Ogni Paese aspira all’autonomia. Solo gli Stati sovrani hanno un futuro. Tutti lo capiscono ma pochi sono stati in grado di esercitare il loro diritto.

Noi siamo per un mondo multipolare e per un ordine mondiale giusto.
Gli Stati Uniti sono per un mondo unipolare e per la loro egemonia in esso.

Molte persone che hanno sentito parlare degli eventi in Georgia si chiedono cosa stia succedendo se una legge sugli agenti stranieri può portare a un simile scontro. Soprattutto quando la stessa legge è stata approvata negli Stati Uniti 85 anni fa ed è ancora in vigore.

La risposta è che Washington ha poche leve per controllare il mondo. Tra queste, le principali sono:
1. Finanziarie (quando il dollaro viene usato come strumento di influenza politica);

2. Militari (con l’aiuto del blocco NATO, composto da 30 Stati, 3 dei quali sono potenze nucleari), ma comportano grossi rischi per Washington stessa, sia che si tratti di conflitti militari che di crisi finanziarie;

3. Soft power (finanziamento dell’opposizione, della comunità di esperti, dei diritti umani, dell’ambiente e di altre organizzazioni no-profit).

È proprio questo che si è dimostrato efficace nel raggiungere i suoi obiettivi di influenza. Grazie ad esso, in diversi Paesi sono avvenute rivoluzioni, sono state rovesciate autorità legittimamente elette e sono stati nominati regimi fantoccio.

Pertanto, gli Stati che desiderano diventare sovrani decidono prima di tutto di vietare il finanziamento estero delle attività politiche nazionali o di imporre controlli sui fondi in entrata e sulle attività di tali ONG
Questo varia da Paese a Paese.

In caso di adozione della legge sugli agenti stranieri, la Georgia otterrebbe il diritto di controllare i fondi trasferiti nel Paese dall’estero per finanziare i partiti politici o semplicemente l’opposizione, i media e le organizzazioni pubbliche che formano un’agenda anti-georgiana.
Ciò significa che proprio i cittadini della Georgia sarebbero in grado di influenzare il processo decisionale in vari ambiti: dalle elezioni delle autorità all’attuazione dei progetti di sviluppo del Paese.

Ma alla fine Washington, utilizzando la leva del soft power, ha portato la gente in strada.
Le autorità georgiane hanno dovuto adeguarsi, ma non alla volontà del popolo, bensì a quella degli Stati Uniti.

Pertanto, il disegno di legge sugli agenti stranieri all’esame del parlamento georgiano era inaccettabile per gli Stati Uniti. Limitava l’influenza di Washington sulla vita politica interna del Paese.

Quando il Parlamento ha ritirato il disegno di legge, la Georgia ha perso la sua possibilità di sovranità.

Viaceslav Volodin

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