Draghi Mario. Pilota automatico per un’Italia commissariata? – Manifestazione di protesta a Roma il 18 febbraio 2021

Solo il rifiuto di un numero consistente di deputati e senatori M5S di votare Draghi potrebbe oramai evitare l’installazione a tempo indeterminato del Commissario dell’UE. Numericamente Lega, PD, Italia Viva, Forza Italia e LeU, i partiti delle Larghe Intese, riuscirebbero a fare la maggioranza nelle due camere nazionali anche senza il M5S, ma difficilmente oserebbero sfidare fino a quel punto le masse popolari. Sono partiti ridotti oramai ognuno ad un’aggregazione nazionale di clientele e notabili locali e di associazioni malavitose, ma finché a livello nazionale, regionale e comunale esistono camere elettive, essi si contendono tra di loro gli elettori e con essi i benefici del potere. Il loro programma nazionale è il “programma unico della borghesia imperialista”, lacrime e sangue per le masse popolari, ma dei benefici del potere ognuno ne ha a secondo del seguito elettorale che riesce a mantenere e i benefici del potere sono il collante principale di ognuna delle aggregazioni nazionali. Né osano pensare a rimandare a tempo indeterminato le elezioni, apertamente abolire o congelare le camere elettive, appunto perché i partiti delle Larghe Intese sono aggregazioni di clientele e notabili locali e di associazioni malavitose in contesa tra loro.

A questo è ridotta la Repubblica
dopo circa quaranta anni di nera reazione.

La gestione scombinata e criminale ancora in corso della pandemia (nel campo dell’assistenza sanitaria, della prevenzione del contagio, dei vaccini, del reddito alle famiglie e della preservazione delle aziende) ha confermato che le masse popolari non possono attendersi dai gruppi imperialisti un’inversione del catastrofico corso delle cose. Resta quindi a noi comunisti e a quelli che tireranno lezioni anche dal soprassalto scatenato da Beppe Grillo (ma ricordiamo anche il contributo al lancio dato da Franca Rame, Dario Fo e altri) e dal suo fallimento, continuare l’opera di mobilitazione e organizzazione delle masse popolari, facendo leva sulla resistenza che queste caso per caso oppongono agli effetti della crisi generale del capitalismo (economica, ambientale, dei vari aspetti del sistema di rapporti sociali e culturale) per costituire ovunque organismi operai e popolari, rafforzarli e guidarli a coordinarsi costituendo il nuovo sistema di potere, il potere delle masse popolari organizzate che farà ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia il Governo di Blocco Popolare e darà inizio con esso a una nuova fase della lotta per l’instaurazione del socialismo.

Il rafforzamento e consolidamento del nuovo PCI e della sua Carovana è la chiave del processo che metterà fine al catastrofico corso delle cose.

Molti sono attualmente nel nostro paese i compagni che aspirano a dar vita a un processo costituente comunista: ad ognuno di essi chiediamo di impegnarsi nel dibattito franco e aperto sulla concezione comunista del mondo e la scienza fondata da Marx ed Engels delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia, sul bilancio dell’esperienza dei circa 180 anni del movimento comunista cosciente e organizzato (in particolare sul bilancio della prima ondata della rivoluzione proletaria 1917-1976, approfittando anche del Centenario della fondazione del primo PCI), sull’analisi del corso delle cose e sulla strategia e la tattica della fase attuale.

Delegazione del (nuovo)PCI – delegazione.npci@riseup.net

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Commento integrativo:

MANIFESTAZIONE CONTRO IL GOVERNO DRAGHI. NESSUNA FIDUCIA NEL GOVERNO DI BANCHE, CONFINDUSTRIA E MULTINAZIONALI!
Tra mercoledì e giovedì il nuovo governo presieduto da Mario Draghi riceverà la fiducia in Parlamento da tutte le principali forze politiche (dal PD alla LEGA passando per il M5S e LEU), con il sostegno aperto di Confindustria, di tutti gli organi di informazione da loro posseduti e dell’Unione Europea.
Sappiamo che questo nuovo esecutivo nasce con la prospettiva dichiarata di un drammatico sblocco dei licenziamenti, la spartizione delle centinaia di miliardi del Recovery Fund tra i vari settori padronali e l’evolversi di una crisi i cui costi sono sempre più scaricati sulle classi popolari in nome della tutela dei profitti di banche e grandi imprese.
Giovedì 18 febbraio 2021 saremo in piazza durante il voto di fiducia perché è fondamentale costruire sin da subito un’opposizione a questo governo e al suo programma, che sta già assumendo i contorni chiari del massacro sociale.
Chiamiamo alla mobilitazione i lavoratori e le lavoratrici, i disoccupati e le disoccupate, i precari e le precarie, gli studenti e le studentesse, le classi popolari e tutte le realtà di lotta che non vogliono restare a guardare mentre si insedia un governo che è diretta espressione di un fronte unico padronale pronto a colpirci a suon di politiche antipopolari.
È ora di unirsi nella lotta contro il governo di banche e padroni: non pagheremo noi questa crisi!

APPUNTAMENTO PIAZZA SAN SILVESTRO 18/02/2021 H.14.00
Organizzazioni promotrici:
Patto d’azione anticapitalista per il fronte unico di classe
Fronte della Gioventù Comunista
SI Cobas lavoratori autorganizzati
Fronte Comunista
Laboratorio Politico Iskra
Collettivo Militant
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento delle sinistre di opposizione
Collettivo Oltre Aniene
Partito Comunista Italiano
Potere al Popolo
Casa cantoniera “Giuseppe Tanas”
Risorgimento Socialista
Partito della Rifondazione Comunista
Sinistra Anticapitalista

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Commento poetico di Luigi Caroli:

E’ TUTTO QUI L’ALTO PROFILO?

Con nani riciclati?

Laurea banchieri han d’economia

in pratica non san che cosa sia;

fan sempre gli intrallazzi per finanze

con impostor accordi in chiuse stanze

e adesso avran perfino un porto Franco.

Nuovo Governo a guida Berlusconi (*)

Brunetta, Gelmin, Carfagna son padroni.

Qualcuno chiederà:”Dov’era Grillo?”

Risposta è:”Ad imitar Zangrillo”.

Il Movimento suo bell’è sparito

il Covid l’altro dichiarò finito

dopo c’ha imposto ai suoi pessimo invito.

Culetto suo salvò falso Di Maio

all’estero discetterà sul letamaio (o Letta-Maio?)

Patuanelli dal MiSE all’Agricoltura

Ministero dello Sviluppo e dell’Economia

una retrocession da far paura!

Assemblea di Confindustria: minuti ventiquattro

per illustrare INDUSTRIA 04.

Diman, per sua mansione nuova,

Renzi gli presterà la Bellanova.

Lei vien dai campi e dal fienile

laurea vanta lui d’ingegneria civile.

E il Capo “nuovo” dell’Ecologia?

Promesso a Grillo o era una bugia?

Sapendo il ver i Cinquestelle avrian votato SI?

Per la risposta basta qualche dì!

La MDC

Si son sentiti or or più volte al giorno.

Lo fecer pur per torre Conte di torno.

Per festeggiar l’esito bello della cosa

Carfagna indosserà “golpetto rosa”.

(*) Fu lui a scegliere il “vate” come

direttore di Bankitalia.

Favor restituito – ancor – dopo cinque lustri.

Luigi Caroli – 15 febbraio 2021

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