Eutanasia. Perantoni Presidente Commissione Giustizia del Senato risponde alla Lettera “Samaritanus bonus”

Di seguito le dichiarazioni del Presidente della Commissione Giustizia, on. Mario Perantoni, a seguito della lettera ‘Samaritanus bonus’ della Congregazione per la Dottrina della Fede del Vaticano:

Fine vita. Perantoni, non si può abbandonare chi soffre, intervenire è un dovere

Roma, 22 set. 2020 – “Non si può abbandonare chi soffre, questo sì che ci renderebbe complici di un grave peccato. Senza una legge dai contorni chiari si andrebbe incontro ad un intollerabile ‘far west del fine vita’, perché le persone che si trovano in condizioni di insopportabili patimenti non smetteranno di chiedere aiuto. Sono certo che gran parte del popolo cattolico abbia una concezione più umana sul diritto di scegliere una morte dignitosa rispetto a quella espressa dalla lettera ‘Samaritanus bonus’ della Congregazione per la Dottrina della Fede del Vaticano. Lettera nella quale non riecheggia l’illuminata riflessione del cardinal Martini il quale, riferendosi a Piergiorgio Welby, pur condannando l’eutanasia affermò di non condannare ‘le persone che compiono un simile gesto su richiesta di una persona ridotta agli estremi e per puro sentimento di altruismo’. L’aiuto nell’ultimo passaggio di chi si trova in condizioni di estrema sofferenza senza avere più speranze è un gesto d’amore di cui non c’è traccia nella ‘Samaritanus bonus’”. Così Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S, il quale aggiunge: “insieme alla Commissione Affari sociali riprenderemo l’esame delle proposte di legge su questo tema, iniziando presto le audizioni sulla sentenza della Consulta. La nostra responsabilità ci impone di scrivere una legge di civiltà”.

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