La carne, il sesso, il clero…

Meglio non entrare nell’argomento e stendere un velo pietoso sulla sessuofobia del clero e la medioevale pornografia papale che farebbe apparire come un’educanda la più consumata delle meretrici. Questa piaga antica negli ultimi tempi emerge in modo più plateale rispetto al passato grazie alla maggiore informazione e possibilità dei media. Ma i preti “grandi mangiatori di bistecche”, come li definiva Nietzsche, sembra non abbiano alcuna intenzione di escludere dalla loro dieta ciò che favorisce l’impulso sessuale, già messo in evidenza dalla scienza e raccomandato da mistici e Padri del Deserto (Clemente Alessandrino San Basilio ecc.). Il mondo cattolico è falcidiato dal fenomeno della pedofilia che ha fatto e fa perdere credibilità al mondo dei fedeli causando anche carenza di vocazioni.

E’ provato che l’alimentazione carnea, (compreso il pesce e i derivati di animali) provoca particolari pulsioni a livello chimico e fisiologico, destabilizzano i principi mentali e spirituali che impediscono all’anima di elevarsi (La condotta morale, le attitudini dell’uomo e lo sforzo spirituale tutto dipende dalla qualità del cibo” diceva, Krsnha). Secondo i Padri del Deserto, che seguivano stabilmente il regime vegano, sostenevano che la gola è il principale ostacolo all’ascesi dell’anima, perché favorisce umori che stimolano i sensi del basso ventre e quindi il desiderio sessuale.

Tra gli ordini religiosi quello cattolico, che pratica il celibato, non tiene conto della forte influenza dell’alimentazione carnea sulla libido che oltre ad ostacolare l’ascesi spirituale induce insensibilità verso la sofferenza degli animali sacrificati per imbandire le loro tavole. Ma la vera spiritualità non può prescindere dalla compassione verso ogni creatura e non si progredisce spiritualmente chi ci si nutre di alimenti intrisi di violenza.

Franco Libero Manco

Empedocle: “Mangiare carne provoca una brama incontrollata di sesso e di violenza”

Palladio:“Se ti nutri di violenza lo spirito non può penetrarti”

Nilo asceta: “L’alimentazione carnea caratterizza l’uomo decaduto, allontanatosi dalla prima condizione paradisiaca. Il rifiuto di questo cibo non può che contribuire a recuperare lo stato perduto”.

Nietzsche “Gli spiriti più profondi in tutti i tempi hanno avuto pietà degli Animali”.

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Commento di Katarzyna Dembska: “La produzione di cibo è l’attività dell’uomo che contribuisce di più al cambiamento climatico (31%). La cura della salute del pianeta parte quindi anche dalla tavola. Ma non tutti lo sanno. Sono le scelte che si fanno nella spesa quotidiana che possono pertanto impattare in modo positivo o negativo sulle emissioni del gas serra e quindi dei cambiamenti climatici…”

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