Il potere imperialista e il capitalismo globale sono al collasso… unica soluzione il governo proletario socialista

Il crollo economico globale in cui siamo entrati sarà più disastroso per il capitalismo di quanto non lo fu la Grande Depressione. Questo perché ora il sistema non ha modo di stabilizzarsi nel diffuso impoverimento e perdita di profitti che ne deriveranno. Dopo la Grande Depressione, gli Stati Uniti e gli altri principali Paesi imperialisti passarono all’assistenza statalista, neutralizzando il conflitto di classe manifestatosi nella crisi. Ma tale soluzione non arriverà con questo shock ancora peggiore sul sistema. Negli anni ’70, la classe capitalista conobbe un calo dei profitti in una fase di recessione. La risposta del sistema fu abbandonare lo Stato sociale e passare al neoliberismo, modello di austerità, privatizzazione, deregolamentazione e tassazione regressiva che da allora ha arricchito la classe superiore con una disuguaglianza sempre crescente. Margaret Thatcher affermò che “non esiste alternativa” al neoliberismo, e la classe dirigente continua a crederci, poiché la socialdemocrazia ridusse la presa sul profitto della corporatocrazia.

Quindi quale sarà la loro risposta quando arriverà il collasso economico stimato più grande dell’ultimo ed accentuato dalla disuguaglianza record negli Stati Uniti? Le perdite di beni per i super-ricchi in questo solo mese sono per 1,5 trilioni di dollari e, insieme all’attuale pandemia, la classe dominante è chiaramente preoccupata dai disordini in questo momento. C’è un picco nella domanda di aviogetti privati ed esodo verso le seconde case dei ricchi. Le truppe sono preposizionate nelle principali città e in quelle medie come Jackson, Mississippi. Il Consiglio di sicurezza nazionale gestiva la risposta globale del governo degli Stati Uniti al virus in stretto coordinamento con le agenzie d’intelligence e le forze armate statunitensi.

Mentre l’America si comporta da Stato fallito, con la Casa Bianca che non riesce a valutare o rispondere adeguatamente alle minacce economiche e sanitarie, c’è l’impressione che si vedano le prime fasi del crollo della società capitalista, come sappiamo da tempo. Le persone accumulano merci. Le famiglie perdono reddito poiché le comunità sono costrette a rimanere a casa. Sullo sfondo della quotidianità della classe lavoratrice si profila una serie continua crolli di mercato che prefigurano l’imminente crisi economica. Quando i pieni effetti di tale recessione economica inizieranno a farsi sentire, nel mese prossimo o prossimo anno, ciò che succederà in seguito dipenderà dalle risposte delle due grandi forze politiche: la classe dominante e il movimento proletario rivoluzionario. La classe dirigente risponderà con repressioni da Stato di sicurezza nazionale come dopo l’11 settembre. Questa settimana Whitney Webb scrisse delle azioni del complesso militare e d’intelligence: “L’imminente risposta del governo, delle agenzie responsabili della sua realizzazione e la natura classificata meritano ora un controllo pubblico, in particolare vista la tendenza del governo federale a non lasciare che “una grave crisi vada sprecata”, come Rahm Emanuel, allora capo dello staff dell’ex-presidente Obama disse tristemente durante la crisi finanziaria del 2008. In effetti, durante il panico, “per una pandemia e contemporaneamente una grave recessione economica”, è giustificata la preoccupazione del superamento del governo, in particolare ora, dato il coinvolgimento delle agenzie di intelligence e la classificazione della pianificazione su un’esplosione di casi interni cui il governo crede avverranno tra solo poche settimane.

Nel prossimo decennio e oltre, la società sarà resa meno funzionale da questa crisi economica, aggravata dall’aumento delle catastrofi climatiche e crisi sanitarie come il Coronavirus. Il dollaro USA continuerà a diminuire, abbattuto dal rapido crollo del potere globale nordamericano.

Ci saranno reazioni crescenti dal sistema, che consisteranno in più sorveglianza del governo degli Stati Uniti (già presa in considerazione), repressioni sulla libera espressione (come accade mentre Facebook pone la censura col virus) o campagne contro potenze rivali come la Cina (che avvengono mentre media ed establishment politico statunitensi fanno della Cina capro espiatorio della crisi). E per tutto il tempo, lo Stato aziendale si rifiuterà di alleviare le difficoltà delle classi inferiori. Per evitare un collasso della società durante la quarantena del Coronavirus, le istituzioni governative concedono ai lavoratori un congedo per malattia retribuito, vietano gli sfratti, sospendono i limiti della banda larga e fermano l’ascesa dei tassi di interesse all’università. Si parla anche di sussidio gratuito dal governo durante la crisi, come già fa il governo capitalista di Hong Kong. Ma queste mosse non precederanno l’attuazione di salari più alti, assistenza sanitaria universale o nazionalizzazione delle banche. E le grandi banche cercano di usare la crisi per raggiungere la deregolamentazione estrema di Wall Street.

Non finirà qui. “Senti, conosciamo questa sceneggiatura”, dice Naomi Klein su come la classe dominante sfrutterà la crisi. “Nel 2008, l’ultima volta che si ebbe un crollo finanziario globale, lo stesso tipo di cattive idee per salvare le aziende senza vincoli e portato avanti alla giornata, e la gente normale nel mondo ne pagò il prezzo. Sappiamo qual è il piano di Trump: una dottrina del shock pandemico con tutte le idee più pericolose in circolazione, dalla privatizzazione della previdenza sociale al blocco dei confini alla messa in gabbia di sempre più migranti. Cavolo, potrebbe anche provare a cancellare le elezioni. Ma la fine di questa storia non è ancora scritta”.
Come poveri e lavoratori, siamo da soli in tale sconvolgimento. A parte le briciole che la classe dominante lancerà, gli standard di vita continueranno a peggiorare nel mondo capitalista mentre la politica è modellata dal disastro del capitalismo. Quindi cosa fare per reagire? A breve termine, il nostro modo di agire dovrebbe essere esacerbare la disfunzionalità della crisi organizzando scioperi in settori chiave dell’economia.

L’economia dipende da una piccolissima minoranza di lavoratori che insaccano generi alimentari e consegnano beni. I mezzi per riunirli e rifiutarsi di andare al lavoro vanno oltre la mia influenza personale, ma dovrei incoraggiarle ad iniziare a farlo in gruppo. E le nostre richieste in questo sciopero dovrebbero essere chiare: sospensione permanente degli sfratti, programma sanitario universale, salario minimo federale di 15 dollari (o superiore) e un programma alimentare e abitativo universale. Se non riusciremo a soddisfare queste esigenze di base, poiché penso che quasi sicuramente non lo faremo, dopo che i rischi del virus diminuiranno, dovremo mobilitarci per le piazze. Un movimento di protesta di massa deve essere attuato negli Stati Uniti come in Francia, Cile e altrove, e i fallimenti del governo durante il Coronavirus dovrebbero catalizzare lo sdegno che produce questa rivolta.

Mentre la rivolta continua, potremo far avanzare rapidamente i partiti comunisti americani che vogliono rovesciare e sostituire lo Stato capitalista. Anche ora, è evidente che il capitalismo non funziona e quindi il socialismo è la soluzione. Cina, Vietnam e Cuba hanno affrontato il virus in modo fenomenale, dimostrando che i loro modelli di governo proletario, Stato democratico controllato dai lavoratori, è ciò di cui le società hanno bisogno per resistere a crisi come queste. Man mano che la situazione economica si sviluppa, l’appello del marxismo-leninismo diventerà più chiaro.

Per ora, le contraddizioni del capitalismo venivano illustrate in modo così netto e confuso che sistema e masse sembrano incapaci di rispondere con fiducia. Il governo può gestire solo alcune politiche casuali che coinvolgono la chiusura di settori della vita pubblica, col resto dei dettagli lasciato alle singole istituzioni e persone. Appaiono suggerimenti sulla repressione dello Stato di polizia reattiva e la classe capitalista e i suoi alleati cleptocratici cercano di fare tutto il possibile per sfruttare la situazione. Questo è come appare il nucleo imperialista all’emergere di uno shock grave, che ha tale impatto perché il potere imperialista e il capitalismo globale hanno da tempo avviato il collasso.

Rainer Shea 18 marzo 2020

Fonte: https://rainershea.com/f/the-2020-coronavirus-economic-crash-and-the-crisis-of-capitalism

Fonte secondaria: http://aurorasito.altervista.org/?p=10908&fbclid=IwAR0yN0uspBf7Rm7BrUHsCw7oL68BIqGOUUFM2Mwbw23_h2GSyJ023Zsv-Jo

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