Chiromanzia… e le arti del destino

Lunario Paolo D'Arpini 17 agosto 2019

Un certo Adolphe Desbarrolles vissuto ormai due secoli fa parlava di un fluido astrale che le terminazioni nervose captano dall’ambiente terrestre e non, visto che le mani (ma anche i piedi) sono le parti del corpo dove si trovano più terminazioni nervose, gli sembrò logico pensare che questo fluido astrale, che per millenni è scorso attraverso queste terminazioni nervose andasse a formare quelle linee che conosciamo come della vita, testa, cuore, epatica, del destino ecc. Si dice appunto che il destino è nelle mani dell’uomo, non solo per indicare la facoltà di creare il proprio cammino, ma anche più velatamente per suggerire cosa è scritto nelle nostre mani….

Tra i tanti libri che ho letto su quest’argomento non erano molti quelli che insegnavano a considerare prima la forma delle mani, delle dita, le proporzioni, il dorso della mano, i monti, i piani ed i fiumi, che sono le cosiddette linee, oltre ad una ricchissima simbologia di segni e di posizioni che indicano progressi o penitenze. Quindi questo fluido astrale altro non è che comunicazione col tutto percepita dalle nostre terminazioni nervose e attraverso l’intuizione , elaborate dal nostro cervello e ritrasmesse cioè trasformate in azioni, parole o anche solo pensieri…. e siccome nel fluido astrale sono già presenti i semi di ciò che faremo o che saremo da questo diventa possibile in base alle caratteristiche delle mani, predire ciò che accadrà ed anche ciò che si sente di essere. Sarà mai che i piedi, che contengono anch’essi molte terminazioni nervose, non possano indicare il “cammino ” dell’essere umano…. ? Con essi percorriamo le vie del mondo create da ciò che abbiamo nelle mani quindi deduciamo che i piedi ci parlano più di cose concrete, di ciò che riguarda il corpo… le espressioni tipo cammino in salita o cammino lieto indicano che attraverso i piedi percepiamo sensazioni…. Non si discostano molto dalla realtà proprio perché sono le nostre radici terrene e ci tengono ancorati alla materia.

E per concludere volevo sottolineare il fatto che mani e piedi sono estremità del corpo e allora tutto ciò che sta tra loro non potrà essere interpretato? La testa è come le mani un’estremità ed infatti ha un’arte tutta sua per essere interpretata, quest’arte è chiamata fisiognomica la quale deduce i caratteri psicologici delle persone, nel viso come nelle altre estremità vi sono dei punti direttamente collegati con certi organi e non è raro, che il colorito del viso ci parli della salute, come un’espressione preoccupata si nota dalla fronte corrugata o le mascelle molto sviluppate possano indicare l’attitudine a mangiare molto ed al possesso….

Da tutto quanto detto si capisce che il corpo è una mappa con delle rotte precise che indicano la direzione del conducente, e le arti che servono a dedurla sono mezzi dei quali l’uomo può servirsi per procedere nel suo percorso. Quanto ho esposto è solo un accenno a ciò che queste arti contengono, le chiamo arti e non scienze per non urtare la sensibilità di qualcuno. Spero di aver reso un buon servizio a chi è interessato.

Giuseppe Finamore

I commenti sono disabilitati.