Gurumayi Chidvilasananda, l’ecologia inizia con la fantasia, relazione ecologica, USA: il troppo stroppia…

Il Giornaletto di Saul del 24 giugno 2019 – Gurumayi Chidvilasananda, l’ecologia inizia con la fantasia, relazione ecologica, USA: il troppo stroppia…

Care, cari, ieri, oltre che San Giovanni ed il Sostizio Estivo abbiamo festeggiato anche il mio compleanno, ringrazio tutti gli amici di Treia e dintorni che hanno voluto partecipare alla Festa del 23 giugno o che in qualche modo mi hanno ricordato. Oggi ricorre il compleanno della mia sorella spirituale Gurumayi Chidvilasananda, http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/11/14/gurumay-chidvilasananda-mia-sorella-che-e-anche-guru/ – Stamattina accompagno la mia adorata compagna Caterina che torna a Spilamberto. Mi fermerò con lei per il suo ed il mio piacere e gioia. Il prossimo appuntamento è fissato a Vignola per il 14 luglio, in occasione del Guru Purnima, con la partecipazione del fratello spirituale Upahar Anand e e le sorelle spirituali di Luce di Stelle. Insomma tutta una sorellanza e fratellanza…

L’ecologia comincia dalla fantasia – Nell’ecologia profonda si indica sempre  la condizione presente come base di partenza per il successivo cambiamento o riparazione….  considero però che questa società non potrà durare a lungo ed è bene che vi siano delle “nicchie” di sopravvivenza, dalle quali ripartire con nuovi paradigmi di civiltà in cui mantenere un equilibrio fra uomo-natura-animali (dice una poesia: o si salvano o si perdono insieme)… – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2018/06/fanta-ecologia-bioregionale-ogni.html

Buon compleanno – Scrive Hari Atma: “La giornata di oggi mi offre la possibilità di offrirti i miei più cari auguri, per il tuo Compleanno. Ognuno di noi, nascendo, si offre all’altro, con tutte le proprie sfaccettature cromatiche. A me piace associarti al verde e al marrone: la terra e le sue piante, quelle piante che abbiamo raccolto insieme e che ancora non riconosco (ahimè)…”

Relazione ecologica fra uomo, natura ed animali… – Siamo tutti in una grande bolgia chiamata vita e non fa bene scindere gli uni dagli altri. Quindi diciamo no allo sfruttamento incondizionato ma sì al contatto empatico. L’uomo da animale istintuale e raccoglitore di cibo sparso, si è trasformato in un lavoratore che ricava attraverso il suo ingegno cibo e modi di crescita. Siamo in una scala evolutiva che in parte noi umani abbiamo percorso, ci manca ancora molto per arrivare alla cima della comprensione ecologica e spirituale, possiamo però aiutare coloro che sono ai primi gradini senza doverci vergognare.  Sapendo che il loro bene è anche il nostro. Questo vale anche per le piante, per l’aria, per l’acqua, per le risorse accumulate sulla terra nei milioni di anni… – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/06/bioregionalismo-e-relazione-ecologica.html

Prosecco e Baku – Scrive Gianluigi Salvador: “il 7 luglio a Baku l’UNESCO dovrà decidere se il sito “culturale” delle Colline del prosecco diventerà “Patrimonio dell’Umanità. Colgo l’occasione per informare che il 25 giugno, dalle 12.00 alle 13.30, interverremo a Radio Cooperativa di Padova, 92.70 MHz in FM, per spiegare le nostre motivazioni…”

USA. Il troppo stroppia – Scrive Andrea Visconti: “Perché gli americani sono obesi e incapaci di limitare le spese? E perché sono infelici? È colpa della storia. E di un gene. L’ America è un esperimento genetico che ha portato a una selezione della specie. È un ‘affermazione azzardata che avrebbe un sapore razzista se fosse avanzata da membri del Ku Klux Klan, o da seguaci di un gruppo neonazista. A sostenerlo invece è Peter Whybrow, un 64enne tranquillo neurobiologo britannico che…” – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2016/06/il-troppo-stroppia-la-
devianza-genetica.html

Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“La persona intelligente non si attacca al passato morto, non trasporta cadaveri. Per quanto belli siano stati, per quanto preziosi, non si porta dietro i cadaveri. Ha finito col passato; è andato e andato per sempre” (Osho)

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