Venezuela. La posizione schizoide dell’Italia: “Né con Maduro né con Guaidò”

Il 30 marzo 2011, un gruppo di pacifisti protestava sotto il Quirinale quando il presidente Napolitano e il Pd spingevano l’Italia del governo Berlusconi a partecipare appieno alla devastante guerra Nato contro la Libia. Napolitano disse: «Non lasciamo calpestare il Risorgimento arabo». Dopo molti mesi, il presidente Hugo Chávez – che invano si era speso per scongiurare le bombe – spiegava che il Venezuela non poteva riconoscere un governo di transizione con componenti terroristiche e razziste, portato al potere dall’interventismo bellico. Altro che Risorgimento.

Otto anni dopo, il presidente Sergio Mattarella a proposito di Venezuela spiega che «nella scelta non può esserci né incertezza né esitazione tra volontà popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato e dall’altro la violenza della forza e le sofferenze della popolazione civile».

Ma il presidente, garante della Carta costituzionale italiana, non dovrebbe essere rispettoso anche di quella venezuelana? La quale, come sottolinea al manifesto Attilio, cittadino italiano residente in Venezuela, «prevede che il presidente dell’Assemblea legislativa possa sostituire il presidente della Repubblica solo in caso di morte, malattia, abbandono, destituzione per colpe gravi da parte del Tribunale supremo».

Ma poi perché si è convinti che il governo italiano «stia» con Maduro? È vero che – in base al principio di non ingerenza – l’Italia non ha riconosciuto il golpista Guaidó. Tuttavia, nella nota di palazzo Chigi del 1 febbraio «si ricorda che l’Italia non ha mai riconosciuto le elezioni del maggio 2018 e ribadisce la necessità di nuove elezioni presidenziali quanto prima». È quel che chiede Guaidó. Pochi giorni prima al Senato, il ministro degli Esteri Enzo Moavero ribadiva: «Appoggiamo la dichiarazione Ue per nuove elezioni presidenziali libere, democraticamente riconoscibili». Sempre il 1 febbraio, il vice-premier Luigi di Maio dichiara: «L’Italia non riconosce soggetti che non sono stati votati. Per questo non riconosciamo neppure Maduro».

Il 31 gennaio, i parlamentari europei della Lega e dei 5 Stelle sul voto sul riconoscimento di Guaidó si astenevano e non votavano contro (come hanno fatto invece la Gue e parte dei Verdi). Il vicepresidente pentastellato del Parlamento europeo Fabio Castaldo spiega: «Non siamo né pro né contro Maduro». Ben diversa la posizione leghista – ministro Salvini, sottosegretari Picchi e Merlo – contro il «dittatore Maduro che affama e tortura il popolo». Praticamente le stesse parole usate da Matteo Renzi.

Marinella Correggia

(Fonte: Il manifesto del 05.02.2019)

…………………….

Post scriptum-Integrazione:

Venezuela: per favore manifestiamo l’11 o il 21 contro Guaidò e per il governo legittimo, davanti al Parlamento

E’ superfluo spiegare ai destinatari di questo messaggio perché dovremmo scendere in piazza l’11 o il 21 (prima che Moavero riferisca alle Camere in materia): occorre che l’Italia NON deragli in favore di Guaidò dalla sua attuale posizione già timida, visto che per le lacerazioni interne dichiara di non riconoscere “né Guaidò né Maduro”!! Assurdo! Guaidò: golpista guarimbero di estrema destra al soldo Usa che lo hanno addestrato con Otpor! Maduro: presidente del Venezuela rieletto l’anno scorso con ampio margine e riconosciuto all’Onu! Perché diamine si dovrebbero ripetere le presidenziali??

Occorrerebbe essere numerosi davanti al Parlamento (ma va comunicato in questura al più presto). In Venezuela la gente va per strada a milioni!!! Qui invece dove sono gli studenti? Dove sono i militanti pro America latina? Dove i lavoratori solidali?

Rete No War è disponibile, ma non si può scendere in piazza in pochi. Ieri partecipando a una manifestazione contro l’export di armi all’Arabia saudita insieme ai compagni sardi abbiamo anche ricordato (vedi foto sottostante) la differenza di trattamento da parte di USA e UE fra Arabia saudita coccolata e Venezuela golpizzato e sanzionato. Rete No War ha partecipato anche alla manifestazione davanti all’ambasciata MA OCCORRE ESSERE MOLTI DI PIU’. (Marinella – mari.liberazioni@yahoo.it)

I commenti sono disabilitati.