Dalla Dordogna lettera testimonianza dai “gilets jaunes”

Buongiorno, vi scrivo dalla Francia dove sono immigrata dall’Italia nel 99.
Sono una delle portavoce dell’insurrezione dei gilets jaunes, in Dordogna.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto, dell’aiuto di tutti. Dico insurrezione
perché non si tratta più né di movimento né di manifestazione sociale,
questi stadi sono già superati da un pezzo. Abbiamo a che fare con un
potere esecutivo sordo ad ogni rivendicazione e che tenta di risolvere un
problema politico con la repressione violenta. Contiamo oramai più di mille
feriti e 12 morti, centinaia di gente arrestata, tribunali in panne e non
molliamo. Sabato prossimo, verremo trattati come hooligans, ritireranno
fuori i blindati e continueranno a picchiare selvaggiamente vecchi e donne,
a ferire mortalmente liceali, a gasare bambini. Questo mio post serve a far
passare un solo ed unico messaggio : La violenza di cui vi fanno parte i
media francesi é diventata disgraziatamente l’unica risposta umanamente
possibile di fronte alla reazione del governo. Questo post é una bottiglia
gettata in mare, spero il messaggio sia colto, letto e capito. Sono
incaricata dal mio gruppo di contattarvi oltralpe per trasmettere quella
realtà che tentano di nascondere senza alcuna vergogna. Resto a vostra
disposizione per altri chiarimenti, testimonianze, prove irrefutabili.
Grazie

Abbiamo iniziato ad occupare, ognuno nel proprio villaggio o città un punto
nevralgico perché il governo aveva deciso di aumentare la tassa sulla
benzina per finanziare la transizione ecologica, il che non era vero.
Insomma, Macron ha mentito e ha iniziato ad essere insultante ( siamo
ignoranti,fumatori di sigarette che circolano con macchine inquinanti). La
realtà è che sono mesi che ingoiamo rospi mostruosi (regali di milioni di
euro a chi non ne ha bisogno e un trattamento fiscale allucinante per i più
demuniti). Dunque abbiamo continuato a ritrovarci, a parlare tra noi e con
le persone che passavano. Ci siamo resi conto che la popolazione era ai
ferri corti. Anziani costretti a lavorare a 73 anni, madri che decidevano
di non scaldare più la casa per comprare cibo piuttosto che elettricità… vi
passo i dettagli, si piangeva ogni giorno davanti a situazioni
insostenibili. Il 24 novembre molti di noi sono montati a Parigi. Pensavamo
che sarebbe stato sufficiente essere numerosi per essere ascoltati. La sera
stessa, abbiamo visto i tg mentire senza pudore sulle cifre; eravamo
quattro gatti. Quelli che erano montati a Parigi si erano fatti bastonare
dai CRS, erano traumatizzati sopratutto le signore di una certa età.
Abbiamo preparato l’atto secondo, l’uno dicembre. Stavolta gli anziani sono
restati e sono saliti a Parigi gente più giovane. La polizia ha controllato
l’identità di chiunque voleva manifestare; chi mostrava i documenti è stato
bloccato sui champs élysées come in una fan zone dalla quale non hanno
potuto muoversi e quelli che non si sono sottomessi al controllo
d’identità, perché non si è mai sentita una cosa del genere per
manifestare, sono stati bloccati all’arco di trionfo e si sono fatti
massacrare tutta la giornata. a questo punto le immagini violente hanno
iniziato a circolare, ma si trattava di gente disarmata, che ha tentato di
difendere la fiamma del soldato ignoto cantando la marsigliese, i black
blocs fanno cosi?

Il giorno dopo, la gente piangeva per strada, è dura quando ti rendi conto
che non sei più in democrazia; gli anziani che avevano già vissuto la
resistenza tremavano di rabbia. I liceali hanno raggiunto il movimento due
giorni dopo ed è stato un massacro, ragazzini sfigurati, occhi saltati,
mani strappate dai flashball. Macron ha dato ordine di sparare sul suo
popolo. Con la collaborazione delle televisioni che non fanno altro che
diffondere immagini troncate. In sostanza, qui ci si chiede perché un
governo che deve per forza conoscere le vere cifre dei simpatizzanti al
movimento ( e siamo migliaia) tenti di provocare a tutti i costi una
reazione violenta. Il 31 dicembre i suoi auguri di fine d’anno si sono
ridotti ad un insulto deliberato verso la popolazione, trattandola di folla
piena d’odio. Il punto è che ora la gente è veramente fuori di sé, ma vi
assicuro che questo è il triste risultato di settimane di maltrattamenti e
violenze, insulti e umiliazioni. Abbiamo in nostro possesso decine di
filmati che confermano cio’ che vi scrivo. I prefetti hanno ordine di fare
sparire tutto cio’ che c’è di giallo dalle strade, i porta voce come me si
fanno imbarcare tutti i sabati senza ragione, gli avvocati si fanno
trascinare fuori dai tribunali dalla polizia, siamo tutti schedati da
novembre ed il prossimo sabato si annuncia una carneficina, lo so che è
dura da credere, siamo i primi a svegliarci tutte le mattine sperando che
non sia vero. c’è modo di diffondere la nostra testimonianza in altro loco…

Susanna Paccione – accademia-della-liberta@googlegroups.com

I commenti sono disabilitati.