Tutto sarà dimenticato? (documentario) – Crimini e menzogne dell’Asse delle guerre dal 1991 ad oggi

“Tutto sarà dimenticato?” Un documenraio che tratta in modo tematico e cronologico i crimini e le menzogne dell’Asse delle Guerre (e complici volontari e involontari) dal 1991 a Libia, Siria e Yemen un progetto che si inserisce negli sforzi per diffondere un po’ di verità contro le guerre. Ovviamente moltissimo materiale è rimasto fuori..

I crimini e le menzogne dell’Asse delle Guerre (e complici volontari e involontari) dal 1991 a Libia, Siria e Yemen. Senza dimenticare alcune fra le innumerevoli destabilizzazioni.

La tragica situazione in Libia, oggi e negli ultimi anni, mette sotto gli occhi di tutti l’effetto standard degli interventi armati imperialisti, avviati e portati avanti grazie anche al carburante delle fake news: circoli viziosi di menzogne e omissioni che hanno coinvolto attori svariati. Si può dire lo stesso dei sette anni di guerra in Siria e dei quattro in Yemen.

“Tutto sarà dimenticato?” si riferisce alla storia recente, alle ultime aggressioni internazionali a partire dal 1991, provocate da fake news di guerra e causa di immani tragedie, rapidamente dimenticate.

L’Asse delle guerre (i paesi della Nato e i suoi stretti alleati mediorientali) è riuscito a neutralizzare gli sforzi di altri paesi e del movimento pacifista – negli ultimi anni decisamente minoritario quando non incapace di comprendere gli accadimenti -, e a procurarsi una durevole immunità, l’altro nome dell’impunità.

Le aggressioni belliche sulle quali è stata concentrata l’attenzione si riferiscono ai seguenti paesi: Libia, Iraq, Siria, Afghanistan, Yemen, Jugoslavia.

Ma non vengono dimenticate alcune fra le principali destabilizzazioni, quelle tentate e quelle riuscite.

Marinella Correggia

Video: http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=3549, dopo il testo, trovate il link al video… sono graditi pareri.

…………………………..

Commento di Giuseppe Sannino: “Sarà così fintanto che la FED ha la sovranità monetaria e il Governo USA per pagare i debiti ad essa è costretto a fare continue guerre spacciandole per atti umanitari. Seguo Saba e lui in una intervista spiega questo concetto che ai più, compreso me, non lo pensa neanche nell’anticamera del cervello. È assurdo come la pedagogia del potere ci abbia reciso tante sinapsi dei neuroni che abbiamo in testa che non ci permettono di notare cose così elementari…”

Mia rispostina: “Scrive Nino Galloni, collega di Saba ed ex dirigente del Tesoro Italiano, nel suo libro “Bank – il futuro della banca” a pag. 71: Storicamente i banchieri (e chi per loro) hanno sempre evitato più della peste che si capisse come funziona una banca, meglio come funzionano le banche…”

……………………

Commento di Paolo Sensini: “Noi siamo testimoni della più grande battaglia della nostra epoca (la battaglia per il mantenimento dell’egemonia globale degli USA, e il predominio economico, militare e politico statunitense in tutto il pianeta), e questa lotta sta ora venendo al pettine. Nonostante i suoi innegabili grandi successi negli ultimi cento anni, il rapporto degli Stati Uniti col resto del mondo è totalmente parassitario. Questo perché crea moneta e strumenti debitori dal nulla, il che non richiede praticamente alcuno sforzo, i quali poi scambia per beni e servizi con altri Paesi. Poiché il dollaro è la valuta di riserva globale, gli USA sono in grado di accumulare deficit astronomici che sarebbero insostenibili per qualsiasi altro Paese. I debiti degli Stati Uniti sono ora a livelli tali che se il dollaro perdesse il suo status di valuta di riserva, l’economia degli Stati Uniti imploderebbe e sarebbe rapidamente ridotta al rango di una repubblica delle banane, da qui il senso d’urgenza di fronte alle crescenti minacce. Qualsiasi Stato che si muova e scelga di non utilizzare il dollaro come mezzo di scambio viene affrontato con la forza, se ritenuto necessario. Le tattiche sono di tre tipi: embargo economico (sanzioni), il finanziamento di una rivoluzione interna (magari assistita da forze speciali statunitensi), e una vera e propria invasione militare, oppure una combinazione delle tre opzioni…”

I commenti sono disabilitati.