Facebook, troll, debunkers e censura di sistema…

Voglio ringraziare tutti gli amici e interlocutori che mi hanno fatto pervenire la loro partecipazione e solidarietà in merito alla censura che ho subito da Facebook il 7 agosto, con un blocco dell’accesso per 24 ore e la minaccia di altri, più duri provvedimenti, fino all’esclusione definitiva, nel caso reiterassi la violazione dei cosiddetti “standard” (mai esplicitati) della piattaforma di Zuckerberg.

Un grazie particolare va ai miei compagni nella lista Comitato No Nato, nessuno dei quali ha voluto sottrarsi all’impegno politico e morale di esprimermi solidarietà e incoraggiamento. Un gran bella lista…….

Nel frattempo lo sfondo oscuro dietro all’incredibile provvedimento liberticidio di facebook si è andato chiarendo grazie alla virulenta campagna delle forze politiche e mediatiche dell’establishment di criminalizzazione di ogni critica ai vertici dello Stato, in particolare del Capo dello Stato e del suo operare in occasione della crisi di governo. Sarei così entrato nell’incommensurabile schiera dei troll russi che, sebbene sia poi risultata del tutto fake news e ridotta all’irritazione degli italiani per le misure prese e tentate dal Mattarella, contro i quali la Procura di Roma ha scatenato inchieste e ipotesi di gravissimi reati.

Ulteriore chiarezza su cosa si muove dietro allo tsunami contro chi nei social – mai nei media main stream – si azzarda di esprimere opinioni avverse o dissonanti rispetto all’establishment, viene data dall’illustre giornalista Glenn Greenwald, molto benemerito diffusore dei leaks di Assange e di Snowden, che ha scoperto una dichiarazione di Facebook secondo la quale al social è stato chiesto di rimuovere account su sollecitazione dei governi Usa e israeliano. Tale campagna sarebbe stata decisa in incontri tra rappresentanti di Facebook e il governo israeliano, nel corso del quale si è fatto specifico riferimento anche ad account palestinesi “colpevoli di aver incitato all’odio”. Tale incontro è stato presieduto dal falco sostenitore degli insediamenti coloniali Ayelet Shaked, ministro della Giustizia. Altre 158 richieste di rimozione sarebbero state avanzate da questo ministro al gigante dei social media. Certo, in questo contesto, io mi sono accollato parecchi meriti negativi.

Mi meraviglia che molti soggetti che si qualificano come oppositori e critici in rete, siano rimasti inerti e silenziosi davanti alla crescente ondata di diffamazione e repressione operata contro chi non condivide le notizie, le valutazioni e i valori dell’establishment: le intemerate delle Bonino e Boldrini, spintesi fin nelle scuole, quelle di tutta la stampa unanimemente, dai sinistri sinistri ai mascherati destri (non mi riferisco qui a chi da costoro viene definito ultradestra o perfino fascista), scatenate contro l’attuale governo, anche quando dorme o si affaccia alla finestra, la legge anti fake news (solo in rete!) in Francia e Germania e analoghi provvedimenti in tutto il mondo occidentale, detto “libero”. Dovrebbero ricordarsi del memorabile avvertimento del Pastore tedesco Martin Niemoeller, poi attribuito a Bertold Brecht.

«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»

Di nuovo grazie a tutti e estote paratis.

Fulvio Grimaldi

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Commento di Jimmie Moglia:

“Del resto era prevedibile vista l’origine…

Controllori e/o padroni di Google: Sergei Brin e Larry Page

Facebook: Mark Zuckerberg

Youtube: Sysan Wojcicki, che si dichiara “fiera delle sue origini..”

New York Times, comprato nel 1895 dalla famiglia Zuckerberg, che è riuscita in breve a sbarazzarsi, con metodi mafiosi, di testate concorrenti non ortodosse (per dettagli leggersi il librino a proposito di Henry Ford, quello delle macchine). Attualmente sotto controllo e padronanza di 8 famiglie iper-sioniste.

Stesso per CNN, ABC, NBC etc. per non parlare di Hollywood.

Sia pure con lentezza da far apparire supersonica la velocità della lumaca, il mondo alla larga sta abbandonando i notiziari di regime per le notizie indipendenti in rete. Il che, tra l’altro, incide sui redditi dei conglomerati che imboccano il popolo con fandonie. Ergo la censura.

Già la maggior parte di videos critici dell’ordocapitalimso e del sionismo sono oscurati in Europa. E quando non censurati in America, sono ostracizzati da Google, quindi praticamente introvabili.

Se, collettivamente, il popolo dell’Occidente avesse il modo di dimostrare che ha le palle, avrebbe da tempo chiesto che le reti di comunicazione sociale fossero temporaneamente nazionalizzate, invece di essere totalmente in mano di sappiam ben chi.

Un aspirante congressista della California (Patrick Little, curiosamente di destra), ci ha recentemente provato, ma i media di cui sopra l’hanno letteralmente sodomizzato. E anche se gli exit-polls erano curiosamente positivi, ha ottenuto un numero di voti sospettosamente basso.

Honi soit qui mal y pense. Vale, Jimmie”

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Mio commentino: Caro Fulvio, mal comune mezzo gaudio? Già da alcuni giorni mi chiedevo come mai facebook non mi avesse ancora ri-censurato per i miei “post che incitano all’odio” (così mi accusa l’ufficio censura), informandomi che era stato eliminato il mio post https://paolodarpini.blogspot.com/2018/07/italia-allo-sfascio-siamo-pronti-ad.html?showComment=1533656197303#c6854859982290695660, senza ulteriori limitazioni, ma finalmente mi è giunta la notifica in cui mi viene comunicato che “Ti è stato temporaneamente impedito di iscriverti a gruppi che non gestisci e pubblicarvi contenuti. La restrizione durerà fino a: domenica alle 12:19…”. Insomma diventa sempre più difficile tirar fuori la testa dal pantano…”

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Commento di V.B.: “Massima solidarietà a Fulvio Grimaldi e Paolo D’Arpini censurati ed attaccati proditoriamente da Facebook. Mentre impazzano le ridicole fake news sui troll russi che insidiano Mattarella, l’informazione che dice la verità viene eliminata proprio per questo motivo..”

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