Analisi “crudele” sul (possibile) governo Lega + M5S (e sul futuro della UE)

Sapendo che l’orientamento politico degli Stati Uniti ha sempre avuto un peso determinante su quello italiano è del tutto verosimile che la gestione Trump abbia favorito l’arrivo del nuovo governo in funzione euroscettica, superando le inevitabili resistenze e ostilità europeiste. E’ noto che gli U$A sono un paese importatore netto e la Germania esportatore netto, e il nuovo corso della Casa Bianca non sopporta la prosecuzione di una politica europea germanocentrica che continui ad aggravare questo squilibrio.

Tradizionalmente gli U$A hanno sempre sostenuto la propria posizione attraverso forti emissioni di moneta che si basavano sul grande potere del dollaro come moneta di scambio internazionale. Ma questa politica non può reggere in eterno, specialmente davanti al fatto che la posizione di monopolio internazionale del dollaro è ormai rotta dalla comparsa del fondo monetario eurasiatico e della conseguente concorrenza internazionale dello yuanrublo, che ha già resistito benone agli attacchi speculativi con cui la finanza occidentale cercava di farne crollare la potenza.

Tramite la Federal Reserve gli U$A possono sostenere il proprio debito monetizzandolo, ma non possono lasciarlo esplodere fino al punto da far crollare i propri titoli (a tutto c’è un limite), e le instabilità del sistema finanziario evidenziate in varie occasioni, specialmente con la crisi del 2007-8, impongono delle soluzioni che stabilizzino l’economia interna del paese, aggiungendovi che i limiti dell’espansione militare imperialista a supporto sono ormai raggiunti e difficilmente superabili (lo scoglio del blocco russocinese non può essere affrontato).

Trump ha avviato una visibile politica di contrasto antigermanico ed antieuropeista (le due cose nella sostanza coincidono), pertanto mentre gli europeisti hanno strepitato a perdifiato per la conservazione dello status quo di fronte ad ogni minaccia di cambiamento in Italia gli statunitensi hanno certamente mosso tutte le loro leve in senso opposto.

E finora in Occidente il peso decisionale degli U$A è certamente maggiore di quello eurogermanico.

I sognatori sono liberi di pensare che il nuovo governo italiano sarà “rivoluzionario”, mentre più concretamente esso esprimerà una fase del cambiamento oggettivo di equilibri internazionali conseguenti all’inevitabile declino della fase mercantilista neoliberista avviata con la fine della guerra fredda, cui si deve sostiutuire una ristrutturazione capitalista in senso nazionalista protezionistico.

E’ tutto nell’ordine logico delle cose, poiché una politica liberista è fruttuosa per il capitale fintantochè sia possibile una fase di espansione alla conquista di nuovi mercati e risorse internazionali, ma una simile fase si conclude necessariamente quando i mercati reali siano saturi e necessitino quindi di regolamentazione protezionistica.

Non sono Brexit, Trump, Lega e m5s (ciascuno nel proprio ambito) a provocare i cambiamenti politici, sono le necessità concrete di riequilibrio economico a far emergere gli interpreti che progressivamente li realizzino.

Indipendentemente da quanto risulterà abile oppure no il nuovo governo, esso sarà comunque l’effetto conseguente alle nuove necessità di ristrutturazione, le quali premono già da molti anni in tutto l’Occidente.
Merkel, Junker, Macron, sono solo i difensori della conservazione di una linea che sta perdendo terreno nella realtà delle cose, nonostante l’enfasi con cui la propaganda ordoliberista cerca di sottolineare le loro posizioni progressivamente sempre più perdenti.

Avremo ancora un mondo capitalista, ma non del genere di quello che abbiamo doviuto sopportare nell’ultimo trentennio, la cui impalcatura ormai non può più reggere.

E’ abbastanza sterile analizzare troppo i dettagli delle infinite schermaglie tra i due fronti politici: ciò che conta davvero è il moto degli interessi economici, che segue inesorabilmente la sua logica dinamica.

Nessun ciclo economico è eterno, prima o poi deve necessariamente venire sostituito da un nuovo equilibrio.
Non sono i “nobili ideali” (quali che siano) il motore della storia, bensì la necessità, la convenienza, l’opportunità materiale, che fa e disfa le classi dominanti di turno.

Vincenzo Zamboni

P.S. Avremo un governo che segue il corso delle cose, in un mondo in cui la lotta di classe è ridotta al lumicino, quindi tutto ciò che puoi aspettarti, credo, è che partecipi ai movimenti di una ristrutturazione capitalista che deve sostituire un modello ormai obsoleto: quello nato con la conquista dei nuovi mercato dell’est Europa e delle nuovo colonie, che ora si spegne perché di nuovo conquistabile non c’è più un piffero.
Così io vedo le cose.

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Commento di Diego Facinelli: “A volte, per distruggere un Bosco, BASTA UN “CERINO”! E il “CERINO ACCESO”, lo ho trovato leggendomi il “Contratto di Governo” di Lega e M5S, dove si dice:
- “Occorre introdurre forme di vincolo di mandato per i parlamentari, per contrastare il sempre crescente fenomeno del trasformismo”. . . . come si può ricavare dall’articolo 160 della Costituzione portoghese. . . (N.d.r: Una delle tre al Mondo che lo prevedono su circa 200 Nazioni!) –
Il divieto del “VINCOLO DI MANDATO”, costituisce da oltre un secolo in tutte le democrazie una garanzia per i membri delle assemblee rappresentative nei confronti degli ordini di partito!
Ma questo, SEMBRA NON INTERESSARE MINIMAMENTE AI NOSTRI FUTURI GOVERNANTI.
Vogliono ridurre i “RAPPRESENTANTI del POPOLO”, eletti dalla gente, in loro “IMPIEGATI DIPENDENTI”!
Qualcuno deve aver loro spiegato che, fino a quanto resterà in vigore l’art. 67, della Costituzione, questo obiettivo non sarà raggiungibile. E proprio per questo, ne propongono l’abrogazione.
Io non intendo in nessun modo collaborare a distruggere l’idea stessa di “REPUBBLICA ITALIANA” per trasformarla in “QUALCOSA”, di proprietà di alcuni “SEGRETARI DI PARTITO”! (Qualunque PARTITO)!
Chi cerca di arrivare a questo, lo considero, da sempre, mio “MORTALE NEMICO”!”

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Commento di Piattaforma Comunista: “Il governo populista di M5S e Lega nasce per fare gli interessi dei padroni e dei ricchi, piegandosi a UE, NATO e Vaticano. Buttiamolo giù il prima possibile nelle fabbriche e nelle piazze! Per un vero cambiamento ci vuole la rivoluzione socialista!…”

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Commento di Umberto Calabrese: “Il Caso prof. Paolo Savona, leggo il suo curriculum che è stato Ministro del Governo Ciampi (noto europeista) come Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato e stato al Governo Berlusconi: a capo del Dipartimento per le Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei ministri e Coordinatore del Comitato Tecnico per la Strategia di Lisbona, che ha redatto il Piano Italiano per la Crescita e l’Occupazione presentato alla Commissione Europea il 15 ottobre 2005…leggo che ha collaborato con Franco Modigliani e sotto la sua guida studia con Giorgio La Malfa la curva dei rendimenti dell’economia italiana… Che è docente universitario in diverse università italiane … L’economista in lizza per il Tesoro critica l’Ue: è zoppa, pensa alla stabilità non alla crescita… e per questo non lo si vuole ora Ministro? Totò direbbe ma mi faccia il piacere…”

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Il parere di Massimo Pillera: “Finalmente ci siamo. Si parte. E’ dal 20 aprile che lo dico e lo penso, e adesso, dopo il via libera di Sergio Mattarella la pagina bianca scritta inequivocabilmente dagli elettori il 4 marzo sarà consegnata al Paese dopo circa 80 giorni. Per chi pensa che sia finita con il fango, le invasioni di campo, le intromissioni indebite, si può solo affermare mutuando uno slogan sessantottino: Ce n’est qu’un début, continuons le combat!…” – Continua: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/25/governo-m5s-lega-cosa-si-inventera-lopposizione/4379492/

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Il parere di Fulvio Grimaldi: “Per essere seri non bisogna essere apodittici, ma guardare punto per punto. Ritengo che Di Maio abbia forti caratteristiche democristiane, ma so anche che nel Contratto ci sono elementi che turbano enormemente i poteri criminali costituiti, sennò non ci sarebbe questo tsunami sincronico di rigetto e vituperio, dal manifesto al Foglio. Bella coalizione. Tutto quello che c’era prima, da Andreotti a Bersani a D’Alema a Berlusconi, a Monti, a Letta, a Renzi e Gentiloni era nettamente più a destra. Quindi calma e gesso. E Savona cacciamolo perché è un gangster della speculazione e fa capo alla Trilateral e all’Aspen Institute. Quello cui assistiamo sputando sentenze è uno scontro tra Usa-Sion (Savona) e UE…”

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Discorso del presidente del consiglio incaricato: http://www.today.it/politica/governo-conte.html

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