Post elezioni – Poteva andar peggio? Sì…. ma al peggio può porsi fine!

1. Credo che i commenti a caldo e quelli a freddo dei risultati elettorali stavolta non saranno troppo dissimili. Anzi, quelli “a botta calda”, all’impronta, forse possono oggi essere quelli che scavano più a fondo.

Perché? Cosa ha detto l’elettorato? Ha detto che la famosa Seconda Repubblica, quella nata dal golpe extrapolitico di Mani Pulite, è morta e quindi deve essere seppellita.

I due partiti che hanno trainato quella oscenità su sponde ideologicamente opposte da esibire nei teatrini della politica, ma materialmente simili, PDS-PD e FI, sono stati battuti, castigati.

E cosa hanno trainato? Nulla, perché l’Italia è invece stata spinta sempre più violentemente verso un baratro materiale e ideale. Quello materiale è sotto gli occhi di tutti: disoccupazione al 30%, quella giovanile quasi al 50%, un terzo degli Italiani che si avviano o hanno già raggiunto la soglia della povertà, ricerca e istruzione (quindi futuro) massacrati, welfare e sistema sanitario nazionale in apnea, cultura ridotta a uno straccio, imbiancato da proclami altisonanti e da un cosmopolitismo con le pezze al culo. Per contro banche e speculazioni finanziarie che devono essere salvate e sostenute costi quel che costi e guai a pronunciare la parola “nazionalizzazione” (perché lo spettro di Ciampi, uno degli artefici della catastrofe, farebbe risuonare irritato le catene: i soldi devono rimanere – privatamente – ai banchieri e ai finanzieri). La manovra “profitti ai privati e perdite alla collettività” di cui era famosa la FIAT di Agnelli e che – allora – scandalizzava la sinistra, oggi sarebbe un giochino da quattro soldi.

Un bilancio che non poteva non essere sanzionato.

2- Come è stato sanzionato? Nell’unico modo possibile dal momento che la sinistra era parte del problema. Anzi la maggior causa del problema. Inutilmente la (cosiddetta) sinistra ha fatto leva sulla nostalgia identitaria, per ultimo strillando all’antifascismo (dimenticandosi che loro esponenti non di secondo piano come Concita De Gregorio – all’epoca direttrice dell’Unità – e Roberto Saviano erano stati tra i primi a sdoganare Casa Pound!). Dimenticandosi, peggio ancora, che la loro ministra della Difesa, Roberta Pinotti aveva proclamato di voler inviare i nostri soldati in Ucraina a combattere a fianco di gentaglia come il Battaglione Azov che marcia sotto insegne naziste o che aveva mentito al Parlamento sostenendo che l’aggressione saudita nello Yemen aveva l’avallo dell’ONU, così poteva continuare a inviare bombe dalla Sardegna ai principi di Riad per permettergli di massacrare donne e bambini yemeniti (cosa, questa sì, denunciata dall’ONU).

E come dimenticarsi della molto di sinistra presidentessa della Camera che per dare soldi ai banchieri aveva applicato al dibattito, per prima, una norma liberticida inventata da Fini (quello di “Fascismo 2000” ma poi amato da tanta sinistra demente quando gli USA lo scagliarono contro Berlusconi), quella che santificava le due Vanesse, ausiliarie di al-Qaida in Siria, quella che su suggerimento USA ha iniziato la battaglia per mettere il bavaglio alla Rete e instaurare il Ministero della Verità?

E, infine, come dimenticarsi di Napolitano, il peggior Presidente che la nostra Repubblica abbia mai avuto, che dava incarichi di governo incurante della prassi democratica (basti pensare a Monti) e che dava ordini ai governi, persino quello di fare la guerra alla Libia a 100 anni di distanza da “Tripoli bel suol d’amore”! Un fanatico delle invasioni, da quella nazista all’URSS, a quella dell’URSS all’Ungheria, a tutte quelle degli USA dopo la caduta del muro di Berlino.

E mentre noi tiravamo bombe e missili “per la democrazia”, mentre i soldi fluivano a maggior gloria della finanza “perché se no lo spread”, mentre gli investimenti collassavano “perché se no l’Euro”, gli Italiani perdevano il lavoro e i loro figli non lo trovavano.

Posso fermarmi, perché basta anche solo questo per capire sotto che mare di merda si è autoseppellita la sinistra con la colpa, che non gli sarà mai più perdonata, di aver coperto di merda anche tutti gli ideali in cui noi ci riconoscevamo. Un disastro epocale!

Se non altro ha fatto capire che gli ideali senza una politica coerente con essi sono peggio che parole al vento: sono la loro condanna a morte.

3. Con i migliori ideali sputtanati, usati per coprire affari sempre più loschi e politiche interne pesantemente antipopolari e politiche estere parafasciste, con questo disastro davanti, con la prospettiva di rivedersi proposto questo immondezzaio sotto forma magari di Grosse Koalition, come potevano reagire gli Italiani alle urne?

Qualche amico ha riciclato per il dopo elezioni una vecchia battuta di Altan: “Poteva andare peggio, dice uno. No, gli risponde l’altro”.

E’ un commento che viene oggi fatto proprio da quella massa di miei coetanei, ormai in via di irrilevanza e di estinzione (in questo d’altronde simili a me), che ha un difetto gravissimo: non pensa mai a ciò che succede oggi, ma a ciò che succedeva ieri, quando eravamo la “meglio gioventù”. Persone che non votano una politica ma solo parole, anche se si danno l’aria di essere informate. Che se corresse voce che credere che gli asini volano è di sinistra lo ripeterebbero a squarciagola, così come hanno pappagallescamente ripetuto che Obama era un bravo presidente di sinistra quando invece è stato un recordman assoluto – anche più di Bush jr – di bombe gettate sulla testa di Paesi poveri e di fatto senza difese e, paradossalmente, anche un recordman di neri fucilati nelle strade americane da una polizia militarizzata. Già, dimenticavo: gli asini volano.

Persone che quando votano, non votano per un candidato o un partito, ma per la loro foto al liceo o all’università.

Non è vero, quindi: poteva andare molto peggio. Poteva stravincere l’estrema destra destra. In circostanze simili negli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso successe. Poteva stravincere la Lega. Ma ha stravinto, invece – e sottolineo “invece” – il Movimento 5 Stelle, che per altro ha già preparato una squadra di governo non male. Confesso che diverse cose di Di Maio mi lasciano perplesso. Ma Di Maio non è Salvini (anzi, l’unica legge a favore degli immigrati dell’ultimo decennio l’ha fatta il Movimento 5 Stelle), non è la Meloni, non ha il culto delle croci celtiche.

Di Maio non ha appoggiato tagli alla sicurezza sociale, soldi ai banchieri, missioni di guerra (anche se starò particolarmente attento alle sue mosse in politica estera, perché lì si gioca molto e lì si capisce di che caratura uno è fatto).

4. Staremo quindi a vedere. Staremo a vedere che farà Mattarella. Staremo a vedere gli incarichi e, soprattutto, non dobbiamo dimenticarci che dietro a tutto ciò che succede c’è un enorme potere, transnazionale nelle diramazioni ma con sede principale a Washington e New York, un potere che ha già imposto il recalcitrante Martin Schulz di suicidarsi gettando il suo partito, l’SPD, di nuovo nelle mani della Merkel. Un grandissimo potere che però è in grandissima crisi e quindi ha una grande paura ed è disposto alle mosse più oscene (e le più atroci sono le guerre, i conflitti, e a seguire i tentativi di regime change che questo potere fa scoppiare a ritmo sempre più forsennato).

Un potere disposto a tutto pur di perpetuarsi. E il grande guaio è, paradossalmente, che non ce la può fare. E’ un grosso guaio perché questo potere lo vuole comunque fare, non intende adeguarsi alla realtà, così che i disastri sono matematicamente certi.

Poteva andare peggio? Sì: potevano rimanere in sella i guardiani putrescenti della putrebonda Seconda Repubblica. I prossimi anni non saranno per nulla di relax, anzi, ma qualcosa si è messo in movimento, si aprono delle possibilità, la pietra tombale è stata in parte scostata. Possiamo piangerci addosso guardando come eravamo carini al liceo o all’università coi nostri eskimo o le nostre gonne a fiori, oppure pensare al futuro (per lo meno dei nostri figli) e cercare di capire dove incanalare questo movimento, come sfruttare questo spiraglio.

Piotr

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Commento di Arrigo Colombo: “A livello di PD, Renzi deve dimettersi da Segretario; doveva già farlo subito dopo il referendum in cui il 60% degl’italiani lo rifiutava; ora urge che lo faccia al più presto. Liberi e uguali, dopo aver considerato con saggezza il risultato meschino della scissione, che noi e altri avevamo previsto, e li avevamo anche ammoniti; avevamo previsto che la scissione avrebbe portato a risultati elettorali miseri, come già in passato; devono rifondersi col PD e contribuire ad animarlo e rafforzarlo coi principi dell’autentica Sinistra, l’autentico vero partito del popolo. Infine, ed è un passo importante per il futuro della Sinistra, devono allearsi col Movimento Cinque Stelle e costituire così la maggioranza che governerà la Nazione. E’ questa la decisione più importante e insieme la più saggia. Il M5S si muove su posizioni di comune saggezza e l’alleanza potrà essere feconda…”

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