Inquinamento del pianeta da allevamento e agricoltura industriale e la soluzione Vegetariana…

“Abbiamo distribuito per anni tonnellate di veleni sulla Terra; abbiamo invaso l’atmosfera di gas venefici e gettato nelle acque che ci attraversano ovunque, litri di sostanze chimiche e deleterie. Siamo arrivati da tempo al punto di non ritorno, eppure, mai come in questi “tempi ultimi” stiamo riscoprendo la natura!” (Franca Oberti)

Alcuni dicono che è colpa dell’industria automobilistica, di quella delle armi, delle centrali atomiche, della produzione elettrica non sostenibile, etc…. Macché, la verità è che la maggiore fonte di inquinamento globale e della produzione dei gas serra è causato dall’allevamento industriale… Per produrre l’enorme massa di “carne” che entra nei nostri intestini viziati….

Oltre un miliardo e mezzo di bovini allevati nei cinque continenti, a cui vanno aggiunti gli allevamenti intensivi di numerosi miliardi di suini, ovini, caprini, pennuti, etc. Ed i costi del surriscaldamento globale pesano sempre più sull’ambiente e per invertire la rotta verso l’autodistruzione occorre impostare politiche capaci di abbattere da subito il 25 per cento degli agenti inquinanti immessi nell’atmosfera.

A questo punto è importante che si ragioni su quel che stiamo facendo e questo include anche una seria riflessione sulla nostra alimentazione.

Secondo i dati delle Nazioni Unite la produzione di carne è una delle fonti principali dei gas serra. Di conseguenza bisogna modificare la dieta quotidiana e bisogna che i governi si accordino per interrompere la produzione di cibi «inquinanti»…

Secondo stime recenti l’allevamento degli animali produce addirittura la metà di tutti i gas serra che l’umanità immette ogni anno nell’atmosfera… Questo considerando le emissioni di CO2 legate alla filiera alimentare dell’allevamento (refrigerazione con perdite di CFC, trattamento, cottura), e tenendo in conto non solo la deforestazione annua, per fare posto ai pascoli e alle colture da mangime, ma anche la deforestazione complessiva e le monoculture OGM, solitamente trattate con diserbanti e concimi chimici.

A questi dati va aggiunto l’inquinamento massiccio dei mari e dei laghi dovuto alle “coltivazioni” di pesce in riserve costiere e conseguente avvelenamento da farmaci e antibiotici immessi continuamente nelle acque.

Ne consegue che la lotta per il mantenimento della specie umana sul pianeta passa per le nostre cucine…

Paolo D’Arpini

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Commento di Walter Rizzoli: ” Se la maggior causa di aumento della CO2 è l’allevamento di animali, vuol dire che ci sono molti (ma molti) più animali sul pianeta di quelli che ci sarebbero in un ecosistema ideale. Siamo veramente sicuri di questo?”

Mia rispostina: “..guardati attorno, guarda la situazione del pianeta e te ne renderai conto… non è solo la presenza degli animali allevati.. ma il mantenimento di tale sistema alimentare che deve ricorrere all’agricoltura industriale…”

Replica di W.R.: “Questo non fa che confermare la mia idea di decrescita: meno persone, meno cibo industriale, meno agricoltura industriale, meno allevamento industriale. Inutile scagliarsi contro il consumo carne, evitando di focalizzare l’attenzione sul fatto che la maggior parte delle persone del pianeta in realtà si nutre perlopiù di cereali…”

Mia rispostina: “giusto… ma devi partire da te stesso… che senso ha attendere che l’umanità attui la “decrescita” a livello politico ed economico? Pensi che i nostri “governanti” e dittatori finanziari lo permetteranno? Comincia tu a decrescere nei consumi e già avrai fatto un pezzo del tuo dovere come essere umano consapevole… altrimenti sono solo belle chiacchiere per passare il tempo e sentirsi buoni. Inoltre… anche nel terzo mondo l’aumento dei consumi, soprattutto della carne, è un segnale che i potentati continuano a spingere verso la distruzione del pianeta… rallegrati con loro in attesa della fine”

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