Inizio della guerra mondiale? USA bombardano in Siria (partendo dalle basi curde). Contemporaneamente anche Israele bombarda…

La notizia del nuovo criminale atto dell’imperialismo USA, pienamente confermata, dimostra che gli USA e i loro alleati non si rassegnano di fronte alle continue vittorie dell’esercito siriano che ha ormai liberato dai terroristi gran parte del territorio nazionale.

E’ triste osservare che gli aerei USA sono partiti dalle basi costruite nel territorio occupato dai loro alleati mercenari curdi. La zona del bombardamento si trova in prossimità dei più grandi campi petroliferi siriani, nella provincia di Deir Es Zor, una zona occupata dai mercenari curdi al servizio degli USA, dove non vi sono comunità curde. Il più vicino villaggio curdo si trova a centinaia di kilometri.

Questo dimostra quanto sia vero ciò che alcuni di noi si sforzano di denunciare da tempo: e cioè quanto la cieca politica nazionalista dei Curdi siriani ed iracheni nuoccia alla lotta antimperialista.

Contemporaneamente anche l’aviazione israeliana bombarda per l’ennesima volta la zona di Damasco, fatto che sembra coordinato con le azioni statunitensi.

Nel Nord l’esercito turco attacca la zona di Afrin. Tutti piangono sui poveri curdi che controllano la zona con le loro milizie. Ci si dimentica che Afrin è parte integrante dello stato sovrano della Siria e che l’esercito siriano non è stato in grado di resistere all’invasione turca perché costretto in passato ad abbandonare la zona di frontiera con la Turchia dalla pressione di quelle stesse milizie curde, nel momento più difficile per la Siria quando i terroristi jihadisti di Al Queda, Stato Islamico ed “Esercito Libero Siriano” erano all’offensiva su tutti i fronti.

Ce ne ricorderemo alle prossime manifestazioni indette in Italia dai Curdi e dai loro “ingenui” sostenitori.

Vincenzo Brandi

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Notizia confermata da fonti mainstream:

“Più di cento tra soldati e forze governative di Bashar al Assad sono stati uccisi nei raid aerei e di artiglieria compiuti dalla coalizione a guida Usa nell’est della Siria mentre le forze lealiste, sostenute da Russia e Iran, tentavano di impadronirsi di un pozzo petrolifero nella regione di Dayr az Zor. Lo riferiscono media panarabi citando fonti locali e rappresentanti americani della coalizione.” (Il Fatto Quotidiano)

“La televisione di Stato siriana ha definito oggi “un’aggressione” l’attacco compiuto nell’Est del Paese dalla coalizione a guida statunitense, contro combattenti fedeli al regime di Damasco. L’operazione militare ha provocato decine di morti: almeno 20 secondo l’Osservatorio siriano sui diritti umani, oltre 100 stando al bilancio fornito da fonti ufficiali americane. “In una nuova aggressione (…) le forze della coalizione hanno preso di mira le forze popolari” nella provincia di Deir Ezzor, nella Siria orientale, ha reso noto la televisione, in un’apparente allusione ai gruppi paramilitari alleati con Damasco.” (Aska News)

L’aviazione Usa bombarda le truppe di Assad - http://www.repubblica.it/esteri/2018/02/08/news/l_aviazione_usa_bombarda_le_truppe_di_assad-188300968/

Conferma del U.S. Central Command: http://www.centcom.mil/MEDIA/PRESS-RELEASES/Press-Release-View/Article/1435188/unprovoked-attack-by-syrian-pro-regime-forces-prompts-coalition-defensive-strik/

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Commento di South Front: “It’s interesting to note that all reports about “100” killed Syrian Army troops are based on claims of some unnamed “military officials”. The US-led coalition itself provides much less information about the incident. These claims are likely a part of the wider propaganda campaign aimed against the Damascus government and its allies. The goal is to increase tensions between the Syrian Army and the Kurdish-dominated SDF amid the ongoing Turkish military operation in Afrin…”

Commento di Fulvio Grimaldi: “Per l’ennesima volta Israele bombarda impunemente Damasco. I Jihadisti sotto controllo dell’invasore turco a Idlib. dotati dalla Nato (turchi, Usa?) di missili terra-aria, tirano giù un Sukhoi russo e ne ammazzano il pilota. Gli Usa, illegittimamente in Siria, con la loro fanteria curda illegittimamente su terre arabe, massacra oltre 100 soldati del legittimo esercito siriano. Est Ghouta, a un tiro di schioppo da Damasco, dopo 4 anni non ancora liberata dalle forze alleate siro-russo-libanese-iraniane, torna a essere l’occasione per accusare Damasco di utilizzare armi chimiche, preludio a una nuova intensificazione della guerra alla Siria. Pagano le cautele dei russi? paga l’intesa Mosca-Ankara? Pagano Astana e le zone di de-escalation?”

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Commento di Vincenzo Brandi: “Dopo il proditorio e sanguinoso bombardamento sull’esercito siriano effettuato dagli USA presso Deir Es Zor, si intensificano gli attacchi aerei di Israele sulla Siria che ormai hanno raggiunto il ritmo di 2 o 3 a settimana. Questa volta è stata colpita la zona di Palmira posta a centinaia di chilometri dal confine israeliano. La contraerea siriana ha reagito abbattendo un aereo F16 che è caduto al rientro in territorio israeliano permettendo ai piloti di sottrarsi alla cattura. Gli imperialisti, i sionisti, ed i loro alleati e mercenari non vogliono mollare la presa nonostante le ripetute sconfitte…”


Commento integrazione di Aurora Sito: “Cosa è successo realmente a Dayr al-Zur nella notte del 7-8 Febbraio? Alla mezzanotte del 7-8 febbraio, un’unità delle milizie tribali filogovernative, della tribù al-Baraqa, mentre effettuava un’operazione di ricognizione nei pressi della raffineria al-Isba, lungo l’Eufrate, nella provincia di Dayr al-Zur, veniva attaccata dai miliziani arabi del Consiglio Militare di Dayr al-Zur, creato dagli statunitensi e non collegato alle SDF curde. Tali miliziani erano appoggiati da elicotteri d’attacco statunitensi. “Mentre svolgevano la missione, i miliziani furono sottoposti a improvvisi tiri di mortai ed artiglieria, dopo di che gli elicotteri degli Stati Uniti li colpivano”, ferendo 25 miliziani. Il Ministero della Difesa russo osservava che l’operazione “non era coordinata col comando della task force russa” nella zona di Dayr al-Zur. I miliziani avevano lanciato l’operazione per affrontare gli attacchi alle postazioni governative da parte di cellule dello SIIL nella zona. Il Ministero della Difesa russo osservava che l’attacco dimostrava che il vero obiettivo della “presenza militare illegale in Siria” di Washington era controllare le risorse economiche della Siria, piuttosto che sconfiggere il gruppo terroristico SIIL. Il Ministero degli Esteri siriano dichiarava, “Questo è un nuovo atto di aggressione che costituisce un crimine di guerra e contro l’umanità, e dimostra il diretto sostegno degli Stati Uniti ai terroristi contro la sovranità e l’integrità della Siria“.

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