il Rutenio che impesta l’Europa… da dove viene?

Lunario Paolo D'Arpini 13 novembre 2017

La notizia è apparsa i primi di ottobre 2017, ma come al solito in Italia è passata sotto riga.
Fatto sta che ora se ne riparla sui giornali esteri, Gran Bretagna e Germania in testa.
Sembra che la nube tossica che ha interessato l’Europa sin dal 29 settembre 2017 possa avere tra le probabili cause un incidente nucleare.

Secondo un articolo pubblicato il 10 novembre 2017 su “The Telegraph” infatti sembra possa essere stata originata da un incidente presso una centrale nucleare nell’Europa dell’Est, ai confini della Russia.

Interessante notare come in Italia l’Arpa abbia affermato che il Rutenio-106 è un elemento utilizzato per il trattamento di alcuni tumori oculari e come fonte di energia per i satelliti e che l’assenza di altri elementi radioattivi sembri escludere un incidente presso una centrale nucleare.

Ma allora cosa può essere successo? E perché ora, a distanza di quasi un mese e mezzo, fonti francesi affermano il contrario?

Sembra comunque che non vi siano pericoli per la salute, e questo è un buon punto di partenza. Ma allora cosa può essere accaduto?

Le rilevazioni avrebbero avuto luogo in Francia ma non in Inghilterra. È presumibile che l’incidente sia avvenuto in un sito che si occupa di ricerche o studi sulla salute ma non si sa niente di più.

Ma quanto è credibile che in un’era in cui ci arriva una multa per divieto di sosta direttamente a casa grazie alla rilevazione di una telecamera, non si sia in grado di capire cosa sia accaduto e dove?

L’IRSN (Institute de Radioprotection e de Sureté Nucléaire) ha anche ipotizzato, inizialmente, che il Rutenio possa provenire dalla distruzione di un satellite, aggiungendo però che la cosa è poco probabile. Ma è veramente “poco probabile”?

Cerchiamo di capirne di più. Vi sono cose che accadono intorno a noi ma delle quali non si parla, tra queste non è un segreto che la stazione cinese Tiangong-1 (ovvero il Palazzo del Paradiso) sia da tempo fuori controllo ed è atteso con timore il suo impatto sulla Terra. Sembra infatti che gli scienziati non siano in grado di guidarne la caduta in un luogo disabitato ne di prevederne il luogo dell’impatto.

“Possibile mai?”, direte. Il Guardian non sembra avere dubbi.

Ma non è l’unica ipotesi. Se si leggono con attenzione le manovre cinesi e americane nello spazio è possibile capire che è in atto una prova di forza tra le due superpotenze, prova di forza che come al solito potrebbe avere delle conseguenze, cosiddetti effetti collaterali, dei quali nessuno sta tenendo conto.
È di agosto la notizia, riportata sul Dailymail, che la Cina ha testato un nuovo missile (Dong Neng-3) che sembra essere stato distrutto per un malfunzionamento.
Qualcuno potrebbe aver letto la notizia come un avvertimento agli USA: “Noi siamo in grado di colpire anche nello spazio…”. Non è certo la prima volta che la Cina dimostra le sue capacità extra-atmosferiche.

Quali le conseguenze?

In un caso o nell’altro sembra chiaro che i residui della stazione spaziale o del missile prima o poi finiranno per ricadere sulla Terra.
Potrebbe essere il caso che la nube di Rutenio-106 provenga dai resti di uno di questi oggetti?

L’ipotesi sembra consistente e spiegherebbe il perché non si sia in grado di trovare il luogo in cui dovrebbe essersi verificato l’incidente. Forse proprio perché non si sarebbe verificato sulla Terra…

Alessandro Rugolo

(Fonte: http://www.difesaonline.it/news-forze-armate/spazio/radioattivit%C3%A0-elevata-sulleuropa-colpa-del-rutenio-106-ma-da-dove-proviene)

I commenti sono disabilitati.