Dirittiumanisti all’opera – Ong dei salvataggi e Golem del colonialismo

Il cerchio si chiude tra Ong dei salvataggi e Golem del colonialismo. Come sintetizza Messora: soldi, energia, dominio, migrazioni di massa. Migrazioni di massa che sono la materia prediletta di tutti i sedicenti dirittiumanisti.

Dirittiumanisti cui non passa per la mente di battersi per i diritti umani feriti o annientati nelle guerre economiche o bombarole, di scendere in piazza, esprimersi su carta o schermi contro la Nato, lo Stato dell’apartheid israeliano, le sanzioni contro Stati detti canaglia. Che, con il solito houseorgan sorosiano “manifesto” in veste di pifferaio, hanno sostenuto Hillary Clinton, belva sanguinaria, ma donna, che hanno taciuto e continuano a tacere sulle prove che disintegrano la versione ufficiale dell’11/9, madre di tutti i terrorismi e di tutti gli Stati di polizia in atto o in fieri.

Sono anche quelli degli eufemismi ipocriti e depistanti di “società civile” e delle cose “dal basso”, nebulose nelle quali è stata fatta passare la privatizzazione di ogni cosa sotto la bandiera della sussidiarietà, sventolata dagli sradicatori e trafficanti di migranti come da quelli dell’sms per la ricerca sul cancro. Allo Stato esonerato da ogni responsabilità sociale, rimane la repressione concessa dal monopolio capitalista della violenza, quelle fiscale, militare, della sorveglianza totale, come da NSA.

Sono ancora quelli delle megamistificazioni commissionate dalle centrali geopolitiche dell’Impero e formulate dalle solite Ong Amnesty, HRW, Save the children, tipo il martire-spia Regeni per inchiappettarsi un Egitto fastidioso a Israele e Cia, o la minaccia fascista che sarebbe dei quattro scalmanati di Casa Pound e non dell’apparato occidentale delle guerre interne ed esterne come modello di governo del mondo.

Sono sempre loro, quelli di Kalimera, dei diritti (e interventi) umani, del credito dato a tutte le vere Fake News (non quelle su cui si accanisce Laura Boldrini) che hanno lastricato la strada dei genocidi in Libia, Siria, Iraq, Afghanistan, Jugoslavia, del politically correct, dello ius soli donato qui e negato a casa loro. Sono i perennemente pronti a portare l’acqua con le orecchie ai complottisti del Nuovo Ordine Mondiale, a quelli che, da Ventotene in qua, fabbricano popoli dispersi che nome non hanno. E quali sono questi popoli? Ovviamente i PIGS (ricordate come, sfruttando un lurido acronimo, ci qualificarono a Bruxelles?), maiali: Grecia, Spagna, Italia, l’orlo liso della grande Europa merkeliana e macroniana, marca privilegiata dell’Impero. Gli europei in eccesso, spendibili. E, ovviamente, i popoli del Sud più Sud, da sradicare, destoricizzare, disidentificare, meticciare al ribasso. Nel mio nuovo film m’è venuta una battuta che mi sembra azzeccata: uomini neri + uomini bianchi = uomini grigi. L’altra, la nuova faccia dell’eterno colonialismo cristiano occidentale.
Vuoi mettere come si viaggia meglio su una bella strada liscia, asfaltata a specchio, come quelle di Germania, piuttosto che su carrarecce e sentieri di campagna con tutti quei dossi, massi, fossi, alberi, uno diverso dall’altro, che ancora intralciano uniformità e velocità nel meridione del mondo? Ci vuole il bulldozer. E che quelli di Kalimera, di Medici Senza, frontiere, di Sutherland, di Mattarella e di Spinelli, accorrano a oliargli i mozzi del rullo compressore.

Fulvio Grimaldi

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