Le ragioni del rilancio dell’ultra destra in Europa

Il processo di unificazione europea in corso è l’attuazione di un piano imperialistico dell’oligarchia statunitense elaborato dalla CIA per dominare meglio e più semplicemente l’Europa attraverso un super-Stato comunitario centralistico, autocratico, burocratico, non democratico e sganciato dagli interessi della gente europea. Questo piano si nasconde dietro un europeismo sentimentale e infantile inculcato da scuola, mass media e istituzioni.

La BCE è in mano a uomini della Goldman Sachs, la quale ha persino posto alcuni di loro a capo dei governi e dei ministeri economici di alcuni paesi, dopo averne destabilizzato le finanze (vedi il Goldman Sachs Papademos in Grecia, imposto in sostituzione di Papandreou che aveva ardito parlare di un possibile referendum popolare sull’euro nel suo paese).

La grande finanza anglosassone ha scelto e sta usando lo Stato più forte dell’Europa occidentale, ossia la Germania, come stato vassallo per sottomettere gli altri stati al suo disegno di accentramento

Washington, anche attraverso i suoi fiduciari nei governi europei – creando focolai di tensione come ha fatto in Ucraina e piantando basi missilistiche sempre più vicine a Mosca – ha cercato di spingere i Paesi comunitari alla conflittualità e alla non collaborazione con la Russia, col malcelato scopo di aumentare le divisioni in Europa e indebolirla, legandola al contempo maggiormente a sé e alle sue forniture militari.

Tutte queste cose vengono spiegate lucidamente da diversi politologi anche americani, come il professor Paul Craig Roberts, il quale in diversi scritti accessibili nel web, cita documenti governativi dove si spiega che il piano di unificazione europea dovrà essere portato avanti surrettiziamente, senza che la gente capisca, riforma dopo riforma, infilando le varie nazioni in posizioni sempre più squilibrate, fino a che gli europei si trovino a un punto tale che sia praticamente impossibile tornare indietro e siano costretti a lasciarsi portare sempre più avanti verso l’obiettivo designato.

Quando si rileva che
in Italia gli indigenti, nell’arco di cinque anni, sono passati da 1,5 a 4 milioni,
si stanno formando masse di milioni di immigrati, esodati e disoccupati
si preparano milioni di futuri pensionati che non avranno una rendita pensionistica sufficiente a vivere
il numero delle aziende italiane passate a mani cinesi, indiane….,
quando si rilevano tutte queste cose si dovrebbe capire il volto della società che stanno costruendo: un corpo sociale largamente nelle mani dell’oligarchia dominante, sempre più passivo, remissivo e politicamente inattivo.

( a cura di Adriano Colafrancesco)

(*) tratto da Oltre l’agonia di Marco Della Luna – Arianna Editrice

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