Il punto di vista di Paul Craig Roberts: “Teoria della cospirazione ed i fatti di New York dell’11 settembre 2001″ – Con integrazione di Adriano Colafrancesco

Negli Stati Uniti le spiegazioni che differiscono da quelle date dall’oligarchia dominante vengono chiamate “teoria della cospirazione”. In realtà, le uniche cospirazioni sono le spiegazioni imposteci.
Ad esempio, l’11 settembre 2001. Alcuni musulmani, principalmente arabi, avrebbero inferto la più grande umiliazione ad una superpotenza dai tempi di Davide contro Golia. Avrebbero beffato tutte le 17 agenzie di intelligence statunitensi oltre a quelle di NATO e Israele, il Consiglio di Sicurezza Nazionale, l’Amministrazione della Sicurezza dei Trasporti, il Controllo del Traffico Aereo e Dick Cheney, dirottato quattro aerei di linea americani in una mattina, abbattuto tre grattacieli del World Trade Center, distrutto parte del Pentagono dove si stavano facendo ricerche su 2.3 trilioni di dollari mancanti ed indotto gli idioti a Washington ad incolpare l’Afghanistan…

È una storia credibile?

L’abilità di alcuni giovani musulmani di compiere un’impresa simile è veramente incredibile. Un tale fallimento dello Stato di Sicurezza Nazionale vorrebbe dire che l’America era palesemente vulnerabile durante la Guerra Fredda. Se tale fiasco fosse veramente accaduto, Casa Bianca e Congresso avrebbero reclamato un’inchiesta a gran voce. Nessuno invece è stato neanche rimproverato e la Casa Bianca si è opposta per un anno a tutti gli sforzi per un’inchiesta. Infine, per zittire le famiglie dell’11 settembre, istituì una Commissione apposita, che ovviamente fece copia incolla della storia del governo. Non ci sono proprio le prove per sostenere la teoria ufficiale. Tutte le prove conosciute anzi la contraddicono.

Ad esempio, è un fatto dimostrato che l’edificio 7 sia caduto in accelerazione, il che significa che era stato preparato per essere demolito. Perché? Non esiste risposta ufficiale a questa domanda. Le opinioni di scienziati, architetti, ingegneri, piloti e primi testimoni sono loro ad essere tacciate di cospirazione.

Il termine “teoria della cospirazione” è stato introdotto dalla CIA per screditare gli scettici della Commissione Warren sull’assassinio di JFK. Qualsiasi spiegazione diversa da quella ufficiale, che è contraddetta da tutte le prove, veniva bollata come teoria del complotto.
Le teorie della cospirazione sono la spina dorsale della politica estera statunitense. Ad esempio, il regime di George W. Bush ha cospirato contro l’Iraq di Saddam. Il regime Bush ha creato false prove di “armi di distruzione di massa”, ha venduto la storia al mondo e l’ha usata per distruggere l’Iraq e il suo leader. Lo stesso con il duo Obama/Clinton e Gheddafi. Assad ed Iran erano destinati alla stessa fine non fosse stato per l’intervento dei russi.

Attualmente, Washington è impegnata in cospirazioni contro Russia, Cina e Venezuela. Proclamando una minaccia iraniana inesistente, sono stati messi missili americani sul confine russo ed usando la “minaccia nordcoreana” li si sono messi sul confine con la Cina. Il presidente democraticamente eletto del Venezuela è stato dichiarato da Washington un dittatore e sono state imposte sanzioni al paese per aiutare l’élite sudamericana e filo-statunitense a fare un colpo di stato.

Tutti sono una minaccia: Venezuela, Yemen, Siria, Iran, Iraq, Afghanistan, tribù in Pakistan, Libia, Russia, Cina, Corea del Nord, ma mai Washington. La più grande teoria del complotto del nostro tempo è che gli americani siano circondati da minacce straniere. Non siamo al sicuro nemmeno col Venezuela.

Il New York Times, il Washington Post, CNN, NPR ed il resto dei presstituti sono veloci ad etichettare come teorie di cospirazione tutte le spiegazioni che non si allineano alla loro agenda. Eppure, i suddetti sono pronti a cavalcare la teoria del complotto se fa comodo loro, vedasi accuse di intromissione russa nelle elezioni americane.

Questa teoria non ha alcuna prova, ma siccome serve agli interessi del military/security complex, del Partito Democratico e dei neocon non ha bisogno di prove. Una bugia detta mille volte diventa verità. C’è una cospirazione, ed è contro il popolo americano. I loro posti di lavori sono stati spediti offshore per arricchire i già ricchi. Sono stati costretti ad indebitarsi per mantenere i propri standard di vita. Il loro sforzo di frenare il declino scegliendo un presidente che parlasse per loro è stato sovvertito davanti ai loro occhi da media e politicanti totalmente corrotti.

Prima o poi capiranno che l’unica soluzione è una violenta rivolta. Molto probabilmente, quando ci arriveranno sarà già troppo tardi. Gli americani non hanno voglia di fuggire dalla falsa realtà in cui vivono, sono un popolo totalmente rimbecillito che non vuole staccarsi dalla Matrix. Per gli ingenuotti a cui è stato inculcato che qualsiasi spiegazione non ufficiale sia una teoria della cospirazione, sono disponibili online lunghe liste di cospirazioni fatte dal governo per far accettare al popolo cose inaccettabili.

Se continuerà ad esserci libertà sulla Terra, non sarà nel mondo occidentale. Sarà in Russia e in Cina, paesi che conoscono il valore della libertà, e nei paesi sudamericani, come Venezuela, Ecuador e Bolivia che lottano per la propria sovranità contro l’oppressione americana. Infatti, come gli storici imparziali stanno cominciando a scrivere, la prima lezione che la storia insegna è che i governi ingannano i popoli.

Ovunque nel mondo occidentale, il governo è una cospirazione contro i popoli.

Paul Craig Roberts

Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/47697.htm

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Commento – Integrazione di Adriano Colafrancesco:

Dopo anni di rumorosissimo silenzio, spezzato solo, qua e là, nel tempo da sprezzanti battute di denigrazione nei confronti dei cosiddetti “complottisti”, forse è davvero venuto il momento, o almeno lo speriamo, del crollo delle Triad’s Towers della disinformazione.

Nell’apprendere della prossima puntata di Bersaglio Mobile dell’11 settembre sulle vicende di quella tragica data di 16 anni fa, pur perplessi per gli accostamenti preannunciati con argomenti come la morte di Elvis Presley e i viaggi sulla luna, vale la pena di esprimere vivo apprezzamento per il coraggio di affrontare una materia tanto delicata quanto controversa, sulla cui chiarezza, non esageriamo affatto, si giocano le carte della lettura di come va il mondo oggi e ormai da decenni.

Confidando nella correttezza professionale con cui si affronterà il tema, ci permettiamo di sottoporre alcune riflessioni utili, a nostro avviso, per la migliore qualificazione del dibattito, augurandoci che il conduttore televisivo voglia tenerne debito conto. Con esse
· la sottolineatura di tre punti meritevoli di seri riscontri, su base scientifica oltre che di puro buonsenso, in assenza dei quali la legittimità dell’accusa di manipolazione mediatica della verità è indiscutibilmente incontrovertibile,

· un documento ineccepibile, già trasmesso in tivvù da Milena Gabanelli all’epoca dei fatti, tristemente lasciato cadere nel nulla dall’ipocrisia giornalistica di allora e fino ad oggi.

Le riflessioni (*)
Negli Stati Uniti le spiegazioni che differiscono da quelle date dall’oligarchia dominante vengono chiamate “teoria della cospirazione”. In realtà, le uniche cospirazioni sono le spiegazioni imposte.
Ad esempio, l’11 settembre. Alcuni musulmani, principalmente arabi, avrebbero inferto la più grande umiliazione ad una superpotenza dai tempi di Davide contro Golia. Avrebbero
beffando tutte le 17 agenzie di intelligence statunitensi oltre a quelle di NATO e Israele, il Consiglio di Sicurezza Nazionale, l’Amministrazione della Sicurezza dei Trasporti, il Controllo del Traffico Aereo,
dirottando quattro aerei di linea americani in una mattina,
abbattendo tre grattacieli del World Trade Center,
distruggendo parte del Pentagono dove si stavano facendo ricerche su 2-3 trilioni di dollari mancanti
L’abilità di alcuni giovani musulmani di compiere un’impresa simile è veramente incredibile. Un tale fallimento dello Stato di Sicurezza Nazionale vorrebbe dire che l’America era palesemente vulnerabile durante la Guerra Fredda. Se tale fiasco fosse veramente accaduto, Casa Bianca e Congresso avrebbero reclamato un’inchiesta a gran voce. Nessuno invece è stato neanche rimproverato e la Casa Bianca si è opposta per un anno a tutti gli sforzi per un’inchiesta. Infine, per zittire le famiglie dell’11 settembre, ha istituto una Commissione apposita, che ovviamente ha fatto copia incolla della storia del governo.
Non ci sono proprio le prove per sostenere la teoria ufficiale. Tutte le prove conosciute anzi la contraddicono. Ad esempio, è un fatto dimostrato che l’edificio 7 sia caduto in accelerazione, il che significa che era stato preparato per essere demolito. Perché? Non esiste risposta ufficiale a questa domanda. Le opinioni di scienziati, architetti, ingegneri, piloti e primi testimoni sono loro ad essere tacciate di cospirazione.

Tre punti speciali

1) Il crollo delle Twin Towers – Nel momento del crollo delle Twin Towers i filmati mostrarono degli sbuffi d’aria compressa provenienti dai pilastri. Per molti questa è la prova che le torri del World Trade Center di New York non sarebbero state distrutte dall’impatto dei due aerei di linea, bensì da un’operazione di demolizione controllata condotta con esplosivi militari a base di nano-termite. A muovere questa pesantissima accusa è l’associazione americana non profit Architects & Engineers for 9/11 Truth (Architetti & Ingegneri per la verità sull’11 Settembre), costituita da 2.620 architetti e ingegneri statunitensi che hanno firmato una petizione indirizzata al Congresso degli Stati Uniti per riaprire un’investigazione indipendente.

2) Il crollo dell’edificio 7 – WTC-7 è la sigla dell’edificio 7, un palazzo di 47 piani inaugurato nel 1987. Ciò che ha dato adito alle speculazioni di molti è il fatto che la struttura – mai colpita da nessun aereo – sia crollata con una facilità e velocità straordinarie alle 17.20, cioè molte ore dopo il collasso delle Twin Tower. Una indagine federale sulle caratteristiche tecniche e di resistenza agli incendi connesse con il crollo delle torri gemelle e del WTC 7 fu condotta dal National Institute of Standards and Technology (NIST). I risultati dell’indagine sul WTC 7 sono stati pubblicati il 21 agosto 2008: il crollo dell’edificio sarebbe stato causato dalla dilatazione termica prodotta dagli incendi incontrollati per ore e il cedimento di una sola colonna – la numero 79 – fece collassare l’intero palazzo.

3) L’attacco al Pentagono – L’unica sequenza di immagini resa pubblica nel 2006 e riguardante l’impatto contro il Pentagono non consente di individuare chiaramente che tipo di oggetto abbia colpito l’edificio, a rigor di logica uno dei più protetti al mondo. Le registrazioni delle telecamere del controllo del traffico autostradale che inquadravano di continuo il tratto attraversato dall’aereo poco prima dello schianto non sono mai state rese pubbliche (l’Fbi ne ha sequestrate 13 che riguardano il Pentagono e sono ancora coperte dal segreto). Le fotografie del luogo dell’impatto – dove si vedono solo piccoli frammenti della fusoliera di un aereo – sono state spesso invocate per contestare la versione ufficiale. I fautori della teoria alternativa, inoltre, si chiedono come sia stato possibile che ad un’ora e mezza dall’attentato alle Torri, l’aviazione americana non sia riuscita a prendere le contromisure ed intercettare l’aereo dirottato. Il foro nella parte divelta del Pentagono – sostengono i “complottisti” – non combacerebbe con la sagoma del Boeing 757, ma sarebbe molto più piccolo. Per ultimo, la traiettoria compiuta dall’aereo, quasi raso terra nell’ultima parte della sua folle corsa, risulterebbe poco credibile viste le scarse abilità come pilota di uno dei dirottatori, il saudita Hani Hanjur, ai comandi del jet nel momento dello schianto.

Il documento
Puntata speciale di Report dedicata all’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001: il primo filmato americano che mette in luce i punti oscuri sui fatti dell’11 settembre.

(*) tratte dall’articolo “Teoria della cospirazione” di Paul Craig Roberts (giornalista ed economista, già Assistente Segretario del Tesoro nel governo Reagan) sopra riportato.

Adriano Colafrancesco
www.adriacola.altervista.com

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