Le malefatte di un partito che si dice “democratico” – Dal ritorno sottobanco dei voucher, alle nomine straniere, agli scandali bancari, all’inciucio con il caimano…

Il PD ed il governo vogliono reintrodurre i voucher inserendoli nella manovrina che la UE ha voluto e approvato.
Il 28 maggio avremmo dovuto votare nel referendum promosso dalla Cgil. PD e governo hanno cancellato quello strumento di legalizzazione dello schiavismo per evitare il voto. Ora che non si vota più, sfacciatamente i voucher vengono riproposti, esattamente nello stesso modo e con le stesse motivazioni con le quali erano stati a suo tempo varati dal governo Berlusconi. Non c’è altro che la parola truffa per definire questo comportamento del PD e del governo. Truffa ai danni del lavoro, del popolo italiano, della democrazia.

Il ministro della cultura – anche questo ci tocca – Franceschini ha nominato manager stranieri a guida di musei pubblici italiani. Ora il TAR afferma che non lo poteva fare, perché nella pubblica amministrazione c’era già chi fosse in grado di coprire quei ruoli. Invece che vergognarsi della sua ignoranza e incapacità e chiedere scusa, il ministro rivendica la sua illegalità, con la grande stampa che oltrepassa la barriera del ridicolo nel sostenerlo.

La ministra Boschi ha minacciato querele random per ciò che ha affermato De Bortoli su di lei e Banca Etruria.
Ora però che di quello scandalo si parla meno le querele sono scomparse, vuoi mica che dai giudici venga fuori la verità?

A proposito della verità sulle banche, Matteo Renzi aveva affermato che non vedeva l’ora che iniziasse i suoi lavori la commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. Comprendendo al volo il suo vero messaggio, i deputati del PD hanno subito provveduto, con il loro voto, a rinviare alle calende greche l’avvio dei lavori della commissione.

Potrebbe continuare un bel po’ l’elenco delle falsità, degli imbrogli, delle truffe e illegalità rivendicate dai renziani con arroganza come buon governo. Ci fermiamo qui per oggi, perché la sostanza è comunque sempre la stessa: ciò che i dirigenti PD pensano non è ciò che dicono e ciò che dicono non è ciò che fanno. Sono oramai truffa politica allo stato puro e il solo punto interrogativo è per quanto tempo potranno ancora sfacciatamente ed impunemente imbrogliare.

Giorgio Cremaschi

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Integrazione della CGIL:

“Si sta cercando – aggiunge la Cgil – di far rientrare dalla finestra
ciò che, con le nostre firme e la nostra iniziativa e mobilitazione,
abbiamo fatto uscire dalla porta. Si tratta di un tentativo
inqualificabile e inaccettabile”. “Sarebbe la prima volta nella storia
della Repubblica – sottolinea il sindacato – che un Governo e la sua
maggioranza intervengono con un provvedimento legislativo opposto a
quello emanato poco prima con il fine di evitare una prova
referendaria. Questo configurerebbe una sostanziale violazione
dell’art. 75 della Costituzione e costituirebbe un atto irrispettoso
nei confronti della Suprema Corte di Cassazione che si è appena
pronunciata in proposito”. Per la Cgil si tratterebbe di “un palese
atto di spregio nei confronti di tutti coloro che firmarono a sostegno
del quesito referendario per abrogare i voucher e di una vera e
propria lesione della democrazia, essendo evidente la spregiudicatezza
con la quale si è legiferato poche settimane fa al solo scopo di
impedire agli elettori di pronunciarsi”.
(Mattinale Cgil del 23 maggio 2017)

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