No alla privatizzazione di Poste e Ferrovie – Basta con la privatizzazione dei servizi sociali

Si legge che l’attuale Governo sta per privatizzare interamente e definitivamente le Poste e le Ferrovie, che in parte sono già privatizzate, e con questo continua un processo di privatizzazione dei servizi sociali che è in atto da qualche tempo.

Forse questa gente di Governo non conosce lo Stato Sociale, lo Welfare State,
che è stato creato lungo l’800 e poi sempre in seguito, per il bene di tutti i cittadini,
in particolare del popolo proletario e lavoratore.

Privatizzare significa trasformare un servizio sociale offerto a tutti, anche in perdita
mirando al benessere di tutti, in una fonte di profitto per il capitale; perché è certo che il capitale lo gestirà in termini profittuali; per accumulare ricchezza. E così i servizi
peggioreranno.
Trasformare due grandi servizi sociali, come le Poste e le Ferrovie, in fonte di reddito per il capitale, è un delitto contro la Nazione, che nessuno del Governo si può permettere.

Il motivo addotto, e cioè la riduzione del debito pubblico, non ha senso.
Ci sono altre fonti che il Governo non si sogna di toccare, ad esempio gli stipendi degli alti papaveri (recentemente si è parlato degli stipendi della RAI, dove c’è gente che si prende quasi due milioni); si era stabilito che non dovessero superare i 240.000 euro.
Si stia a questa decisione, e ad altre.

In ogni caso i servizi sociali non devono essere toccati.
Lì è in gioco il bene di tutta la Nazione.

Prof. Arrigo Colombo

E-mail arribo@libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

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