“Chi la fa l’aspetti” – Ecco perché agli USA non conviene una guerra atomica…

La costa U$A sul Pacifico è perennemente pattugliata dai sottomarini nucleari russi, per cui nessun generale americano degno di questo nome si sognerebbe di attaccare la Russia, col risultato di vedersi incenerire come risposta la zona più popolosa degli $tates: un attacco missilistico costiero è molto più veloce di quello intercontinentale.

Ma anche il Nordcorea, pur essendo una piccola potenza, ha la sua flotta sottomarina missilistica.

Per cui, da capo, nessun generale americano degno di questo nome esporrebbe le città occidentali del suo paese ad un attacco costiero della zona più popolosa del suo paese.
La situazione in atto sembra completamente insensata, salvo che come bluff strategicamente diretto a mettere sotto pressione la Cina.

Perché ?

Trump ha sempre detto di voler rinegoziare le relazioni commerciali con la Cina in modo più vantaggioso per il proprio paese.

Lo ha ripetuto una settimana fa al presidente cinese, prospettando che se la Cina lo aiuta a contrastare la Corea del Nord è disposto ad ammorbidire le sue posizioni, altrimenti “farà da solo”.
“Fare da solo” ha sempre funzionato fino a un certo punto, come dimostra l’epilogo di Napoleone (a titolo di esempio).

Ora the Donald può immaginare di mantenere una presenza militare in Asia come strumento di tensione internazionale e dunque come arma di ricatto che faccia pressione sui cinesi, che con la Corea del Nord confinano.

Anche in questo caso lui e i suoi dovrebbero riflettere molto bene, molto a fondo, e molto a lungo.
Perché dai tempi del Patto di Shangai, cui sono seguiti i Brics e il fondo monetario eurasiatico, non c’è più stato un solo attacco militare, politico, finanziario o cibernetico che abbia funzionato contro l’alleanza russocinese.

Ogni volta succede che si scopre che a Pechino e Mosca avevano già previsto le possibili mosse, ed alla fine l’attacco occidentale fallisce.

Bisognerà pur che a Washington si rendano conto che non si può immaginare di fare “il capo del mondo” in eterno.

Specialmente ai tempi in cui il dollaro ha perso il monopolio di moneta di scambio internazionale, l’elettronica militare russa è superiore a quella statunitense (già visto molte volte), il sistema monetario è sempre più indipendente da quello delle banche centrali occidentali (una cosa alla volta, ma oro e moneta di stato fanno sempre più parte delle riserve Brics), e in generale la strategia di Russia e Cina alleati finisce sempre per mostrarsi più lungimirante e solida di quella euramerikana.

Il governo amerikano ha chiaramente bisogno di riflessione e approfondimenti sulla realtà: il mondo è molto più grande dell’euramerika, e, soprattutto, non è popolato solo da stupidi ossequienti.

Al punto in cui siamo, sono non solo i nervi saldi, ma anche la elaborata strategia russocinese a porre dei limiti invalicabili alle pretese dei dirigenti yankee.

E’ un problema loro aver costruito una montagna di valore fittizio fatto di carta e bit informatici sovrastimati, ma siccome lo sanno tutti, non possono aspettarsi che il mondo intero sia disposto a subirne le conseguenze.

Men che meno militari, oltre che economiche.

Se a Washington sono disperati, ci pensino su, che è ora.

Vincenzo Zamboni

Post Scriptum: “La Corea del nord non ha minacciato nessuno con l’atomica. Fa parte dell’arsenale difensivo di una nazione non belligerante da 64 anni. Se poi vai ad aggredirla, rompendo la sua non belligeranza, è chiaro che si difenderà. Il diritto internazionale condanna la guerra e riconosce la difesa…”

Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=xZ44WRhYm-A&nohtml5=False

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