Analisi sul cambiamento di clima geopolitico in corso….

Dico quel che penso rispetto all’evidente cambiamento di clima politico (per ultimo la vittoria nelle primarie francesi di Francois Fillon) che in tutto il mondo e in particolare Europa e USA si sta verificando.

E’ troppo facile e anche troppo rischioso vedere nel repentino cambiamento di rotta di certi ambienti l’effetto dell’elezione di Trump. Anche questi ambienti, come noi, sono in attesa di vedere la squadra di governo di Pannocchia e le sue prime mosse. Ma si può dire già fin d’ora che si sta verificando un riposizionamento strategico da parte di tutto l’Occidente. Il risicato voto liberticida europeo sui media russi è lì a testimoniare che siamo in piena fase interlocutoria. Questo a causa dell’evidente fallimento della linea strategica seguita fino ad oggi per fronteggiare la crisi sistemica. Il sistema finanziario è sull’orlo del baratro. C’è un grande bisogno di immettere nei circuiti internazionali yuan e anche rubli, che sono di fatto le uniche monete con copertura aurea. La Brexit è il frutto di chi ha annusato l’aria come solo la City di Londra riesce a fare, da almeno due secoli abbondanti. TTP e TTIP stanno andando verso il loro funerale (poco solenne) e anche il NAFTA potrebbe ammalarsi gravemente.

In un’analisi che ho pubblicato nel 2013 ho ipotizzato che le prossime mosse sulla crisi sistemica sarebbero state de-finanziarizzazione e de-globalizzazione. Se si ha nozione di come tendono a svolgersi le crisi sistemiche, penso che non vi possano essere dubbi.

SPOT PUBBLICITARIO
Il saggio in questione è liberamente scaricabile da Megachip e sono due volumi intitolati “Al cuore della Terra e ritorno”. Ma nel 2010 la casa editrice Mimesis ha pubblicato il mio romanzo “Il punto fisso”, dove tutta la vicenda ruotava proprio attorno a una futura separazione tra i mercati occidentali e quelli orientali. La cosa che può interessare è che il romanzo l’avevo scritto circa 15 anni prima, cioè in piena sbronza globalista.
FINE SPOT

Tra poco penso che saremo di fronte a un bivio. O un’anarchia capitalistica foriera di guerre commerciali e finanziarie che da scontro tra capitali si possono trasformare in scontri tra Stati, oppure il lento riconoscimento di un nuovo ordine mondiale multipolare in cui gli USA saranno una grande Potenza alla pari di altre, ma non quella egemone. La linea di Trump sembra infatti quella di utilizzare la grande potenza che gli USA ancora hanno per negoziare le migliori condizioni (a partire dalla posizione del Dollaro) in un mondo multipolare, senza illudersi che gli States possano rimanere gli incontrastati leader mondiali. Difficile prevedere cosa succederà in Europa. Con molta probabilità, si dividerà in almeno due tronconi che cercheranno di stabilire autonome alleanze. Comunque ogni Paese europeo sa che singolarmente non potrà combinare un bel nulla.

In tutti e due i casi, la declinazione pratica della nozione di “imperialismo” sarà ancora una volta destinata ad essere cambiata, perché si apriranno scenari internazionali e nazionali completamente nuovi.

Piotr

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