La truffa della contro-riforma boschi, napolitano, renzi e verdini

Referendum, i trucchi del SI / PD
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La Controriforma Costituzionale non è stata approvata da 2/3 dei parlamentari, come prevede la Costituzione; nonostante una legge elettorale incostituzionale (anche se Napolitano si è ben guardato dal fare il suo dovere di far rispettare la sentenza della Corte Costituzionale) abbia portato alla elezione di 1/3 di parlamentari con un ‘premio di maggioranza’ e quindi non eletti dai cittadini; e nonostante ben 246 parlamentari su 945, tradendo il mandato elettorale avuto dagli elettori, abbiano migrato in partiti avversi, prevalentemente acquisiti dalla maggioranza renziana (ex PDL e liste collegate, ex Monti, ex Vendola). La Controriforma pasticciata , nel merito è ancor peggiore che nel metodo, e questo costringe i sostenitori del SI/PD a dire bugie facendo le Vanne Marchi della Politica, confidando sulla teledipendenza e appartenenza alla rete dei clientes Piddini, Verdiniani, Casiniani e Alfaniani, della maggioranza di quanti andranno a votare il 4 dicembre.
Chi è Jim Messina, lo stregone della persuasione occulta ingaggiato da Renzi ?

E’ quello che ha spacciato la balla che i finanziamenti elettorali di Obama provenissero in gran parte dai versamenti di singoli cittadini, a campagna finita si seppe che i democratici, come i repubblicani, avevano ricevuto milioni di dollari da banche e multinazionali (nonché da Arabia Saudita e Israele), mentre dai versamenti degli americani erano giunti meno fondi di quanto speso nella campagna che ne promuoveva la raccolta. Ovviamente lo stregone non si limitò a questo espediente e Obama lo ringraziò pubblicamente per aver significativamente contribuito alla sua vittoria.

Il PD ha già utilizzato i servizi di Messina per la campagna sull’IMU , pagandolo 400.000 Euro , la stessa cifra giratagli ora per guidare la campagna referendaria del SI /PD per far passare la Controriforma della Costituzione.

Nelle 38 volte che il Parlamento ha approvato Leggi di modifica Costituzionale, la Legge, in ottemperanza ai principi costituzionali, è sempre stata proposta dal Parlamento (potere Legislativo) , in altri due casi fu approvata da una maggioranza semplice e non dai 2/3 e quindi si andò a Referendum.

Per capire il trucco dello spottone pubblicitario per il SI/PD, ad uso dei media, ma soprattutto mirato a raggiungere anche l’ultimo elettore, ecco il tre diversi testi:

- ottobre 2001: Approvate il testo della Legge Costituzionale concernente Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione (9 parole, 52 caratteri) approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.59 del 12 marzo 2001 ?

- giugno 2006: Approvate il testo della Legge Costituzionale concernente Modifiche della parete II della Costituzione (6 parole 32 caratteri) approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.269 del 18 novembre 2005 ?

- 4 dicembre 2016: Approvate il testo della Legge Costituzionale concernente Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione (36 parole 216 caratteri) approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.88 del 15 Aprile 2016?

Tra le truffe nascoste dentro il labirinto lessicale del ‘nuovo’ testo costituzionale, proposto dalla Controriforma Napolitano, Renzi e Verdini, il cui scopo è ridurre i poteri delle assemblee parlamentari e dare più potere al Governo, c’è anche quella sul presunto risparmio.

Per i 100 senatori nominati dal partito che vincerà le elezioni regionali, anche con solo il 20% del sostegno degli aventi diritto al voto, nella controriforma è prevista l’immunità parlamentare, compensata dalla perdita della ‘ Indennità di ruolo’ percepita dagli attuali senatori.

La Ministra Boschi ha sostenuto che la Controriforma Costituzionale del Governo produrrà un calo di costi del Senato di circa 500 milioni, mentre gli studi degli stessi uffici parlamentari di Camera e Senato, in base al testo in esame, hanno calcolato che il Senato dei nominati produrrà un risparmio inferiore ad un decimo di tale cifra: attorno ai 38 milioni.
Ma sarà molto minore.
Infatti ai senatori, oltre alla predetta ‘indennità’ di circa di 5000 euro, vengono corrisposti altri 9.240 euro di rimborso spese, suddivisi in tre voci:
- ‘Diaria’ 3.500;
- ‘Rimborso forfettario delle spese generali’ 1.650;
- ‘Rimborso delle spese per esercizio del mandato’ 4.090, così suddivise: 2.090 di rendicontazione quadrimestrale e 2.000 erogati forfettariamente.
A ciò va aggiunta la gratuità, a spese del Senato, di arei, treni, navi e pedaggi autostradali. Spese che resterebbero ed andrebbero a rudurre il ‘presunto risparmio’ .
Alla richiesta di chiarimenti su questo punto, la Boschi e gli altri renziani che nei dibattiti vanno a sostenere il SI, rispondono imbarazzati che in base al potere di decidere autonomamente, fissato dalla Costituzione, sarà il nuovo senato ad adottare deliberazioni in merito…
Una bella presa per i fondelli.

Negli USA, tanto cari a Renzi & Napolitano, c’è un detto :
“Sarebbe come far decidere ai tacchini se anticipare la data del Natale ”.

Fernando Rossi

P:S:
Alle spese aggiungere i 500.000 euro per pagare lo stregone del consenso , Jim Messina, noleggiatoci da Obama.

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