Siria – Non solo curdi… ci sono anche i siriani!

Nell’appello diramato da alcune associazioni “pacifiste” che chiamano a manifestare il 24 settembre a Roma a favore delle forze curde della Siria, attaccate dall’esercito turco, non viene minimamente condannato il fatto che l’esercito turco ha invaso uno stato indipendente, in cui gli stessi Curdi vivono, violandone platealmente la sovranità.

Non viene chiarito che gli stessi Curdi della Siria, ed i loro alleati delle “forze democratiche siriane” (spezzoni di vecchie formazioni jihadiste facenti capo al sedicente Esercito Libero Siriano), hanno per primi essi stessi violato la sovranità del loro paese consegnando nelle mani dell’alleato esercito statunitense una serie di basi su suolo siriano. Di queste basi gli stessi statunitensi si servono per attaccare e minacciare l’esercito nazionale siriano che difende l’unità, l’indipendenza e la sovranità del paese, mentre contemporaneamente l’esercito nazionale viene bombardato anche da Israele, che cura anche i feriti di Al Queda e dell’ISIS nei propri ospedali..

L’ultimo deliberato bombardamento dell’esercito USA sulle posizioni dell’esercito siriano a Deir Es Zor, città assediata dalle bande dell’ISIS, che ha causato decine di morti, favorendo così gli attacchi dell’ISIS, dovrebbe far riflettere sulle reali intenzioni degli USA. Gli Statunitensi stanno anche sabotando la tregua umanitaria concordata con la Russia, non onorando l’impegno preso di costringere le formazioni armate da loro controllate a cessare il fuoco ed a distaccarsi dai terroristi estremisti di Al Queda ed ISIS.
Fin dal 2011 è stata formata una vasta alleanza filo-imperialista con l’intento di distruggere il moderno stato siriano laico e progressista, uscito dalle lotte anticoloniali, così come già è stato fatto per la Yugoslavia, Libia, Iraq, Ucraina, Somalia, Costa d’Avorio, Sudan.

Il movimento curdo siriano, che dichiara di voler lottare per una Siria democratica, dovrebbe precisare se intende portare avanti le proprie rivendicazioni nell’ambito dello stato laico e progressista siriano, che ha assicurato pieni diritti alle donne, e alle numerose religioni ed etnie presenti nel paese; o cercare illusoriamente di realizzare queste aspirazioni a costo della distruzione della Siria stessa, programmata da tempo dall’imperialismo e dai suoi alleati, dando vita ad uno staterello fantoccio stile Kossovo..
Altrettanta chiarezza richiediamo a tutte quelle organizzazioni sedicenti pacifiste, che non mancano occasione di attaccare e demonizzare il governo della Siria.

Vincenzo Brandi

Post Scriptum: “Il governo siriano del Baath (che si dichiara socialista) ha creato un buon sistema di istruzione laico e gratuito fino all’università ed un sistema di assistenza medica nazionale pubblico. Ha fatto molto per promuovere l’emancipazione della donna  e combattere l’integralismo islamico (anche se ha dovuto fare qualche concessione per evitare eccessive tensioni). Aveva accumulato grandi riserve pubbliche di grano e carburanti per far fronte a periodi di carestia e crisi (oggi in gran parte depredate dai “ribelli”). Sono provvedimenti che certamente lo definiscono come “progressista” nel quadro mediorientale…” (V.B.)

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