Siria: “Bombe sbagliate, morti giusti” – L’azione militare USA contro l’esercito siriano a Dayr al-Zur chiede vendetta

…La Federazione Russa, nonostante ciò che gli idioti di Washington pensano, non gradisce essere umiliata o ingannata e gli Stati Uniti del presidente Obama e del segretario di Stato John Kerry hanno tradito il Presidente Vladimir Putin per l’ultima volta. Prima un po’ di ragioni sugli eventi attuali e su ciò che accadrà da ora in poi. La notte, secondo al-Masdar, oltre 1000 elementi delle forze d’élite siriane erano arrivati nella regione di Dayr al-Zur: “al-Masdar ha avuto informazioni esclusive sul recente arrivo di oltre 1000 soldati della Guardia repubblicana dell’Esercito arabo siriano nel Governatorato di Dayr al-Zur. Secondo una fonte militare di Damasco, oltre 1000 soldati appena addestrati della 105.ma Brigata della Guardia Repubblicana dell’Esercito araba siriano si sono schierati nel Governatorato di Dayr al-Zur dopo diversi mesi di addestramento a Dayr al-Tyah.

Con l’arrivo dei nuovi soldati della 105.ma Brigata, le Forze Armate siriane hanno ricevuto un notevole aiuto nella difese del capoluogo di provincia”. Le forze arrivate hanno respinto l’offensiva dopo che, chiaramente, le agenzie d’intelligence russe avevano avvertito il governo siriano su dove lo SIIL avrebbe cercato di cogliere i punti strategici della regione per cercare di riprendere le posizioni che aveva perso mesi prima. Poi accade ciò, come riportato da RT: “Gli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti sulle posizioni dell’Esercito arabo siriano, uccidono 62 soldati. Gli aviogetti della coalizione degli USA hanno bombardato posizioni delle forze governative siriane nei pressi della città orientale di Dayr al-Zur, uccidendo 62 soldati e “aprendo la via” ai terroristi dello Stato islamico, secondo il Comando Generale dell’Esercito arabo siriano. Il bombardamento ha avuto luogo sul jabal al-Thardah, nella regione di Dayr al-Zur, causando vittime e distruzione, riferiva l’agenzia ufficiale siriana SANA. Sessantadue soldati siriani sono stati uccisi e oltre 100 feriti nell’attacco della coalizione degli Stati Uniti, dichiarava il portavoce del Ministero della Difesa russo, Generale Igor Konashenkov, citando informazioni ricevute dal Comando Generale siriano. Il Ministero della Difesa russo ha detto che i velivoli che hanno effettuato i bombardamenti erano entrati nello spazio aereo siriano dall’Iraq. I quattro attacchi sulle posizioni siriane sono stati effettuati da 2 caccia F-16 e 2 aerei d’attacco A-10, aggiungeva. “Se l’attacco aereo è dovuto a coordinate errate degli obiettivi, è una diretta conseguenza dell’ostinata mancanza di volontà degli statunitensi nel coordinarsi con la Russia nelle operazioni contro i gruppi terroristici in Siria”, osservava Konashenkov.

Il Ministero della Difesa ha anche confermato un rapporto di SANA secondo cui l’offensiva dello Stato islamico iniziava subito dopo che le posizioni dell’Esercito arabo siriano erano state colpite dall’aria. “Subito dopo l’attacco aereo della coalizione, i terroristi islamici hanno lanciato l’offensiva. Aspri combattimenti con i terroristi sono in corso nella zona dell’aeroporto, dove per lungo tempo gli aiuti umanitari per i civili venivano paracadutati”, ha detto Konashenkov.

Il Comando Generale siriano ha definito l’attacco un’”aggressione grave e palese” alle forze siriane, e ha detto che è “la prova definitiva” che gli Stati Uniti e i loro alleati supportano i terroristi dello SIIL. Secondo un comunicato stampa del dipartimento della Difesa statunitense, l’aviazione della coalizione ha effettuato missioni da combattimento a Dayr al-Zur il 17 settembre. “Siamo consapevoli dei rapporti e della conferma da CENTCOM e CJTF (Combined Joint Task Force)”, aveva detto il Pentagono a RT. Il Comando Centrale degli Stati Uniti poi rilasciava una dichiarazione secondo cui non aveva alcuna intenzione di colpire le forze governative siriane presso Dayr al-Zur. “La Siria è una situazione complessa con varie forze militari e milizie nelle immediate vicinanze, ma la coalizione non avrebbe intenzionalmente colpito una nota unità militare siriana”, si legge nella dichiarazione.

CENTCOM ha promesso che l’attacco e le relative circostanze saranno riesaminate “per vedere se una lezione si può trarre””. L’ultima frase dice tutto. Purtroppo ora ci sono rapporti non confermati su più di 80 soldati siriani uccisi e sull’offensiva dello SIIL sulle posizioni in cui l’Esercito arabo siriano è stato colpito forzandolo a ritirarsi dalla regione. L’attacco appare una rappresaglia dei militari statunitensi, dei sauditi e di Obama contro Putin.

La risposta del Ministero degli Esteri russo è stata potente richiedendo la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su questo tema, dichiarando quanto segue (via ITAR-TASS): “La Russia conclude che gli USA difendono lo SIIL, Ministero degli Esteri. Gli attacchi aerei USA all’Esercito arabo siriano portano alla conclusione che Washington difende lo Stato islamico (organizzazione terroristica vietata in Russia), dichiarava a Rossija 24 la portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo Marija Zakharova. “Se in precedenza avessimo avuto sospetti che gli USA difendono Jabhat al-Nusra (organizzazione terroristica vietata in Russia) ora, dopo gli attacchi aerei di oggi all’Esercito arabo siriano, arriviamo a una conclusione inquietante, la Casa Bianca difende lo SIIL”, aveva detto Zakharova. “Se è così, allora è questo il motivo per cui gli Stati Uniti non vogliono rendere pubblici gli accordi russo-statunitensi sulla Siria”, continuava. “Chiediamo spiegazioni a Washington, se questa sia una politica deliberata o un errore”, osservava. Secondo il Comando delle forze del governo siriano, 62 militari sono stati uccisi e altri 100 feriti nell’attacco aereo nei pressi della città di Dayr al-Zur. Il portavoce ufficiale del Ministero della Difesa russo Igor Konashenkov aveva dichiarato che il 17 settembre “alle 17:00-05:50 nei pressi dell’aeroporto della città di Dayr al-Zur (Siria), velivoli della ‘coalizione anti-SIIL’ (2 F-16 e 2 A-10) avevano effettuato quattro raid aerei sulle unità governative siriane circondate dai gruppi terroristici dello Stato islamico”, osservava Konashenkov”.

I convenevoli diplomatici e altro che avranno luogo non sono che tempo preso dai russi per accelerare i rinforzi in Siria e Iran. A meno di un annuncio del ritiro delle forze statunitensi dalla Siria e della fine delle operazioni aeree nello spazio aereo siriano, credo che i russi sveleranno il bluff di Obama, umiliandolo nel modo più decisivo: il 18 settembre sera (19 mattina in Siria) il Ministero della Difesa della Federazione Russa dichiarerà la “No-Fly Zone” per gli Stati Uniti sulla Siria consentendo le operazioni solo all’Aeronautica turca nel nord del Paese. Questo significa che non ci saranno più operazioni di droni che permettano agli USA di raccogliere informazioni su al-Qaida (Nusra) in Siria, e neanche sulle forze dello SIIL. Significa anche che se il personale degli Stati Uniti non viene ritirato in questo frangente, la Russia annuncerà che sarà considerato nemico combattente dai governi russo e siriano.

La prossima mossa ricadrà sulle spalle di un immaturo ed irrazionale presidente vacillante, dalla politica estera totalmente fallita e dall’ignoranza sul Medio Oriente patetica, anche per gli standard dell’istruzione pubblica degli Stati Uniti. Se il suo ego decide di testare la volontà russa, il mondo potrebbe vedere aerei statunitensi abbattuti dai missili terra-aria S-400 russi o, peggio, da altri aerei russi. Comunque, è su una strada che terrorizzerebbe qualsiasi individuo sano di mente.

Signore e signori, siamo a 72 ore dal possibile inizio di una guerra mondiale. Tutto perché un’anatra zoppa, disprezzata globalmente quale presidente narcisista, si sente ferita mentre i terroristi islamici vengono liquidati da forze che non vedono il mondo attraverso i suoi perversi e terroristici occhi iniettati di

JOHN GALT
http://johngaltfla.com/wordpress/2016/09/17/look-for-russia-to-impose-a-no-fly-zone-for-u-s-forces-over-syria/

Traduzione di Alessandro Lattanzio – Sito Aurora

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Commento di Paolo Sensini: “Di strage in strage, le bombe sganciate dagli americani in Siria colpiscono di preferenza gli obiettivi “sbagliati”, cioè l’esercito regolare siriano e quasi mai i tagliagole dell’ISIS. Avviene così dal giugno 2014, quando i seguaci del Calippo al-Baghdadi hanno dilagato in Siria e Iraq senza che gli aerei del Premio Nobel Obama gli sganciassero sulla testa nemmeno una bombetta. Tanto poi c’è sempre il solito mantra per giustificare l’avvenuto pateracchio: “è stato uno sbaglio”, “abbiamo colpito per errore”. Ogni volta è così. Ma perché imporre una tregua nel momento in cui gli jihadisti si trovano alle strette e poi, dopo che gli americani ingiungono lo stop delle operazioni, si colpisce la parte “sbagliata”? È un comportamento strano e incomprensibile da parte di chi addita l’ISIS come il nemico mortale e puntualmente gli toglie le castagne dal fuoco. Fortuna che in Occidente siamo persone civili e rigettiamo per principio il gomblottismo, altrimenti verrebbe da pensar male. Quello lo riserviamo al cattivone per antonomasia Putin, che si diverte ad hackerare le email e avvelenare la povera Clinton. Insomma, il leader russo è peggio del Joker nei film di Batman…

Integrazione: Pur essendo stati gli americani ad aver introdotto la categoria dei bombardamenti “chirurgici”, diciamo che l’”errore” è una costante che li ha sempre accompagnati nella loro pars destruens. Ricordiamo solo a titolo d’esempio uno “sbaglio” clamoroso, di cui i professionisti del ricordo non hanno mai fatto grande pubblicità, avvenuto agli inizi della loro lunga parabola civilizzatrice. La mattina il 20 ottobre 1944 venne centrata una scuola elementare nel quartiere popolare di Gorla, a Milano, uccidendo 184 bambini e l’intero corpo docente (19 persone). Non c’era nessun obiettivo strategico nei paraggi, ma la volontà era unicamente quella di terrorizzare e annichilire i cittadini inermi (in quell’occasione vennero lanciati quasi 80 tonnellate di esplosivi). Per tale motivo l’ordine dall’alto era quello di colpire bersagli altamente simbolici, come la Galleria Vittorio Emanuele, a pochi metri dal Duomo, per suscitare terrore e paura nella popolazione. Nella sola città di Milano, in quel tragico 20 ottobre, vi furono 614 vittime estratte dalle macerie, oltre ad alcune centinaia di feriti. Tutto ciò per “sbaglio”, naturalmente. Sono passati più di 70 anni da quei tragici eventi, da quelle centinaia di giovani vite spezzate dei piccoli martiri di Gorla, ma gli “errori” continuano senza posa. Ormai sono diventati una sorta di categoria dello spirito. In attesa della prossima strage umanitaria. (Paolo Sensini)”

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Commento integrazione di Dmitry Orlov: “Si sente nell’aria un soffio da III Guerra Mondiale. Negli USA è già cominciata la guerra fredda 2.0 e la retorica anti-russa proveniente dalla campagna di Clinton, fa eco sui mass media, rievocando maccartismo e paura rossa. Come risposta, parecchi cominciano a pensare che l’Armageddon potrebbe essere una guerra nucleare a tutto campo e poi un inverno nucleare con l’estinzione della razza umana. Sembra che siano parecchi negli Stati Uniti a cui piace pensare questo. Bontà loro!
Ma, si sa, certe riflessioni, per molti americani, non sembrano assurde. Gli Stati Uniti stanno entrando nel vortice di un collasso finanziario, economico e politico, che li sta portando a perdere la loro posizione dominante nel mondo e a trasformarli in un continente-ghetto, pieno di abuso di droghe, di violenza e di degrado delle infrastrutture, abitato da una popolazione, avvelenata da alimenti geneticamente modificati, morbosamente obesa, sfruttata e depredata da polizia e municipi, senza parlare del vasto assortimento di truffe a cui sono soggetti, dalla medicina, all’istruzione, agli immobili …”

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