Islam – La disperazione come arma…

Non è un nuovo esplosivo, un gas tossico, né una particolare strategia militare, è solo offrire un alibi, un incentivo ad ogni essere umano che nel momento della disperazione ha deciso di farla finita per sempre. Sappiamo purtroppo che quando una persona si vede negare gli affetti più profondi da parte dei propri cari, quando è ridotta sul lastrico a causa di tasse inique e di interessi bancari e quando non vede più la luce oltre il baratro in cui è caduto, allora tenta di farla finita attraverso il suicidio.

Di solito è un atto estremo che si consuma lontano dagli occhi della gente, solo con se stesso e con i propri drammatici problemi interiori. Oggi invece l’ISIS ti dà una opportunità, trasformare il tuo atto estremo in un atto di “gloria”. Infatti ti dice che se non puoi venire a combattere con noi, allora puoi sfogarti contro questa società corrotta che ti ha ridotto così attraverso un grande atto eroico: massacrando più infedeli che puoi fino al tuo martirio finale. “Il tuo gesto passerà alla storia, noi ti glorificheremo e Allāh ti ricompenserà nel suo regno”.

Il gesto folle e atroce del terrorista di Nizza risponde a questo quadro: era una persona che aveva perso l’affetto e la stima della moglie, che si stava separando e non aveva più lavoro né soldi per andare avanti, una persona disperata pronta a tutto.

E’ questa un’arma di “nuova generazione” che, ancora una volta, trova impreparata la nostra società, incapace di prevenire e reagire, arma che invece dà coraggio a psicopatici, emarginati, falliti e a tutti quelli chi odiano questa umanità e, soprattutto, le istituzioni che la governano.

La persona disperata, comunque decisa a suicidarsi, soprattutto se di fede musulmana, inviando un email ai criminali dell‘ISIS e giurando fedeltà al nuovo califfato può così offrire il suo gesto finale alla causa del terrorismo islamico internazionale.

Così, è nata un’arma nuova imprevedibile e devastante e noi, poveri occidentali e cristiani, cosa possiamo fare? Al momento nulla, perché dovremmo cambiare questa società dell’Avere in quella dell’Essere, buttare alle ortiche il Capitalismo vorace e la società dei consumi e, finalmente costruirne una nuova, più rispettosa della dignità di ogni uomo. Ma questa al momento è pura utopia…e allora non ci resta che vivere nella costante paura di uscire di casa e non sapere se rientrarvi vivi, nonché nell’inevitabile limitazione della nostra libertà in molte cose che avevamo conquistato negli anni, in particolare viaggiare liberi per il mondo e manifestare gioiosi per le strade delle nostre città…..

Filippo Mariani
(A.K.)

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Commento di Alberto Carnevale: “….sarà l’ estate in cui sotto ogni vucumprà si scorgerà un terrorista. Come sopra ogni piatto di spaghetti, suggeriva una copertina di Der Spiegel nel luglio 1977, c’ era una P38, così la Bild lancia l’ allarme sulle spiagge italiane, spagnole e francesi. L’ intelligence tedesca lo avrebbe saputo dai colleghi di Roma che a loro volta sarebbero stati informati da una fonte attendibile in Africa: gli attentatori suicidi hanno già predisposto «piani concreti» per colpire nel mucchio camuffati da venditori ambulanti. Se l’ obiettivo del terrorismo è spargere terrore e sentimenti di insicurezza fra la popolazione, i giornali di Berlino ormai possono impartire lezioni anche ad Abu Bakr Al Baghdadi. Terrore, paura sospetto e timore, questo lo scopo. Problema, reazione e soluzione. 
Terrorizzare, impaurire e militarizzare.  Saremo noi a chiederlo…”

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