Guerra all’ISIS di Aldo Giannuli – Recensione – E la ricchezza dell’1%

Oh, come in un istante
raro diventa libro interessante!
La nuova ovra di Aldo
per ogni parte ho ricercata invano
sol dal libraio l’ho veduta in mano.

Scherzo, ché… l’ultimo libro dello storico prof. Aldo Giannuli è davvero interessante e si può trovare da Feltrinelli. Edito da PONTE alle GRAZIE (marzo 2016) è il quinto suo libro pubblicato dalla pregiata casa editrice:
GUERRA ALL’ISIS

Il professore scrive che è stato “difficile”. Forse per la fatica di dover rendere comprensibile a
(quasi) tutti un argomento problematico e dalle pericolose implicazioni. Si legge facilmente.
A differenza di Cazzullo (Corriere) e dei titoloni del “Giornale”, condivido il consiglio di Giannuli all’Italia di non aggregarsi alla lista di quanti pretendono bombardamenti a tappeto (magari schiacciando a occhi chiusi il pulsante dal deserto del Nevada) come ritorsione per l’eccidio dei nostri connazionali a Dacca.
Come sono andate davvero le cose? Ad opera di chi? Anche nelle nostre Brigate rosse ci sono stati dei benestanti e anche noi abbiamo avuto le stragi di Stato.

L’ISIS CE L’HA CON L’ITALIA? Non credo.
In un altro recente libro ho letto che gli Stati Uniti – negli ultimi 15 mesi – hanno scaricato sull’Isis bombe per 5 MILIARDI DI DOLLARI. 11 milioni al giorno di spesa! Credo che si potesse usare questa in dieci modi migliori.
Se molte sono le vittime delle atrocità degli esaltati (pubblicizzate dai giornali) non pochi sono quelli che – a mezzo di società off-shore – trasferiscono (nell’indifferenza dei giornali) nei paradisi fiscali grosse somme. Con i metodi descritti in “PANAMA PAPERS”(Rizzoli editore) da due giornalisti (i fratelli tedeschi Obermayer).

Un bel libro che dovrebbe far riflettere i governanti. Almeno quelli che non sono citati nel libro.
Nel mondo sono mediamente in corso (dati Nazioni Unite) 32 “conflitti a bassa intensità” con un numero complessivo di morti annui superiore alle 250 mila unità.

Guerre di religione oppure traffico di armi? Corruzione mescolata all’evasione fiscale? Chi si arricchisce con la morte o con la miserevole vita di milioni di persone? Che ne dice Cazzullo?
Cosa ne pensa lui della mostruosa DISEGUAGLIANZA che continua ad aumentare? Non è, forse, un ottimo humus per la nascita dei terrorismi?

L’UNO PER CENTO più ricco del pianeta possiede il 93% della ricchezza mondiale.
Tutti i regolamenti e i trattati mondiali si fanno per favorire l’UNO PER CENTO. E tutti gli altri? Non contano!
Ma … grazie alla diffusione dei mezzi di comunicazione di massa … l’abissale differenza comincia ad essere sempre più conosciuta. Ormai due miliardi di esseri umani sanno.
Ma quanti saranno al mondo i VERI RICCONI? Si avvicineranno – credo – ai 3 milioni.
Il 5% dell’UNO PER CENTO possiede il 20% della ricchezza mondiale.
Il 95% dell’UNO PER CENTO possiede il 73% della ricchezza mondiale.
I RICCONI ITALIANI quanti saranno? Dai 50 mila ai 70 mila.
E gli italiani sotto il livello della povertà? Sono 4,6 milioni.
Quanti saranno i ricconi milanesi? Vuoi sapere troppo!
E’ sicuro che i ricconi siano felici?

EPIGRAMMA del poeta latino Ovidio:
DONEC ERIS FELIX, MULTOS NUBERABIS AMICOS.
TEMPORA SI FUERINT NUBILA, SOLUS ERIS.
Finchè le cose ti andranno bene, potrai contare molti amici.
Quando i tempi si rannuvoleranno, resterai solo.

Concludo col terzo consiglio per le vacanze: BONJOUR TRISTESSE.
E’ solo la presentazione! Il titolo vero è:”Coop connection”.
Scritto da Antonio Amorosi, edito (aprile 2016) da CHIARE LETTERE.
NESSUNO TOCCHI IL SISTEMA!!
I TENTACOLI AVVELENATI DI UN’ECONOMIA PARALLELA.
Dalla Locride a Reggio Emilia (con soste nella capitale immorale e nella falsa capitale morale) sulle ali di MAFIA, CAMORRA e ‘NDRANGHETA.
Come la CORRUZIONE e l’EVASIONE FISCALE, anche queste tre organizzazioni non sconvolgono più nessuno e … chi dovrebbe contrastarle … corre il rischio di diventare ricco. Smisuratamente ricco.

Luigi Caroli – 16 luglio 2016

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