A volte il popolo la spunta… insegna la storia!

Sui banchi di scuola ci toccò studiare che nel V secolo a.C. a Roma divampavano non solo furiose guerre con le popolazioni circostanti, ma anche violenti scontro sociali interni tra la classe dominante dei patrizi e quella dominata dei plebei.

I plebei erano spesso nella necessità di contrarre debiti per sopravvivere, e per ripagarli si trovavano costretti ad accettare lavori forzati, detti nexi (asservimento di sé stesso come garanzia del credito).

Nel 494 a.C. la rivolta plebea si configurò come secessione sull’Aventino (o, secondo alcune fonti, sul Monte Sacro), con lo scopo dichiarato di una organizzazione autonoma, che in realtà aveva come obiettivo il riconoscimento della parità di diritti. Esercitando con ciò anche la renitenza alla leva militare i plebei misero in difficoltà i patrizi, che, con la collaborazione di Menenio Agrippa (noto per il famoso apologo), addivennero ad una trattativa.

Le compensazioni ottenute dai plebei non furono sufficienti alla parificazione sociale, ma costituirono un grande avanzamento di condizione. Venne sancita la liberazione dei debitori, la costituzione dei concili della plebe, le cui decisioni (plebisciti) avevano valore vincolante, l’accesso a nuove magistrature annuali: i tribuni e gli edili.

Questi nuovi magistrati cittadini erano “sacrosanti”, cioè inviolabili: chi avesse loro nuociuto poteva essere ucciso impunemente, e godevano del diritto di veto (intecessio) sugli ordini consolari ritenuti lesivi degli interessi plebei.

Gli accordi originarono norme scritte (lex sacrata) che si imponevano di fronte al tradizionale diritto consuetudinario.

Si constata facilmente, dunque, che già 2500 anni fa i conflitti sociali mostravano caratteristiche del tutto analoghe a quelle odierne, con dinamiche dialettiche tra rapporti di forza e interessi delle parti.
Il diritto legale non è, dunque, che l’emergere degli equilibri sufficientemente accettabili per le parti a confronto.

Il confronto è da alcuni ritenuto noioso e persino irritante, ma la realtà sociale di fatto non può essere ignorata, essendo quel che è. Si tratta di scegliere: o interagire, o subire (le decisioni altrui).
Il concetto di politica partecipata sorge da queste condizioni concrete.

Nihil novum sub sole: la lotta di classe è sempre esistita.

Vincenzo Zamboni

Post Scriptum:
Dittatura bancariofinanziaria ?

E’ il popolo che deve reagire, restaurando la democrazia.
Ad Atene la statua dei tirannicidi Armodio e Aristogitone, che uccisero Ipparco, erede del potere tirannico di Pisistrato, venne esposta e conservata nell’agorà (la piazza principale della città), a memoria del dovere dei cittadini di contrastare la tirannide.
Nella Roma repubblicana i tribuni della plebe vennero dichiarati magistrati cittadini “sacrosanti”, cioè inviolabili: chi avesse loro nuociuto poteva essere messo a morte impunemente, a garanzia della libertà democratica del popolo da essi elettivamente rappresentato.
A ricordare che la sveglia della libertà contro la arrogante protervia dei dominatori suona, in Europa … da venticinque secoli.

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Nota aggiunta, inviata da A.N.: “Tanto abbiamo il pacioso Renzi a tranquillizzarci, e gli italiani si sa, se ne lavano sempre le mani sperando che una figura “forte” tolga loro le castagne dal fuoco”

La storia ci insegna che prima o poi finiremo nel braciere con tutte le castagne, a questo punto bisogna sperare di bruciare il meno possibile, magari cominciando a dotarci di qualche lenimento per le scottature che ci consenta di guarire il più velocemente possibile. Il rimedio consiste nella nostra umanità, senza la quale continueremo, in maniera soporifera, a ritenere reale una vita che non lo è.

Non basta vivere come sospesi in attesa di chissà quale miracolo… il miracolo siamo noi con le nostre risorse, in grado di spazzare via questo mondo alieno che ci informa che non ci sono più risorse, mentre nella realtà sono appannaggio di pochi, dove il 3% dei residenti nel mondo più ricchi detiene il 20% del reddito familiare complessivo, cioè la stessa ricchezza detenuta dal 54% più povero.

Il problema è che ci stanno abituando a divenire poveri facendolo apparire come normale e al passo con i tempi… svegliamoci, non è così. Ci stanno togliendo il sangue per farci divenire incapaci di reagire, mentre noi percepiamo di avere solamente bisogno di un ricostituente che pare sempre a portata di mano, mentre invece non potrà mai essere raggiunto secondo gli schemi di un mondo alieno che sta formattando questo pianeta.”

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