Masanielli al potere – L’agnello ed il lupo e le colpe dei 5 stelle, a Roma, a Parma ed ovunque in Italia

Superior stabat lupus…

Cronache simboliche
“Il lupo, cercando una causa di litigio, accusò l’agnello di sporcare l’acqua che lui stava bevendo, anche se la cosa era impossibile visto che egli si trovava più in alto dell’agnello. Fallito questo stratagemma, il lupo quindi accusò l’agnello di aver detto male di lui, ma appreso che l’agnello al tempo dei fatti non era ancora nato, il lupo concluse che dovesse essere stato il montone, suo padre, e lanciatosi sull’agnello lo uccise e lo mangiò.” (Fedro: il lupo e l’agnello)

Cronache correnti
Da quando si è capito che aria tira nelle elezioni amministrative di quest’anno, dalla raffinata Lilly Gruber su La 7 – impegnatissima ad approfondire il tema delle Olimpiadi a Roma minacciate dall’avvento di Virginia Raggi alla poltrona di sindaco della capitale – al più grossolano Maurizio M’annoi che notte tempo cerca di strappare a tal Pini della Sega Nord dichiarazioni di (improbabile) inciucio con i 5 stelle per boicottare i candidati PD nei ballottaggi di domenica 19, la televisione italiana, è proprio il caso di dire, è tutto un solo programma! Così mentre i lungarni di Firenze vengono inghiottiti dalla mala gestione della politica cittadina, Pizzarotti – tanto per sparlare ancora un po’ degli incapaci a 5 stelle – diventa responsabile di calamità naturali a Parma.

Adriano Colafrancesco – acolafran@gmail.com

E mentre scorrono le farsesche cronache di sedicenti professionisti dell’informazione, perdura il REATO DI OMISSIONE DI SERVIZIO PUBBLICO, al punto che non distingui più fattucchieri da giornalisti

https://www.youtube.com/watch?v=73a7r3wp1Cw

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Commento di Fabrizio Belloni: “Malgrado tutto … i 5 stelli sono destinati a crescere, allargarsi, raggiungere l’apogeo, poi comincia la discesa che si trasformerà in valanga rovinosa. Come sempre. Come tutti. Come la democrazia non può non imporre. Hanno una colpa, i 5 stelli. Una colpa che non è quella di avere eventualmente qualche ladro di polli nelle proprie file: gli apostoli erano dodici ed uno era già un monello (o un Uomo, fate voi). Figuriamoci!. No, la colpa dei 5 stelli è quella di ritardare di un poco, solo di un poco, la fine della finta democrazia parlamentare. Ai miei occhi è colpa grave. Non mi fregano. Non credo al miglioramento della vita pubblica italica: non può migliorare il nulla, lo zero…”

Commento di Vincenzo Mannello: ” …”masanielli” ? Non offendiamo quella parte di popolo che impugnava coltelli e forconi contro chi li governava…con Masaniello in testa !! Grillo ed i grillini quando li minacciarono di arresto, dopo la chiamata alle armi contro Napolitano, se la fecero sotto! Sono un aspetto diverso della partitocrazia e, come già da segnali, quando governano non fanno niente di trascendentale.”

Mia rispostina: “Caro Vincenzo Mannello ormai la parola “masaniello” è entrata nel linguaggio comune con il significato di rivoltoso a metà, poco motivato al cambiamento radicale. La sua rivolta fu scatenata dall’esasperazione delle classi più umili verso le gabelle imposte dai governanti sugli alimenti di necessario consumo. Il grido con cui Masaniello sollevò il popolo il 7 luglio 1647 fu: «Viva ‘o Rre ‘e Spagna, mora ‘o malgoverno» Mi pare che sia più o meno la stessa politica dei 5 stelluti. Ciò non ostante, finché vige questo sistema, occorre votare per il meno peggio, anche se lo sarà per un breve tempo, anche se è destinato a seguire la via dei masanielli…” (P.D’A.)

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Integrazione di Fabrizio Girolami:

“Stanotte ho fatto un sogno, terribile.
Si vedevano cardinali in festa con giovani preti in mutande.
Si vedevano notabili e palazzinari di vario genere che soddisfatti aprivano bottiglie di champagne.
Ma si brindava anche con acqua Egeria, acqua Marcia, acqua del collettore fognario di Roma Sud.
C’era uno stadio, anzi tantissimi stadi e colate di cemento ovunque con animali disperati in fuga.
C’erano gli immigrati stranieri, tanti. Anche loro a festeggiare la loro vita grama. C’erano i partigiani e i fascisti.
Era una festa piccola in realtà non di popolo, ma ogni categoria era ben rappresentata dai suoi delegati.
C’erano piccoli imprenditori con le mani in pasta, c’erano gli Spada perché ai Casamonica ora è consigliato lavorare senza esporsi troppo. C’erano il piccolo commerciante e il sindacalista, il precario della municipalizzata e il dirigente della stessa che senza alcun titolo guadagna 20000 euro al mese.
Al posto dei coriandoli, ovunque piovevano biglietti della metropolitana veri, ma falsi.
Luci bellissime e potentissime, i vertici ACEA per l’occasione avevano chiamato Storaro, perché da quel giorno si tornava a vedere e a consumare la luce, tanta.
Potrei andare avanti mezza giornata a elencare chi c’era, ma non sarebbe piacevole.
Era lunedi 20 giugno e a scrutinio chiuso, Giachetti e il PD avevano ufficialmente vinto le elezioni riconsegnando Roma in mano a chi l’ha prepotentemente e serialmente violentata in questi decenni.
E io me iscrivevo a li terruristi come er magnotta.
‪‎amen‬ – ps: a Roma la partita non è chiusa, gli apparati si stanno muovendo.”

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