Mare morto – Le acque oceaniche non sono più adatte a mantenere la vita

13 metri di rete da pesca e il coperchio di un motore sono solo alcuni dei contenuti sorprendenti trovate all’interno degli stomaci dei capodogli che negli ultimi tempi si sono spiaggiati sulla costa del Mare del Nord della Germania.

13 capodogli sono stati trovati arenati sulle coste del Mare del Nord,
una zona che è troppo poco profonda per la fauna marina. Quello che è
più inquietante è cosa è stato scoperto dentro di loro: gli scienziati
sono stati profondamente disturbati da ciò che hanno trovato nello
stomaco degli animali. Finora sono più di 30 i capodogli trovati
spiaggiati dall’inizio dell’anno nel Regno Unito, Paesi Bassi,
Francia, Danimarca e Germania.

Secondo un comunicato stampa dal Wadden Sea National Park in
Schleswig-Holstein, molte delle balene avevano lo stomaco pieno di
detriti di plastica, tra cui una rete da pesca di 13 metri di
lunghezza, un pezzo di plastica di 70 centimetri da un auto e altri
rifiuti di plastica.

Alcuni suggeriscono che gli animali hanno scambiato per cibo questi
rifiuti, come i calamari, che è il loro alimento base. Altri, invece,
ritengono che questo disastro è il risultato dello scioccante
disprezzo dell’umanità per la vita marina, che ha portato ad una
sovrabbondanza di plastica negli oceani. E’ infatti noto ad esempio
che esistono dei veri e propri continenti di plastica negli oceani e
che la plastica da noi nel Mediterraneo è aumentata del 5000% in soli
3 anni e la situazione peggiora sempre di più.

Ha detto Robert Habeck, ministro dell’ambiente per lo stato di
Schleswig-Holstein: “Questi risultati ci mostrano i risultati della
nostra società basata sul consumo di plastica. Gli animali
inavvertitamente consumano plastica e rifiuti di plastica, che li
induce a soffrire, e nel peggiore dei casi, li induce a morire di fame
a stomaco pieno”.

Nicola Hodgkins del gruppo Whale and Dolphin Conservation (trad.
“Protezione di Balene e Delfini”) ha dichiarato: “Anche se i rifiuti
di grandi dimensioni possono causare problemi evidenti e bloccare
l’intestino, non dobbiamo sottovalutare gli scarti più piccoli che
possono causare invece problemi cronici per tutte le specie di
cetacei. Non è quello il loro cibo”.

Questa non è la prima volta che un capodoglio è stato trovato morto
con interiora piene di contenuti non commestibili. Nel 2011, una
giovane balena è stata trovata morta galleggiante al largo dell’isola
greca di Mykonos. Il suo stomaco era così dilatato che i biologi
pensavano che l’animale avesse ingoiato un calamaro gigante. Tuttavia,
quando i suoi quattro stomaci sono stati sezionati, sono stati trovati
più di 100 sacchetti di plastica e altri pezzi di detriti.

Secondo il National Geographic, balene e delfini possono arenarsi per
varie ragioni, come ad esempio un inquinamento acustico troppo elevato
proveniente dalle barche e dalle trivellazioni o anche dai cambiamenti
improvvisi del campo magnetico terrestre. In aggiunta le balene che si
spiaggiano e muoiono hanno spesso un livello altissimo di tossine che
assorbono dall’inquinamento del mare, come ad esempio piombo e
mercurio, che creano danni cerebrali e quindi disorientamento che le
porta a navigare su acque troppo basse. Vedi infatti l’articolo. Come
il mercurio causa processi neurodegenerativi cerebrali.

Il fatto che i loro stomaci siano pieni di rifiuti è un atto d’accusa
orribile agli esseri umani. Come è stato riportato in passato, l’80%
della plastica che viene gettata a terra finisce negli oceani, dove
viene consumato da uccelli e pesci portando a morti sofferenti. Il
fatto che l’umanità stia distruggendo tutti gli esseri viventi, essere
umani inclusi, è tanto ironico quanto triste. Vedi questo commovente
documentario MIDWAY: Il video che dovrebbe essere visto dal mondo
intero.

Fino a quando gli esseri umani impareranno il valore del vivere in
modo sostenibile rispettando tutte le forme di vita, avvenimenti come
questo accadranno sempre più spesso.

di Riccardo Lautizi

(Notiziario AK N. 23)

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