Siria – La UE affama la Siria con l’embargo e poi si lamenta per l’esodo dei profughi

Il popolo siriano è indiscutibilmente in un territorio dove si svolge
da anni una sanguinosa guerra. In Siria quindi vale il diritto
internazionale per le situazioni di conflitto armato.

Punirlo con l’embargo oltre che immorale dovrebbe essere quindi anche illegale,
secondo questo articolo della Convenzione di Ginevra riportato di seguito.

L’azione dell’Unione europea che impedisce (e probabilmente punisce)
l’invio di medicine, viveri, macchinari utili alla sopravvivenza per
ospedali o strutture civili,

Il tema è da approfondire, io lo posso fare fino ad un certo punto,
per limiti di competenze e di mezzi.

Ricordo che le sanzioni dell’Unione europea scadono a fine mese e
probabilmente saranno rinnovate in questi giorni, un lunedì, giorno
dedicato agli incontri dell’ Unione sui temi internazionali.

Marco Palombo – Comitato No NATO
palombo.marco57@gmail.com

Dal I° protoccollo aggiuntivo del 1977 alla Convenzione di Ginevra del 1949

Art. 54 Protezione dei beni indispensabili alla sopravvivenza della
popolazione civile

1. È vietato, come metodo di guerra, far soffrire la fame alle persone civili.

2. È vietato attaccare, distruggere, asportare o mettere fuori uso
beni indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile, quali
le derrate alimentari e le zone agricole che le producono, i raccolti,
il bestiame, le installazioni e riserve di acqua potabile e le opere
di irrigazione, con la deliberata intenzione di privarne, in ragione
del loro valore di sussistenza, la popolazione civile o la Parte
avversaria, quale che sia lo scopo perseguito, si tratti di far
soffrire la fame alle persone civili, di provocare il loro spostamento
o di qualsiasi altro scopo.

3. I divieti previsti nel paragrafo 2 non si applicheranno se i beni
sono utilizzati dalla Parte avversaria:
a)per la sussistenza dei soli membri delle proprie forze armate;b)per
fini diversi da detta sussistenza, come appoggio diretto ad una azione
militare, a condizione, tuttavia, di non intraprendere in nessun caso,
contro detti beni, azioni da cui ci si potrebbe attendere che lascino
alla popolazione civile alimenti e acqua in misura talmente scarsa che
essa sarebbe ridotta alla fame o costretta a spostarsi.
5. Tali beni non dovranno essere oggetto di rappresaglie.

6. Tenuto conto delle esigenze vitali di ciascuna Parte in conflitto
per la difesa del proprio territorio contro l’invasione, deroghe ai
divieti previsti dal paragrafo 2 saranno permesse a una Parte in
conflitto su detto territorio che si trovi sotto il suo controllo se
lo esigono necessità militari imperiose.

Art. 55 Protezione dell’ambiente

……………………………

Intervento in sintonia:

SANZIONI ALLA SIRIA, L’ITALIA DICA NO
Qualcuno si ricorda dei 500.000 bambini morti a causa del criminale embargo occidentale nei confronti dell’Iraq negli anni ‘90?
Qualcuno sa che la stessa cosa sta accadendo in Siria?

Il 9 maggio 2011, con la decisione 2011/273/PESC del Consiglio, l’Unione Europea, senza alcuna copertura da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha dato il via all’embargo nei confronti della Siria. Da allora, per ogni anno, tale decisone è stata prorogata fino al primo giugno 2016.
Gli effetti delle sanzioni sulla popolazione civile sono devastanti e criminali. Significative le parole di Monsignor Georges Abou Khazen, Vicario apostolico di Aleppo, con le quali ha recentemente richiamato l’Occidente alle sue responsabilità: “A seguito del conseguente blocco dei trasferimenti di denaro verso la Siria, per posta o a mezzo banca, i siriani stabiliti all’estero già da prima dell’inizio della guerra, tra cui non mancano professionisti qualificati e imprenditori di successo, non possono spedire denaro ai loro parenti in patria. Per questo motivo può accadere che a dei figli o nipoti residenti in Europa o negli Usa sia impedito di dare sostegno a genitori anziani o nonni bisognosi di cure e di assistenza. Un gran numero di giovani, che frequentavano università europee o americane grazie a borse di studio offerte dal governo o da altri enti siriani, hanno poi dovuto interrompere gli studi perché tali borse sono state bloccate”.
A queste parole si riaggancia il noto appello di un anno fa delle monache trappiste che operano in Siria: “È veramente ora di finirla con questa vergogna.. Si sa benissimo che queste misure non colpiscono affatto chi è al potere. Le sanzioni colpiscono la gente, ed in modo durissimo… Niente materie prime per lavorare, niente medicinali, anche per le malattie gravi. Tutto carissimo, i prezzi degli alimenti sono arrivati a dieci volte tanto… Senza lavoro, in un paese in guerra, dilaga la violenza, la delinquenza, il contrabbando, la corruzione, la speculazione, l’insicurezza. Questi, sono i frutti delle sanzioni.”

Basta affamare il popolo siriano!
Nel silenzio assoluto dei media, le sanzioni disumane e illecite alla Siria scadranno tra qualche giorno. Occorre l’unanimità all’interno del Consiglio Europeo: il governo italiano ha la possibilità, quindi, di dissociarsi interrompendo questo dramma umanitario nei confronti della popolazione siriana.

Noi del Movimento 5 Stelle lo chiediamo dal settembre scorso.
Con una risoluzione, a mia prima firma (http://goo.gl/TRtWhD), chiedevamo e chiediamo di rimuovere l’embargo alla Siria, ristabilire le relazioni diplomatiche, rispettare la sovranità del Paese, assumere un ruolo di intermediazione nel conflitto per ristabilire la pace e aiutare la ricostruzione del Paese.
È il momento di farlo. È il momento che l’Unione Europea rispetti il diritto internazionale umanitario e i diritti umani di una popolazione ormai in ginocchio.

Manlio Di Stefano – M5S

‪Fonte: ‎ObiettivoEsteri‬

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